"Quello che state per leggere non è un classico libro di storia, ma piuttosto un libro che ipotizza un'altra storia. Una storia lontana, tanto lontana da poter cambiare quello che conosciamo delle nostre origini. Ed è anche un po' un giallo: un'indagine, una raccolta di indizi alla ricerca di una verità che sarà sempre più difficile tenere nascosta. Siamo davvero sicuri di essere la prima civiltà evoluta che ha abitato questo pianeta? I primi esseri in grado di organizzare una società progredita? Per rispondere a queste domande non mi sono accontentato di quello che era scritto sui libri, ma ho intrapreso una vera e propria esperienza di vita. Da circa vent'anni ho cominciato una raccolta di materiale che con il passare del tempo si è fatta sempre più affascinante e concreta. Ho viaggiato e visto molto, e le fonti a cui ho attinto non sono solo testi scritti ma soprattutto uomini vivi e vegeti che mi hanno raccontato la loro storia, quella del loro popolo, dei loro siti archeologici. Ricordo ancora l'emozione nel prendere in mano e guardare con i miei occhi reperti di inesauribile mistero... Per andare oltre il materiale iconografico a disposizione, ho scattato molte foto, che ripropongo in questo libro assieme a tutte le suggestioni che mi hanno suscitato. La più grande trepidazione l'ho avuta infatti nello scoprire un filo rosso che sembra attraversare tutto il pianeta, un filo rosso steso da uomini antichi." (Roberto Giacobbo)
Nel "Grande disegno" il celebre astrofisico si cimenta con la sfida scientifica per eccellenza, affrontando la questione che da sempre divide filosofi, scienziati e teologi: l'origine del cosmo e della vita stessa. Insieme al fisico Léonard Mlodinow, Hawking ripercorre le più recenti scoperte della fisica spiegando come il cosmo, in base alla teoria quantistica, non abbia una sola esistenza, e come tutte le possibili storie dell'universo esistano simultaneamente. Approdiamo così alla teoria del "multiverso", la coesistenza del nostro universo accanto a una moltitudine di universi apparsi spontaneamente dal nulla, ciascuno con proprie leggi di natura. Nel corso della storia della scienza si è scoperta una serie di teorie o modelli sempre migliori, da Platone alla teoria classica di Newton, fino alle moderne teorie quantistiche. È naturale chiedersi se si arriverà a una teoria dell'universo che non possa essere ulteriormente migliorata. Oggi disponiamo di una candidata alla teoria ultima del tutto: la "teoria M". Se confermata, sarà la teoria unitaria di cui Einstein era alla ricerca, e il trionfo della ragione umana. Quanto a un presunto creatore del Grande disegno, la scienza dimostra che l'universo può crearsi dal nulla sulla base delle leggi della fisica. Un saggio scientifico che spiega con linguaggio accessibile e attraverso eleganti illustrazioni come l'astrofisica sia ormai vicina a comprendere i segreti più nascosti della materia.
"La nostra mente è una macchina costruita per dare senso alle cose. Quando questo senso fa difetto nella realtà, ne costruiamo uno con l'immaginazione. Vediamo segni e premonizioni dove invece ci sono solo fortuite coincidenze, intuiamo complotti e trame dove invece ci sono solo accadimenti tra loro slegati, attribuiamo intenzioni e progetti a chi semplicemente si fa i fatti suoi. Questa macchina lavora a molti livelli, da quelli più alti, quando si cerca di dare un senso alla vita, alla storia, a un'intera vicenda, giù giù fino ai minimi, quando si ricostruisce la scena circostante guidando nella nebbia, o udendo rumori e voci esterne da dentro una stanza." Conoscere noi stessi e capire la differenza tra percezione e realtà è ambizione antica: filosofi, psicologi, teologi e scienziati si sono cimentati per secoli con questa sfida, sviluppando alcune intuizioni, senza giungere, tuttavia, alla piena comprensione del nostro sistema psicologico ed emotivo. Nemmeno le scienze cognitive moderne e le neuroscienze sono riuscite a svelare completamente i meccanismi nascosti dei nostri pensieri e comportamenti. Se però il pensiero umano non può essere ridotto a una raffica di impulsi neurali, certamente lo studio del cervello ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e può dirci molte cose sul funzionamento della mente. Sul perché, per esempio, quando incontriamo un bambino diventato ragazzo, ci stupiamo di quanto sia cresciuto, non riuscendo a contestualizzare il tempo trascorso."
Pochi avrebbero previsto che nel ventesimo secolo l'uomo avrebbe scoperto la bomba atomica, l'informatica, la nucleosintesi stellare e sarebbe andato nello spazio e sulla Luna. Secondo l'astrofisico Giovanni Bignami, ci saranno nei prossimi anni scoperte sensazionali che cambieranno la nostra visione del mondo, dello spazio e della nostra stessa vita. Come la comprensione della "materia oscura" dell'universo, tema su cui, forse, avremo una risposta nel 2062 al passaggio della cometa di Halley, quando l'astrofisica ci dirà qualcosa di più anche sull'esistenza di altri sistemi di vita nell'universo. O come, ancora, la messa a punto di "un'energia globale" che ci permetterebbe di non dipendere da risorse finite. Con stile brillante e grazie alla riconosciuta autorevolezza in materia, Giovanni Bignami ci guida alla frontiera delle possibili, stupefacenti scoperte dei prossimi tempi: consapevole che quello che pensiamo di scoprire oggi avrà poco in comune con quello che scopriremo, traccia un percorso sul confine sottile e affascinante tra scienza e immaginazione, un filo rosso dal centro della Terra allo spazio che ci svela perché l'uomo è solo all'inizio della esplorazione del mondo, del cosmo e di se stesso.
La formula della felicità esiste. Ed è un'equazione. La felicità, spiega il professor Paolo Gallina, è "la variazione rispetto al tempo dello stato di una persona". In altre parole, la felicità è il passaggio da una condizione peggiore a una migliore, ed è tanto più intensa quanto più in fretta avviene questo cambiamento. La felicità non è la bella casa o il televisore a 350 pollici in sé, ma il momento in cui li hai avuti, in cui te li sei goduti la prima volta. Come ogni formula matematica il concetto è cristallino ed elegante, le sue conseguenze implacabili. La prima è che "la felicità non dura. E se si vuole farla durare le cose non sono così semplici". L'altra è che "è molto difficile incrementare il proprio stato con costanza. Nella maggior parte dei casi, dato che gli stati non possono essere incrementati all'infinito, a un picco di felicità segue una fase di stasi, di aspettativa, di non-felicità sostanziale". Oppure, parlando di shopping e consumismo, tocca rilevare che "se qualcuno sceglie di essere felice entrando e uscendo da centri commerciali, concessionarie e boutique, con pacchi e pacchi di roba, necessita di molta disciplina per rimanere immerso a un livello di felicità accettabile". Il ragionamento è rigoroso, fra gradienti, costanti, derivate, teoremi... Ma niente paura, il professor Gallina sa fare esempi inconsueti e illuminanti, alleggerire la lettura con spassose narrazioni, riportare sempre i suoi discorsi al grado zero della nostra esperienza quotidiana.
Perché l'altra fila della coda è sempre più veloce di quella in cui siamo noi? Come spingere a mano un'auto nel garage senza farle colpire il muro? Quanto tempo ci vorrà perché il nostro recente investimento finanziario raddoppi di valore? La matematica non serve solo a calcolare i moti dei pianeti o a elaborare complicati sistemi informatici. Nella vita quotidiana ci può sorprendentemente svelare alcune semplici verità che spesso ignoriamo e aiutare a risolvere comuni problemi o dilemmi che ci circondano. John D. Barrow ha raccolto cento applicazioni insolite e curiose della matematica, che ci spiegano "cento cose essenziali che non sapevamo di non sapere" e grazie alla riconosciuta competenza in materia e attraverso uno stile divulgativo, ci accompagna in un universo affascinante e molto meno astratto di quanto generalmente crediamo. Un libro rapido, ricco di illustrazioni e schemi esplicativi, in cui il matematico Barrow fa scendere la matematica dal piedistallo e la mette al servizio delle situazioni concrete della vita di tutti noi.
Per molti "teoria quantistica" è sinonimo di scienza misteriosa, accessibile a pochi iniziati. Manjit Kumar propone un'avvincente storia di questa fondamentale rivoluzione scientifica che inaugurò l'età dell'oro della fisica e innescò il più grande dibattito intellettuale del ventesimo secolo. Se l'ipotesi avanzata nel 1905 da Einstein, in base alla quale la luce era da considerare una particella e non un'onda, fu capace di mettere in discussione un secolo di esperimenti, il "principio di indeterminazione" di Werner Heisenberg (1927) e il famoso paradosso del gatto di Erwin Schrödinger (1935) dimostrarono l'incompletezza dell'interpretazione classica della meccanica quantistica fino ad allora dominante (la cosidetta "intepretazione di Copenaghen") e aprirono nuovi orizzonti alla ricerca. Come dichiarò Niels Bohr, "chi non è rimasto sconvolto dalla teoria quantistica non l'ha veramente capita". Kumar colloca la scienza nel contesto dei grandi sconvolgimenti dell'epoca moderna e illustra in maniera chiara e rigorosa i termini del conflitto. "Quantum" non solo ci aiuta a capire il ruolo essenziale svolto da figure minori di pensatori e scienziati solitamente trascurati, ma offre anche una lettura irrinunciabile per chiunque sia affascinato da questa avventura della conoscenza umana complessa ed emozionante.
Dove e quando è iniziato l’universo? Perché c’è “qualcosa” invece che “niente”? E soprattutto il “grande disegno” del nostro universo è opera di un benevolente creatore o la scienza può offrire un’altra spiegazione? Stephen Hawking si cimenta con la sfida più difficile, la questione che da sempre divide filosofi , scienziati, teologi. Insieme al fisico Mlodinov presenta le ultime scoperte del pensiero scientifico e spiega, d’accordo con la teoria quantistica, che il cosmo non ha una singola storia o esistenza ma che invece ogni possibile storia dell’universo “esiste simultaneamente”: ci sarebbe un “multiverso”, cioè tanti universi che spontaneamente si formano dal nulla. Combinando le più recenti scoperte è possibile spiegare, secondo Hawking, gran parte delle leggi che governano il cosmo, anche se rimane un lato misterioso che la scienza non è ancora riuscita a svelare. Un’opera rivoluzionaria che spiega in maniera semplice come le nuove teorie stanno cambiando radicalmente il nostro sistema di pensiero.
Nel 1859 L'origine delle specie di Charles Darwin scosse il mondo dalle fondamenta. Darwin sapeva benissimo che la sua teoria dell'evoluzione avrebbe provocato un terremoto, ma non avrebbe mai potuto immaginare che, un secolo e mezzo dopo, la controversia avrebbe continuato a infuriare. L'evoluzione è considerata un «fatto» da tutti gli scienziati autorevoli, e per la verità anche dai teologi più illuminati, eppure milioni di persone continuano a negarla o per ignoranza o per obbedienza a una religione, con risultati inquietanti.
Richard Dawkins si inserisce nel dibattito in corso e fornisce un'esauriente panoramica delle prove scientifiche dell'evoluzionismo, prendendo in esame le varie discipline, dalla chimica alla biologia, dall'embriologia alla paleontologia, e le moderne strumentazioni che contribuiscono a confermare sotto molteplici profili la realtà dell'evoluzione e, dopo aver sfatato la leggenda degli anelli mancanti (in realtà ne mancano sempre meno...), conduce il lettore lungo l'affascinante itinerario di studi aperto da Darwin.
E lo fa scavando in una miniera di evidenze scientifiche: analizza gli esempi viventi di selezione naturale e i reperti fossili, gli orologi naturali che hanno segnato le tappe del lungo processo evolutivo e le complesse fasi di sviluppo dell'embrione, le dinamiche della tettonica a placche e i meccanismi della genetica molecolare. Per giungere a una conclusione incontrovertibile: «Non è un caso che ci ritroviamo appollaiati su un ramoscello sottile in mezzo al rigoglioso, fiorente albero della vita. Non è un caso, bensì la diretta conseguenza dell'evoluzione per selezione naturale non casuale».
Mentre in tutto il mondo è in atto il tentativo di minare alla radice l'autorevolezza della scienza, con Il più grande spettacolo della Terra Dawkins sceglie di partecipare alla battaglia contro ogni vecchia e nuova forma di oscurantismo riproponendo la lucida visione delle leggi della vita che porta il nome di uno dei più grandi scienziati di ogni tempo.
Viviamo nell'era dell'immagine. Come mai in passato, oggi la nostra coscienza è quotidianamente bombardata da innumerevoli e fugaci stimoli visivi: figure, icone, segni e simboli creati per catturare la nostra attenzione nell'inesausto tentativo di informarci o convincerci, sedurci o allarmarci, e un attimo dopo la loro capacità di richiamo è già esaurita. Ci sono altre immagini, invece, che fin dai tempi più remoti hanno saputo imprimersi in maniera indelebile nella mente dell'uomo per aver rappresentato momenti e passaggi cruciali nel processo di conoscenza della vita e dell'universo in cui abitiamo, diventando così gli emblemi, oltre che la documentazione, di una ben precisa visione del mondo.
L'idea originale di John D. Barrow è stata quella di selezionare e raccogliere le immagini più influenti e innovative di ogni disciplina scientifica ed epoca storica, e di raccontare, di ciascuna, la storia che ne illumina l'origine e il significato. Dalle prime rappresentazioni della volta celeste, della Terra e del corpo umano, alla visualizzazione di complessi concetti matematici per mezzo di grafici e diagrammi, vere e proprie armi del sapere, per arrivare agli affascinanti regni dell'infinitamente grande e dell'infinitamente piccolo: da una parte, i meravigliosi panorami cosmici visibili con il telescopio spaziale Hubble o ripresi da satelliti sempre più sofisticati; dall'altra, i disegni degli organismi viventi tratti dalle pionieristiche osservazioni al microscopio di Robert Hooke e le "impossibili" traiettorie delle particelle elementari, componenti fondamentali della materia.
E poi le immagini che hanno infranto i nostri pregiudizi antropocentrici sui limiti e la natura dell'esistenza: le prime, straordinarie fotografie della Terra vista dallo spazio, che stimolarono la riflessione sui problemi ambientali; il fungo prodotto dalle esplosioni atomiche e nucleari, divenuto sinonimo di morte e distruzione; il disco volante, la "prova" della possibilità della vita su altri pianeti.
Ma la storia di tali immagini, che tutte insieme ci danno un'idea dell'incredibile bellezza dell'universo, è anche quella degli uomini che le hanno concepite e realizzate, e del cammino, spesso curioso e bizzarro, che li ha portati alle loro straordinarie scoperte e alla fama eterna o, altrettanto facilmente, a un ignominioso oblio. Grazie a questo libro, anche i meno fortunati di loro tornano a occupare il posto che meritano tra i grandi artefici dello sviluppo della conoscenza umana.
Jill Bolte Taylor ha trentasette anni, una laurea ad Harvard e un lavoro come neuroscienziata e ricercatrice universitaria quando, una mattina, un capillare esplode improvvisamente nell'emisfero sinistro del suo cervello provocandole un danno cerebrale esteso e devastante. Il suo percorso verso la completa guarigione è durato otto lunghissimi anni, nel corso dei quali ha potuto sperimentare la duplice veste di medico e paziente. E da questo insolito doppio ruolo ha ricavato spunti, consigli e suggerimenti terapeutici utili a chiunque sia rimasto vittima di un ictus o di un trauma cerebrale e a coloro che li curano e li circondano. Ma "La scoperta del giardino della mente" non è soltanto la cronaca dettagliata e diretta di una straordinaria ripresa fisica, è soprattutto la testimonianza di un'esperienza umana unica. Jill, infatti, non è più stata la stessa di prima: l'ictus, mettendo temporaneamente fuori gioco il preponderante e razionale emisfero sinistro, ha dato spazio alla creatività e alle sensazioni, emozioni e intuizioni proprie dell'emisfero destro; e oggi, pur continuando a occuparsi di ricerca, la neuroscienziata scrive, canta e realizza sculture in vetro colorato, felice di vivere e forte di una nuova pace inferiore.
Fra gli appassionati di misteri non si parla d'altro: secondo il calendario Maya, il 21 dicembre 2012 sarà la fine del mondo. O almeno di questa era, del mondo come lo conosciamo noi adesso. I segnali che sembrano avvalorare questa ipotesi arrivano da fonti e culture diverse: i seguaci della New Age segnano per quella data l'inizio della cosiddetta "Età dell'acquario"; le profezie sui papi di Malachia si fermano al pontefice attuale; proprio per quel giorno c'è chi parla di un'invasione extraterrestre. E poi le leggende cambogiane, la profezia dei teschi di cristallo, la teoria delle piramidi d'Egitto come strategia per evitare il congiungimento dei poli previsto per la fatidica data. Fino all'ultima profezia di Nostradamus, che parla di una grande rivelazione religiosa che porrà fine al mondo come lo abbiamo conosciuto finora e darà avvio a un periodo di pace lungo 400 anni. Dobbiamo davvero aspettare quella data col fiato sospeso? E cosa succederà dopo? Sarà una catastrofe o una nuova rinascita, una inaspettata rivelazione? Il conduttore di "Voyager" guida il lettore nella fascinazione di grandi misteri e nella vertigine di domande inquietanti senza mai far perdere l'orientamento. Proponendo infine una sua originale, strabiliante, ipotesi su quello che potrebbe accadere all'alba del 21 dicembre 2012.