Se il linguaggio ci caratterizza come umani, esso si concretizza solo nella particolarità di una lingua storicamente determinata. Nelle lingue e nel loro reciproco riconoscersi e tradursi vive quell'umanità una e plurale che ci appartiene da sempre, ma che il nostro mondo globalizzato rende oggi straordinariamente evidente, densa di rischi e di pericoli, ma anche ricca di straordinarie opportunità. Traduciamo, nel senso ampio del termine, non solo nello scambio fra le lingue, ma tutte le volte che parliamo e incontriamo l'altro in noi e fuori di noi. Questo libro mira a elaborare una filosofia della traduzione, che solo da poco tempo è diventata tema di riflessione filosofica, ponendosi alla scuola della fenomenologia ermeneutica di Ricoeur.
Fin dai primi contributi sistematici negli anni Quaranta, la Teoria dei Giochi ha suscitato la speranza che lo sviluppo di metodi e modelli rigorosi potesse contribuire alla comprensione dei meccanismi di cooperazione e conflitto tra individui, imprese, partiti, nazioni. Robert Aumann ha partecipato da protagonista alla costruzione della teoria, come consulente dell'agenzia per il disarmo durante la guerra fredda e poi in una serie di contributi teorici che hanno ridefinito la nostra comprensione del funzionamento dei mercati e della comunicazione e cooperazione tra agenti razionali. In questa lunga intervista, condotta da uno dei suoi allievi, Aumann ripercorre le principali tappe del proprio cammino umano ed intellettuale. Oltre alla testimonianza di una vita che ha attraversato le grandi speranze e tragedie del Novecento, il lettore troverà in queste pagine una discussione appassionata e non tecnica di alcune idee importanti della teoria dei giochi e delle loro possibili applicazioni in campi molto diversi come le scienze sociali, la biologia, la medicina e l'informatica.
DESCRIZIONE: Da tempo la ricerca storico-religiosa e antropologica ci ha insegnato che la mitologia non è una prerogativa del mondo greco, e soprattutto che il “mito” – quale forma del pensiero espressa mediante la figura e il racconto – è almeno in certi casi emblematici la maniera forse unica possibile per dare rilievo ai temi nodali dell’esistenza umana, per rappresentare quanto vi è di enigmatico nel rapporto dell’uomo con ciò che sta al fondo dell’esperienza, con Dio. Vi sono però culture religiose, come quelle di tipo monoteistico a cominciare dal giudaismo, che sono refrattarie al pensare mediante il mito perché ciò è giudicato incompatibile non solo con la loro visione di Dio, ma anche e soprattutto con il ruolo in essa svolto dalla morale.
Il mito tuttavia si può scorgere nella preistoria del testo biblico, e talvolta riconoscere come materiale inerte riciclato in un lavoro redazionale che comunque ne ha provveduto a neutralizzare o a snaturare il significato originario in vista di finalità diverse. Un esempio quanto mai interessante di questo lavoro demitizzante della Bibbia è fornito proprio dal racconto sul giardino di ‘Eden – con i suoi protagonisti, Dio Adamo ed Eva, e i suoi eventi, il peccato e la cacciata – alla cui indagine è dedicato questo libro.
COMMENTO: Il racconto del Paradiso terrestre e del peccato originale in una innovativa lettura filosofica, nella quale la relazione tra Dio e il Serpente assume nuovi significati.
ALDO MAGRIS insegna Filosofia della religione all’Università di Trieste. Tra le sue pubblicazioni: Carlo Kerényi e la ricerca fenomenologica della religione (Milano 1975), L’idea di destino nel pensiero antico (Udine 1984-85); Plotino (Milano 1986); Fenomenologia della trascendenza (Milano 1992); presso la Morcelliana: La logica del pensiero gnostico (1997); Il Manicheismo. Antologia dei testi (2000), La filosofia ellenistica. Scuole, dottrine e interazioni col mondo giudaico (2001); Nietzsche (2003).
In questi saggi non si tratta tanto dell'essenza della fede come mistero che viene da Dio, quanto del modo in cui si trova e si atteggia il cristiano che esiste nella fede e di ciò che il credente può osservare in se stesso e in altri. L'Autore dapprima affronta la questione intorno alla realtà del sorgere della fede, l'atto della quale poi lega al suo contenuto, per non farlo scivolare nella religiosità generica. Ciò che poi egli espone sulle crisi e tensioni della vita di fede, con comprensione viva dei modi in cui essa è sperimentata, ha grande potere d'illuminazione. La realtà della fede nell'azione, nell'amore e nella speranza, la varietà delle forme in cui essa si concreta, il sapere, la gnosi nella fede, sono oggetto di altri capitoli. L'opera si conclude con un approfondimento del senso delle formulazioni dogmatiche nella Chiesa e del moto di fede originato dalla trasformazione del nostro essere nei sacramenti. In quest'opera un'intelligenza esistenziale della fede fa prova del suo alto equilibrio dinamico tra soggettività e oggettività, cogliendo con acutezza la situazione spirituale contemporanea in rapporto al credere soprannaturale, i rischi e i vantaggi di essa.
DESCRIZIONE: I tre romanzi brevi hanno una posizione indipendente nel lavoro dell’autore – impegnato per lunghissimo tempo nella stesura del ciclo africano di romanzi e racconti, i cui undici tomi sono stati prima pubblicati separatamente e poi nel 2006 riuniti in un solo volume: I confini dell’ombra, (Morcelliana, pagine 1268, Premio Bagutta 2007) – e sono rimasti inediti. Il primo, Passione e finzione, rievoca una società occidentale in età già postcoloniale, sulle rive settentrionali dell’Africa, incontro fra persone di diversa formazione culturale, in un ambiente a tutti estraneo, commedia giocosa e drammatica, a fondali alterni. Il secondo, L’onore, è il tragico rendiconto di una vita nella Milano della prima metà del Novecento; come nella vicenda umana e nei racconti di Kleist si risolve in una lunga cerimonia di rifiuto. Il terzo, La vedova, riporta l’odissea di un uomo nello specchio altrui, quando si tenta inutilmente di tornare da dove si è partiti e l’attesa altrui è il solo segno del passare del tempo.
COMMENTO: La nuova prova narrativa di Alessandro Spina, vincitore del Premio Bagutta 2007, con tre romanzi che narrano la vita italiana del '900 (l'età coloniale, la guerra partigiana, gli anni della ricostruzione). Ritratti umani destinati a diventare dei classici.
ALESSANDRO SPINA ha pubblicato presso la Morcelliana: Conversazioni in Piazza Sant’Anselmo e altri scritti. Per un ritratto di Cristina Campo (2002); I confini dell’ombra. In terra d’oltremare (20072) e il Carteggio con Cristina Campo (2007).
A distanza di poco più di quarant'anni non appare fuori luogo riprendere il testo del capitolo III della Costituzione sulla Chiesa della Lumen Gentium nel commento di uno dei protagonisti della discussione in vista della sua elaborazione, soprattutto attraverso i suggerimenti che offriva al card. Döpfner e tramite lui ai vescovi tedeschi, notoriamente vivaci difensori della "nuova" dottrina sull'episcopato. Karl Rahner era uno dei periti maggiormente influenti, e appena prima dell'inizio del Vaticano II, nel fervido clima della ricerca teologica sull'episcopato, aveva dato alle stampe, insieme con Joseph Ratzinger, il volume Episcopato e primato, che a dire dello stesso Rahner era conosciuto da qualche padre conciliare. Si tratta ovviamente di un commento che sottolinea le sintonie tra la visione dell'autore e il testo del Concilio. Bisogna però riconoscere la meticolosa attenzione al dettato del testo. In questo sta - osiamo affermare - il suo valore singolare: comprendere il significato dei termini, metterne in evidenza la portata teologica è infatti il primo atto che un teologo deve compiere, soprattutto se intende cercare nel Magistero avallo autorevole alle sue posizioni.
IN QUESTO NUMERO
Giovanni Moretto filosofo della religione
a cura di Domenico Venturelli e Roberto Celada Ballanti
Presentazione (D. Venturelli e R. Celada Ballanti)
KÜNG H., Giovanni Moretto: traduttore, collega e amico
TESSITORE F., Ricordo di Giovanni Moretto
CESA C., Rileggendo Filosofia e religione nell’età di Goethe di Giovanni Moretto
TONELLI I., «Uno sguardo sull’ineludibile». Scrittura e giustificazione nel pensiero di Giovanni Moretto
CELADA BALLANTI R., Giovanni Moretto e la religione dell’illuminismo
GHIA G., Giovanni Moretto e l’interpretazione filosofica della Bibbia
GHIA F., La traduzione come professione e vocazione filosofica nel pensiero di Giovanni Moretto
IVALDO M., Il «sistema dell’uguaglianza». Giovanni Moretto interprete di Fichte
CUNICO G., Il principio uguaglianza
FRANCHI A., Fede religiosa e fede filosofica. Fede della costituzione politica della vita umana?
CAMERA F., Ermeneutica e linguaggio in una prospettiva ecumenica
FABRIS A., La lettura gadameriana di Giovanni Moretto
VENTURELLI D., La stella del filosofo. Giovanni Moretto, il sacro e il principio buono
CELADA BALLANTI R. - GHIA F. e G. - TONELLI I. (a cura di), Bibliografia ragionata di Giovanni Moretto
INEDITI
MORETTO G., «La libertà in cui sola vive la verità e la carità». La vita spirituale come compito (a cura di F. e G. Ghia)
DESCRIZIONE: Cosa significa lo studio della religione, alla luce del dibattito novecentesco sullo statuto di ciò che va sotto il nome di religione e delle nuove sfide delle neuroscienze? È possibile un approccio fenomenologico all’esperienza religiosa, con i suoi simboli, evitando le derive fondamentaliste? E ancora, in quale rapporto sta la ricerca storica e fenomenologica sulle religioni con le indagini della teologia? Il pluralismo religioso non interroga dall’interno il sapere teologico, innanzitutto quello cristiano? Queste le domande che guidano l’andamento interno del libro, che non è solo una guida al concetto e ai mondi della religione, ma anche un dialogo, in particolare nell’ultima parte, con alcuni dei maggiori maestri della disciplina: R. Otto, M. Eliade, U. Bianchi. Un testo che rappresenta una sintesi delle pluridecennali, e innovative, ricerche dell’autore.
ALDO NATALE TERRIN – docente all’Università Cattolica di Milano, all’Università di Urbino e all’Istituto di Liturgia pastorale di S. Giustina a Padova – ha pubblicato presso la Morcelliana: Il rito. Antropologia e fenomenologia della ritualità (1999); Mistiche dell’Occidente. New Age, Orientalismo, Mondo Pentecostale (2001); Religione e neuroscienze. Una sfida per l’antropologia culturale (2004); L’Oriente e noi. Orientalismo e postmoderno (2007).
COMMENTO: Che cos'è la religione, spiegata al lettore comune da parte di uno dei più importanti studiosi italiani di scienze e storia delle religioni.