In quest'opera, cui si riconoscono caratteristiche di un "classico" del pensiero cristiano, Charles Moeller, studioso di letteratura in quanto rivelatrice di un mondo di idee e di spiritualità, ha delineato gli incontri e le divergenze tra la "novità" del messaggio evangelico e l'umanesimo greco-latino nelle sue più alte espressioni. Sono qui affrontati alcuni grandi nodi problematici: il male in Omero e nei tragici greci, il peccato in Shakespeare, Racine e Dostojewski, la sofferenza, negli stessi ambiti e autori, la morte in Omero, Platone, Cicerone e Virgilio, e il Paradiso in Dante.
Il libro offre una rassegna di una tradizione religiosa antica più di 3000 anni, dall'epoca vedica allo hinduismo moderno. L'autore illustra i diversi scritti sacri e presenta i principali dèi di un pantheon senza pari. Particolare attenzione è data allo hinduismo contemporaneo vissuto e ai suoi aspetti legati al nazionalismo politico dall'esperienza coloniale alla lotta per la libertà.
Indice del volume: Le basi dell'interpretazione: La confessione; La memoria; L'interiorità; Il dramma interno; Lo spirito, il senso, la religiosità e il cuore; La vita beata e la perfezione; L'eros e il cuore; La sapienza; La vita beata e il valore divino; Stupore di fronte all'esistenza; Creazione e Provvidenza; Il 'paganesimo' di Agostino; La madre; Lo sviluppo della situazione finale. La vita e la decisione: Infanzia, adolescenza e giovinezza; Roma e Milano; Chiarimenti; La decisione; Vita nuova.
DESCRIZIONE: Apparso nel 1959, questo saggio segna la svolta in Ricoeur dalla fenomenologia all’ermeneutica e rappresenta la cellula originaria di Finitudine e colpa, l'opera che consacrerà Ricoeur tra i maestri della filosofia contemporanea. Una svolta che avveniva attraverso il confronto con la fenomenologia della religione di Mircea Eliade, la psicoanalisi di Freud e Jung, gli studi sull'immaginazione poetica di Gaston Bachelard e la teologia della demitolo-gizzazione di Bultmann. Il risultato è un'ermeneutica che, da un lato, giustifica il simbolo - sia esso religioso o culturale - in quanto "fonte non filosofica" della filosofia, dall'altro mostra come i simboli - i nomi dal senso molteplice attraverso i quali gli uomini hanno tentato di decifrare gli enigmi della vita - siano a pieno diritto cosa stessa del pensiero.
Un'ermeneutica oggi più che mai attuale, in un tempo dove il ritorno del sacro e dei suoi simboli assume il volto violento degli idoli: «non avremo mai finito di distruggere gli idoli, al fine di lasciare parlare i simboli».
COMMENTO: La seconda edizione del celebre testo-manifesto di Ricoeur sull'ermeneutica: il simbolo come testo che interroga la religione, la filosofia, la letteratura.