Il 15 febbraio 2012 nell'Oceano Indiano due pescatori vengono uccisi da una raffica di colpi sparata da una nave mercantile. Nello stesso giorno la Enrica Lexie, petroliera italiana con a bordo un Nucleo Militare di Protezione, ha respinto un tentativo di abbordaggio. Nel giro di poche ore la nave italiana inverte la rotta e viene fatta ormeggiare nel porto di Kochi, e qualche giorno dopo i due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, vengono arrestati. Comincia così il "caso marò", una vicenda che è diventata un limbo giudiziario fatto di inchieste approssimative, estenuanti dibattiti sulla giurisdizione e sull'immunità funzionale, rinvii e nulla di fatto. Toni Capuozzo ricostruisce gli eventi, a cominciare dalla legge che consentì l'impiego di personale militare a bordo di navi mercantili. Spiega il groviglio giuridico che ha intrappolato due Paesi amici, l'Italia e l'India, e il peso degli interessi economici e politici che hanno condizionato la vicenda, gli errori di tre governi e cinque ministri degli Esteri italiani. Ma soprattutto ricostruisce l'incidente del 15 febbraio facendo emergere tutte le contraddizioni e le lacune dell'inchiesta indiana e avanzando un'ipotesi di innocenza dei due militari, mai fatta propria dalla diplomazia italiana. Latorre e Girone hanno sempre detto: "Siamo innocenti". Ma nessuno finora gli ha creduto. Perché?
Gabriella è un medico che da ventidue anni ha in cura una paziente molto speciale: Benedetta, sua figlia, nata con una malattia rara, la sclerosi tuberosa, e affetta da autismo. Da più di due decenni Gabriella vive in una terra di frontiera dove ogni giorno lotta per conquistare per sua figlia e per sé un'esistenza serena. Guidata dall'amore e dall'istinto, questa madre ha costruito giorno per giorno una strategia di vita per affrontare i problemi fisici, psichici e comportamentali della figlia in un alternarsi di sconfitte e di piccole vittorie. Ogni azione quotidiana, dormire, mangiare, stare in mezzo agli altri, camminare, è una battaglia campale dove a volte ci sono alleati inaspettati, altre nemici stupidi o indifferenti. Pagine che ci portano nell'intimità di un rapporto madre-figlia che, contro ogni logica e diagnosi, hanno costruito un ponte per comunicare. Normalità e disabilità si mescolano in un racconto d'amore lucido e straziante, doloroso e divertente, disperato e luminoso: perché proprio quando la sfida sembra impossibile avviene il miracolo che a volte ha la forma di un piccolo orologio colorato, altre il volto di Harry Potter o lo sguardo intelligente di un cagnolino o il sorriso di un amico o la carezza improvvisa di una ragazza che sarà la tua bambina per sempre.
Nell'uso comune pazienza è sinonimo di sopportazione, persino di rassegnazione passiva, parole che nell'attuale clima culturale evocano qualcosa di impopolare: la rinuncia ad agire e a lottare per realizzare i propri obiettivi e desideri. Ma il concetto di pazienza racchiude risorse e accezioni ben più ricche, collegate all'attesa e alla strenua resistenza per ciò che vale, che la filosofia e le religioni hanno frequentato assiduamente. Il libro propone al lettore di riavvicinare questo concetto, di farlo risuonare nei luoghi più fragili e rischiosi dell'esperienza. Come in un vero e proprio laboratorio di pratica filosofica, lo accompagna a porsi le domande più urgenti, a vedere le alternative teoriche, a scegliere le strade più promettenti. La pratica filosofica, però, consiste anche in un costante ascolto del già pensato: il percorso si conclude pertanto con un viaggio storico-concettuale, dai testi biblici ai miti pagani, dalla filosofia classica a quella contemporanea, toccando anche alcuni luoghi dell'epica e della narrativa.
Apollonio di Tiana, filosofo e taumaturgo del I secolo d.C., è stato un personaggio controverso: Luciano lo considera un ciarlatano qualsiasi; l'imperatore Alessandro Severo un dio. Per i pagani è superiore a Gesù, per i cristiani un Anticristo (anche se diventa protettore di Costantinopoli e c'è chi lo venera come santo). Flaubert ne fa un protagonista della Tentazione di Sant'Antonio, Kavafis gli dedica varie poesie, Pound lo celebra nei Cantos. Ma alcuni studiosi ne mettono in dubbio persino l'esistenza. E qualche occultista arriva a considerarlo un extraterrestre. Difficile delineare un ritratto di Apollonio al di là dei pregiudizi e delle leggende generatesi nei secoli sul suo conto. Attraverso la biografia scritta da Filostrato e scandagliando il lato oscuro e irrazionale del mondo antico, questo libro tenta di inquadrare il personaggio nella sua era, quanto mai propizia alla fioritura di maghi e profeti, e all'interno del movimento neopitagorico, prima di passare in rassegna la sua immagine presso i posteri, ammiratori e detrattori. Ne emerge un personaggio certo complesso e sfaccettato, ma anche un sapiente che ha ancora molto da dire. Persino a noi uomini del Terzo Millennio.
Voler dare una definizione di Venezia risulta estremamente difficile. Sospesa tra sogno e realtà, abitata da eroi e commercianti, vissuta tra sacro e profano e tra pietà e perversione, la sua estrema complessità sfugge a un'unica identità, potendo, al contrario, comprendere tutte quelle che l'hanno resa in tanti campi un'irripetibile presenza nell'umanità. In politica seppe soprattutto raffinare, tra opportunismi e geniali alleanze, l'arte della diplomazia a tal punto da divenirne maestra nell'intera Europa. Nella giustizia riuscì a seguire una linea tanto equilibrata da meritarsi il titolo di Serenissima. Nel commercio aprì la via del levante, insediò succursali e mercati in ogni porto del Mediterraneo orientale e impose finanziariamente Rialto come epicentro di quasi tutte le rotte commerciali tra Occidente e Oriente. Nella marineria fece del proprio Arsenale un centro di livello mondiale evolvendo la cantieristica da artigianale in industriale e distinguendosi, tra gli altri settori collaterali, specialmente nella cartografia. Nelle altre attività si distinse nella tipografia, nella produzione del vetro e del merletto, nella medicina e nell'assistenza ai più bisognosi. In campo religioso, il suo atteggiamento di supremazia dello Stato e di tolleranza la resero un faro di libertà e al tempo stesso un centro cosmopolita.
L'Introduzione alla metafisica ha una posizione centrale nello svolgimento del pensiero di Heidegger, giacché è il primo documento ampio e organico della "svolta" seguita a Essere e tempo e riprende e sviluppa quel compito di una "distruzione della storia dell'ontologia" di cui Essere e tempo aveva parlato. E proprio nello sforzo di recuperare i termini originari del problema dell'essere di là dal suo presentarsi in formule cristallizzate, solo apparentemente "ovvie", Heidegger incontra in tutta la sua portata l'importanza del linguaggio, che costituisce il tema essenziale delle sue opere più recenti. Questo testo ha dunque l'intento di rimettere in questione le categorie base che da secoli costituiscono lo sfondo comune della filosofia occidentale partendo dalla stessa grammatica ed etimologia della parola "essere". La storia di questa parola, lungi dall'essere solo un campo di indagini specialistiche senza effettivi riflessi pratici, coincide per Heidegger con il destino stesso del nostro mondo, quello della "civiltà occidentale" allargatasi ormai a coprire l'intero pianeta. Un'opera decisiva per la comprensione del significato del pensiero heideggeriano e, in generale, degli sviluppi ontologici dell'esistenzialismo.
Sono lontani i tempi in cui la filosofia aveva un profondo impatto sull'esistenza di coloro che la coltivavano, quando era un'attività che presupponeva un esercizio quotidiano e uno stile di vita. Oggi la filosofia è diventata sinonimo di speculazione separata dalla realtà concreta e praticata da pochi specialisti isolati. Invece, riscoprire certe idee basilari sostenute dalla saggezza di ogni epoca, del pensiero occidentale e orientale di tutti i tempi, può illuminare la nostra vita quotidiana e aiutarci a ritrovare l'armonia e la serenità dentro di noi. Rileggere le parole dei massimi filosofi della storia antica e recente servirà come ispirazione per sviluppare un proprio pensiero autonomo: da Eraclito allo stoicismo romano, da Emerson e Kierkegaard a Nietzsche e Simone Weil, dal taoismo al pensiero indiano delle Upanishad e delle tradizioni di saggezza ad esse ispirate, sino al buddhismo Zen. In tutti questi pensatori e nei loro insegnamenti, al di là delle differenze individuali, culturali, geografiche e temporali, si cela uno stesso spirito, un medesimo tipo di forza di cui le mere spiegazioni teoriche sono prive. Ognuno di loro costituisce una provocazione, una sfida: ci insegna che l'affermazione stabile della chiarezza mentale, della pienezza e della gioia non è un'illusione, ma la nostra natura profonda, la nostra eredità e il nostro destino.
Un testo fondamentale per superare e vincere il concorso a cattedre, redatto da esperti delle diverse materie di insegnamento. Il volume propone: esercitazioni guidate, organizzate su quesiti aperti per elaborare le prove scritte e scrittografiche; analisi approfondita e aggiornata dei piani di studio delle singole discipline; sviluppo delle tematiche indicate nel bando riferite alle singole classi di concorso; approfondimenti metodologici e didattici; indicazioni bibliografiche.
Il 23 maggio 1915 l'Italia entra nel mattatoio della Prima guerra mondiale. Mentre papa Benedetto XV protesta contro l'"inutile strage", il suo cameriere segreto, monsignor Rudolph Gerlach, dirige dal Vaticano una potente rete di spionaggio al servizio dei Paesi in guerra contro l'Italia. Per la sua posizione, Gerlach, che ha la piena fiducia del papa, è in grado di carpire i più importanti segreti militari italiani. Quando l'intrigo sarà scoperto, il monsignore sarà fatto fuggire e riceverà trionfali accoglienze alle corti tedesca e austriaca.
Raccogliamo in questo volume i contributi a un seminario pluriennale sulla filosofia italiana contemporanea svoltosi presso il Centro studi filosofico-religiosi "Luigi Pareyson". Il seminario prevedeva, per ciascuna seduta, la relazione di un filosofo italiano contemporaneo che oltre a presentare le linee fondamentali del suo pensiero parlasse anche della sua scuola d'origine, dei suoi maestri, ed enucleasse la portata che la sua proposta speculativa o quella espressa dalla sua scuola di appartenenza avevano avuto e continuavano ad avere sulla cultura filosofica contemporanea. La richiesta trovò una risposta generosa ed entusiastica da parte dei colleghi delle diverse sedi universitarie italiane, sì che ne è scaturito un quadro della filosofia italiana contemporanea ricco, complesso, mosso e vivo, in cui luoghi, momenti e svolte fondamentali del pensiero italiano degli ultimi cinquant'anni emergono con tutta chiarezza e con una completezza di contorni che le presentazioni, pur nella loro necessaria sinteticità, evidenziano e che nel suo insieme trova pochi analoghi nella storiografia e nella pubblicistica corrente. Il volume potrebbe anche essere inteso come la cronaca di un viaggio nell'Italia filosofica del nostro tempo.
Lo psichiatra viennese Viktor Emil Frankl è considerato il fondatore della terza grande scuola di psicoterapia conosciuta come Logoterapia e Analisi Esistenziale, ideata come intervento per aiutare l'individuo a ritrovare il senso della propria esistenza. C'è sempre un significato della vita da realizzare ed è in potere dell'uomo ricercarlo e attuarlo: "Nel contesto della logoterapia, il significato non rappresenta qualcosa di astratto, ma qualcosa di assolutamente concreto: il concreto significato di una situazione, con cui un altrettanto concreta persona viene a confrontarsi". Prendendo posizione e distanza dalle scuole classiche di psicoterapia (quelle di Freud e Jung), Frankl ci ha insegnato che la felicità intesa come appagamento, non come semplice e puro piacere, deriva da un atteggiamento di apertura nei confronti della vita, dalle risposte che diamo alle richieste dell'esistenza. La tensione verso il logos (il senso) comporta una soddisfazione che va oltre il principio del piacere freudiano e talvolta può essere in contrasto con esso.
Tra il dicembre del 1943 e l'aprile del 1945 si consuma la tragica storia dei Puecher, una famiglia della borghesia milanese distrutta dalla guerra, tra Resistenza e deportazione: il giovane Giancarlo, ventenne, cattolico, idealista, partigiano subito dopo l'8 settembre, fucilato dai fascisti alla fine del '43; e il padre Giorgio, notaio, arrestato, deportato e morto di stenti a Mauthausen in nome della passione civile per cui era stato ucciso suo figlio. La drammatica fine di questi due eroi dimenticati della Seconda guerra mondiale viene raccontata in un lavoro meticoloso di ricerca di documenti e testimonianze, che la ricolloca in un quadro storico più ampio, dove Resistenza e deportazione sono strettamente connesse in un'unica lotta per la libertà e la democrazia. Vengono così analizzati i confini storico-geografici di Resistenza e deportazione in Italia, la nascita delle formazioni partigiane intestate a Giancarlo attive nel Comasco fino alla Liberazione, le operazioni di riabilitazione e commemorazione dell'"eroe borghese" nel dopoguerra. Una ricostruzione storica che ha come fine la ricerca nell'Italia di oggi di quei valori per cui Giancarlo e Giorgio Puecher hanno sacrificato la loro vita, per trasmetterne la memoria alle nuove generazioni senza revisionismi e senza retorica.