Attraverso una personale esegesi condotta sugli scritti e sull'universo simbolico di Elisabetta della Trinità, padre Fornara scava in quella ricerca del Volto di Dio che è stata progetto e programma centrale della Santa fin dagli anni della sua vita laicale, già prima del suo ingresso al Carmelo di Dijon (1901). Il percorso seguito fino agli ultimi momenti dell'esistenza terrena della Santa (1906), ci consegna l'immagine di una donna volitiva, tenace, che desidera con ardore e senza posa essere "casa di Dio", vivendo, in attesa del "facciaa faccia eterno", nel "cielo della fede", al centro della propria anima.
Aveva tutte le caratteristiche per essere una damina settecentesca: era molto bella, bionda, con i classici occhi azzurri, e apparteneva alla nobiltà patrizia di Arezzo. Ma in casa dominava la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Così, quando Anna Maria Redi, in religione Teresa Margherita del Sacro Cuore di Gesù, oltrepassò la soglia della clausura e abbracciò le sue sorelle, anche vecchie e malate, sapeva chi voleva abbracciare. La sua vita religiosa fu quella di una contemplativa sempre in cammino nei corridoi del monastero a soccorrere le sue malate. E proprio questa grazia aveva chiesto a Dio: "morire infermiera". Il suo corpo è ancora oggi incorrotto.
I processi canonici che li riguardano hanno loro riconosciuto l’essenziale: che hanno vissuto la loro fede eroicamente, cioè con una generosità sempre più profonda e totale, che può essere indicativa per molti cristiani. Dopo la scoperta, in anni giovanili, della propria “vocazione alla verginità”, coltivarono nel sacramento del matrimonio la loro “verginità” in relazione ai figli, luogo della felicità e del dolore, riconosciuti nella loro ultima appartenenza a Dio Padre, e amati per il loro definitivo destino.
Il testo si sofferma con discrezione sulla figura della madre di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, descrivendone con delicatezza i tratti e i percorsi di vita, dalla pienezza dell'adesione alla fede cristiana, passando per la maternità vissuta interamente.
Leonia, la terzogenita di Zelia Guérin e Luigi Martin, fu una bambina "difficile". Umanamente forse meno dotata delle altre sorelle, ha però corrisposto con docilità al Signore: ha seguito la piccola via di santa Teresa di Gesù Bambino, la sua "beniamina", col fermo proposito di giungere alla santità. E dalla sua entrata definitiva alla Visitazione di Caen ha vissuto fino alla fine in una grande semplicità e nel totale abbandono in Dio.
Questi Pensieri presentano in modo diretto gli elementi più belli e caratteristici della spiritualità di Mariam di Gesù Crocifisso: i fiori dei suoi profondi pensieri, del suo ardente amore di Dio e del prossimo, della sua meravigliosa semplicità e umiltà, avvolti nelle affascinanti immagini della sua psicologia orientale e nel forte profumo biblico della Terra Santa, alla quale apparteneva.
A soli dieci anni la prima apparizione della Madonna, e subito la prontezza di riparare agli oltraggi inferti all'immacolato Cuore. Il Carmelo di Coimbra, monastero in cui suor Lucia è vissuta fino alla morte, ci fornisce la prima biografia ufficiale della veggente di Fatima, basata sui documenti d'archivio originali e sulle testimonianze delle consorelle.
Questo volume analizza e approfondisce il significato della formula "Stare davanti a Dio per tutti" usata da Edith Stein in una lettera a Fritz Kaufmann, allo scopo di comprendere la spiritualità di Edith Stein e di autori a lei vicini. L'espressione, infatti, dice non solo la centralità dell'orazione nella visione che ella ha del Carmelo ma, innanzitutto, il fatto che l'orazione è ai suoi occhi inseparabilmente unita alla funzione di intercessione ed espiazione, a quella via crucis cui ogni vita carmelitana in particolare, e religiosa più in generale, è chiamata a seguire. Il libro è un invito alla lettura diretta dei testi di Edith Stein e un richiamo al "lieto messaggio della Croce" di cui ella è annunciatrice: la sofferenza ha un senso e una fecondità.
Intrecciando storia e microstoria - il Trastevere del Seicento con la singolare vicenda di Chiara Maria della Passione - Fabrizio Nurra ripercorre la zona che dal porto va verso la tomba dell'apostolo Pietro, per presentare, in un clima di rinnovata spiritualità, l'umile protagonismo di una rappresentante di casa Colonna. L'autore coglie l'aspetto rivoluzionario di questa donna chiamata al Carmelo e ne illustra le vittorie ottenute, da monaca di clausura, nella Roma del tempo e all'interno della vita della Chiesa.
Il terzo amore proietta ai vertici della vita cristiana. Riferisce di un'unione molto alta, molto intensa che l'anima eletta sperimenta in momenti di intima e calda preghiera. Ai piedi del Tabernacolo, immersa in tenere comunicazioni d'amore, totalmente alienata da tutto ciò che sa di terreno, Conchita riceve la grande grazia del terzo amore, un amore pieno di candore eterno che avvolge l'anima e la santifica, la sublima e la compenetra delle tre Divine Persone. Con il felice possesso di questo amore unitivo e trasformante, in una resa incondizionata di cuore di madre, darà a Gesù le sue consolazioni materne, espierà i peccati dei sacerdoti indegni e farà al Padre la dolcissima offerta di Gesù immolato, che lo compiace e gli rende gloria.
L'Autore, attingendo agli Scritti e colloqui di questo impareggiabile "cuoco", ha voluto non solo ricostruirne in sintesi l'avvincente avventura spirituale, ma anche offrire una raccolta di consigli preziosi per trovare la chiave della vera felicità.
Un'antologia delle lettere più rappresentative di Fra Immacolato Brienza (dal 1948 al 1988).