Nel 2021 Montepulciano ha onorato il suo illustre concittadino, Roberto Bellarmino, con un simposio a livello internazionale di cui si è pubblicato il risultato. Una miscellanea di saggi in cui storia di Bellarmino è affiancata dall'analisi delle sue curiose lettere e da altri numerosi testi conservati nell'Archivio diocesano ed è inoltre contestualizzata attraverso un'accurata revisione bibliografica, evidenziando la sua attività di catecheta e predicatore e la sua canonizzazione, nella cornice della cultura gesuita del Cinque-Seicento.
Che obiettivi ha un libro che attraversa la letteratura di tre secoli concentrandosi sul tema del diritto? Come dice l'autore, che tiene da anni seminari sull'argomento, più uno tra i rispettivi specialisti inarcherà il sopracciglio, ma come scopriamo leggendo l'assai gradevole svolgimento del tema, diritto e letteratura interagiscono in continuazione l'uno sull'altro e svelano addirittura una prevalenza dell'influsso della letteratura sul diritto. Un intreccio che descrive questioni di convivenza, dignità, tutela del lavoro, funzione della pena, razzismo, economia, tutto nel contesto di grandi rivoluzioni, guerre, rivolgimenti geo-politici. Allora, l'obiettivo? Il racconto della cultura e della civiltà di tre secoli attraverso due tra gli strumenti umanistici più significativi. Una nuova prospettiva di storia della cultura.
Sebastiano del Piombo è pittore al seguito del "Magnifico" mecenate Agostino Chigi quando realizza il Ritratto di umanista (oggi conservato alla National Gallery di Washington). La corte del ricco banchiere è il prototipo della fertile commistione culturale dell'Umanesimo e quale dei suoi tanti ospiti fosse stato il soggetto del dipinto è rimasto per secoli un mistero, finché proprio i rimandi impliciti ai numerosi intrecci della storia hanno portato la nostra autrice a Fernando Colombo, il figlio di Cristoforo. Come il padre viaggiatore curioso, ma anche erudito collezionista di libri, disegni e stampe, instaurò con il Piombo e con l'imprenditore senese quel rapporto di reciproca stima che porterà al ritratto. Dopo tanto vagare e memore di Casa Chigi, Fernando edificherà la sua dimora a Siviglia (la nuova Roma) per custodire la biblioteca universale che da sempre, e ancor oggi, è il sogno di ogni umanista, una dimora a cui non poteva mancare il giardino, ricco di piante quanto la villa lo era di libri e disegni.
Galileo, la sua scuola, la circolazione delle sue idee, la presenza sempre conflittuale della sua vicenda inquisitoriale nei secoli successivi, non priva di conseguenze sul formarsi delle coscienze e sui percorsi storici dell'Italia moderna e contemporanea: sono questi gli argomenti di questo libro postumo di Maurizio Torrini. Una raccolta di saggi difficili da reperire, disseminati in riviste, volumi miscellanei e atti di convegni, che rappresentano la lezione di uno dei massimi studiosi della rivoluzione scientifica, del Galileo storico e delle variegate declinazioni della sua figura e del suo pensiero nello scorrere dei secoli.
L'indagine presentata in questo volume si basa sull'analisi dei dati raccolti attraverso il programma di ricerca lessicale AntConc. Che cosa apporta il machine learning alla ricerca umanistica? In questo caso il lavoro sul corpus delle opere di Chateaubriand, Lamartine, Hugo ha evidenziato le zone di senso distinte che interagiscono tra sé (co-occorrenze) creando dei reticoli che modificano gli oggetti concettuali e ne alterano le interpretazioni. Ne consegue che la letteratura romantica, nella prosa tanto quanto nella poesia, lascia filtrare le contraddizioni ideologiche più facilmente di quanto non arrivi a fare la saggistica, soprattutto di taglio politico, al cui tenore saldo, coerente - talvolta dogmatico - la letteratura nel suo insieme non manca di contrapporre una disinvolta vocazione conservatrice. È un contro-schema latente nel Romanticismo che il neocattolicesimo dei tre autori qui affrontati fa emergere in maniera evidente.
Il libro è il primo studio analitico dei legami organici che Galileo stesso istituiva tra la propria opera e il pensiero di Copernico. La tesi principale ivi svolta è che lo scienziato pisano vide nelle Rivoluzioni mutamenti concettuali così radicali e di tale ampiezza da assumerle come coordinate fondamentali entro le quali sviluppare una scienza matematizzata dei moti che unificasse in una medesima necessità razionale i fenomeni celesti e quelli osservabili sulla superficie della Terra, a complemento e integrazione della trattazione copernicana.
Le Biblische Geschichten für die Jugend furono pubblicate nel 1824, ultima opera del grande scrittore (amato da Goethe, come poi da Benjamin, da Kafka, Hermann Hesse, Elias Canetti, Ernst Bloch, Adorno) che sarebbe scomparso due anni dopo. Esse vennero tradotte - e di quell'impresa rimangono rarissimi esemplari - a Coira nel 1828-1829, in due volumi ad uso delle comunità riformate dei Grigioni, accompagnate dalla traduzione del suo Catechismo cristiano, 1831. Sono il compimento del suo progetto di erasmiana conciliazione, una lezione luminosa, valida anche per il nostro presente.
863 lettere (296 pubblicate per la prima volta) fotografano un quinquennio densissimo in cui Puccini consolida la sua posizione, amplia considerevolmente la rete dei rapporti. Il quinquennio vede il completamento di Tosca e l'inizio della genesi di Madama Butterfly, l'avvio di altri progetti poi abbandonati, i viaggi in Italia e in Europa per assistere alle rappresentazioni delle opere. La pluralità degli argomenti si riflette in uno stile variegato e degno di interesse.
Adottando una prospettiva originale, il volume intende sottrarre gli eventi del 1616 dal cono d'ombra del processo a Galileo del 1633 e di fornire una lettura rinnovata dello stretto intreccio di elementi - culturali, filosofici, dottrinali, politici, personali - da cui scaturì la decisione dell'Inquisizione e l'affaire Galileo. I nove saggi qui raccolti completano l'immagine degli eventi delineata finora dalla storiografia, proiettando al contempo su di essa nuovi significati.
La produzione del libro dalle origini intorno alla metà del XV secolo al XX secolo rappresenta un mirabile capitolo ancora poco noto della storia della tecnologia. Le procedure di fabbricazione dei libri rimasero sostanzialmente le stesse per oltre trecento anni finché le tecniche passarono da manuali a meccaniche, spinte da un mercato che chiedeva larghe tirature e prezzi contenuti e che fece perdere al libro quell'aspetto di raffinato prodotto di artigianato, trasformandolo in un oggetto in serie.
Erudito, storico e letterato, Lodovico Antonio Muratori fu una delle figure più rappresentative del dibattito culturale settecentesco. La presente raccolta desidera sondare l'apporto offerto dal bibliotecario dei duchi d'Este alle discussioni religiose e politiche del suo tempo. Attraverso alcuni episodi significativi, il volume conferma come la proposta muratoriana resti un utile mezzo per comprendere il contesto italiano ed europeo e le sue trasformazioni.
All'inizio del XX secolo la riforma liturgica ha trovato una duplice attuazione: nel Motu proprio «Tra le sollecitudini» (1903) e, successivamente, nell'istituzione della Scuola Superiore di Musica Sacra (1911). Ispiratore delle due iniziative fu Angelo De Santi, S.I. Egli comprese che la musica liturgica nasce appunto dalla liturgia, e che il suo 'modello' è Cristo, presente in essa. Il volume ricostruisce la storia delle due attuazioni.