Il primo volume di questa nuova traduzione degli scritti rinvenuti nei pressi del Mar Morto raccoglie i «grandi testi» di Qumran, quelli venuti alla luce nei primi anni di scavo e meglio conservati, fra i più interessanti e i più densi di dati utili a un'analisi delle origini e dello sviluppo della comunità. L?edizione si articola in tre volumi, il secondo dei quali dedicato ai reperti frammentari, il terzo costituito da un'introduzione generale al contesto storico della comunità di Qumran e all'illustrazione analitica della sua letteratura. Opera di uno specialista affermato, la nuova traduzione mira a rendere gli scritti leggibili e comprensibili, affrontando in commento le non poche difficoltà testuali. Appunto il commento, ricco e puntuale, è ciò che più distingue questa raccolta da quelle che l'hanno preceduta sia in italiano sia in altre lingue.
Di questo commento in due volumi è stato scritto che se non c'è generazione in cui la discussione non sia stata dominata per decenni da due o tre commenti alla lettera di Paolo ai Romani, il lavoro di Richard Longenecker è di questo genere. Frutto di una vita di studi dedicati soprattutto alla più celebre delle lettere di Paolo, scritta in uno stile piano e nelle sue posizioni sempre equilibrata, l'opera è mossa da un progetto ambizioso: in confronto costante con i grandi commenti antichi e moderni ai Romani e alla letteratura che li ha accompagnati, il testo greco della lettera è esaminato da vicino senza mai affaticare il lettore e senza mai allentarne l'attenzione e la partecipazione. Chi sia interessato a un commento filologico e teologico che non manchi di guardare all'importanza della lettera ai Romani per la storia del cristianesimo e nella vita della chiesa certo non resterà deluso.
Il vangelo di Matteo è il vangelo della prassi e della grazia. La vicenda di Gesù è per Matteo la storia fondante della vita della comunità e dell'essere umano, e il suo vangelo è qualcosa di molto differente da un semplice manuale di etica cristiana, come d'altra parte è un importante correttivo a qualsiasi tentativo di spiritualizzare e intellettualizzare la fede cristiana, come spesso è accaduto nel cristianesimo occidentale. Il commento di Ulrich Luz si distingue per la particolare attenzione prestata all'influenza che il vangelo di Matteo ha esercitato nella storia del cristianesimo e alle implicazioni che esso può avere per i tempi odierni.
L'opera di Larry W. Hurtado (dell'Università di Edimburgo in Scozia), in due tomi, è uno studio approfondito del posto occupato da Gesù nella vita religiosa, nelle credenze e nel culto cristiani dalle origini del movimento cristiano fino al secondo secolo avanzato. Strumento imprescindibile per comprendere l'apparizione del cristianesimo nel contesto della storia delle religioni, per la prospettiva adottata la venerazione di Gesù come Dio nel cristianesimo più antico, erede del monoteismo ebraico e giudaico questo saggio ha cambiato radicalmente il quadro della discussione.
Il primo volume dell'opera di James Dunn dedicata alle origini cristiane si fa apprezzare sia per la chiarezza che distingue i lavori dell'autore sia per la quantità di informazioni fornite riguardo alla storia e alle tendenze della ricerca su Gesù sia, non ultimo, per la novità della prospettiva adottata. Il titolo, La memoria di Gesù, mostra quale sia l'intento dell'opera: giungere a un'immagine chiara della tradizione di Gesù nella convinzione che gli evangelisti sinottici miravano a preservare la memoria di Gesù e a presentarla in modo che sia sempre possibile l'incontro con il Gesù nato in Galilea. In quest'ottica le tradizioni riguardanti Gesù sono esaminate in quanto tradizione orale, e gli aspetti di questa tradizione sono presentati per le caratteristiche loro proprie. Il primo tomo del volume primo si compone di due grandi parti dedicate al significato del Gesù storico per la fede e alle fonti scritte e orali che consentono di ricostruire il contesto in cui ebbe a operare il Gesù della storia.
«François Bovon fornisce al lettore il materiale necessario per potersi fare una propria opinione. Sia a chi condivida questo o quel parere dell'autore sia a chi ne dissenta, sempre viene chiesto di pensare, e per questa ragione l'opera merita d'essere definita magistrale», così conclude una delle molte entusiastiche recensioni all'opera. Su base filologica le pagine di F. Bovon si mostrano costantemente interessate sia al talento letterario di Luca sia agli orientamenti teologici che lo animano, e a ciò che fa l'originalità di Luca: la predominanza della cristologia sull'ecclesiologia e dell'evangelizzazione sull'edificazione. La storia dell'esegesi e della ricezione del vangelo lucano riserva poi non poche e straordinarie sorprese.