È la biografia di santa Margherita Maria Alacoque. Nata in Borgogna nel 1647, dovette affrontare non poche difficoltà per entrare, a ventiquattro anni, nell'Ordine della Visitazione, fondato da san Francesco di Sales. Parlare di santa Margherita Maria Alacoque significa infatti parlare del culto al Sacro Cuore di Gesù che lei, insieme a padre La Colombière, contribuì a diffondere ed affermare all'interno della Chiesa". Appunto per ispirazione di Margherita, canonizzata da papa Benedetto XV nel 1920, è nata la festa del Sacro Cuore.
La frase del titolo è di san Pio X e continua a essere vera anche oggi: in Italia, negli ultimi anni, tanti bambini hanno ricevuto grazie singolari. Il volume presenta le brevi biografie di alcuni di essi. Sono bambini che hanno testimoniato la bellezza e la felicità della fede cristiana a quanti li hanno conosciuti. E stanno suscitando una devozione sempre più ampia tra quanti si imbattono nelle loro storie, anche per le tante grazie, piccole e grandi, che iniziano a essere attribuite alla loro intercessione. Le loro sono vite ignote ai più ma iniziano a essere portate all'attenzione della Chiesa per un eventuale riconoscimento di quella santità che tanti già attribuiscono loro. Nel caso di Carlo Acutis, dichiarato beato nel 2020, questo è avvenuto. Il nostro è un tempo in cui il Signore sembra voler confortare la sua Chiesa non attraverso santi grandi, ma privilegiando i più piccoli.
La Vita Hieronymi Savonarolae, scritta in latino nei primi decenni del 1500, è maturata in un ambiente di discepoli e sostenitori del frate. La biografia è un'opera complessa in cui apologia e narrazione agiografica si intrecciano per manifestare la verità e lasciarne testimonianza ai posteri. Il Savonarola conosciuto da G.F. Pico non è solo il profeta per la riforma della Chiesa, ma è il santo taumaturgo, artefice di tale riforma. L'idea del Savonarola mandato da Dio a restaurare la Chiesa diviene esplicita nella redazione definitiva della Vita in cui è argomentato il puntuale parallelismo tra la storia di Cristo e quella di Savonarola.
La figura di santa Tecla, straordinariamente rilevante nei primi secoli, viene qui presentata attraverso l’analisi e la descrizione del più antico testo che ne presenta i lineamenti: gli Atti di Paolo e Tecla.
Ne emergono un modello di santità e la figura di una cristiana non convenzionali sia per la loro incredibile densità agiografica – Tecla riassume la figura del martire, dell’apostolo, del sacerdote e del discepolo – sia per l’autonomia nell’agire e nel pensare. Si tratta di un paradigma di “donna cristiana”, del tutto esente dall’idea della subalternità al maschile, che offre un esempio interessante, soprattutto per riconsiderare il ruolo delle donne nella Chiesa non a partire dalla loro “virilizzazione” (una donna può valere solo se le si consente di fare ciò che fanno gli uomini) ma dalla loro libertà (una donna può valere se le si restituisce il diritto a un’opinione autonoma e alla libertà di coscienza e di azione).
GABRIELE PELIZZARI, docente di Storia delle origini cristiane e di Letteratura cristiana antica presso la Facoltà Teologica di Lugano e presso l’Università degli Studi di Milano – dove insegna anche Nuovo Testamento e Iconografia cristiana –, da anni collabora con Paoline Editoriale Libri dirigendo la collana “Letture cristiane del primo millennio”.
Tra le numerose biografie di santa Giovanna Francesca di Chantal (1572-1641), il testo spicca particolarmente per l'unità e la progressività dell'esperienza spirituale, che caratterizza le quattro fasi della vita della santa: il suo essere moglie, madre, religiosa, fondatrice. Il testo, ripercorrendo l'intera vita di Madre Chantal, racconta anche momenti salienti della vita di Francesco di Sales e dello sviluppo dell'Ordine delle Visitandine, sia rispetto all'intuizione iniziale di un nuovo stile di vita consacrata voluto da Francesco, sia relativamente all'espansione numerico-geografica del nuovo Ordine femminile, da loro fondato nel 1610.
Chi è il Cristo per Teresa? A partire da questa domanda viene tentata una proposta di riflessione teologica, quale chiave di interpretazione del vissuto esperienziale di Teresa in cui il Cristo, Verbo incarnato glorioso, appare come unico protagonista. Dopo una ampia e articolata introduzione che mette in luce il percorso della mistica di Avila e la caratteristica peculiare della sua spiritualità, vengono presentati i brani significativi al riguardo, tratti da tutte le opere di Teresa. In otto capitoli (la ricerca di Dio, il cammino di Teresa, la sua esperienza, nell'eucaristia, cristologia riflessiva e sponsale eccetera), i testi di Teresa rivelano la sua aspirazione a conoscere Gesù Cristo, che percorre tutta la sua esistenza storica e teologica: attenzione concreta continua e contemplazione mistica, nel riconoscimento dei favori e delle rivelazioni di Gesù.
La leggenda di santa Chiara vergine è il racconto agiografico di Chiara di Assisi, un breve testo suddiviso in due parti: dalla nascita alla morte; i miracoli dopo la morte e la canonizzazione. Nei primi capitoli, vengono messi in luce alcuni elementi che, tipici del racconto agiografico, tuttavia sono autenticamente biografici, ad esempio, le grandi virtù evidenti fin dalla tenera infanzia e l'iniziale opposizione dei parenti alla radicalità della sua scelta. La narrazione di alcuni miracoli e prodigi rafforza la fama di santità, senza però far perdere di vista il fulcro della sua spiritualità: l'attaccamento alla croce di Cristo e la contemplazione orante della sua Passione. L'autore, infine, non dimentica di evidenziare, via via nel racconto, la rilevanza ecclesiale e sociale del suo operato, fino alla venerazione popolare di cui fu oggetto fin da subito dopo la morte; viene anche messo in luce il riconoscimento che ebbe da parte dei papi che la conobbero.
Le notizie sulla sua vita ci sono note dalla Legenda beate Agnetis de Monte Policiano, redatta nel 1365 in lingua latina da Raimondo da Capua, domenicano noto soprattutto per la sua biografia di santa Caterina da Siena. A nove anni entrò nel monastero delle monache dette "del Sacco" (dalla ruvidezza dell'abito) di Montepulciano. Dopo cinque anni si trasferì nel nuovo convento di Proceno (Viterbo), divenendone superiora a soli quindici anni, con approvazione pontificia, "per la visibile forza esercitata dalla sua santità", secondo le parole di fra Raimondo. Nel 1306 fondò a Montepulciano un altro monastero intitolato a Santa Maria Novella, inizialmente soggetto alla Regola di sant'Agostino, ma presto passato sotto la cura dei Domenicani. Divenutane priora, mantenne la carica per il resto della vita. Molti sono i miracoli che le sono stati ascritti sia in vita sia dopo la morte.
Fra le innumerevoli agiografie di santa Rita da Cascia (1381-1457), questa si distingue per la sua lineare semplicità. I fatti salienti della vita di Rita vengono raccontati in modo coinvolgente e immediato: la nascita da genitori in età avanzata, il miracolo delle api su lei neonata, il suo matrimonio con il giovane ufficiale, la nascita di due gemelli, la morte violenta del marito e la morte per malattia dei figli, da lei invocata per non permettere che si macchiassero del sangue della vendetta, la sua entrata nel convento delle suore agostiniane di Cascia, il segno della spina sulla fronte, il miracolo della fioritura della rosa in pieno inverno. Originale è l’accorgimento di far raccontare la storia a un falegname contemporaneo di Rita: Cecco Barbari, realmente citato nei documenti dell’epoca. Persona schietta e di assoluta semplicità di cuore, egli rimane colpito dall’eccezionalità e dalla modestia di questa figura femminile, in cui la forza di carattere e l’intensità della fede raggiungono alti vertici. La scelta di dare voce a questo personaggio è stata determinata dalla volontà di rendere il racconto
più semplice e diretto possibile, comprensibile anche ai più piccoli. La voce narrante ha permesso di ricostruire ambienti, situazioni storiche e personaggi con maggiore e più diretta credibilità.
L’AUTORE
Nato in provincia di Caserta nel 1952, vive e lavora a Viareggio (Lucca). Poeta e scrittore, ha lavorato come autore radiofonico per diversi anni in radio private ed emittenti televisive. Autore non convenzionale e creativo, ha pubblicato svariati libri, soffermandosi prevalentemente sulle storie di vita delle persone comuni e su quelle dei santi. Da sempre affascinato e devoto
a santa Rita da Cascia, ha pubblicato Margherita Lotti. Santa Rita da Cascia (San Paolo, 2011), tradotto anche in portoghese.
La Vita di san Sergio di Radonez costituisce un documento importante per identificare le radici non solo del monachesimo e della spiritualità orientali, ma anche della stessa identità culturale della Russia cristiana; ne è testimonianza il vivo amore del popolo russo per la singolare figura di san Sergio, passato indenne e finanche rafforzato durante il travagliato XX secolo.
Epifanio il Saggio, scrivendo la Vita del proprio maestro, ricompose materiale eterogeneo e attinse a fonti agiografiche diverse, certamente orientali e probabilmente – questa è l’ipotesi del curatore – anche occidentali, ravvisabili nella presenza di elementi affini alla tradizione legata alla vita di san Benedetto.
Il complesso intreccio di fonti, tuttavia, non riduce la percezione di una biografia vivace e decisamente ancorata nella vita reale del santo, raccontata dalla nascita fino alla morte.
La santità di Sergio emerge, infatti, attraverso diversi elementi: l’iniziale desiderio per la vita eremitica progressivamente evoluto verso la costituzione di una realtà cenobitica; il coinvolgimento in vicende politiche e l’interesse per la realtà sociale contemporanea; la profonda spiritualità e il percorso mistico, accompagnato da eventi miracolosi.
L’introduzione intende precisare la redazione della Vita, prima mettendone in luce le fonti e gli ambiti di circolazione del materiale agiografico ad essa connesso, poi individuando i tratti del monachesimo orientale,in cui essa è fortemente radicata. Infine, traccia una dettagliata analisi degli elementi propri della santità di Sergio, lasciandoli emergere dal racconto della spiritualità e della mistica del monaco: un temperamento deciso ma mite, poco propenso all’assunzione di ruoli di governo, anche all’interno dello stesso universo ecclesiastico e monastico, una pratica radicale della povertà monastica, una predilezione per la vita eremitica.
Tre appendici arricchiscono il quadro storico tracciato nell’introduzione: culto e iconografia di san Sergio; monasteri fondati da san Sergio; personaggi legati alla biografia di san Sergio.
L'autore
Epifanio il saggio, monaco russo, discepolo di san Sergio. All’inizio del XV secolo, fu lui a mettere mano all’eterogeneo materiale agiografico relativo al maestro, componendo un Encomio e la Vita, giunta a noi attraverso successivi rimaneggiamenti.
Il curatore
Adalberto Piovano, monaco benedettino, priore del monastero della ss. Trinità a Dumenza (VA), ha compiuto gli studi teologici all’Abbazia di Praglia, specializzandosi poi all’Istituto Orientale di Roma e ottenendo la licenza in Scienze Ecclesiastiche Orientali. Ha pubblicato numerosi contributi sul monachesimo
e sulla spiritualità russa, e ha curato circa 300 voci su santi russi nei due volumi Bibliotheca Sanctorum Orientalium, Roma (Città Nuova). Attualmente insegna Liturgia delle Chiese d’Oriente all’Istituto di Liturgia Pastorale Santa Giustina a Padova. Per la collana Letture cristiane del secondo millennio ha già pubblicato Monachesimo e mondo. Testimonianze di santità laica nella tradizione spirituale russa (2010).
Questo libro è nato dalla richiesta di una bambina alla sua mamma che desiderava conoscere la storia di donne «innamorate di Gesù».
Nascono così queste brevi storie vere di sante,ritratti di donne determinate e forti, raccolte in ordine alfabetico: dall’A alla Z.
La «roccia» a cui tutte queste vite femminili sono ancorate è la Parola di un Padre, dimensione umana e divina assieme di colui che è diventato il «Primogenito fra molti fratelli» (Rm 8,29), una Parola e una storia d’amore che continuano a incarnarsi nel «qui e ora».
Questo libro può essere utile per far conoscere la diversità dei carismi che il Signore ha suscitato lungo la storia e indicare una via mai pensata; o magari il luogo di un preciso appuntamento che può indirizzare o cambiare la vita.
Maria Luisa Eguez (La Spezia 1951), è insegnante di lettere, ha quattro figlie e quattro nipoti. Nel campo del volontariato cattolico ha operato sul territorio spezzino per il Centro italiano femminile, il Centro Laura Cozzani e l’Associazione gruppo Samuel. Ha collaborato a riviste letterarie come Adigepanorama, Sìlarus, Il golfo, Il golfo dei poeti; è redattrice capo di Lerici in. Tra le opere pubblicate: Damiano di molokai (1985), I piccoli soli (1991), Frankenstein, alla ricerca di Mary, saggio in collaborazione con Carla Sanguineti (1994). È presente in varie antologie fra cui 100 poesie d’amore (1996).
Quando si sente parlare di santità, sovente, si pensa che essa sia un privilegio riservato a persone eccezionali. Questo testo presenta i santi, testimoni della fede, della speranza, dell’amore, come persone normalissime che hanno incarnato il Vangelo vivendolo nelle situazioni e nei contesti sociali in cui si sono trovati. Hanno corrisposto alla grazia del battesimo e si sono lasciati plasmare dallo Spirito Santo; condizione possibile ad ogni battezzato e alla quale ogni cristiano è chiamato in forza del battesimo.
Il tema della santità è espresso attraverso brani del Nuovo Testamento, dei documenti del magistero, della Tradizione e del concilio Vaticano II.
Nelle pagine centrali è presentata, in sintesi, l’azione dello Spirito Santo che realizza le varie espressioni della santità nelle persone:
i martiri, testimoni della fede, i religiosi, testimoni della speranza, i «buoni samaritani», testimoni della carità, i Pastori, i Dottori della Chiesa, madri e padri di famiglia, educatori, missionari. Le illustrazioni della pagina centrale danno efficacia al contenuto e ne favoriscono la comprensione.
Destinatari
Soprattutto i catechisti e i parroci, ma anche Insegnanti di religione delle scuole Medie inferiori.
Autore
Remo Lupi, frate cappuccino della Provincia religiosa ligure, è nato a San Remo (IM) nel 1962. Tra i suoi testi pubblicati in questa col- lana: I Sacramenti. I sette segni dell’amore di Dio (20063); Schema dei Vangeli. Per imparare a conoscerli (20053); L’anno liturgico. Chiesa e cammino dei cristiani (20062); La Bibbia. Biblioteca di Dio (20022); La Messa. ù (20052); Il credo. (2007); Le virtù cardinali. (2007); Il sacramento della confermazione. Per diventare testimoni di Gesù (2008), Maria di Nazaret, madre di Gesù e madre della Chiesa (2008); La Parrocchia per incontrare Gesù e i fratelli (2012). Claudia torello rossetto, nata a Genova; ha conseguito la maturità artistica e la specializzazione come “operatore di restauri”. Della stessa collana ha illustrato: Il Credo,leVirtù cardinali, la Cresima, la Parrocchia.