Esiste la vita oltre la morte? Oppure tutto finisce nella decomposizione di un cadavere? Perché la morte? L'anima è davvero immortale? La risurrezione è un mito o una realtà? Cosa dice la Sacra Scrittura della vita oltre la morte? I novissimi sono ancora attuali? O sono da considerare obsoleti e inutili alla teologia? Per rispondere a questi interrogativi esistenziali che riguardano le realtà ultime, l'autore attinge alla teologia e alla filosofia, ma soprattutto ripercorre le pagine della Sacra Scrittura. Dall'analisi emerge che l'uomo è creato per la vita e l'amore; la morte è solo una porta, un pertugio da attraversare come le sponde della madre nell'ora del parto.
La fede cristiana ha a che fare con ciò che ancora non si vede proprio attraverso ciò che vediamo e tocchiamo ogni giorno, a iniziare dai nostri corpi, dai nostri volti. Attraverso il farsi «carne» di Dio in Cristo, noi abbiamo avuto conferma della «somiglianza», fin da principio, di Dio con la meravigliosa «immagine» del corpo umano come «maschio e femmina» (Gen 1,27). La salvezza, a cui la fede aspira, è costituita dalla risurrezione della carne, a somiglianza di quella del Risorto che tornerà, come ha promesso, in «carne e ossa» (Lc 24,39) nell’ultimo giorno. Questo libro è rivolto a coloro che, credenti o non credenti, sono disposti a pensare in profondità il mistero del nostro vivere e morire alla luce delle esperienze che ci sono state trasmesse dal passato e che devono aiutarci a tenere gli occhi aperti sulle grandi questioni vissute dall’umanità di oggi. Dunque gente – per parafrasare un teologo dei nostri tempi – capace di tenere in una mano la Bibbia e nell’altra il giornale.
Sembra che la questione del Giudizio finale, quello in cui, alla fine dei tempi, Dio giudicherà i buoni e i cattivi, non sia più di moda. Dopo secoli di terrorismo sacro che ha alimentato la paura dell'inferno, lo spirito moderno ha preso le distanze dall'immagine di un Dio giudice. Attraverso una lettura dialogata dei testi, si fa strada una nuova interpretazione, che chiama l'uomo a elaborare una visione di sé e del proprio futuro libera dalla paura. Perché ciascuno possa far emergere il proprio vero Io al di là delle ombre dell'inconscio e del controllo del Super Io.