Questo testo è scritto per chi non conosce a fondo la "vita religiosa" e per chi, pur conoscendola, la vuole rileggere ancora. Dunque per le religiose e i religiosi, certamente, ma anche per idealisti e idealiste degli anni Sessanta/Settanta e per quelli postmoderni. Il testo comincia con una contestualizzazione della riflessione: rileggere la vita religiosa oggi alla luce della sapienza umana ed evangelica, in un momento storico che chiamiamo di "crisi". Si rifà quindi alle origini dell'epoca cristiana per ritrovare ispirazione: dove è nata la vita religiosa, scoprendo così la scelta alternativa a un cristianesimo strutturato, la creatività di questa scelta e la laicità dell'origine nella religiosità della vita. Analizza poi le metamorfosi della vita religiosa insieme a quelle della società, fa una rilettura dei voti e dei lineamenti principali della vita religiosa: la solitudine comunitaria, l'appartenenza all'altro, ecc. Trasformazione o metamorfosi della spiritualità? Ciò che chiamiamo vita religiosa e la sua storia, letta in modo sapienziale, oggi potrebbe diventare uno stile alternativo per tutti.
Frase contenuta: Preghiera dei Consacrati e delle Consacrate. "Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, Padre del Signore nostro Gesù Cristo e Padre nostro, accogli la preghiera che ti rivolgiamo. Guarda con benevolenza il nostro desiderio di bene e aiutaci a vivere con passione il dono della vocazione…" Papa Francesco
I preti operai sono stati coloro a cui è toccato interpretare il Vangelo nella vita quotidiana degli operai e dei lavoratori, dentro la società capitalistica, in decenni che hanno visto una progressiva perdita di valore del lavoro. La loro scelta si colloca come parabola evangelica di un ministero vissuto in un tempo segnato dalla fine della "cristianità" e con l'impulso decisivo alla figura di Chiesa fatta balenare da Giovanni XXIII: la Chiesa di tutti e particolarmente la Chiesa dei poveri. La narrazione si snoda attraverso la biografia di un prete che ha lavorato per 30 anni come infermiere nel Servizio Sanitario Nazionale, pienamente inserito nell'organizzazione leggera dei preti operai italiani. Nel racconto compaiono volti che in tanti anni di lavoro e di compagnia legata al posto di produzione di beni e servizi hanno incorporato l'odore delle pecore, come dice papa Francesco, diventato ormai come una seconda pelle.
Nella stagione post-conciliare è rifiorita la forma di consacrazione dell'Ordo Virginum, che ha radici molto antiche, ma presenta anche concreti tratti inediti. Le donne che hanno riconosciuto in questa particolare forma di vita la loro vocazione, come pure i Vescovi che hanno accolto e promosso questo carisma, avvertono la necessità di orientamenti e indicazioni per elaborare criteri comuni e attivare prassi condivise di discernimento, di formazione e di cura pastorale delle donne consacrate nell'Ordine delle Vergini. La storia di un carisma e i frutti di santità che ne derivano si possono conoscere solo nei tempi lunghi e nella docilità allo Spirito di Dio. Le presenti indicazioni pastorali hanno lo scopo di offrire punti di riferimento per orientare scelte concordi nelle Chiese particolari che vivono in Italia, in attuazione della normativa ecclesiastica vigente.
Descrizione
Il testo, guardando al cammino di rinnovamento dal Vaticano II° ad oggi, intende fare un primo bilancio sulla formazione nella Vita Consacrata, fra risorse, proposte, aspettative, tensioni e problemi. Non si tratta però di una semplice descrizione panoramica o di una rassegna documentaria delle vicende degli ultimi 50 anni in ordine alla tematica, ma si tenta di ripensare in modo sapientemente critico l’impegno di formazione che ci si è dati e si è di fatto prodotto, in vista di un percorso di qualità per il futuro. Per questo i vari capitoli si presentano essenzialmente come una serie di domande intriganti, che, da una parte demitizzano una specie di enfasi piuttosto irreale, creatasi attorno al tema della formazione e dall’altra vogliono stimolare chi si è adagiato sull’impegno ma senza prospettive. Indubbiamente in tutti questi anni si è pensato tanto e si è prodotto tanto in tema di formazione da più versanti; da quello più spirituale, a quello antropologico e metodologico. È stato uno straordinario kairòs di Dio, con una ricchezza ineguagliata di contenuti e di metodologie, rispetto a tutti i secoli precedenti, ma insieme occorre costatare che questo immenso potenziale è stato in tanta parte divorato dal succedersi delle varie vicende di questo inaudito cambio epocale perché, forse, troppo poco è entrato nel vivo delle singole persone consacrate: una formazione cioè ancora troppo ad uso esterno, senza entrare nella profondità del caso serio che la riguarda. Questo testo vorrebbe portare alla convinzione e mentalità della formazione come esigenza vitale di disponibilità ad apprendere per tutta la vita, con lo sguardo costante rivolto alle proprie radici, cioè di essere permanentemente memoria Jesu nello stile carismatico del proprio Fondatore.
Punti forti
• L’autore è molto noto nell’ambito della vita religiosa.
• Una analisi serrata, critica, dei capovolgimenti post-conciliari, ma sempre aperta a un futuro positivo
Destinatari
• Coloro che si occupano direttamente della formazione sia iniziale come pure continua, nell’ambito della vita consacrata.
• Chi è impegnato nella pastorale giovanile e soprattutto nella direzione spirituale.
• È una forte sollecitazione a tutti i religiosi per una crescita in una vita di fiducia, radicata in Dio
Autore
Don Giuseppe Roggia, salesiano, nato a Novello d’Alba (CN) il 04 ottobre 1947, è laureato in lettere all’Università di Torino e in Teologia della Vita Consacrata all’Università Lateranense – Claretianum. Ha una lunga esperienza come formatore all’interno del suo Istituto e da anni è direttore del Corso per Formatori e Formatrici di Vita Consacrata e Sacerdotale che si attiva presso la stessa Università salesiana. Attualmente è inoltre docente di Pedagogia della formazione della Vita Consacrata presso l’UPS ( Pontificia Università Salesiana) e presso il Claretianum. Collabora con il CNV della CEI ed è membro coordinatore dell’Area di animazione della Vita Consacrata della CISM. È membro della redazione e collaboratore di numerose riviste, tra cui Vocazioni, Religiosi in Italia e Rogate ergo.
Ridestare aspirazioni e tensione ideale; richiamare a valori e atteggiamenti ritenuti importanti. Ecco lo scopo di questa specie di «regola di vita»: una traccia spirituale per i preti romani. Essa prende il via dalle parole dell’omelia che Benedetto XVI ha pronunciato nel giorno del suo sessantesimo di ordinazione sacerdotale (29 giugno 2011), quando ha ricordato che il frutto maturo che ogni sacerdote è chiamato a portare è l’amore di Dio, che si esprime nella fedeltà a Cristo e alla Chiesa e non è esente dalla sofferenza.
Come bene esprimono poi i vari capitoli: Perché sei sacerdote/Con chi sei sacerdote/ Per chi sei sacerdote/Come sei sacerdote/Dove sei sacerdote/Per continuare a formarti/ La gioia di essere sacerdote/, il testo racchiude un invito a ogni sacerdote a rivisitare le ragioni del proprio essere prete.
Il sacerdozio è dono di Cristo, che rende strumenti del suo amore salvifico per tutti; richiede fedeltà alla Parola, volontà di porsi al servizio della comunità cristiana, di testimoniare il Risorto; come la volontà di alimentare la comunione con il Papa, il proprio vescovo e tutto il presbiterio, coltivando la vita di fede, l’impegno della propria scelta e la formazione permanente.
Punti Forti
Il testo costituisce una specie di «regola di vita» per i sacerdoti, in particolare della diocesi di Roma.
Sottolinea con forza come il sacerdote deve essere uomo a servizio degli altri;
Favorire l’unità e la corresponsabilità dei laici e prestare attenzione ai più deboli.
Il volume, che contiene una dedica autografa di Benedetto XVI, è confezionato in modo ricercato, stampato su carta patinata. Sarà consegnato dal Papa ai sacerdoti della diocesi di Roma in occasione di un incontro in calendario per febbraio 2012.
Destinatari
Sacerdoti, clero romano.
Il volume raccoglie le relazioni del Corso Triennale di Formazione per Formatrici organizzato dall’Usmi nel 2011. Il corso di quest’anno è focalizzato sulla educazione del cuore, perché la consacrazione raggiunga la piena maturità.
I relatori, come sempre ben noti e attivi nel campo della vita consacrata, affrontano tutti – ognuno con la loro specifica competenza in ambito biblico, teologico, spirituale, e di accompagnamento – le problematiche attuali dello sviluppo della personalità e propongono percorsi di maturazione della sfera affettiva, affinché la persona consacrata pervenga a vivere una esistenza in cui tutte le dimensioni della sua persona giungano a una pienezza armonica nella reciproca integrazione.
La pedagogia della sequela è presentata sì con le sue dure esigenze, ma nella consapevolezza che un lavoro spirituale serio e assiduo permetterà allo Spirito di Dio di dilatare gli spazi del cuore nella libertà dell’amore, per camminare sulla via della vita con cuore libero ed entusiasta, senza anteporre nulla all’amore di Cristo.
Tutto... «finché Cristo sia formato» in noi.
Destinatari
Coloro che si occupano direttamente della formazione sia iniziale come pure continua, nell’ambito della vita consacrata.
Chi eÃÄ impegnato nella pastorale giovanile e soprattutto nella direzione spirituale.
Offre spunti preziosi anche per una auto-formazione continua, sempre positivo verso il futuro.
Autori
Giuseppina Alberghina, già superiora generale delle Suore di Gesù Buon Pastore, collabora ora all’Ufficio Formazione dell’USMI nazionale. Massimo Grilli, docente di Nuovo Testamento all’Università Gregoriana di Roma.
Maria Michela Porcellato, abbadessa del monastero camaldolese di Sant’Antonio abate, è stata docente alla Gregoriana ed è ora animatrice di esercizi spirituali e lectio divina.
Fabrizio Pieri, studioso di Teologia biblica e di Teologia spirituale, docente all’Istituto di Spiritualità della Pontificia Università Gregoriana di Roma. Dirige corsi di esercizi spirituali.
Marina Štremfelj,del CentroAletti di Roma. Specializzata in Missiologia e Spiritualità delle Chiese Orientali, è attiva in corsi di direzione spirituale e di formazione, oltre che nell’organizzazione di corsi di esercizi spirituali.
Nico dal Molin, specializzato in Psicologia presso la Pontificia UniversitaÃÄ Gregoriana e abilitato in Psicoterapia, dal 2007 eÃÄ Direttore del Centro Nazionale Vocazioni della CEI. EÃÄ anche autore di vari testi di psicologia e vita spirituale
La crescita esponenziale e inarrestabile del Web, ha provocato una modificazione degli stili di vita, dei processi della conoscenza, delle stesse necessità e aspettative delle persone; ha originato un mutamento nei rapporti quotidiani, nel modo di pensare e di sentire. Questo incide in profondità sui processi formativi: vi si colloca come risorsa ma anche come sfida alle forme del passato e, al tempo stesso, come minaccia per i suoi esiti ancora incerti e imprevedibili. Occorre ripensare la formazione, a qualunque livello.
Il testo tratta della formazione alla vita consacrata e del Web, per evidenziare i limiti e le opportunità che si creano non solo nel vivere sociale, ma anche nell’ambito della vita religiosa.
Dopo un primo capitolo sulle prospettive della formazione in senso generale, viene affrontato il tema:
la comunicazione digitale: una sfida per la formazione i formatori e le innovazioni tecnologiche il podcasting e «santificazione della mente» In quest’ultimo capitolo viene presentato il tema nella sua applicazione
metodologica attraverso una piccola indagine esplorativa sull’utilizzo del Podcasting come strumento di formazione, realizzata con un gruppo di giovani consacrate.
Destinatari
Formatori e animatori in primis. Ma anche tutti i religiosi, specialmente i giovani.
Autore
Pina riccieri, Figlia di San Paolo, attualmente vive a Roma, impegnata nella pastorale vocazionale e nell’animazione formativa. Ha compiuto gli studi di scienze religiose presso l’Università Gregoriana e di psicologia presso l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza». Ha frequentato l’Istituto Superiore per Formatori. Ha conseguito il dottorato in psicologia dell’educazione alla Pontificia facoltà di scienze dell’educazione «Auxilium». È iscritta all’albo professionale dell’Ordine degli psicologi della Regione Lazio.
Punti forti
Attualità della tematica.
È il primo lavoro sulla tecnologia del podcasting utilizzata per scopi formativi nella vita religiosa.
È una proposta di formazione permanente on line per la vita consacrata.
Questo libro propone una via per superare la crisi vocazionale e l’ossessione dei numeri: costruire una cultura vocazionale. Cultura come mentalità, sensibilità e prassi vocazionale, cui corrispondono nuova teologia, nuova spiritualità e nuova pastorale delle vocazioni.
L’autore parte da una considerazione circa il significato della cultura e del «fare cultura» in generale, per poi definire più precisamente cosa voglia dire cultura della vocazione, e scoprire – all’interno dei suoi elementi costitutivi – il compito non solo della teologia della vocazione, ma anche di una spiritualità vocazionale nonché di una pastorale delle vocazioni.
In sintesi: costruire cultura vocazionale è la migliore risposta alla frustrazione vocazionale tipica dei giorni nostri, perché è risposta modesta e discreta, ma volonterosa e fattiva, che lavora sui tempi lunghi ma giunge al cuore, soprattutto perché è risposta possibile all’uomo, ma tutta costruita sulla logica dell’impossibile possibilità di Dio.
«A quel livello davvero i numeri non contano. E il seminatore è ancora più libero di spargere ovunque e comunque il seme della vocazione. Che ora è il più piccolo, ma diverrà grande!»
Punti forti
Il nome dell’autore è molto conosciuto a livello nazionale e internazionale, tornato adesso a occuparsi di una problematica attuale: tutti si interrogano su come affrontare il problema della mancanza di vocazioni.
Destinatari
Animatori vocazionali e di pastorale giovanile, formatori, ma anche quanti si occupano di accompagnamento e di direzione spirituale.
Autore
Amedeo Cencini, religioso canossiano, è formatore, insegnante alla Pontificia Università Salesiana a Roma e allo Studio Teologico S. Zeno diVerona,e psicoterapeuta.Autore di numerose pubblicazioni per altre case editrici, per Paoline Editoriale Libri, oltre a sette testi in questa collana, ne ha pubblicato altri nella collana Animatori di pastorale giovanile e vocazionale e per le collane Religiosi 2000, Sentinelle di frontiera e Figli in cielo. Specializzato in psicoterapia analitica, svolge attività di consulenza, di relatore su tematiche legate all’ambito formativo e di insegnamento in Italia e all’estero. Dal 1995 è consultore della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.
Che cosa è accaduto alle protagoniste di Suore (Rizzoli 1991), il libro che vent’anni fa spalancò le porte dei monasteri di quattro continenti, andò al di là delle grate, per raccontare le storie sconosciute di donne che avevano scelto di lasciare il mondo per abitarlo totalmente, sia nella vita attiva che in quella contemplativa? E per capire come una ragazza “normale” possa fare una scelta contro tutto ciò che oggi conta?
Per rispondere a questa domanda l’autrice è ritornata a incontrare alcune di quelle straordinarie figure che, con il loro amore gratuito, il loro impegno e la loro fantasia nel costruire la speranza, avevano suscitato stupore, commozione e affascinato il regista Dino Risi, che ne trasse il film televisivo Missione d’amore. Ma ha anche scoperto altre vicende di “donne di Dio” che oggi si dedicano alle povertà dei nostri tempi: dalla tratta delle “nuove schiave” alla prostituzione in terra di camorra, dall’emarginazione di coloro che vivono nei sotterranei della storia a chi è stato costretto ad emigrare per sopravvivere. Così è ritornata al di là delle grate per continuare il dialogo con nuove amiche che nel silenzio vivono abbracciate a tutta l’umanità.
Punti forti
Il tema della vita consacrata femminile sia attiva che contemplativa oggi nelle esperienze di frontiera. La forza delle storie riportate mette in evidenza la forza di amore e di speranza che hanno queste donne, nella sfida alle nuove povertà, mentre lo stile veloce e profondo dell’autrice rende molto coinvolgenti le esperienze di vita.
Il successo editoriale del “primo” capitolo, uscito vent’anni fa, ne fanno un interessante sequel.
Destinatari
Largo pubblico, in particolare di laici giovani e adulti.
L’autrice
Mariapia Bonanate vive a Torino, è condirettore del settimanale nazionale Il nostro tempo e collabora con Famiglia Cristiana. Come giornalista è sempre andata alla ricerca di “buone notizie”, anche nelle situazioni più difficili. Fra le sue opere: Invito alla lettura di Mario Pomilio (Mursia), Preti.Alla ricerca dei dodici apostoli nelle strade del mondo (Rizzoli), Donne che cambiano il mondo. Personaggi femminili che inventano la speranza (Mondadori), Una lampadina per Kimbau. Storia di Chiara Castellani, medico missionario in Africa (Mondadori). Con Paoline IlVangelo secondo una donna (nelle due edizioni: 2002, 2009).
Dopo l’effervescenza del periodo conciliare e i tentativi ed esperimenti di rinnovamento, la vita consacrata si è ritrovata a vivere un tempo d’inverno e anche di confusione. Le vocazioni diminuiscono, i membri delle comunità religiose invecchiano, la secolarizzazione prende sempre più piede. Quale futuro può ancora esserci per i consacrati, quale il loro ruolo nel mondo d’oggi?
Secondo l’autore, proprio nelle radici della loro identità, guardate e comprese con occhi nuovi, i religiosi riscopriranno i fondamenti perenni che danno senso alla loro presenza: tutti gli aspetti tipici della vita consacrata, dai voti alla vita comune, dalla spiritualità all’azione apostolica sono rivisti alla luce della fede che sola dà senso e efficacia a una esistenza che fa da controspecchio alla deriva della società: fede, speranza e carità rimangono i carismi da condividere con il mondo.
punti forti
La vita consacrata è considerata nella totalità dei suoi aspetti. Quindi anche la maturazione umano-psicologica Vita consacrata sempre in rapporto al mondo: passione per Dio e passione per gli altri è un po’ lo slogan
destinatari
Tutti i consacrati e consacrate.
autore
René Stockman, religioso dei Fratelli della Carità ha svolto il suo apostolato nell’educazione (è stato preside nella Scuola superiore)e come responsabile di un ospedale psichiatrico. Eletto poi superiore provinciale, e successivamente superiore generale della sua congregazione, ha avuto il modo di conoscere la vita consacrata nella sua concretezza nelle diverse parti del mondo. E non solamente quella della propria congregazione, ma anche quella di altri istituti con cui i suoi confratelli collaboravano. Ha sempre affrontato con decisioni i problemi che si ponevano offrendo sempre soluzioni «aggiornate», ma ben fondate, sempre su una profonda identità religiosa. È autore di molti libri sulla vita consacrata.
Il momento attuale, per la vita consacrata, non è certo dei migliori, almeno dal punto di vista vocazionale. In una cultura ritenuta post cristiana la vita consacrata sarebbe insignificante. Dove, invece, è ancora presente un bisogno di senso, lì il consacrato ha ancora un suo posto preciso e il compito di riconoscere e indicare, da uomo spirituale quale è, quella nostalgia di Dio nascosta nel profondo di ogni cuore anche in chi la nega.
punti forti
Argomento sempre pregnante e talvolta oggi «angosciante».
La scrittura è immediata e la notorietà dell’autore è simbolo di qualità.
destinatari
Consacrati e consacrate, chi si interroga sul rapporto fede-mondo e
vita consacrata-chiesa.
autore
Amedeo Cencini, sacerdote canossiano, è docente dei corsi di Formazione permanente e di Problematiche psicologiche della vita sacerdotale e religiosa, oltre che di Accompagnamento personale: aspetti teorici e pratici, al corso dei Formatori Vocazionali presso l’Università Salesiana. Insegna libertà e maturità affettiva nel celibato consacrato alla Scuola di teologia e diritto organizzata dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e Società di Vita apostolica, di cui è consultore. Conferenziere molto richiesto, è autore di numerose opere, presso vari editori cattolici. Tra queste ricordiamo la trilogia sul celibato, quella sulla vita fraterna, per le Paoline (Com’è bello stare insieme... Come rugiada dell’Ermon... Come olio profumato), la collana «I quaderni di padre Cencini» con gli ultimi: Mi fido... dunque decido e L’arte del discepolo