La Spiegazione del Credo rappresenta un autentico tesoro per la conoscenza delle origini cristiane. Quest'opera, nata quale espressione consapevole del legame del suo autore con la fede battesimale ricevuta nella sua Chiesa madre - l'«Ecclesia aquileiensis nostra» -, custodisce una testimonianza insuperabile per ricostruire la tradizione dei Simboli di fede delle Chiese delle origini. È infatti quest'opera che ha permesso di ricomporre l'antico Simbolo di fede della Chiesa di Roma. La Spiegazione del Credo di Rufino venne ritenuta nel medioevo latino una sorta di modello in materia, facendo da parametro e da esempio per tutti i successivi scritti di questo tipo. Introduzione Giuseppe Laiti.
La Filocalia è una raccolta di testi tradizionali sulla preghiera ortodossa, soprattutto "solitaria". Questo tipo di orazione e ascesi prende le mosse dagli anacoreti egiziani del IV secolo per giungere fino ai monaci del Monte Athos del XV secolo. Per il contenuto, oltre che per l'ispirazione dei suoi compilatori, la Filocalia converge verso la preghiera del cuore o la preghiera di Gesù, che alcuni hanno chiamato il "cuore" della spiritualità ortodossa. Il Pellegrino russo dei famosi "Racconti" fece della Filocalia il suo specchio di coscienza e il suo breviario; gli ortodossi praticanti la tengono in altissima considerazione e la venerano come un libro sacro. Questo volume è un contributo per approfondire e crescere nella dimensione spirituale e raggiungere l'armonia tra azione e contemplazione. A cura di J. Gouillard.
Nella nostra cultura quando si parla di virtù si pensa a una serie di azioni circoscritte e legate a un particolare atteggiamento; in realtà le virtù sono l'ambiente vitale in cui la persona cresce. Le virtù si richiamano, si collegano, ciascuna di esse si nutre dell'altra e opera mediante l'altra. In questa ottica è molto interessante e preziosa questa antologia che ripercorre - e non potrebbe essere diversamente - l'esperienza umana e spirituale del grande vescovo di Ippona, contrassegnata da una ricerca instancabile e sempre più intensa dell'Essenziale. Per questo Agostino è sempre attuale e la sua riflessione offre elementi di grande profondità e intensità.
Gli Estratti da Teodoto, qui editi per la prima volta in italiano, sono tredici Frammenti, redatti da Clemente di Alessandria in polemica con gli scritti dello gnostico Valentino di Roma e di Teodoto. Si tratta di documenti fondamentali per la conoscenza dello gnosticismo, il grande "avversario" delle Chiese antiche, il cui studio è sempre più al centro delle ricerche sulle origini cristiane. Il curatore, Giuliano Chiapparini, tra i massimi esperti di queste tradizioni religiose, attraverso un'ampia introduzione e un commento dettagliato a questi straordinari Frammenti, guida il lettore alla piena comprensione del loro retroterra, del loro significato e della loro fondamentale importanza.
Le Conversazioni con i padri - «una definizione compiuta e ponderata della teologia monastica»: J. Leclercq - sono uno dei fondamenti della tradizione ascetica: una delle opere più ricche e tuttavia più attente alle concrete possibilità (intellettuali, fisiche, psicologiche) del cristiano - e del monaco - a cui viene chiesto di crescere ogni giorno, senza eroismi ma anche senza alibi. In queste importantissime pagine, due giovani monaci, Cassiano e Germano, ripercorrono in una sorta di "diario" spirituale il lungo viaggio - realmente percorso, sul finire del IV secolo - tra i maggiori esponenti dell'ascesi egiziana. I dialoghi con questi autorevoli maestri, fedelmente riportati, definiranno il profilo ideale del vero asceta, percorrendo così il primo, decisivo passo nel cammino del nascente monachesimo d'Occidente.
LETTERA A PROBA
La preghiera di Agostino d’Ippona
Introduzione,traduzione e note a cura di Antonio Cacciari Perché,come e quando si debba pregare:questo l’interrogativo rivolto dalla nobildonna Proba ad Agostino.Ad esso egli tenta di rispondere nelle pagine di uno scritto che è dunque occasionale,ma che resta l’unico,nella mole imponente delle sue opere,espressamente dedicato a tale argomento. In questo breve testo, chi ha già qualche familiarità con gli scritti di Agostino ravvisa i tratti caratteristici del suo argomentare,i punti nodali del suo pensiero,il suo «punto di vista» teologico,che fu personalissimo e,nel contempo,profondamente influente nella storia della cultura (non solo cristiana). Chi ancora non conosce Agostino può a sua volta,per questi stessi motivi,penetrare non superficialmente nella vastità delle sue concezioni.
AUTORE
Aurelio Agostino nasce a Tagaste, in Numidia (attuale Algeria), nel 354. Compiuti i primi studi a Madaura, li termina a Cartagine, capitale dell’Africa romana. Affascinato dal manicheismo, si aggrega a questa setta. Nel 383 passa per Roma e raggiunge Milano,dove ottiene una cattedra di retorica.Qui attraversa una profondissima crisi mistica, che si conclude con il battesimo, ricevuto dalle mani di sant’Ambrogio. È l’inizio di un cammino cristiano che continuerà poi nella sua Africa, dove ritorna dopo la morte della madre Monica. Ritiratosi a vita monastica, viene consacrato sacerdote dal vescovo d’Ippona, al quale succede nel ministero episcopale.Muore a Ippona nel 430.
Prima opera esegetica di Ambrogio (difficoltà e soluzioni nell'interpretazione di Gen 2,8 - 3,19) che si rivela capace di utilizzare l'allegorismo di Filone in maniera originale, ed elabora una antropologia fondamentalmente serena. Prelude al dibattito agostiniano su grazia e opere, ma non guarda tanto al danno prodotto dal peccato sulla natura umana, ma piuttosto alla imago Dei, l'elemento divino. Satana non ha il potere di abbattere il nostro spirito, a meno che noi non lo vogliamo. Emerge il tema del felix culpa: il peccato ha provocato la risposta divina di un più grande amore. Il testo non è solo la riedizione economica del volume pubblicato nel 1982: è stato arricchito di un nuovo commento e aggiornato secondo le più recenti ricerche.
Il Castello interiore è l'opera più matura, più sistematica di tutti gli scritti di Teresa. Non è un racconto autobiografico, né un elenco di grazie mistiche, ma, con l'allegoria del viaggio attraverso le diverse dimore del "castello", è descritto il "santo viaggio" nella preghiera, così come l'ha sperimentata l'Autrice. Teresa ne descrive il percorso con le difficoltà, i rischi e gli inganni, ma anche con le gioie e favori speciali che Dio concede per attrarre a sé chi si incammina su questa strada.
La figura di santa Tecla, straordinariamente rilevante nei primi secoli, viene qui presentata attraverso l’analisi e la descrizione del più antico testo che ne presenta i lineamenti: gli Atti di Paolo e Tecla.
Ne emergono un modello di santità e la figura di una cristiana non convenzionali sia per la loro incredibile densità agiografica – Tecla riassume la figura del martire, dell’apostolo, del sacerdote e del discepolo – sia per l’autonomia nell’agire e nel pensare. Si tratta di un paradigma di “donna cristiana”, del tutto esente dall’idea della subalternità al maschile, che offre un esempio interessante, soprattutto per riconsiderare il ruolo delle donne nella Chiesa non a partire dalla loro “virilizzazione” (una donna può valere solo se le si consente di fare ciò che fanno gli uomini) ma dalla loro libertà (una donna può valere se le si restituisce il diritto a un’opinione autonoma e alla libertà di coscienza e di azione).
GABRIELE PELIZZARI, docente di Storia delle origini cristiane e di Letteratura cristiana antica presso la Facoltà Teologica di Lugano e presso l’Università degli Studi di Milano – dove insegna anche Nuovo Testamento e Iconografia cristiana –, da anni collabora con Paoline Editoriale Libri dirigendo la collana “Letture cristiane del primo millennio”.
Si tratta di uno strumento di studio e di ricerca, comprensibile anche ai non addetti ai lavori, che mira a diventare un punto di riferimento per conoscere la storia della teologia mariana nelle origini del cristianesimo. Il taglio dell'itinerario è teologico, il che rende questo libro un interlocutore ideale della ricca letteratura teologica con la quale interagisce autorevolmente senza dimenticare, l'importanza di un solido quadro storico, come "orizzonte" di un pensiero in divenire. L'ampiezza del repertorio di fonti interrogate e l'inclusività della metodologia analitica che sorregge l'opera fanno di questo testo una pubblicazione importante sia per la sua capacità di organizzare ciò che è già noto sia per la ricchezza di informazioni sulla mariologia delle origini cristiane.
Tra il 1895 e il 1897, nella Francia della Belle époque e del crescente entusiasmo per i sempre più spettacolari progressi della scienza e della tecnica, una giovane carmelitana poco più che ventenne ricevette dalla sua Priora, nel convento di Lisieux, l'ordine di stendere un testo autobiografico, nel quale testimoniare, a futura memoria, il suo specialissimo itinerario spirituale. La giovane seppe tracciare, in tre successivi manoscritti, un vero e proprio trattato sulla fede e sulla speranza cristiana, nella forma di un vivace racconto in prima persona. Storia di un'anima è il titolo con cui sono stati pubblicati questi celebri manoscritti. Qui vengono riproposti in una nuova traduzione basata sulle più recenti edizioni critiche pubblicate in Francia in occasione del Centenario della morte di Teresa di Lisieux, Dottore della Chiesa dal 1997.
Fedeli allo stile di Cesario, le 19 Omelie del Commento all’Apocalisse fondono contributi e suggestioni che il vescovo di Arles trasse da Padri diversi attraverso una rielaborazione che conduce sempre a una nuova, originale, riflessione. Molto attento alla problematica liturgico–sacramentale e alle sue implicazioni pastorali, il Commento tralascia la lettura storico–millenaristica di Apocalisse (il quando e il come degli eventi narrati nello scritto), sottolineandone invece il simbolismo in una chiave che, anche passando per il richiamo penitenziale, ha a cuore di delineare un itinerario di salvezza.