È la sera del 13 marzo 2013, Jorge Mario Bergoglio, appena eletto 266° papa della Chiesa cattolica si affaccia dal balcone di San Pietro e dice "Buonasera". Poche ore dopo cominciano a diffondersi sul web sinistre voci sulla presunta connivenza del prelato con i capi della mattanza argentina: 30.000 desaparecidos, 15.000 giustiziati, almeno due milioni di esiliati, centinaia di neonati sottratti ai genitori e dati illegalmente in adozione a famiglie del regime dopo l'eliminazione dei veri genitori. Poi il tweet di un certo José Manuel de la Sota: "Bergoglio s'interessò molte volte per farmi liberare dai militari". E alcune testimonianze dello stesso segno: "Bergoglio fu ostile a tutte le dittature sudamericane e aiutò molti ricercati a nascondersi". In redazione, il cronista decide che ce n'è abbastanza per un'inchiesta e parte per Buenos Aires. Il risultato è un viaggio alla ricerca della verità che ricostruisce su fatti reali, incontri e atti ufficiali l'azione di "lotta non violenta", quasi un'opera di intelligence, che l'allora padre Bergoglio mise in campo per proteggere e salvare tantissimi dissidenti di ogni colore, credo e appartenenza politica. Una strategia fatta di finti "ritiri spirituali", di studiati stratagemmi, di "esfiltrazioni", che si avvaleva persino di una "macchina" per stampare documenti falsi in seminario. La lista dei salvati dalla dittatura è lunghissima: centinaia di persone oggi trovano il coraggio di parlare di sé e di chi fu aiutato, ma non si salvò.
Massoneria e Chiesa. Massoneria e finanza. Massoneria e Vatileaks. Massoneria e dittatura argentina. Massoneria e gesuiti. Massoneria e papa Francesco. I legami, il più delle volte occulti e segreti, tra Chiesa e massoneria sono tribolati e controversi, ma pur tra alterne vicende, sempre solidi. Ciò che da più parti si suggerisce e ventila è che dietro ai più recenti e rivoluzionari avvenimenti vaticani a partire dalle dimissioni di papa Benedetto XVI, ci sia la mano delle logge. E nei corridoi dei Sacri Palazzi si mormora che persino l'elezione del nuovo papa sia opera loro. Dopo un papato di chiusura come, quello di Ratzinger, è probabile che siano molti tra gli affiliati a sperare di rinverdire grazie al gesuita Bergoglio le antiche simpatie tra Compagnia di Gesù e massoni. Basata su documenti scottanti - su tutti uno scambio epistolare inedito tra la Santa Sede e i vertici della massoneria - su interviste esclusive a personaggi chiave, come Licio Gelli, e su scrupolose ricostruzioni, un'inchiesta sugli intrecci molto stretti tra Chiesa, massoneria, politica, mafia, finanza. Un'indagine rigorosa che rende imperiosa una domanda: riuscirà il nuovo papa, lambito da sospetti sui contatti (o almeno rumorosi silenzi) con la dittatura argentina, a sua volta fortemente massonica, a rinnovare davvero un'istituzione sulle soglie dell'anarchia?
Secondo una diffusa pubblicistica di stampo laicista, dovremmo attribuire al cristianesimo la maggior parte delle sventure e delle calamità che hanno contraddistinto gli ultimi due millenni della storia occidentale: dall’Inquisizione alle Crociate, dalla compravendita della salvezza con le indulgenze alla lotta della Chiesa per il potere temporale. Ma negare l’influenza positiva che il cristianesimo ha avuto nel promuovere lo sviluppo della cultura, dell’arte e della civiltà a livello mondiale sarebbe non solo segno di pregiudizio religioso, bensì indizio di profonda miopia storica. Eppure le pseudo-inchieste che oggi vanno per la maggiore tendono proprio a ridurre il cristianesimo a un’abile mistificazione, a una accozzaglia di racconti folcloristici che avrebbe tenuto l’umanità nelle tenebre della superstizione per secoli, causando discriminazioni, persecuzioni e delitti.
Se si esamina con obiettività la storia, non possono non vedersi gli enormi contributi che il cristianesimo ha portato in tema di sviluppo della civiltà: dalla protezione dell’infanzia all’abolizione della schiavitù, dalla lotta contro la magia alla rivalutazione della figura e del ruolo della donna, dall’impegno per la giustizia sociale alle lotte per i diritti di libertà e rappresentanza politica, dalla promozione all’istruzione alla fondazione degli ospedali e delle opere sociali, fino alle più recenti battaglie in favore della vita e della famiglia.
Alla fine di questo viaggio appassionante il bilancio è nettamente in favore di quanti riconoscono che il cristianesimo ha avuto l’indubbio merito di far fiorire i valori più profondi, originali ed essenziali della nostra civiltà.
Bene. Finalmente ce l'avete fatta. Avete coronato il sogno di una vita. Siete diventati Papa. E adesso? Non crederete mica che il lavoro di Papa consista solo nell'affacciarsi al balcone, la domenica e le feste comandate, e salutare la folla di piazza San Pietro? Niente affatto, Santità. Fare il Papa è un lavoro complicato, complicatissimo. Primo, il Vaticano: un labirinto, un dedalo di vicoli, piazze, palazzi, e dentro i palazzi stanze più o meno segrete, corridoio, ballatoi. Secondo, l'abbigliamento: mica che uno si sveglia alla mattina e si veste come gli pare. Eh no, ogni giorno ha la sua tonaca, e a seconda di appuntamenti, ospiti, ricorrenze dovrete cambiare l'abito. Che non farà il monaco, però aiuta. Terzo, i simboli: croci, anelli, pastorali; e poi ancora le cariche (Vicario di Cristo, Pontefice Massimo, Vescovo di Roma, Capo dello Stato), e gli impegni, e i collaboratori. Per aiutarvi quando sarà il momento della vostra salita al Soglio Pontificio, una guida, anzi la guida completa di ogni informazione utile, aneddoti e consigli, oltre a disegni, grafici e piantine che vi serviranno per orientarvi. E nel caso, remoto, non riusciate a farvi eleggere, potrete comunque dare buoni consigli ai fortunati neopapi.
Fu quando Granada cadde e i Mori vennero sconfitti che i mastini di Dio strinsero la presa: convertirsi o morire. Decine di migliaia di musulmani furono costretti a scegliere tra l'abiura e il rogo, e centoventimila ebrei di Spagna dovettero fuggire per evitare la persecuzione. L'opera febbrile di Tomás de Torquemada, simbolo e incarnazione dell'Inquisizione spagnola, era giunta al culmine. Con il beneplacito dei sovrani Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona, il domenicano aveva dichiarato guerra a ogni eresia. Mentre la Spagna, come il resto d'Europa, si apprestava a celebrare i fasti del Rinascimento, l'Inquisizione spagnola contribuiva a scrivere, a tinte fosche, la storia di una delle epoche più selvagge dell'avventura umana.