Tre donne - un'innamorata, una giovane madre, una senzatetto - s'incontrano per caso ai piedi di una statua della Vergine. Parlano del più e del meno, si scambiano consigli, si confidano le loro rabbie e le loro follie. Evocano i loro ricordi d'infanzia. La giovane madre aveva giurato a se stessa, da piccola, che da grande sarebbe diventata Maria: ed eccola qui ora, incinta, senza saper come, meravigliata che le sia riuscito così bene. Ma quando la nascita del piccolo la immerge negli affanni della maternità, la giovane donna ritorna di notte per affidare il suo bambino alla statua. Come farle capire che diventerà una madre accettabile solo accettando di essere quella che è? Ai piedi di una Maria silente, le tre donne si districano tra illusioni, sogni infranti e nuda realtà. E se le loro parole senza concessioni finissero per ridare figura umana a quella schiacciante icona? Un testo pieno di humor e di saggezza in cui lucidità e tenerezza, esaltando la solidarietà femminili, ridanno il coraggio di esistere. Sono monologhi e dialoghi quasi romanzeschi che rasentano il surreale, il comico, l'assurdo. Vi affiorano i sapori dell'infanzia, il gusto dell'ideale, il retrogusto della disillusione, la crudeltà della realtà, la tenerezza della vita, ciò che è vano e ciò che è essenziale. Impossibile non riconoscere i tratti del volto di Maria. Una Vergine molto, molto reale.
Ha senso il modo in cui vivo? Come raggiungo la sintonia con me stesso? La mia vita sta riuscendo? A domande del genere Anselm Grün risponde non con dogmi o consigli astratti, ma con le storie tratte dalle grandi religioni del mondo. «Anche quando, in un primo momento, ci spiazzano, i racconti sono una via al nostro cuore e vogliono aprirlo a una realtà più grande. Il cuore, per gli antichi, è il centro dell'essere umano, in cui pensieri e sentimenti coincidono. Le vie lungo le quali le storie ci portano appunto ad avere la percezione di noi stessi sono spesso paradossali. Mettono in discussione anche noi, abituati a sistemarci comodamente in determinati schemi spirituali e psicologici. Ma proprio questa messa in discussione fa sbocciare il frutto della vita riuscita, perché maturi in noi il frutto divino». Sono tutte storie che portano dritte al nostro cuore. Che ci mettono in contatto con i nostri desideri e le nostre aspirazioni più profonde, offrendo una prospettiva sorprendentemente nuova sul nostro cammino.
Stiamo vivendo un tempo prezioso nella vita della chiesa: al centro della sua missione evangelizzatrice è tornata la parola di Dio, favorendo così una rinnovata vita spirituale dei cristiani, singoli e comunità, ma anche fecondando la catechesi e gli spazi di trasmissione della fede. Il presente commento alle tre lettere dell'apostolo Giovanni si qualifica per uno spiccato carattere teologico-spirituale. Arricchito da letture patristiche, ha il pregio di far conoscere meglio alcuni dei testi biblici tra i più penetranti e ricchi di spiritualità del Nuovo Testamento. Le tre lettere - scritte in un periodo in cui le prime comunità cristiane sperimentavano delle difficoltà a rimanere salde nella fede - ripropongono non a caso l'essenza dell'annuncio cristiano nella sua insostituibilità: la comunità cristiana riceve il dono dell'acqua viva del vangelo per poter giungere alla comunione con Dio, ovvero - detto diversamente - per realizzare l'unità tra Parola, Spirito santo e vita cristiana. «Nel metodo di Zevini, nitido e costante, ogni componente strutturale della pagina biblica, ogni sua unità letteraria, anzi ogni suo paragrafo sono illuminati non solo dal riflettore dell'analisi storico-critica, ma anche e soprattutto dalla fiaccola della teologia spirituale, proprio perché quei capitoli non contengono una serie di teoremi trascendenti o di riflessioni elaborate in un contesto tematico astratto. Sono, invece, un annuncio, una "rivelazione" epifanica di Dio all'umanità» (dalla Prefazione del card. Gianfranco Ravasi).
Oggi la felicità la si può comprare: spuntano quasi ovunque consulenti psicologici che ci mostrano la strada per ottenerla e non mancano i corsi a pagamento che ci deliziano con la loro facile "cultura del benessere". Scienziato e maestro zen, il gesuita Bauberger parte dalla sua vasta esperienza e spiega perché è meglio non affannarsi a inseguire la felicità: solo evitando di pensare di accaparrarsela si va incontro a una vita più appagante, a una vita piena e realizzata. Bauberger biasima la vuota spiritualità dei centri benessere - la spiritualità dei manager - e parla di felicità e beatitudine vera. Nel fare questo, attinge alla sua conoscenza della spiritualità cristiana e dell'Estremo Oriente e alla sua pratica da insegnante di meditazione. Ne è nato un libro intelligente e affascinante che manda all'aria i soliti consigli sull'auto-realizzazione e delinea invece un percorso che scende in profondità. Bauberger ci mostra cosa c'è dietro la follia della felicità e perché il dubbio ci è molto più utile di qualsiasi contentezza artificiale.
Questo libro suggerisce un approccio spirituale all'eucaristia, la mensa del Signore. Nel percorso che indica, Klaus Egger, da tempo abituato ad accompagnare singoli e gruppi negli esercizi spirituali, si sofferma sulle varie tappe della celebrazione eucaristica (i suoi momenti chiave), illustra come essa sia una guida fidata e ricca di spunti per la vita, offre stimoli al lettore e alla lettrice per l'approfondimento interiore. Questa introduzione è quindi un invito a riscoprire la liturgia eucaristica - e a riscoprirla con sicurezza, fiducia e forza. È rivolto a tutti coloro che si pongono domande e vogliono comprendere il significato di quel che celebrano nella messa domenicale.
Studi
Entrare nella vita con mani e piedi (pag. 4)
Franca Feliziani-Kannheiser
I sensi e la fede (pag. 8)
Ezio Prato
I riti e il vero (pag. 13)
Vito Mignozzi
Catechesi e liturgia nell’infosfera (pag. 18)
Pier Cesare Rivoltella
Lo sguardo all’invisibile
Educazione e ritualità in età prescolare (pag. 23)
Anna Morena Baldacci, Anna Peiretti
I bambini ci insegnano i riti
Educazione e ritualità nella prima età scolare (pag. 29)
Alessandra Baldi, Francesco Silipo
I survivers dell’iniziazione cristiana
Educazione e ritualità nell’adolescenza (pag. 35)
Manuel Belli
Esercizi rituali
Formazione liturgica con gli adulti (pag. 43)
Annamaria Marchi, Andrea Sech
Formazione
Ars celebrandi: celebrare con cordialità
3. Gratuità (pag. 48)
Luca Palazzi, Luca Balugani
Una Chiesa, molti doni e ministeri
3. Lettori e accoliti: il rito di istituzione (pag. 53)
Nadia Toschi
I mestieri della liturgia
3. Lo psicoterapeuta (pag. 58)
Gianfrancesco Gervasoni
La Liturgia delle Ore: preghiera della Chiesa
3. La preghiera di tutti i battezzati (pag. 61)
Arnaud Join-Lambert
Asterischi
Il Lezionario
3. Dare «voce» alla Parola (pag. 65)
Daniele Piazzi
Sulle spalle dei giganti
3. Jean Daniélou (pag. 68)
Marco Gallo, Gabriele Tornambé
Il vangelo secondo marco: venga il tuo Regno
Il ritorno in Galilea e le prime parole di Gesù:
Mc 1, 14-15, il programma del vangelo (pag. 4)
Giulio Michelini
«Satana ha fine» (Mc 3,26):
esorcismi e regno di Dio (pag. 9)
Francesco Filannino
«Fa udire i sordi e fa parlare i muti».
Guarigioni e prodigi in Marco alla luce del regno (pag. 15)
Giacomo Violi
«Guardate quello che ascoltate» (Mc 4,24) (pag. 21)
Roberto Pasolini
«Ma voi, chi dite che io sia?»
Le domande di Gesù nel vangelo secondo Marco (pag. 27)
Stefano Zeni
L’ingresso a Gerusalemme: un figlio di Davide che non realizza i desideri del popolo (pag. 32)
Alessandro Pilo
Venga il tuo Regno! (pag. 36)
Marco Cassuto Morselli
Segni del Regno.
I «miracoli» tra salute e salvezza (pag. 41)
Duilio Albarello
Rubriche Bibbia e scuola
Il regno di Dio nelle parabole di Gesù (pag. 46)
Marco Tibaldi
Per saperne di più
Luogo e destinatari (pag. 50)
Annalisa Guida
Riletture
Arte contemporanea (pag. 52)
Valeria Poletti
Apostolato biblico
Come leggere la Bibbia? (pag. 54)
Paolo De Martino
Lettori istituiti
Parola, liturgia, vita (pag. 55)
Alberto Dal Maso
Arte
Cittadina del regno di Dio:
la Guarigione dell’emorroissa di Paolo Veronese (pag. 59)
Marcello Panzanini
Inserto staccabile Incontro biblico per catechisti
Uno sguardo che libera
Alessandro Pilo