Un volume che raccoglie gli scritti di Leonardo che illustrano le sue osservazioni sul mondo in cui viveva, impreziositi da splendide immagini tratte dal «Codice Atlantico» e dalle altre principali raccolte, come quelle degli archivi del Vaticano o della Biblioteca reale di Windsor.
A cinquecento anni dalla morte, Leonardo da Vinci incarna ancora in modo esemplare l'ideale di intellettuale del Rinascimento e del genio. Artista, matematico, fisico, architetto, ingegnere e molto altro ancora: impossibile non rimanere affascinati dalla sua instancabile analisi del mondo che lo circondava e dalla capacità di tradurre queste osservazioni in una serie infinita di invenzioni, molte delle quali anticipano di secoli la modernità. Il risultato di questa attività incessante di studio è condensato in una produzione enorme di schizzi, disegni e annotazioni che costituiscono un patrimonio inestimabile, disperso dalle vicissitudini storiche in tutto il mondo. In questo volume sono raccolti per la prima volta insieme gli scritti di Leonardo che illustrano le sue osservazioni sul mondo in cui viveva – dai fenomeni naturali come la visione, la luce, il funzionamento dell'occhio umano o lo scorrere dell'acqua di un fiume, alle annotazioni pratiche sulla pittura o la scultura o su come si debba costruire una stalla o erigere una fortezza inespugnabile – impreziositi da splendide immagini tratte dal «Codice Atlantico» e dalle altre principali raccolte, come quelle degli archivi del Vaticano o della Biblioteca reale di Windsor. Una vera e propria "finestra" aperta sulla mente di un genio, sul suo lavoro e su un'epoca in cui i confini fra le discipline erano ancora incerti e venivano gettate le fondamenta del mondo moderno.
Oggi oltre metà della popolazione mondiale vive in una città, e si stima che nel 2050 questa percentuale salirà ai tre quarti. Le città esistono da migliaia di anni - da quando gli uomini hanno cominciato a vivere insieme in un luogo, lo hanno racchiuso tra mura e arricchito con monumenti e edifici pubblici - ma il significato del termine è profondamente mutato nel corso dei secoli. Basta pensare anche solo agli ultimi decenni, in cui il nostro modo di abitare, di spostarci e di entrare in relazione con lo spazio e gli altri è cambiato in modo radicale. Dagli antichi insediamenti della mezzaluna fertile, passando per i comuni italiani del Medioevo, la Firenze di Leon Battista Alberti e la Londra di Dickens, Cesare de Seta conduce il lettore in un viaggio affascinante, in cui racconta lo sviluppo nei secoli del concetto di "città", e come esso sia costituito da un intreccio indissolubile di geografia, storia, economia e cultura, in cui giocano un ruolo determinante le aspirazioni e i timori di coloro che ci vivono. Per finire con uno sguardo alle nuove realtà dei grandi centri con decine di milioni di abitanti e delle smart city, le città intelligenti, in cui le nuove tecnologie avranno un ruolo fondamentale, ma che pongono interrogativi inquietanti sull'uso degli spazi e sulle relazioni sociali.
Ci sono molti modi per viaggiare come ci sono molti viaggiatori. Cesare de Seta si definisce un "viaggiatore quasi sedentario", ma dietro questa sprezzatura salgariana si nasconde una straordinaria miscela di suole consumate e profonda conoscenza del mondo. Ed è proprio da questa miscela che emerge nitido il ritratto di tantissime città, raccontate non solo attraverso la loro arte e la loro architettura, ma attraverso il loro "volto". Sono città molto lontane o vicinissime, molto antiche o nuovissime, ma tutte hanno in comune i segni di una rapida trasformazione che ne sta stravolgendo i tratti. Negli ultimi decenni, infatti, il cambiamento ha raggiunto un'intensità e un ritmo mai conosciuti nei millenni precedenti. E oggi le città, prede dell'esperanto della modernizzazione, si assomigliano sempre più tra loro. Questo viaggio cerca di capire quale forma avrà il nostro paesaggio urbano. una volta attraversato dalle vie consolari e oggi da una rete invisibile che trasporta messaggi più che uomini. Ma senza le previsioni catastrofiche che ciclicamente e inutilmente si abbattono sulle nostre sorti. Perché di città continueremo a vivere e a morire ancora a lungo, e solo chi è in grado di capire dove sono le loro radici lontane saprà indovinarne il futuro.
Un classico dell'architettura riproposto in una nuova edizione, il più possibile fedele a quella originale del 1957, pensata dallo stesso Gio Ponti come una "piccola architettura da tasca".
Riproporre oggi una sintesi degli scritti di Renato Bazzoni è più che un dovere verso chi ha speso tutta la sua vita nella difesa e nella conservazione della bellezza del nostro Paese. È una necessità dettata da questi tempi nuovi e vecchi insieme. Nuovi, perché tutto intorno a noi parla di cambiamento. Vecchi, perché è invecchiata la nostra società e a volte pare sia di pari passo calata anche la nostra acuità visiva. La visione si restringe e pare mettere a fuoco solo il particolare, mentre l'insieme si sfuoca e perde significato. Ecco allora che Renato Bazzoni, architetto, urbanista, docente, ambientalista, etologo, paesaggista, teorico della partecipazione pubblica e privata, guida turistica, fotoreporter, oltre che ovviamente grande divulgatore già attento ai new media, ci aiuta a saper vedere. Gli scritti che riscopriamo sono cronaca contemporanea. I temi, le denunce, le perdite sul campo e le conquiste sono il nostro presente; solo le date riportano indietro nei decenni e siamo certi che le ricontrollerete, convinti di esservi confusi. Questo libro dunque è scritto per l'oggi e le parole che contiene ci restituiscono la bellezza, il tempo, lo spazio, la natura e la comunità umana con la scrittura vivida e coinvolgente dell'uomo che "una battaglia" l'ha combattuta ogni giorno. Prefazione di Andrea Carandini e Giulia Maria Mozzoni Crespi.
I lettori appassionati di grandi spazi urbani e di spettacolari edifici, e tutti coloro che desiderano conoscere meglio l'architettura troveranno in questo volume, di agile consultazione, un originale testo di riferimento. All'immagine di ognuna delle opere presentate si sovrappone una pagina corredata da "finestre", aperture che permettono al lettore di identificare e approfondire specifici aspetti formali. Ogni finestra è accompagnata da un'accurata didascalia che illustra il significato dei dettagli inquadrati: i materiali costruttivi, il contesto storico, il progetto e gli influssi architettonici. Da Santa Sofia a Angkor Wat, dalla basilica di San Pietro alla reggia di Versailles, dalla Tour Eiffel al viadotto di Millau passando per la Casa sulla cascata, gli edifici analizzati in questo volume, i quali sono organizzati in ordine cronologico, coprono oltre duemila anni di storia e l'intera gamma dei generi architettonici. Ciascun edificio è inoltre oggetto di un saggio con i dati essenziali relativi alla costruzione, assieme a importanti considerazioni di natura sociale, politica, culturale e geografica. Le riproduzioni fotografiche di altissima qualità consentono di apprezzare le conquiste tecniche e lo splendore degli edifici di ieri e di oggi, nonché il talento dei loro creatori.
Questo volume ci accompagna in un viaggio attraverso
l’architettura spontanea che riflette la vita e la cultura
quotidiana dei popoli del mondo: una piccola guida
visuale con informazioni, schede tecniche, schemi
e fotografie per conoscere meglio un tema di grande
attualità nel dibattito sulla sostenibilità ambientale.
Architettura senza architetti è un viaggio attraverso l’architettura spontanea di tutto il mondo: dai fienili della Pennsylvania alle ger mongole, dai sassi di Matera alle chiese lignee d’Europa. Questo straordinario atlante illustrato documenta i tentativi dell’uomo di rispondere alle primordiali esigenze di riparo sfruttando le risorse con un impatto più lieve sull’ambiente. Tende e caverne, palafitte, case a corte, capanne di tronchi e torri di fango testimoniano la varietà dell’edilizia popolare di ogni paese e la ricca storia culturale degli stili architettonici spontanei. Di fronte ai problemi che minacciano in modo sempre più pericoloso l’esistenza stessa del nostro pianeta, è arrivato il momento di attrezzarsi per lo sviluppo di un’architettura sostenibile. Attraverso un ricco apparato iconografico, questo volume illustra un’interessante raccolta di esempi di strutture pensate e progettate “a misura d’uomo” e sottolinea l’importanza di una questione fondamentale per la nostra epoca.
"Caos Sublime è la complessità di una megalopoli risolta senza la presunzione di un urbanista-guaritore che arriva e decide di adottare un piano, di imporre un ordine che rischia sempre di aggiungere disordine al disordine". L'architettura è la forma espressiva e artistica più legata alla vita degli uomini e sempre più coinvolta nei grandi temi di discussione globali. Le città che crescono a dismisura in pochi anni, la scomparsa delle campagne, le periferie e gli insediamenti intensivi, l'abusivismo, i musei che rispondono all'esigenza di cultura di massa, si moltiplicano e rischiano di diventare in futuro aree industriali dismesse, i centri storici che si trasformano in shopping center, il problema della nuova committenza, sono solo alcuni dei temi che Massimiliano Fuksas affronta e che mette in rapporto con il mestiere quotidiano dell'architetto. Molto di più di un semplice libro di architettura, questo volume, attraverso la visione del mondo di uno dei più discussi e celebrati maestri contemporanei, affronta con forza e intelligenza i temi più caldi del Paese e del mondo, senza tirarsi indietro di fronte alle polemiche e alle scomode prese di posizione politiche.