Eminente storico ma anche abile narratore, Cesare De Seta possiede un bagaglio di conoscenze tali da potersi destreggiare con finezza tra arti e stili che hanno segnato il passaggio all'età moderna. Classico e romantico sono le chiavi che si fronteggiano nel corso del secolo della borghesia. Il romanticismo di Schinkel, costruttore di Berlino, e le tele di Friedrich, che tanto affascinarono e affascinano il pubblico ancora oggi. Solo un grande storico dell'architettura e dell'arte europea poteva concepire questa appassionante cavalcata che ha inizio al termine dell'ancien régime, circa alla metà del Diciottesimo secolo, e giunge fino a comprendere quel grande movimento di rivoluzione nel modo di «vedere» l'arte che fu l'Impressionismo. Anche la costruzione della Tour Eiffel, realizzata fra il 1887 e il 1889, assurse subito a simbolo universale di modernità. L'autore segue tutte le arti, fino alla nascita della fotografia. Essendo anche un abile narratore, de Seta ha scritto un'opera di godibile scrittura e agevole lettura, ben corredata da note di pronto reperimento. Dunque una storia che comincia con David, Blake e Goya, per giungere a Manet e Monet, i quali attingono alla grande pittura di paesaggio inglese con Gainsborough e altri.
Oggi oltre metà della popolazione mondiale vive in una città, e si stima che nel 2050 questa percentuale salirà ai tre quarti. Le città esistono da migliaia di anni - da quando gli uomini hanno cominciato a vivere insieme in un luogo, lo hanno racchiuso tra mura e arricchito con monumenti e edifici pubblici - ma il significato del termine è profondamente mutato nel corso dei secoli. Basta pensare anche solo agli ultimi decenni, in cui il nostro modo di abitare, di spostarci e di entrare in relazione con lo spazio e gli altri è cambiato in modo radicale. Dagli antichi insediamenti della mezzaluna fertile, passando per i comuni italiani del Medioevo, la Firenze di Leon Battista Alberti e la Londra di Dickens, Cesare de Seta conduce il lettore in un viaggio affascinante, in cui racconta lo sviluppo nei secoli del concetto di "città", e come esso sia costituito da un intreccio indissolubile di geografia, storia, economia e cultura, in cui giocano un ruolo determinante le aspirazioni e i timori di coloro che ci vivono. Per finire con uno sguardo alle nuove realtà dei grandi centri con decine di milioni di abitanti e delle smart city, le città intelligenti, in cui le nuove tecnologie avranno un ruolo fondamentale, ma che pongono interrogativi inquietanti sull'uso degli spazi e sulle relazioni sociali.
Ci sono molti modi per viaggiare come ci sono molti viaggiatori. Cesare de Seta si definisce un "viaggiatore quasi sedentario", ma dietro questa sprezzatura salgariana si nasconde una straordinaria miscela di suole consumate e profonda conoscenza del mondo. Ed è proprio da questa miscela che emerge nitido il ritratto di tantissime città, raccontate non solo attraverso la loro arte e la loro architettura, ma attraverso il loro "volto". Sono città molto lontane o vicinissime, molto antiche o nuovissime, ma tutte hanno in comune i segni di una rapida trasformazione che ne sta stravolgendo i tratti. Negli ultimi decenni, infatti, il cambiamento ha raggiunto un'intensità e un ritmo mai conosciuti nei millenni precedenti. E oggi le città, prede dell'esperanto della modernizzazione, si assomigliano sempre più tra loro. Questo viaggio cerca di capire quale forma avrà il nostro paesaggio urbano. una volta attraversato dalle vie consolari e oggi da una rete invisibile che trasporta messaggi più che uomini. Ma senza le previsioni catastrofiche che ciclicamente e inutilmente si abbattono sulle nostre sorti. Perché di città continueremo a vivere e a morire ancora a lungo, e solo chi è in grado di capire dove sono le loro radici lontane saprà indovinarne il futuro.
C'è un'Italia vista da dentro e un'Italia vista da fuori: c'è l'Italia scoperta lentamente da chi la abita e quella scoperta da chi la conosce da viaggiatore straniero. E forse è proprio quel viaggiatore a portare nei secoli il contributo maggiore alla formazione della nostra immagine del Paese. Perché l'Italia costruisce la propria identità come riflessa in uno specchio: quello dei tourists che dal Cinquecento alla fine del Settecento viaggiano, e poi raccontano, dipingono, e soprattutto fanno circolare la cultura. Nasce così la "Bella Italia" prima ancora che nasca la nostra nazione e, intanto, cominciano a tessersi i primi fili di quell'identità europea che ancora ci manca e che nei racconti colti e appassionati di questi viaggiatori d'eccezione è possibile ritrovare.
Il viaggiatore che nella seconda metà del Quattrocento scopre il fascino del "Bel Paese" è mosso da un sentimento laico ben diverso dallo spirito che spingeva i pellegrini del Medioevo. L'Italia appare la culla di una nuova civiltà. Alla base di questa rivoluzione c'è tanto la rinascita delle 'humanae litterae' quanto l'invenzione della prospettiva. Personaggi come Albrecht Dürer e Erasmo da Rotterdam sono così i precursori di una conquista dell'Italia e dei suoi tesori, proprio come Palladio, Machiavelli, Giorgione e Tiziano con i loro trattati o con le loro tele sono gli agenti promotori della cultura italiana in tutta Europa. L'apice della fortuna dell'Italia si avrà però in pieno Settecento, con lo straordinario successo del Grand Tour, che come un fiume in piena porta nella penisola aristocratici, letterati, artisti e filosofi che la considerano una meta ineludibile per la formazione della coscienza europea.
Difendere i paesaggi reali dipinti da Piero della Francesca è importante quanto difendere le sue tele; educare i giovani a intendere l'uno e l'altro è assicurare che quel paesaggio e quel dipinto costituiscano un'eredità di bellezza da trasmettere alle future generazioni. L'Italia ha un'invidiabile tradizione artistica che da secoli ne fa una meta abbligata per i viaggiatori, letterati, uomini di cultura da ogni parte del mondo che vengono a scoprire bellezze antiche e moderne. Consaevole di questo primato Giovanni Gentile nel 1923 inserì l'insegnamento della storia dell'arte nei licei classici: provvedimento negli anni eroso e annacquato, malgrado dall'arte l'Italia tragga un fiume di turisti e moneta pregiata. L'autore ripercorre queste vicende fino ai giorni nostri e propone nuove linee di metodo per il rinnovo della disciplina. non una storia di capolavori e di maestri nozionistica, ma una conscenza di grado in grado più approfondita che sappia avvicinare i giovani a questo immenso patrimoniodi oggetti d'arte, musei, città e paesaggi. Una disciplina che sappia dialogare con storia e letteratura.
Alternando i molti cattivi episodi a qualche buon esempio, l'autore insiste sulla rilevanza civile dell'impegno per la difesa del territorio, del paesaggio, dei centri storici e del patrimonio artistico e archeologico degli ultimi venti anni. Adottando la forma del diario con data e luogo, il volume intende richiamare l'attenzione della pubblica opinione e delle istituzioni su argomenti spinosi quali le battaglie per il buon governo del patrimonio artistico e culturale. Il volume si articola in capitoli tematici: i cosiddetti disastri naturali e artificiali; gli usi propri e impropri del patrimonio architettonico e archeologico; la vecchia e la nuova legislazione dei Beni culturali e infine il ruolo del turismo in Italia.
Dal Quattrocento all'Ottocento, un percorso visivo attraverso l'iconografia di una delle città più rappresentate dai grandi vedutisti italiani ed europei. Un documento sull'evoluzione urbanistica e architettonica della città dei papi, dalle antichità romane, attraverso il trionfo barocco, alla capitale del Grand Tour. Al culmine di un'indagine a tappeto sull'imago urbis, sulla base del censimento pionieristico di Jorg Garms, Cesare de Seta ripercorre le radici e le motivazioni profonde del primato della cultura e dell'arte di una grande metropoli d'Europa.
In questo testo Cesare de Seta accompagna il lettore alla ricerca di momenti significativi nei percorsi dell'arte: classici fondamentali e celebrati autori vengono presentati con semplicità e senza presunzioni specialistiche. Un libro che può leggersi come un racconto sull'arte dell'età moderna e contemporanea o si può consultare come una guida seguendo le voci dei molti protagonisti di questa vicenda, avvalendosi anche di una bibliografia essenziale: da Leon Battista Alberti a Gombrich, da Argan a Chastel, da Berenson a Longhi.