È l'ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Il sogno di un futuro d'amore con Alan sta per realizzarsi. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi. Una guerra universale è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un'odissea di scoperte e trasformazioni. Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso. Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà affrontare il destino a cui è chiamata e combattere per i propri simili.
Il capolavoro di Gibran è un poema dedicato alla bellezza del mondo. Raccoglie i pensieri del protagonista, Almustafa, l’eletto, che rispondendo alle domande dei suoi fedeli tocca i temi più importanti della vita: l’amore, l’amicizia, la conoscenza, la morte, Dio.
Opera ammaliante dal fascino senza tempo, Il Profeta continua a incantare i lettori con la sua voce sospesa e rarefatta, con la sua capacità di unire in un connubio perfetto l’Oriente e l’Occidente, dischiudendo con le sue preziose massime il significato segreto delle cose. Nella sua introduzione, Suheil Bushrui rintraccia le influenze, svela i simboli contenuti nell’opera e ci introduce nell’affascinante mondo del Profeta. E le illustrazioni originali di questa edizione, realizzate personalmente dall’autore, contribuiscono ad arricchire ancora di più le atmosfere del volume.
Il nostro viaggio parte dal cuore di un piccolo uccello, un colibrì. Insieme a lui, a un gufo, un'aquila, un falco e un gabbiano, che nella loro semplicità hanno tanto da insegnare, impariamo a capire il vero significato dell'amicizia e l'incredibile potere dell'amore. Richard Bach ci prende per mano e ci fa volare, alla ricerca della verità che tutti noi conosciamo, ma dimentichiamo troppo spesso. Con le sue parole piene di poesia ci conduce ovunque vogliamo andare, accanto a chi desideriamo avere vicino, al di là dello spazio e del tempo, dove risiede il senso profondo della vita. Un racconto breve tanto celebre quanto "Il gabbiano Jonathan Livingston", da condividere con le persone che ci stanno a cuore. Un percorso emozionante attraverso la magia di Bach e le preziose illustrazioni di Lee Shapiro, che ci accompagnano a riscoprire i sentimenti che uniscono davvero le persone, senza temere limiti e confini.
In viaggio dagli Stati Uniti alle Filippine, lo scrittore Juan Diego Guerrero, cinquantaquattro anni, sogna il suo passato in Messico. Sogna la discarica dove ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza, luogo desolato ma anche, per un bambino quale è lui, prodigiosa montagna di rifiuti da cui sfilare e trarre in salvo i libri. Juan Diego sogna l'adorata sorellina Lupe e i suoi borbottii incomprensibili a chiunque tranne lui, Lupe che sapeva leggere i pensieri delle persone e che amava veramente soltanto due cose: suo fratello e tutti i cani. Juan Diego sogna e risogna i gesuiti dell'orfanotrofio di Oaxaca, e sogna un'incombente statua della Vergine Maria, e anche quell'incredibile incidente avvenuto tra sua madre e la statua della Madonna. Sogna, Juan Diego, ricorda e sogna, entrando e uscendo – complice un'assunzione non proprio ortodossa di betabloccanti e pastiglie più o meno intere di Viagra – da luminosi attimi che nella sua mente sono eterni e bui recessi nei quali continua a sprofondare. Commovente è la maestria con cui John Irving racconta questo lungo e impressionante viaggio. Prende l'impalpabile materia dei ricordi e le dà forma rigirandola tra le mani, e infine ci consegna un romanzo vivace e pieno, un oggetto solido; come fosse un dado che, lanciato e rilanciato a più riprese, fa di continuo comparire e scomparire personaggi sorprendenti e tracce di vita.
Delle sue vittime lui non vuole il corpo, vuole solo la pelle: per marchiarla a morte. È un novembre gelido, a New York, e nelle strade spazzate dal vento e dalla neve si aggira un serial killer. È scaltro, feroce, implacabile. Aggredisce donne e uomini nei seminterrati, li trascina nelle gallerie buie e umide che si allargano labirintiche nel sottosuolo, li tatua con un inchiostro al veleno lasciando loro sulla pelle incomprensibili messaggi fatti di numeri e lettere; poi li abbandona a un'agonia lenta e straziante. Chi è e cosa vuole? E il tatuaggio che porta sul braccio, un centopiedi rosso con zanne e un volto umano, ha un significato? A esaminare i primi indizi, il killer sembra ispirarsi al collezionista di ossa, il famigerato criminale che più di dieci anni prima aveva gettato nel terrore la città e messo a dura prova il brillante talento deduttivo di Lincoln Rhyme. Questa volta, spalleggiato dalla fidata Amelia Sachs e da tutta la squadra, il criminologo più famoso d'America sarà costretto a districarsi in un oscuro ginepraio di false piste e colpi di scena, in lotta contro il tempo per sventare un piano folle e diabolico. Perché il passato non muore mai, e il nemico non è mai così lontano.
Da cinque anni l'assassino delle quattro scimmie terrorizza Chicago. Sette cadaveri, tutte giovani donne, di età compresa tra i 17 e i 30 anni. La polizia ha messo in piedi una task force per fermare la mano del killer, ma non è mai riuscita a rintracciare la sua identità. Tutto quello che gli investigatori sanno è che le vittime non sono scelte a caso: le ragazze pagano con la tortura e con la morte le colpe e i reati commessi dai genitori. La svolta arriva sul luogo di un incidente: un uomo investito da un autobus. Con sé aveva una scatola, e dentro la scatola c'era il messaggio finale dell'assassino. È lui il killer delle quattro scimmie? Sam Porter, a capo della squadra speciale, non crede a questa versione, e a confermare i suoi sospetti ci sono le pagine di un diario ritrovato nella tasca della vittima. È a partire da quelle parole che il detective si trova intrappolato nella mente di uno psicopatico, catapultato in un viaggio infernale nell'infanzia dell'assassino, dentro una storia allucinante da cui Porter deve ricavare le tessere mancanti del puzzle per poter fermare quella scia di morte. Se vuole salvare l'ultima ragazza, deve capire con esattezza chi è il suo nemico.
Tra il Nord Carolina e il Canada, Tempe si divide tra la passione per il suo lavoro e un'indagine che coinvolgerà lei, la più celebre antropologa forense del thriller internazionale, insieme al detective "Skinny" Slidell, in complicati esami autoptici e in un terribile caso di omicidio, e l'amore, tenuto a bada ma mai sopito, per il bel commissario Jack Ryan. Si deciderà ad accettare la sua proposta di matrimonio? Kathy Reichs offre ai lettori una nuova prova in cui ironia e mistero, emozioni e suspense, ci lasciano con il fiato sospeso.
È quasi estate, la scuola sta per finire. Ma per Osei Kokote, tredici anni, figlio di un diplomatico ghanese, è il primo giorno in un nuovo istituto, nell'ennesima città in cui si trova circondato da visi sconosciuti. Stavolta i suoi compagni sono solo ragazzini bianchi. E quando Osei mette piede nel cortile, quel mattino, con gli alunni tutti in fila, in attesa che la campanella dia inizio alle lezioni, per un attimo a muovere l'aria sono soltanto le domande sussurrate a mezza bocca e le occhiate diffidenti. Per sua fortuna troverà presto un'alleata in Dee, la ragazzina più popolare della scuola, la biondina che tutti vorrebbero come amica. La complicità tra loro è immediata: un sentimento che nasce e cresce improvviso, talmente intenso da sollevarsi in volo come un globo di luce in un giorno uguale agli altri, ma al tempo stesso un sentimento troppo pulito e cristallino per non provocare invidie e reazioni malevole. Tracy Chevalier, maestra della narrazione storica, ha scelto di ambientare un nuovo Otello nell'America degli anni Settanta, all'interno del cortile di una scuola periferica di Washington DC, dove i ragazzini si fidanzano all'intervallo e si lasciano all'ora di pranzo. Dove i loro gesti e giochi lasciano già trasparire gli insidiosi pregiudizi degli adulti. Tutto, in questo romanzo tragico, si svolge nell'arco di un solo giorno. Che sembra poco, ma non lo è, per raccontare come la gelosia, le prevaricazioni e il tradimento possono comodamente stritolare un gruppo di amici e lasciare noi, sul finire del pomeriggio, ancora increduli e spaventati.
Tess arriva a New York nella soffocante estate del 2006. Ha ventidue anni, è sola e negli occhi ha tutta la sua piccola provincia; trova una stanza in affitto a Williamsburg, Brooklyn, e un lavoro da aiuto cameriera in un prestigioso ristorante di Manhattan. Comincia qui l'anno che la conduce ad annusare e poi aggredire l'affascinante, caotica, massacrante e privilegiata vita che si è scelta nella più sfolgorante e impietosa delle città. Sarà un anno di continue lezioni: sulla mineralità e cremosità delle ostriche, sulle contraddizioni dello champagne, sull'amicizia, la cocaina, il desiderio e i bar di infimo ordine dove tirar tardi la notte. E mentre in lei sì risveglia l'appetito per il vino e il cibo, insieme a un bisogno profondo di sperimentare, appartenere finalmente a qualcosa, la vediamo scivolare senza resistenze in un irresistibile triangolo magnetico: da una parte Simone, cameriera storica del ristorante, che incarna tutto ciò che Tess ha sempre voluto dalla vita, dall'altra la bellezza sfacciata ed evasiva di un barista di nome Jake. Sono loro, e l'enigmatico rapporto che li lega, la lezione più esaltante e amara che la ragazza dovrà imparare. Stephanie Danler dà forma al mondo ossessivo e adrenalinico chiuso tra le pareti di un ristorante, fatto di conversazioni interrotte, frasi ascoltate per caso, suggestioni che ribollono negli angoli. E la storia di Tess, racconto dell'orizzonte infinito che si stende ai piedi di chi a vent'anni scommette il proprio futuro su New York, rivela la forza che resta dentro dopo aver assaggiato il sapore del disincanto.
Un nuovo serial killer, il Compositore. Uno scenario inedito, Napoli.L’ultimo emozionante caso di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs.Un uomo viene prelevato con la forza a pochi isolati da Central Park e caricato su un’automobile. Unica testimone una bambina, unico indizio un cappio abbandonato sul marciapiede, realizzato con una corda per strumenti musicali.Lincoln Rhyme e Amelia Sachs avrebbero altro a cui pensare, visto che stanno per sposarsi e partire per la luna di miele, ma c’è una vita da salvare. La squadra si mette subito al lavoro e in poche ore lo sconosciuto sequestratore ha un profilo: per il Compositore, così lo ha battezzato Rhyme, la tortura delle vittime è lo spartito di una macabra melodia.La caccia all’uomo ha inizio, una ricerca serrata che da un vecchio capannone di New York conduce il criminologo e la detective fin nei vicoli di Napoli, nei cunicoli che solcano il sottosuolo della città, a stretto contatto con gli investigatori italiani, tra scontri di competenze, collaborazioni clandestine e indagini scientifiche sempre più sofisticate. Il tempo stringe, e lo stesso cappio che Rhyme e Sachs hanno trovato sulla scena del crimine ora deve fermare la mano di un killer spietato e inafferrabile.Ci sono tutti gli ingredienti del miglior Jeffery Deaver: ritmo, azione, paesaggi inusuali. Il valzer dell’impiccato mostra tutto l’affetto che il suo autore nutre per i lettori italiani e per il nostro Paese e consegna al pubblico degli appassionati un nuovo capitolo sorprendente e imperdibile della saga di Lincoln Rhyme, il criminologo più famoso del thriller internazionale.
«Raccogliere conchiglie - ciascuna uno stupore - conoscerne i nomi, lasciarle cadere nel secchiello: di questo era piena la sua vita, di questo traboccava. Certe mattine, muovendosi per la laguna, provava l'impulso quasi irresistibile di inchinarsi.» Queste sono otto storie fuori dagli schemi, permeate da un velo di magia e tuttavia profondamente ancorate all'umanità, molto reale, dei personaggi che le abitano. Otto storie che danno forma a una mappatura precisa e avvincente dei diversi paesaggi del mondo e dell'anima, all'interno dei quali le emozioni più intense - il lutto, la perdita, la metamorfosi, l'amore - trovano un'eco nella natura. In queste pagine si allargano fulgide barriere coralline abitate da molluschi velenosi, remote distese africane di erica gigante, selvagge brughiere argentee silenziose, foreste innevate in immobile attesa del disgelo. E lì, adagiate su un implacabile fondale, si dispiegano alcune memorabili vicende umane. Come quella di un cacciatore del Montana costretto a confrontarsi con la «sensibilità acuta e forestiera» della moglie nei confronti degli animali, o quella, luminosa, di Joseph Saleeby, ladruncolo e perdigiorno, in fuga dalle violenze inaudite della guerra civile liberiana, che in terra d'Oregon vorrebbe trovare redenzione e un luogo da poter chiamare casa.
A distanza di oltre ottanta anni, vedono la luce gli ultimi racconti inediti di Francis Scott Fitzgerald. Un evento editoriale di portata internazionale, che consegna al lettore l'ultima produzione dello scrittore de "Il grande Gatsby" e "Tenera è la notte". Si tratta di short stories inviate singolarmente, nel corso degli anni Trenta, a diverse riviste e testate cui sì aggiungono alcuni soggetti per il cinema. Sono storie nelle quali giovani uomini e giovani donne parlano e pensano in una lingua nuova per l'epoca, senza censure, senza limitazioni, di matrimonio, di amore e sessualità; ci sono finestre spalancate sui sanatori e le cliniche psichiatriche, le stesse che ospitarono Zelda Fitzgerald nell'ultima parte della sua vita; ci sono spaccati della guerra civile, senza sconti alla violenza di quel momento fondante della storia americana; ci sono le montagne del North Carolina, che Francis frequentò a lungo per curare la sua salute, e l'amatissima New York, ora con meno luci, quasi periferica, più vera. C'è il mondo del cinema, scintillante ma non immune alle malinconie, e ci sono i ricchi, quella frangia della società che Fitzgerald come nessun altro aveva saputo raccontare negli anni Venti, accanto ai poveri resi sempre più poveri dalla Grande depressione. Soprattutto, "Per te morirei", grazie anche all'attenta curatela di Anne Margaret Daniel, è un affresco illuminante sul processo creativo di uno scrittore che, perfino nell'ultima parte della sua carriera, afflitto da difficoltà economiche, non fu disposto a compromessi o interferenze. Ritroviamo in tutta la sua energia la prosa elegante, acuta, sorprendente di Fitzgerald, il talento puro e la voce inconfondibile di uno dei più grandi autori del Novecento.