10 Giugno 1289. Nella campagna toscana, tra Arezzo e Firenze, si schierano gli eserciti delle due città. Tra le file dei fiorentini si incontrano Dante Alighieri e Giotto di Bondone, che da ragazzini erano stati grandi amici e poi si erano allontanati per uno scherzo finito male. Ma il giorno dopo ci sarà battaglia e i due saranno chiamati a rischiare la vita. È quindi arrivato il momento di capire se ci si può ancora fidare l'uno dell'altro... Età di lettura: da 11 anni.
La cucina è chimica e la chimica è vita. La capacità di cambiare tutto, compresi se stessi, comincia da qui. Elizabeth Zott è magnetica. Se entra in una stanza, state certi che non le staccherete gli occhi di dosso: perché è bella, e perché ha quel modo schietto di esprimere il proprio pensiero, che scende come una lama sulla superficie molle della morale comune. Siamo nel 1952, ed Elizabeth è una giovane chimica che lavora all'Hastings Research Institute in California, un ambiente ferocemente maschilista dove il suo innegabile talento viene per lo più messo a tacere, sabotato, o usato per il prestigio altrui. Malgrado le difficoltà, il coraggio di rivendicare diritti e successi non viene scalfito e spinge Elizabeth a perseverare. C'è solo un uomo che ammira la sua determinazione: è Calvin Evans, genio della chimica in odore di Nobel, con il quale nasce un sentimento puro in cui condivisione delle formule e attrazione fisica vanno di pari passo. Ma la vita, come la scienza, è soggetta a trasformazioni, e qualche anno dopo la tempra di Elizabeth, ora madre single, folgora un produttore televisivo che le affida la conduzione di Cena alle sei, un programma di cucina che nelle sue mani diventa un appuntamento quotidiano immancabile per il grande pubblico. Il suo approccio rivoluzionario ai fornelli, infarcito di digressioni scientifiche, non mira solo alla preparazione di stufati, ma anche ad aprire gli occhi all'universo femminile. "Lezioni di chimica" è la storia di una donna irresistibile, che cade e si rialza più volte; è l'avventura di un'esistenza che ribalta gli schemi e costruisce un nuovo percorso, nonostante tutto. Con Elizabeth Zott si ride e si piange. È lei a dettare il ritmo, a indicarci quando andare a testa alta e quando invece è impossibile. Quello che sembra dirci, alla fine di tutto, è di non fermarci mai.
Ti ritrovi sotto lo sguardo curioso di una ventina di ragazzi e ragazze. I tuoi nuovi compagni. Li guardi bene... Sono tanti e tutti diversi! Riesci a individuare tra loro dei probabili amici? Sono lì, anche se ancora non lo sai. Amici per la pelle o... amici per un po'. La quinta elementare è alle spalle e ora puoi entrare di diritto tra i grandi, quelli che vanno "alle medie"... giusto? Ma come fai a sapere se hai le carte in regola per affrontare una scuola diversa, professori sconosciuti, materie mai sentite prima e amici nuovi? Ecco il libro che fa per te! Ricco di informazioni, test, liste, storie a bivi per fare un allenamento a suon di risate prima di lanciarti in questa nuova avventura! E con tantissime illustrazioni e vignette di Andrea Dalla Fontana. Età di lettura: da 10 anni.
Da dove nascono la guerra, l'avidità, lo sfruttamento, l'insensibilità alle sofferenze altrui? E qual è l'origine della disuguaglianza, ormai riconosciuta come uno dei problemi più drammatici e radicati del nostro tempo? Da secoli, le risposte a queste domande si limitano a rielaborare le visioni contrapposte dei due padri della filosofia politica: Jean-Jacques Rousseau e Thomas Hobbes. Stando al primo, per la maggior parte della loro esistenza gli esseri umani hanno vissuto in minuscoli gruppi ugualitari di cacciatori-raccoglitori. A un certo punto, però, a incrinare quel quadro idilliaco è arrivata l'agricoltura, che ha portato alla nascita della proprietà privata. Poi sono apparse le città, e con esse si è affermata l'organizzazione fortemente gerarchica di quella che chiamiamo «civiltà». Per Hobbes, al contrario, la necessità di imporre un rigido ordine sociale si è imposta per contenere la natura individualista e violenta dell'essere umano, altrimenti sarebbe stato impossibile progredire organizzandosi in grandi gruppi. Quasi tutti conoscono queste due storie alternative, almeno nelle loro linee generali: riassumono le idee più diffuse sulla storia dell'umanità e la sua evoluzione, e hanno contribuito a definire la nostra visione del mondo. Ma pongono anche un problema: entrambe dipingono la disuguaglianza come una tragica necessità; un elemento che non potremo mai cancellare del tutto, in quanto intrinsecamente legato al vivere comune. Una visione che non convince affatto gli autori di questo libro, decisi a gettare nuova luce sul passato della nostra specie. In una sintesi tanto meticolosa quanto di largo respiro, che coniuga i risultati delle ricerche storiche e archeologiche più recenti al contributo di pensatori provenienti da culture diverse da quella occidentale, il sociologo David Graeber e l'archeologo David Wengrow ci raccontano una storia diversa - più articolata e ricca di chiaroscuri - dell'evoluzione sociale dell'Homo sapiens. Una storia illuminante e attendibile, dalla quale ripartire per provare a immaginare un futuro diverso.
Grande Panda e Piccolo Drago osservano il risveglio della natura in primavera, ascoltano il rumore della pioggia che rinfresca i pomeriggi d'estate, danzano insieme alle foglie che cadono dagli alberi in autunno, si addormentano sotto il freddo e scintillante cielo dell'inverno. E mentre accendono una candela e bevono una tazza di tè, un nuovo sole sorge e un'altra magnifica avventura li attende. Il viaggio attraverso le stagioni di due amici inseparabili, per imparare che il nostro cammino non è segnato su nessuna mappa, e che per scoprirlo non dobbiamo arrenderci davanti agli errori o alle insicurezze, ma respirare, ascoltare ed esistere. Età di lettura: da 10 anni.
L'AI ha la capacità di processare informazioni alla velocità della luce e rimanere concentrata senza distrazioni su ciò che deve fare. L'AI vede nel futuro, può prevedere effetti e conseguenze e osservare negli angoli più bui del nostro mondo fisico e virtuale. L'AI impara da sola, ed è di gran lunga più intelligente degli esseri umani nel compiere azioni specifiche come giocare a scacchi, guidare una macchina, monitorare sistemi di sicurezza. Le macchine parlano già tra loro in modi per noi incomprensibili e molto presto arriverà il momento in cui non si tratterà più di gestire un milione di macchine smart, ma un'unica intelligenza non-biologica, talmente superiore alla nostra che non saremo più in grado di prevedere come si comporterà. La storia della tecnologia ci mostra che il suo progresso non è lineare, ma esponenziale: nel Ventunesimo secolo vivremo l'equivalente di ventimila anni di progresso, se continuerà a svilupparsi al ritmo di oggi. È per questo che Mo Gawdat, con un'esperienza trentennale in grandi aziende tech come Microsoft e Google, che lo ha portato anche alla direzione del mitologico laboratorio di innovazione Google [X], desidera inserirsi nel dibattito sull'intelligenza artificiale con questo libro, in cui apre una strada illuminante: per evitare che l'AI faccia del male, ma soprattutto perché ci aiuti a fare il bene, dovremmo dotarla di consapevolezza di sé, di emozioni e di etica. D'altronde le emozioni non sono una delle modalità di intelligenza più evoluta che noi umani abbiamo a disposizione? Un libro di straordinaria attualità, che naviga uno dei temi più importanti del prossimo secolo senza allarmismi ingiustificati o ottimismi eccessivi, raccontandoci l'avventura del progresso umano dal punto di vista di chi lo sta vivendo in prima persona.
Quando la sera del 10 giugno 1940 Mussolini annunciò all'Italia l'entrata in guerra, nessuno poteva prevedere ciò a cui si stava andando incontro. Quello che doveva essere un "conflitto lampo" durò invece cinque lunghissimi anni, durante i quali le donne assunsero un ruolo di primo piano, combattendo contro la fame, le bombe e la fatica di una guerra interminabile. Con la forza evocativa di un maestro neorealista, Miriam Mafai ricostruisce la vita quotidiana di questo esercito femminile, raccontando un'epopea che ha come scenario le città bombardate e le campagne percorse dalle fanterie di tutti gli eserciti e per protagoniste le donne, diventate capofamiglia e uniche vincitrici di un conflitto perduto. La prima storia delle donne durante la Seconda guerra mondiale. Un libro fondamentale ancora oggi per la questione femminile in Italia.
Fin dalla Seconda guerra mondiale è apparso evidente che solo una consolidata e condivisa unione avrebbe potuto preservare i Paesi europei da nuovi, sanguinari conflitti. È nato dunque innanzitutto con questo intento il progetto europeo quando, nel 1957, sei Paesi fondatori hanno firmato in Campidoglio il Trattato di Roma. Motivato originariamente dal desiderio di pace, il cammino dell'UE è stato lungo e travagliato: dapprima come unione politica, poi economica, e via via con obiettivi sempre più ambiziosi sui diritti civili, il welfare, l'accoglienza. Le vicende narrate attraverso le cento immagini iconiche di questo libro parlano al cuore e alla memoria del lettore: dalla ricostruzione postbellica alla caduta del muro di Berlino, dall'abolizione delle frontiere alla moneta unica, dal suffragio universale ai referendum, dalla ricerca scientifica all'Erasmus, fino alla recente, dolorosa uscita della Gran Bretagna. Nessuno meglio di Romano Prodi, già presidente della Commissione europea - "padre" dell'euro e convinto sostenitore dell'allargamento dell'UE - poteva raccontare le tappe di quel cammino, i valori condivisi, le conquiste e le disillusioni; ma anche come l'Europa è entrata a fare parte della vita quotidiana dei suoi cittadini ampliando le prospettive delle nuove generazioni. Pur non risparmiando uno sguardo lucido sulle contraddizioni e gli errori commessi negli anni, traspare dalle sue parole una fiducia indefessa nel progetto che lui stesso ha contribuito a costruire. Oggi più che mai la traumatica esperienza della pandemia globale ci ricorda che l'Unione Europea rappresenta una grande forza e non solo: è il nostro futuro.
Una cinquantennale accanita infedeltà: Pier Paolo Pasolini è stato per Walter Siti prima un oggetto di studio accademico, poi una palestra critica, quindi un classico di cui curare un monumentale progetto editoriale (le quindicimila pagine in dieci tomi dei "Meridiani" Mondadori), infine un vizio a cui tornare. Ma soprattutto è stato un inesauribile sparring partner; lo ha combattuto, odiato, imitato senza volere, ha scontato l'angoscia dell'influenza. In questo volume Siti raccoglie finalmente tutti i suoi saggi pasoliniani, dal 1972 a oggi, con scritti ad ampio raggio e altri più specifici o occasionali. Il Pasolini di Walter Siti vale più nel complesso che sull'opera singola. Poeta nativo, sociologo per amore, intellettuale appassionato; sempre pronto a ributtare sul piatto la vincita, sempre in lotta con l'impotenza dello scrittore. Ciò che, sorprendentemente, emerge in queste pagine è una visione unitaria, un ritratto multiforme capace di tenere insieme la miriade di contraddizioni che hanno caratterizzato Pier Paolo Pasolini. Un'interpretazione originale e che matura progressivamente di uno dei nostri autori novecenteschi più polemici e discussi, in grado di attrarre, come è stato per Siti, chi voglia riflettere sui rapporti intricati tra letteratura e vita. Ma questo libro prende anche, in qualche modo, le sembianze di un addio. L'addio di uno scrittore a un'ossessione, uno specchio deformante, una pietra d'inciampo. Un addio inevitabile, forse doloroso, senz'altro liberatorio.
Una ricercatrice fuggita dall'Ungheria che viene degradata dalla prestigiosa università americana in cui lavora per il pessimo carattere e perché gli studi a cui ha consacrato la vita sembrano condurre in un vicolo cieco. Un incontro alla fotocopiatrice con uno scienziato che passa tutto il tempo libero a curare gatti randagi. Anni e anni di studi coronati da un articolo scientifico che passa totalmente inosservato. Aziende di biotecnologie sospese nel limbo tra l'innovazione e il fallimento, guidate da geni visionari poco meno che avventurieri o da scienziati che fin da bambini sognano di sconfiggere il cancro. Poi, all'improvviso, la peggiore pandemia degli ultimi cento anni. È in questo scenario e con questi protagonisti che si compie la "formidabile impresa" che dà il titolo al nuovo libro di Roberto Burioni: l'impiego di una molecola instabile e difficile da maneggiare - l'RNA messaggero che nelle nostre cellule trasporta le istruzioni del DNA per produrre una proteina - per ottenere a tempo di record vaccini estremamente efficaci contro il COVID-19 e, in un futuro che di fatto è già iniziato, rivoluzionare la cura e la prevenzione di malattie come l'AIDS, la sclerosi multipla, il cancro. La rivoluzione dell'mRNA è l'ennesima dimostrazione dell'importanza per il progresso umano della "scienza inutile", la ricerca pura mossa soltanto da curiosità e sete di conoscenza. Così questo libro diventa un inno appassionato alla scienza che ci salva (e ci riempie) la vita e una galleria di storie avvincenti, idee geniali, nobili intenti e bassezze umane di personaggi fuori del comune: Theodore Maiman che, a partire dalle teorie di Einstein, costruisce il primo laser e lo considera "una soluzione in cerca di un problema", James Watson e Rosalind Franklin impegnati nella corsa per scoprire la struttura del DNA, Jonas Salk, Albert Sabin e il vaccino antipolio, fino al cristallografo polacco che, intingendo per sbaglio il suo pennino non nel calamaio ma in un crogiolo pieno di stagno fuso, ha reso possibile, decenni più tardi, la nascita dei semiconduttori e dell'elettronica.
L'amore per i libri ha sempre superato ogni ostacolo, la passione per la lettura non si arresta nemmeno di fronte alle prove più ardue; basti pensare alle vicende dei volumi costretti alla clandestinità, come le opere di Solzenicyn fotocopiate in segreto negli uffici del Cremlino o le copie della Fattoria degli animali di George Orwell conservate in un nascondiglio a Berlino Est. Attraverso un caleidoscopio di citazioni, aneddoti e ritratti di personaggi indimenticabili, Martin Latham ci racconta la storia della nostra ossessione per i libri, in tutte le sue infinite sfumature. Dalla penombra di antiche grotte in Cina alle bancarelle di Parigi, da Brooklyn a Francoforte, ci conduce tra bibliofili folli, monaci medievali, rockstar, minatori, carpentieri e calzolai, uomini politici e generali - tutti accomunati dalla passione libresca. Ci invita a scoprire il fascino dei marginalia, le note a margine manoscritte che per secoli hanno fatto dannare i bibliotecari; o quegli album composti di citazioni ritagliate noti come commonplace books; o ancora i chapbooks, gli antenati dei moderni libri tascabili, ritenuti prodotti dozzinali eppure tanto amati da Blake, Dickens, Stevenson e Shakespeare. Ci parla dei comfort books, i «libri di consolazione», quelli che possiedono il potere di portarci in luoghi migliori, tanto che scovarne uno «è, come quando ci si innamora, un'esperienza indimenticabile». E ci ricorda che Napoleone portava sempre in battaglia la sua copia dei "Dolori del giovane Werther". Storia culturale, memoir autobiografico, zibaldone di curiosità, ma soprattutto sincera lettera d'amore al libro in quanto oggetto meraviglioso e immortale, questo volume fascinoso e divertente racconta la storia di un libraio particolare, di tanti lettori e di molti, moltissimi libri. Se amate perdervi tra gli scaffali di una libreria, questo è il testo che fa per voi.
Cosa sappiamo davvero del pianeta che abitiamo, del cosmo che lo ospita, della loro nascita ed evoluzione? Una domanda solo in apparenza elementare, che nasconde in realtà la sfida più difficile, ma anche più nobile della storia dell'uomo: il progresso verso la conoscenza. Un progresso che ci sta aprendo orizzonti straordinari - reso possibile da scienziati a volte incompresi, capaci di superare convinzioni errate - fatto di esperimenti ambiziosi, di ricerche liquidate come impossibili e, appunto, delle grandi domande a cui vogliamo dare una risposta. Cosa sono il tempo e lo spazio? Come sono collegati al Big Bang? Qual è il nostro posto nell'universo? Da dove veniamo? Cosa ci attende in futuro? Siamo una specie interplanetaria o addirittura interstellare? Quali sono i confini attuali della cosmologia, dove potrà spingersi il nostro sapere nei prossimi anni e decenni? Fisico sperimentale tra i più importanti del panorama internazionale, già direttore dell'Agenzia Spaziale Italiana e responsabile di studi che hanno indagato i misteri del cosmo (per esempio quello coordinato assieme al premio Nobel C.C. Ting), Roberto Battiston è anche un divulgatore capace di guidarci con mano esperta e piglio narrativo alla scoperta dei più profondi misteri dello spazio. Questioni spinose - come la composizione di energia e materia oscura, la cui esistenza possiamo esplorare solo attraverso calcoli matematici e osservazioni indirette - e figure di spicco, scienziati semidimenticati e intuizioni rivoluzionarie, grandi conquiste e passi ancora da compiere, convinzioni ormai superate e nuove rivelazioni che si affacciano all'orizzonte... Da sempre in prima linea nelle ricerche più avanzate, Battiston è pronto a svelarci tutto questo e molto di più, delineando per noi lo sconcertante percorso intellettuale che ci ha portati all'attuale comprensione dell'universo, e intrecciando alle scoperte più recenti la passione e l'ambizione degli uomini che le hanno rese possibili.