Che cosa hanno in comune un matematico e un imprenditore? Chi dei due frequenta di più i sogni e chi insegue una verità cinica? In questo faccia a faccia fra due mondi apparentemente opposti, Piergiorgio Odifreddi e Oscar Farinetti si confrontano sui temi più urgenti dell'attualità: dai cambiamenti climatici alla politica dei «Grandi Satana come Trump e Orbán», dall'importanza del rispetto per la filiera del cibo alla decrescita - «che è sempre infelice». Naturalmente senza trascurare la tragicomica situazione dell'Italia odierna, incatenata ai suoi falsi problemi. E nell'esplorare tutte le contraddizioni del cinismo contemporaneo dei nuovi sovranisti e dei venditori di sogni, l'uomo di scienza e l'imprenditore attraversano le diverse concezioni attribuite al sogno e al cinismo nell'antichità e nel presente, e discutono su temi di importanza universale - dal valore del tempo e del denaro fino all'amore. Un dialogo filosofico dei tempi moderni, arricchito da citazioni, curiosità, aneddoti personali, dove non si perde mai di vista l'importanza della conoscenza dei fatti, ma neppure la necessità dell'ironia: saper scherzare su se stessi e sul mondo è forse l'unica strada per portare a termine un ragionamento serio. E se è vero che il cinismo rispunta ogni qualvolta i valori di coesione di una società si sfaldano, come nel nostro presente, è forse altrettanto vero che il contraltare costruttivo al ghigno del cinico non può che essere la capacità di sognare. Viene da chiedersi, in fondo, se quelli di Odifreddi e Farinetti siano due sguardi così diversi sul mondo. O se, almeno in questo caso, cinico e sognatore siano due facce della stessa medaglia. «La verità è che entrambi vorremmo essere sognatori, ma entrambi riteniamo che l'altro sia un cinico», dicono gli autori. Al lettore l'ultima parola.
Sono saliti all'onore delle cronache nel 2015, con il funerale stile "Padrino" del capostipite Vittorio, e poi nel 2018, con il blitz delle forze dell'ordine nella loro roccaforte di Porta Furba e quando le loro opulente ville abusive sono state demolite dallo Stato, sotto i riflettori dei media e della politica. Ma i Casamonica vivevano e operavano a Roma dalla metà degli anni Sessanta, nascosti in piena vista, affermando il loro potere, a uno a uno, sui quartieri sud-orientali della città: Porta Furba, appunto, e poi Vermicino, Tor Vergata, Cinecittà, Quadraro, Tor Bella Monaca fino al confine dell'autostrada per Napoli. Dalla cronista che meglio di tutti ha indagato sulla "Famiglia" venendo minacciata, la prima inchiesta sulla storia criminale del momento, che coincide in modo inquietante con la storia di Roma degli ultimi trent'anni. Il testo racconta le sue gesta, le violenze, il folklore e le dinamiche criminali utilizzando gli atti giudiziari - ricchissimi di intercettazioni - e la testimonianza diretta dell'autrice, che ha vissuto infiltrata nel loro territorio ed è riuscita a entrare nella loro "reggia" di Porta Furba, per conoscerli di persona nel cuore della famiglia. Un documento giornalistico straordinario e di estrema attualità, uno squarcio sulla realtà nascosta delle periferie della capitale. Prefazione di Giuseppe Pignatone.
Dicono che i tempi sono cambiati. E invece è l'Italia di sempre, che esibisce il suo ghigno feroce. Lo sa bene il commissario Alba Doria. Sospesa tra la luce e il buio, Alba è affetta da un micidiale disturbo della personalità. Lo chiamano la Triade Oscura, misto di narcisismo, sociopatia e abilità manipolatoria, capace di ispirare i peggiori criminali o sostenere i vincenti che conquistano la cima della piramide. Ma neanche la mente più lucida può considerare ogni variabile. Così quando il fantasma di un assassino, che tutti credevano morto, torna a colpire, la Doria dovrà vedersela con i segreti del passato. Tanto più che a tornare sono anche il Biondo e il dottor Sax, rispettivamente il compagno e l'amico di quei giorni lontani: poliziotto irruente e tormentato, il primo; funzionario dei Servizi e virtuoso del jazz, il secondo. Toccherà ad Alba chiudere i giochi nelle pieghe di una Roma trasformata in una metropoli sudamericana, popolata da reietti che vivono in veri e propri slum dove vige la legge del più forte. Giancarlo De Cataldo esplora in apnea l'abisso del presente, l'incubo collettivo infestato da hater e uomini che odiano le donne, da sadici torturatori e mercanti di carne umana, da gattopardeschi potenti e nuovi padroni. Quando l'odio diventa il business migliore, solo il primo raggio di un'alba spietata può rischiarare le tenebre che ci avvolgono.
La quarta rivoluzione industriale è già qui. L'innovazione tecnologica e la velocità sempre maggiore con cui si verifica il cambiamento comportano una trasformazione radicale del nostro mondo conosciuto. Robotica avanzata, Intelligenza artificiale, big data, blockchain sono solo alcuni dei fattori che, combinati e integrati tra loro, stanno incidendo sulla sfera del lavoro, sulla società nel suo complesso, sulla vita quotidiana di ognuno di noi. Come reagire? Non certo, sostiene Marco Bentivogli, col catastrofismo dei tecnofobi, di chi predica che «le macchine» semplicemente cancelleranno occupazione e che l'innovazione debba essere fermata. Serve, al contrario, un cambio di paradigma, di prospettiva e di senso; è necessario «anticipare, pensare e progettare la trasformazione», fare in modo che il nuovo che nasce compensi e superi ciò che muore. È possibile, e dove si sono prese le giuste misure si è riusciti a portare crescita economica, benessere, e a far aumentare l'occupazione, migliorare la qualità del lavoro e la sostenibilità ambientale dei modelli produttivi. L'industria 4.0, di cui questo libro offre una guida pratica, è un'occasione che un Paese come l'Italia non può e non deve lasciarsi sfuggire. Occorre ripartire, e subito, da un approccio competente e positivo all'innovazione tecnologica, da un rilancio dell'istruzione scolastica e della formazione in ambiente di lavoro; da nuovi corpi intermedi, come il sindacato «smart», che sappiano guidare e orientare il mutamento in corso. Le forze politiche, in particolare quelle che si dichiarano progressiste, hanno il dovere di abbandonare il velleitarismo di chi vuole «fermare il progresso con le mani», di guarire dalla miopia e dall'afonia con cui partecipano al discorso pubblico, di parlare di futuro delle persone e non di paure. È l'unica strada percorribile per interrompere il degrado civile del Paese e sconfiggere le ricette populiste.
Ci sono donne e uomini che hanno cambiato il corso della storia per sempre, figure rivoluzionarie nella mente e nel cuore. Una contessa che mediò tra un papa e un imperatore; un viaggiatore curioso che ammaliò la Cina; un uomo che costruì una grande cupola e un altro che per primo puntò il cannocchiale verso l'universo; un navigatore che scoprì un mondo nuovo e una regina del nord che scelse Roma come casa propria. L'Italia non sarebbe quella che è oggi se non fosse stata amata da chi, come loro, si è battuto per creare un Paese unito nella geografia e nei valori. Venti vite, venti personaggi coraggiosi, lungimiranti e appassionati, a volte imprudenti o solo fortunati, ognuno dei quali con intelligenza, sensibilità e saggezza ha arricchito la nostra nazione. Età di lettura: da 9 anni.
Guardare il mondo con gli occhi di Leonardo. I misteri della natura, dell'acqua e della terra, delle piante e del corpo umano. Le scoperte sorprendenti e le suggestive visioni di un uomo straordinario svelate in un viaggio eccezionale tra arte e scienza. Età di lettura: da 10 anni.
In una ricostruzione che si avvale di lettere, diari e documenti inediti, Raffaela Milano attraversa i primi decenni del Novecento per raccontarci la vita di una donna rivoluzionaria che ha sfidato il suo tempo in nome di un unico principio - "Salvarne il più possibile".
Nel 1919 in Europa si muore di fame. La guerra è finita, ma il blocco degli aiuti alimentari imposto dai vincitori ai Paesi dell'Europa centrale prosegue. Solo in Germania si contano settecentomila morti per denutrizione, e ovviamente i bambini sono i più colpiti. "Non posso avere nemici che abbiano meno di sette anni" dichiara George Bernard Shaw quando quello stesso anno aderisce al Fight the Famine Council, il comitato inglese che nasce per aiutare i Paesi sconfitti. L'anima del comitato è Eglantyne Jebb, una giovane insegnante che di lì a poco fonderà Save the Children. La "fiamma bianca", la chiamano i suoi amici: "Un viso che fa parlare l'anima e la voce delicata, senza clamore, che si fa ascoltare da tutti, e che non sa dire altro che la verità". All'evento di presentazione della nuova organizzazione, il pubblico arriva armato di mele marce da tirare in faccia ai "traditori": l'Inghilterra ha perso nella Grande Guerra mezzo milione di uomini sotto i trent'anni, non è il momento di occuparsi dei nemici, né dei loro figli. Eglantyne però è una combattente straordinaria e, nonostante il patriottismo cieco che prevale su tutto, raggiunge dei risultati che ancora oggi appaiono impensabili. "Le donne sono in grado di cambiare l'intero corso della storia del mondo" ha scritto Eglantyne. E lei ci ha davvero provato. In una ricostruzione che si avvale di lettere, diari e documenti inediti, Raffaela Milano attraversa i primi decenni del Novecento per raccontarci la vita di una donna rivoluzionaria che ha sfidato il suo tempo in nome di un unico principio - "Salvarne il più possibile" - e che nel 1924 getterà le basi della Dichiarazione dei diritti del fanciullo: non per il suo buon cuore, ma perché è un investimento per il futuro. Con un occhio al presente, perché molto di quello che racconta ha a che fare con le emergenze del mondo di oggi.
Il capolavoro di Gibran è un poema dedicato alla bellezza del mondo. Raccoglie i pensieri del protagonista, Almustafa, l’eletto, che rispondendo alle domande dei suoi fedeli tocca i temi più importanti della vita: l’amore, l’amicizia, la conoscenza, la morte, Dio.
Opera ammaliante dal fascino senza tempo, Il Profeta continua a incantare i lettori con la sua voce sospesa e rarefatta, con la sua capacità di unire in un connubio perfetto l’Oriente e l’Occidente, dischiudendo con le sue preziose massime il significato segreto delle cose. Nella sua introduzione, Suheil Bushrui rintraccia le influenze, svela i simboli contenuti nell’opera e ci introduce nell’affascinante mondo del Profeta. E le illustrazioni originali di questa edizione, realizzate personalmente dall’autore, contribuiscono ad arricchire ancora di più le atmosfere del volume.
"La verità nasce dalla carne" (1988-1990) è il terzo volume della serie BUR Cristianesimo alla prova, che raccoglie le lezioni e i dialoghi di don Giussani durante gli Esercizi spirituali della Fraternità di Comunione e Liberazione. Qual è la natura del cristianesimo? Ciò che ha fatto tutte le cose, il significato cui il cuore di ogni uomo aspira si è identificato con la precarietà di una carne, è diventato un uomo: ecco, il cristianesimo è questo avvenimento. Ma non è solo un passato: Cristo, Dio fatto uomo, si rende udibile e tangibile oggi attraverso la precarietà di una carne, quella di una compagnia fatta di persone come tutte le altre, eppure diverse, con una umanità trasformata, più compiuta, desiderabile, che si può incontrare nelle piazze e negli ambiti di vita di tutti, che desta attenzione, stupore. È nato dalla carne, Dio. E rimane nella storia attraverso la carne di coloro che Egli sceglie e che lo riconoscono, rendendosi così presente ai nostri bisogni e alle nostre fragilità.
"La verità è che in alcune circostanze, quando si parla di denaro, noi abbiamo un'unica possibilità di salvezza: quella di legarci mani e piedi. Il suono che le Sirene emettono è semplicemente troppo forte per potergli resistere." A invitarci a seguire l'esempio di Ulisse, anzi a "tenere una copia dell'Odissea sulla scrivania", è Paolo Basilico, uno dei grandi protagonisti, in Italia e non solo, della finanza e della gestione del risparmio. Dopo la laurea alla Bocconi e uno stage a Wall Street, ha cominciato a lavorare in Borsa nel 1984, in coincidenza con il primo vero boom di Piazza Affari. Entrato nella Mediobanca di Cuccia, Maranghi e Braggiotti, partecipa alla prima grande ondata di privatizzazioni. Nel 1992 passa a una start-up anglo-italiana mentre si abbatte la tempesta perfetta di Tangentopoli, crisi del debito pubblico e svalutazione della lira. Da quando diventa imprenditore in proprio fondando il Gruppo Kairos, nel 1999, i crolli peggiori (lo scoppio della bolla di internet nel 2000, la tragedia delle Torri Gemelle nel 2001, il fallimento della Lehman Brothers nel 2008, i rischi di default nel 2011...) si alternano ai rialzi più esplosivi. Questo libro è il racconto di un movimentato viaggio al centro della finanza che diventa l'occasione per spiegare con estrema chiarezza come funziona la macchina economica e finanziaria, come possiamo sfuggire alle trappole logiche e psicologiche in cui finiamo fatalmente per cadere quando dobbiamo prendere decisioni che toccano i soldi, quali sono i principi a cui attenersi per investire con successo. Perché la finanza non è quella che ci raccontano e che si autocelebra attraverso miti e finzioni, non è un laboratorio di formule o di algoritmi: è l'essenza del rapporto fra uomini, fra i loro caratteri, le loro psicologie.
Raechel, sguardo vispo nascosto da un cespuglio di ricci scuri e crespi, sogna di diventare libraia, nonostante nel suo villaggio, sepolto dalla neve della steppa russa, alle ragazze non sia permesso neanche leggere. Rosetta ha ereditato un pezzo di terra, ma subisce ogni giorno le angherie dei suoi compaesani, convinti che una donna sola e bella non possa restare troppo tempo senza un marito a cui sottomettersi. Rocco, figlio di un uomo d'onore, è costretto a una scelta: se non vuole morire, deve diventare anche lui un mafioso. Tutti e tre sanno che c'è un solo modo per essere liberi: fuggire, scappare lontano, al di là dell'oceano. Arrivano a Buenos Aires per ricominciare, ma l'Argentina è terra di nessuno: per sopravvivere, gli emigranti accettano anche ciò che sembra inaccettabile, e sono le donne a pagare il prezzo più alto, in una città piena di uomini soli e senza scrupoli. Tra le grida del porto e i vicoli del barrio si annidano pericoli e fantasmi del passato, ma Raechel, Rocco e Rosetta sono pronti a tutto: inganni, travestimenti, loschi affari e fughe rocambolesche, per salvarsi ancora una volta e ricominciare, finalmente, a vivere senza paura.
"La politica è schifosa e fa male alla pelle" cantava Giorgio Gaber nel 1980. Quasi quarant'anni ci separano dall'invettiva di lo se fossi Dio, e nel frattempo cos'è cambiato? Poco, per certi versi, ma moltissimo per altri. Se è vero, come ci ricorda Andrea Scanzi, che "assistiamo da decenni a un inesorabile svilimento della cosa pubblica", il confronto tra ieri e oggi appare al contempo impietoso e illuminante, sospeso tra bruschi cambi di rotta e inquietanti continuità. Per misurare appieno distanze e affinità bastano i profili esemplari di undici politici del presente e del passato: Berlusconi, D'Alema, Renzi, Salvini, Rodotà, Bersani, Parri, Pertini, Andreotti, Berlinguer e Caponnetto. Vicende pubbliche e private in cui si affacciano altri nomi della nostra storia comune. Con la sua scrittura assieme lucida e allusiva, divertente e spietata, equilibrata e partigiana, l'autore ci guida in un percorso che unisce politica, cinema e letteratura, in cui la canzone d'autore diventa una vera e propria colonna sonora. E - all'interno di un dibattito in cui il ruolo più comodo e redditizio è quello del megafono - prende coraggiosamente posizione.