Delitti politici rimasti senza colpevoli. Pugno di ferro sui fascisti sconfitti. Reduci di Salò che si vendicano. Fanatismi barbarici. Partiti divisi dall'odio. Il potere crescente delle donne, imposto anche nelle storie di sesso. Misteri ed enigmi che diventano incubi. Il primo dopoguerra italiano è stato tutto questo. Un inferno durato tre anni, sino alle elezioni del 18 aprile 1948 e all'attentato a Palmiro Togliatti subito dopo il trionfo di Alcide De Gasperi sul Fronte popolare rosso. Da allora sono trascorsi tanti anni e quasi nessuno rammenta quel tempo feroce. Ma Giampaolo Pansa l'ha vissuto con lo sguardo attento di un ragazzino curioso. E non l'ha dimenticato. Lui ha una tesi: l'Italia di questo 2015 è ancora figlia del primo dopoguerra, dei vizi e delle faziosità che lo inquinavano. Allora i comunisti sognavano di fare un colpo di Stato. Adesso i reduci del Pci rimasti sulla piazza hanno scoperto degli alleati imprevisti: i movimenti che vogliono il nostro distacco dall'Europa. Gli italiani di oggi sono più in frantumi degli italiani di allora. I partiti soffrono di un discredito che nel dopoguerra affiorava già, ma non li paralizzava. Purtroppo non abbiamo un De Gasperi che ci guidi verso una nuova rinascita. Siamo vittime di paure più cattive di quelle che fra il 1945 e il 1948 devastavano i sonni di un paese che aveva ben poco da perdere. Mentre oggi abbiamo il terrore di perdere tutto e di ricadere nella povertà.
"Vecchi, folli e ribelli" racconta senza piagnistei un protagonista dell'Italia di oggi: gli anziani. Al contrario di quanto si crede, non è un mondo di deboli, con il solo traguardo di andare al Creatore. Prima di tutto, il gusto per la vita non li ha abbandonati. Rifiutano di arrendersi e di considerare la vecchiaia una malattia incurabile. Contano molto in un Paese come il nostro dove il loro numero cresce di continuo. Nelle scelte politiche risultano decisivi, lo si è visto in Gran Bretagna nel referendum se uscire a no dall'Europa. Il mercato li coccola poiché decretano il successo o la sfortuna di un prodotto. Eppure di loro non si discute mai. Il motivo l'ho compreso quando ho compiuto gli ottant'anni. La vecchiaia impaurisce persino chi ne è ancora distante. E quasi nessuno vuole occuparsene. Ho provato a farlo con questo libro per me insolito e in parte autobiografico. Descrive la terza età nella sua forza, ma anche nei problemi che l'affliggono: la solitudine, la paura della povertà, il terrore di ammalarsi, l'angoscia di essere rapinati persino dalla propria banca, sino al rebus del rapporto tra maschi e femmine. L'amore è un test infallibile di vitalità e del desiderio di rimanere giovani. Per gli uomini lo conferma l'uso crescente di un rimedio miracoloso, il viagra. Mentre nelle donne il rifiuto della vecchiaia spinge a nascondere l'età, grazie all'abito sfacciato e alla cura del corpo.
"L'importante è che la maestra sia brava": ecco il mantra che guida i genitori nella scelta della scuola dei propri figli. Sì, ma se poi in classe ci sono dei bambini stranieri? Potrebbero rallentare il programma... Per farla finita con i luoghi comuni (e i timori incontrollati) che serpeggiano fra i banchi, Benedetta Tobagi è andata a vedere cosa succede nelle scuole primarie. Scuole pubbliche, ovviamente. Un viaggio che è cominciato ad Amatrice, l'ombelico d'Italia, e ha toccato Roma, Brescia, Ancona, Torino, i paesini della bassa mantovana, ma anche realtà più di frontiera come Udine e Palermo. In Italia ci sono molti maestri e dirigenti bravissimi, ma la buona volontà non basta a far funzionare bene una scuola. I bambini stranieri in realtà si rivelano una ricchezza, non un ostacolo. Crescere e studiare in una classe mista permette di conoscere una porzione di mondo più grande. "È come fare un Erasmus stando a casa" e infatti capita a Palermo che studenti universitari e "minori stranieri non accompagnati" frequentino insieme gli stessi corsi di italiano. A Genova e Milano invece uno dei momenti più attesi dagli alunni è la condivisione di parole e storie legate al proprio Paese d'origine. Ci sono scuole che cercano di ampliare l'offerta formativa specializzandosi nello sport o nella musica, altre che istituiscono attività extra senza chiedere costi aggiuntivi ai genitori.
Sono ricche come i colori del bosco in autunno, sorprendenti come la prima neve dell'inverno, festose come i fiori sbocciati a primavera, fresche come un tuffo al mare d'estate. Le nuove ricette di Benedetta Parodi - sempre facili, veloci, buonissime e tutte fotografate da lei - seguono il ritmo delle stagioni e ci fanno compagnia tutto l'anno! E siccome ogni stagione ha il suo momento speciale, troviamo anche le pagine del diario di Benedetta che ci raccontano la sera di Halloween tra "dolcetto" e "scherzetto", la tavolata di Natale con tutta la famiglia, il buffet di Pasqua con gli amici e la giornata di Ferragosto al mare, con tante immagini, piatti pensati e realizzati ad hoc e mille altre idee per rendere ogni festa davvero unica.
"Insieme ad Alberto Sordi, Francesco è l'altro simbolo della città. Mai giocatore è stato tanto amato e ammirato. Ma non c'è solo il talento del campione, c'è l'amore di una città che non si è mai vista tradire dal suo capitano. Lui l'ha voluta per sempre. E la città ha capito che la sua volontà era un grande, immenso atto d'amore." (Carlo Verdone). Totti è un patrimonio dell'umanità. Non solo di Roma. È un po' come il Colosseo: sta a Roma, ma lo conoscono in tutto il mondo. In fin dei conti rappresenta l'Italia. A 40 anni è ancora qui, al centro del campo. Un omaggio dedicato a uno dei migliori giocatori italiani attraverso le pagine più belle della Gazzetta, che in questi anni hanno raccontato i suoi gol, i suoi gesti, le sue barzellette, i suoi affetti, la sua simpatia.
Per chiunque abbia vissuto e studiato negli anni Sessanta e Settanta, scrive Hobsbawm, "l'America Latina era un laboratorio del cambiamento storico. La storia procedeva a velocità altissima e nel breve spazio di mezza vita umana era possibile osservarla nelle sue tappe più significative". Dalle dittature militari al terrore di stato e alla tortura, dalle rivoluzioni "che, a differenza dell'Europa, erano tanto necessarie quanto possibili" ai "sogni di guerriglia che si ispiravano a Cuba e non avevano alcuna speranza di successo", fino all'esplosione delle metropoli e alla Colombia di Garda Marquez, Hobsbawm ci spiega perché lì "si era costretti ad accettare ciò che altrove sarebbe stato impensabile"; con un occhio al presente, perché strascichi e contraccolpi di quegli anni sono più vivi che mai.
L'italiano perfetto non esiste, e non è mai esistito. L'italiano continua a cambiare: cambia il nostro modo di usarlo, perché cambia il mondo in cui lo usiamo. In pochi anni si è passati dall'epistola all'e-pistola: e-mail, chat, messaggini, social network. E così - per la prima volta nella sua storia l'italiano si ritrova a essere non solo parlato, ma anche scritto quotidianamente dalla maggioranza degli italiani. Giuseppe Antonelli racconta la storia di ognuno di noi: noi che scrivevamo le lettere e oggi scriviamo su Whatsapp. Ci accompagna tra sigle e parole inglesi, tra punteggiatura ed email, tra dialettismi ed espressioni alla moda. Con un tono agile e godibile, ci spiega come si stanno modificando alcuni aspetti della grammatica. Ricostruisce il passaggio epocale dall'italiano all'e-taliano: dai cyberpioneri al salto con l'hashtag, passando per le leggende metropolitane sugli effetti del computer e sulla lingua degli sms. Un libro per tutti: per quelli che "digito ergo sum", ma anche per quelli che quando sentono chiocciola pensano ancora alle lumache.
"C'è un vento che spinge in avanti e un vento che rallenta e vorrebbe che tu rimanessi fermo." La storia di Vittorino Andreoli comincia con il vento euforico del dopoguerra e continua in una corsa disseminata di piccole ma profonde rivoluzioni. La prima lo porta ad abbandonare l'impresa edile di famiglia per diventare "un medico dei matti". Una scelta inconsueta segnata dall'incontro con alcuni uomini formidabili come André Breton e Eugène Minkowski. Dopo gli studi in medicina, intraprende l'avventura da scienziato puro con le ricerche sul ruolo della serotonina nei disturbi mentali a Cambridge e alla Cornell University di New York. Frequenta i laboratori della Nasa nel New Mexico. In quell'atmosfera surreale del deserto, insieme a un medico con nostalgie naziste, costretto a radersi completamente per sfuggire alle attenzioni degli scimpanzé interessati solo allo "spidocchiamento" della sua nuca, Andreoli capisce che la ricerca e la cura di un malato diventano possibili solo all'interno di una relazione. Si compie così la seconda rivoluzione. Andreoli lavora con Seymour Kety ad Harvard, rifiuta l'insegnamento universitario e prende servizio al manicomio di Verona. Ed ecco profilarsi innumerevoli altre rivoluzioni. Uomo di lettere, scrittore di romanzi e pièce teatrali, consulente dei più noti casi di cronaca criminale, da Pietro Maso a Donato Bilancia, acuto osservatore del malessere dei giovani, e del disagio dei loro genitori.
Ogni volta che siamo stressati, presi dall'ansia, preoccupati, impauriti, oppure molto stanchi o affannati, tendiamo a irrigidirci, a stare sulla difensiva perdendo lucidità ed equilibrio, quando invece l'unica cosa che dovremmo fare per sentirci meglio è respirare. Respirare è un'azione che compiamo costantemente, senza prestare attenzione, ma se impariamo a osservare il respiro, a osservare noi stessi, ne trarremo immensi benefici sia fisici sia emotivi. È proprio per questo che Gabriella Cella, maestra di yoga, ha raccolto qui 40 esercizi molto semplici alla portata di tutti, che possiamo eseguire ovunque e in qualsiasi momento della giornata. Ne propone sia di mirati, a cui ricorrere nell'emergenza, sia di finalizzati al benessere più completo, a lungo termine. Ogni esercizio è presentato primo di tutto attraverso i benefici che apporto al corpo (può abbassare la pressione, tonificare i muscoli del viso e distendere le rughe, alleviare i dolori alla schiena, far scomparire la fatica, aiutare a combattere raffreddore o sinusite...) e alla mente (può donare una sensazione di gioia e benessere, favorire la concentrazione, scacciare i pensieri e far ritrovare la calma); la pratica è poi spiegata passo dopo passo, anche con l'aiuto delle illustrazioni, per renderne facilissima l'esecuzione.
È la storia di un incontro, questo libro intimo e provocatorio: tra una grande scrittrice che ha fatto della parola il proprio strumento per raccontare la realtà e una donna intelligente e volitiva a cui la parola è stata negata. Non potrebbero essere più diverse, Dacia Maraini e Chiara di Assisi, la santa che nella grande Storia scritta dagli uomini ha sempre vissuto all'ombra di Francesco. Eppure sono indissolubilmente legate dal bisogno di esprimere sempre la propria voce. Chiara ha dodici anni appena quando vede "il matto" di Assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla città. È bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma quel giorno la sua vita si accende del fuoco della chiamata: seguirà lo scandaloso trentenne dalle orecchie a sventola e si ritirerà dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un'esistenza quasi carceraria, la povertà e la libertà di non possedere. Sta tutta qui la disobbedienza di Chiara, in questo strappo creativo alle convenzioni di un'epoca declinata al maschile. Perché, ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee. In questo racconto, che a volte si fa scontro appassionato, segnato da sogni e continue domande, Dacia Maraini traccia per noi il ritratto vivido di una Chiara che prima è donna, poi santa dal corpo tormentato ma felice: una creatura che ha saputo dare vita a un linguaggio rivoluzionario e superare le regole del suo tempo...
La pubblicazione de "La rabbia e l'orgoglio", dopo l'11 settembre, generò un dibattito senza precedenti, divenendo subito un caso mondiale, accolto con clamore sia in Italia che all'estero. Due anni dopo usciva "La forza della ragione" che, ripartendo dal temi sollevati dal primo libro, approfondiva il rapporto tra Occidente e Islam con la veemenza propria della scrittrice fiorentina. Per la prima volta in un volume unico i due libri che hanno mostrato le contraddizioni di quell'Occidente che si sentiva al sicuro da tutto, e che invece assisteva al crollo delle proprie certezze. Due testi per comprendere gli eventi che hanno deciso il corso degli anni a venire. Con la visione profetica della sua scrittura e la forza delle sue parole la Fallaci non può lasciare indifferenti, e scuote le coscienze di tutti noi.
"Infinito è il numero degli stolti" scrisse un traduttore dell'"Ecclesiaste" fraintendendo il testo originale. E dimostrando di essere lui stesso uno stolto. Fu poi Einstein che, nel riprendere il medesimo concetto, affermò: "Due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana, ma sull'universo ho ancora dei dubbi". C'è dunque un punto su cui il pensiero religioso e quello scientifico concordano: come dimostra l'esperienza quotidiana di ciascuno di noi, la stupidità - ovvero l'incapacità di interpretare lucidamente la realtà, e di reagire in maniera adeguata alle diverse evenienze - è comunissima e pervade ogni ambito, dalla filosofia alla finanza, dall'amore alla pubblicità. Per difendersi da questo pericoloso fenomeno, occorre riconoscerlo tempestivamente e saperlo classificare. Ecco perché Piergiorgio Odifreddi ci offre questo utilissimo dizionario (talvolta necessariamente alquanto impertinente) in cui, con logica sempre stringente, smaschera molte fra le più fastidiose manifestazioni di stupidità. Spaziando tra scienza, cultura, attualità e vita di ogni giorno, ci parla di medicina e vaccini, rilegge autori classici da Dante a Sartre, ci mette in guardia dalle assurdità del politically correct e ci insegna a prendere le distanze da ciarlatani e fattucchiere (ma anche dai banchieri).