Che cos'è la giustizia sociale? Per Friedrich von Hayek era un miraggio, un cliché senza senso, ideologico, incoerente e vacuo. Credeva che il termine dovesse essere evitato, abbandonato e lasciato morire di morte naturale. Per i suoi sostenitori, giustizia sociale è un termine generico che può essere usato per giustificare qualsiasi programma governativo di stampo progressista. In questo volume Michael Novak e Paul Adams cercano di chiarire il vero significato della giustizia sociale e di salvarla dai tanti che se ne vogliono appropriare in termini ideologici. Esaminando figure che vanno da Antonio Rosmini, Abraham Lincoln e von Hayek, ai papi Leone XII, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco, gli autori rivelano che la giustizia sociale non è un sinonimo di "governo progressista", come siamo soliti credere. È piuttosto una virtù radicata nell'insegnamento sociale cattolico e sviluppata come alternativa al potere incontrollato dello Stato. Quasi tutti gli operatori sociali si considerano progressisti, eppure molte delle loro "buone pratiche" mirano a dare potere alle famiglie e alle comunità locali. Non pongono l'accento sull'individuo o sullo Stato, ma sul vasto spazio civile che li separa. In questa sorprendente riconsiderazione del suo intento originario, la giustizia sociale rappresenta una virtù immensamente potente per coltivare la responsabilità personale e costruire le comunità umane che possono contrastare la diffusa resa a uno Stato in continua crescita. Prefazione di Flavio Felice.
La figura di San Francesco di Paola è una figura unica e allo stesso tempo complessa che attira a sé, oltre alla fede dei devoti, l'attenzione di studiosi e scienziati che cercano, come in questo caso, di interpretare le intuizioni del Santo, attraverso evidenze scientifiche che dimostrino la loro veridicità e attendibilità. Il testo si presenta in forma di raccolta di schede, che riunisce le piante citate nei processi per la causa di canonizzazione. L'impostazione scientifica riguarda l'identificazione delle specie con criteri propri della sistematica vegetale, compresa la compatibilità con l'habitat vegetativo, in modo da offrire una classificazione definitiva delle piante riportate nelle trascrizioni processuali, ma anche aspetti etnobotanici e fitochimici che ne giustificano l'uso.
"War room. Attori, strutture e processi della politica in campagna permanente" è un libro che parla a diversi pubblici: politici di professione e outsider che intendono candidarsi a cariche elettive, professionisti, esperti e consulenti politici, studiosi e studenti di comunicazione e marketing politico. L'autore adotta un approccio innovativo e ibrido, combinando teoria e pratica. Convinto che sia essenziale studiare la politica e contemporaneamente immergersi nelle sue dinamiche interne per comprenderla appieno, il libro fonde ricerche accademiche in comunicazione politica, marketing politico, scienza politica, sociologia, psicologia cognitiva neuroscienze con aneddoti e case studies concreti. Questi ultimi sono tratti dall'esperienza diretta in comitati elettorali, partiti politici e istituzioni a livello sovranazionale, nazionale e locale. L'obiettivo del libro è duplice: evidenziare come la conoscenza accademica e l'esperienza sul campo siano utili sia a chi studia, sia a chi pratica la politica e sottolineare come le evoluzioni recenti spingano verso un approccio più "scientifico" e meno "artistico" nella gestione della comunicazione politica. La politica in campagna permanente necessita di un approccio strategico, data-based, alla comunicazione e ciò vale sia nella fase della campagna elettorale, sia in quella di governo.
La rivista è uno strumento di ricerca per la filosofia proposta nei contesti dove la filosofia non è ancora arrivata, dalla Scuola Primaria agli Istituti tecnici. Svolge la sua ricerca nella scuola stessa e nell'Università. Si propone sempre di essere la voce di molti maestri che ragionano con i bambini in maniera complessa, sperimentando la strada della filosofia attraverso la domanda, senza per questo stabilirne dei canoni specialistici. La rivista pubblica esperienze di maestri che già attuano la filosofia nelle loro classi e raccolgono i pensieri e le domande dei bambini. Inoltre cerca di essere uno strumento critico in questo settore, dando consigli bibliografici nelle sezioni "Recensioni e Ferri del Mestiere". Un'ampia sezione è dedicata alla filosofia civile, che indaga il pensiero nei luoghi più difficili dell'esistenza: carceri, ospedali... Amica Sofia, lungo la strada delle pratiche filosofiche, mantiene sempre il confronto con la ricerca che in questo settore viene svolta all'estero in una sezione ad essa dedicata.
Il libro ripercorre la storia del cinema italiano, dal muto a oggi, attraverso alcune analisi filmiche esemplari. A ogni periodo della storia corrisponde un gruppo di testi, che vengono analizzati a fondo nella loro messa in scena, nelle loro grammatiche e sintassi filmiche, nel loro progetto estetico. Ogni caso filmico è indagato nelle componenti strutturali, con attente analisi delle sequenze, in molti casi inquadratura per inquadratura, e propone una prospettiva nuova sul cinema italiano dal periodo del muto a quello del fascismo, dal neorealismo alla commedia all'italiana, dal cinema dei grandi Autori a quello della modernità, sino al cinema italiano del nuovo millennio. Il progetto è, dunque, quello di coniugare una metodologia di analisi del film a una revisione - se non una controlettura - della storia del cinema italiano, partendo dai testi per spiegare i contesti, e cercando soprattutto di rivedere, attraverso l'analisi filmica, alcuni stereotipi e alcune facili vulgate della storiografia tradizionale. Il volume è dedicato soprattutto alla platea studentesca, ma anche ai docenti, agli storici, ai teorici, e appassionati di cinema in generale che potranno trovare i nomi dei registi più importanti indagati in profondità attraverso i loro film esemplari.
Fare propria la nostra eredità culturale, imparare a esprimersi, a osservare, a pensare; conoscere i diritti e i doveri di ogni cittadino; acquisire, cioè, gli strumenti per creare il proprio futuro: per quanti milioni di ragazzi non è stato possibile negli ultimi decenni? La scuola è stata sempre meno in grado di svolgere il suo ruolo. Investita dalla crisi dell'educazione e dell'autorità, è stata fuorviata da teorie pedagogiche che le chiedono di garantire agli allievi "il diritto al successo formativo", invece di richiamarli all'impegno necessario per raggiungerlo. Una scuola così non assicura le competenze di base per qualsiasi futuro lavorativo e per di più incide negativamente sul senso civico, la cui notoria debolezza in Italia è a sua volta diseducativa. Il libro illustra i tratti della "scuola indulgente" anche con esempi di prima mano e avanza numerose proposte per renderla più esigente nei confronti di tutti i suoi attori. Prefazione di Giovanni Belardelli.
Roma, da piccolo villaggio di pastori e di agricoltori, divenne un grande Impero grazie alla portata fortemente innovativa della sua civiltà; fin dalle sue origini mostrò una grande capacità di integrare a sé le popolazioni conquistate e lo straniero, concedendo loro la cittadinanza romana. In tal modo Roma assunse, per un'intera epoca, il primato di centro politico e culturale, tollerando e facendo convivere nei propri confini popoli di diverse lingue e religioni, usi e costumi. In questa chiave Roma può rappresentare ancor oggi un modello di riferimento per l'Italia e l'Europa, per aver saputo gestire la complessità di una globalizzazione ante litteram e averla trasformata in un punto di forza.
Svidercoschi, decano dei vaticanisti italiani, ci mostra Papa Bergoglio per com’è, per cosa fa e dice. Racconta senza veli un pontificato decisamente controcorrente, ma, anche per questo, controverso; un pontificato volutamente provocatorio, ma, anche per questo, divisivo. Vengono ripercorsi i momenti positivi, il rivoluzionare la figura pontificia, l’affrontare pubblicamente temi scomodi, il riportare alla purezza il messaggio evangelico; e poi, il difendere i poveri della terra, il sostenere le ragioni della pace. Ma – perché ci sono – vengono narrati con estrema franchezza anche i momenti non proprio esaltanti, come certe uscite fuori luogo, l’aprire processi che poi lasciano le riforme a metà, l’ostinazione nel cambiare leggi, tradizioni e pratiche senza consultarsi, senza gradualità, senza pensare alle conseguenze; e poi, la sua visione del mondo così apertamente squilibrata verso il Sud, il voler mantenere a ogni costo un’equidistanza (insostenibile nel caso dell’Ucraina) tra Kiev e Mosca. Sono vicende e situazioni che anche in altre pubblicazioni sono state raccontate, ma come? Com’è stato raccontato Francesco? E, prima ancora, com’è stata raccontata la storia di un Papa che rinuncia, si fa chiamare “emerito” e prende casa in Vaticano? In questo libro l’autore ripercorre il “pontificato rivoluzionario” con obiettività e semplicità, fornendo al lettore le chiavi per avere una propria opinione sulla base di fatti oggettivi.
Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia insieme, uno di fronte all'altro. Infrangendo le barriere del tempo, in una dimensione sospesa fra sogno e memoria, protagonisti di un dialogo sincero, illuminante, chiarificatore. È quanto ha ideato Matteo Collura, biografo di entrambi, in questa "Conversazione (im)possibile", in cui si immagina Sciascia finalmente a colloquio con uno dei suoi autori preferiti, forse la più determinante delle sue bussole letterarie; Pirandello, di fronte a lui, sconosciuto personaggio misteriosamente impostosi all'attenzione del venerato Maestro. Ed è nel corso della conversazione, ora resa possibile dalla fantasia di Matteo Collura, che l'autore dei "Sei personaggi" (per ragioni anagrafiche totalmente all'oscuro di quanto scritto da Sciascia), battuta dopo battuta, uno svelamento dopo l'altro, impara a conoscere il suo inaspettato interlocutore e il senso della sua straordinaria opera letteraria.
Il "giallo" della rinuncia di Joseph Ratzinger al Soglio di Pietro si comprende solo addentrandosi nel mistero "Joseph Ratzinger". Un pontificato inedito il suo, da raccontare riannodando pensiero e azione di un gigante della teologia divenuto Papa. Un uomo dalla fede granitica che ha spogliato il papato di ogni mondanità rendendolo servizio alla Verità a ogni costo. Il vaticanista di lungo corso Giacomo Galeazzi, autore di bestseller internazionali sul Vaticano e gli ultimi tre papi, analizza, anche grazie a preziose testimonianze, l'originalità del percorso, dell'«umile operaio nella vigna del Signore» tra accademia, Concilio e Chiesa tedesca fino alla clamorosa abdicazione. Nel congedarsi dieci anni fa tenne a precisare che nella sua elezione a Papa c'era stato qualcosa che sarebbe rimasto "per sempre". Fino alla fine ha indossato l'abito bianco, ha firmato come «Benedictus XVI Papa emeritus», ha abitato nel recinto di San Pietro e si è fatto chiamare "Santità" e "Santo Padre". Solo la sua profetica morte, avvenuta nel giorno che la Chiesa da sempre consacra al ringraziamento per i benefici ricevuti nell'anno trascorso, ha sciolto l'ambiguità, terminando l'epoca inedita dei due papi che condividono fraternamente lo stesso spazio fisico (il Vaticano) e la medesima dedizione al bene supremo della Chiesa. Prefazione di Andrea Malaguti. Postfazione di Michele Pennisi.
Editoriale I colori del buio di Giulia di Dorella Cianci Lettere da una scuola del nostro tempo Il Sogno di un'altra scuola. In dialogo con Eraldo Affinati di Dorella Cianci A Scuola con Filosofia Pensare con i bambini. La filosofia come sapere civile di Carlo Altini e Giovanni Cerro Quando pensare è come danzare con la mente. Buone pratiche del "quartiere dell'esilio" di Eugenio Fortunato Percorsi sperimentali di filosofia negli istituti tecnici e professionali "La ricerca della felicità" - Gli studenti del Dorso di Avellino e il dibattito filosofico di Mirella Napodano Oggi ho proprio voglia di parlare - Portare la filosofia nelle classi di un istituto tecnico di Sara Gomel Due anni di filosofia all'Istituto tecnico economico "Calabretta" di Soverato di Massimo Iiritano Forum La filosofia e i suoi luoghi im-possibili. A margine della Scuola nazionale di formazione 2020 Il luogo della filosofia di Andrea Tagliapietra Quali luoghi per la filosofia? di Mirella Napodano C'è un luogo della filosofia? di Giuseppe Limone Massimo Cacciari: «La mia Napoli» FilosofArte Giulio De Mitri e l'Isola della Fantasia a cura di Lara Caccia In ricerca Nel niente c'è una via. Dal non-senso alla meraviglia di Linda Altomonte e Luca Zanetti Montessori: il conoscere è fare - formare alla bellezza di Clementina Gily Filosofia Civile Dalla polis alla politica: quando i giovani parlano e gli adulti ascoltano Interventi di Raimonda Bruno e Alessandra Chiarello Infanzia e filosofia, oggi. Diritti celebrati, diritti negati Recensioni Corso di filosofia in tre secondi e un decimo Iride è caduta nel pozzo