"Sogno o vivo?". Per due anni, fin dalla morte della madre, l'esistenza di Augusto Pérez si trascina in uno stato di apatia; una densa "nebbia spirituale" lo avvolge e ne culla l'ozio senza prospettive, denso di fantasiose elucubrazioni. Lo sguardo di una giovane pianista incrociata per strada lo scuote; è il fugace incontro grazia ala quale Augusto decide di conquistare la ragazza e abbandonare la sua "noia incosciente". Ma non è semplice passare dal sogno alla vita, è forse neppure è possibile. Sarà l'autore del romanzo, Miguel de Unamuno, a farsi personaggio per mettere fine alla tragicomica esistenza del suo protagonista, lasciandosi però contagiare dagli interrogativi di Augusto: non è forse Unamuno stesso il sogno di un Dio? E allora non valgono anche per lui le regole che segnano la vita del suo personaggio? Dove sono, insomma, i confini tra il sogno e la vita?
Miguel de Unamuno (1864-1936), spagnolo, fu professore di Letteratura greca e rettore dell'Università di Salamanca. Scrittore, poeta e pensatore, identificò il ruolo della hispanidad nell'Europa del suo tempo con la conservazione del "senso tragico della vita", cioè con l'immergersi nelle contraddizioni fondamentali (ragione e fede, vita e intelletto), che il razionalismo non avrebbe potuto risolvere. I temi dell'ansia di eternità e del rapporto fra Dio e l'uomo sono quindi al centro della sua vasta produzione. Tra le sue opere ricordiamo: Vita di Don Chisciotte e Sancho (1905); Del sentimento tragico della vita (1913); Agonia del cristianesimo (1925). Oltre a Nebbia (1914) scrisse i romanzi Pace nella guerra (1897); Abel Sanchez (1917) e San Manuel Bueno, martire (1933).
In un villaggio prossimo alla città costiera di Putian, nella Cina meridionale, all'inizio del XX secolo, Yong Sheng è figlio di un cesellatore e carpentiere che fabbrica fischietti per colombe addomesticate. Gli abitanti adorano questi fischietti che, legati alle penne degli uccelli, fanno sentire meravigliose sinfonie girando sopra le case. Andato a pensione presso un pastore americano, il giovane Yong Sheng, che segue gli insegnamenti di sua figlia Mary, istitutrice della scuola cristiana, ritiene di essere a sua volta chiamato a una vocazione di pastore. È così che, pur continuando a svolgere il proprio lavoro di costruttore di fischietti, Yong Sheng diviene il primo pastore cinese della città. Dopo gli studi di teologia e varie peripezie, torna a svolgere il proprio ministero nella sua città natale. Ma tutto crolla con l'avvento della Repubblica popolare, con la quale comincia per lui e per tanti altri Cinesi un'epoca di tormenti, che culmineranno con la Rivoluzione culturale. Grazie al suo meraviglioso talento di narratore, Dai Sijie riscrive la sorprendente storia di suo nonno, uno dei primi pastori cristiani in Cina.
Tra tutti i libri di Alojz Rebula che hanno per protagonista un uomo di Chiesa, il romanzo Notturno sull'Isonzo occupa un posto speciale. Ispirandosi alla vita di un sacerdote realmente esistito, ovvero don Filip Tercelj (di cui Florijan Burnik è l'alter ego letterario), Rebula descrive il tragico destino che investì tanti preti sloveni, vittime dei totalitarismi del secolo scorso: il protagonista del romanzo è dapprima incalzato dai fascisti in casa propria, poi confinato ed esiliato in Italia; rinchiuso in un campo di concentramento dai nazisti; infine, nel dopoguerra, assassinato brutalmente dai comunisti senza tanti complimenti. Questo romanzo è un singolare monumento eretto alla memoria di tutti i sacerdoti sloveni della cosiddetta Primorska che, accettando la persecuzione e mettendo a repentaglio la loro vita, furono sempre pronti a difendere la dignità umana nonché il diritto fondamentale spettante a ciascun uomo di onorare Dio nella sua lingua madre e di conservare la propria identità nazionale.
Mendel Singer - il Giobbe moderno che Joseph Roth mette a protagonista di questo romanzo - è un semplice padre di famiglia, un maestro che insegna la Bibbia ai bambini di una cittadina della Volinia russa e che si affida con sicurezza alle tradizioni del suo popolo. La sua esistenza viene sconvolta dalla nascita del quarto figlio, Menuchim, affetto da una misteriosa malattia. Presto anche gli altri figli e la moglie dovranno affrontare difficili prove, e Mendel si troverà ad abbandonare la sua terra per emigrare a New York e misurarsi con un mondo che gli è del tutto estraneo. Costretto a vedersela con la guerra, la morte, la pazzia, la solitudine e la povertà, Mendel scoprirà proprio nel legame con il figlio menomato la forza per ricostruire intorno a sé, in forma nuova, quanto sembrava perso per sempre.
Un modesto e timido funzionario di mezza età e una graziosa fanciulla, orfana e malata, si scrivono, si raccontano le loro piccole vicende, le loro disavventure, i loro sogni. Sullo sfondo di questo romanzo epistolare c’è la San Pietroburgo della miseria, con i disperati tentativi di chi la anima di sfuggire l’estrema povertà e l’umiliante degradazione. In una narrazione piana e misurata, eppure eccezionale, ogni pagina ispira pietà e commozione tracciando, nella distanza tra realtà e aspirazioni, la divaricazione tra i grandi e semplici afflati ideali dei personaggi e le sciagurate e schiaccianti preoccupazioni del loro quotidiano. Povera gente è il primo romanzo di Dostoevskij, pubblicato quando l’autore aveva soltanto 24 anni, ed è uno dei più formidabili esordi della letteratura, capace sbalordire i contemporanei e introdurre ai motivi fondamentali di quella che sarà l’opera matura del suo autore.
In questo romanzo breve la scrittrice tedesca Gertrud von Le Fort affronta il tema del conflitto tra la fede e l'incredulità dell'uomo moderno, una questione che assilla l'umanità da secoli. Come di consueto nei suoi romanzi, il tema è qui immesso nel flusso della storia, intrecciando le vicende della seconda guerra mondiale con il processo a Galileo, e viene a sfociare nel presente acquistando una sorprendente attualità e stemperandosi in drammatica umanità.
La storia vera di David Reimer, nato maschio con il nome di Bruce, e diventato Brenda all'età di due anni quando, dopo una circoncisione sbagliata, i medici propongono ai genitori di reindirizzarlo verso un'esistenza da femmina, attraverso la chirurgia, i farmaci e l'educazione. Un libro inchiesta sulla tormentata esistenza del ragazzo, il cui caso clinico - presentato per decenni come un successo della scienza - sta alla base delle scelte di "reindirizzamento" di un numero incalcolabile di persone. Brenda, ben lontana dal sentirsi femmina, si ribellerà a questa scelta prendendo il nome di David e morirà suicida nel 2004. Un libro frutto di un'accurata indagine giornalistica, che mette in luce da un lato il dramma umano del protagonista, dall'altro l'assurda superficialità di alcune teorie psichiatriche.
A settant'anni dalla morte, una breve antologia dei testi più importanti di Etty Hillesum, una delle maggiori autrici spirituali del Novecento. Una selezione curata che invita a leggere la notevole opera della Hillesum con un approccio semplice, immediato. I brani sono perfetti per semplici e profonde meditazioni sui grandi temi. Il volume, curato da Lorenzo Gobbi, premio Catullo 2012, ci offre una traduzione nuova, fresca e aderente all'originale che ci permette davvero di dire che siamo di fronte alla Hillesum come non l'abbiamo mai letta.
Quattro notti e un mattino per raccontare una storia che si muove al buio e nella penombra della coscienza. Un giovane sognatore, abituato a nutrirsi di sentimenti e impressioni, incontra nella notte una ragazza piangente e sola che sarà per lui l’appiglio verso il concreto mondo diurno. La città di San Pietroburgo saprà cullare nel suo bianco silenzio questa storia a due voci, fatta di confidenze notturne, attese e speranze e il mattino, al risveglio, rimarrà quello strano sapore in bocca, quella domanda di realtà inevasa: nelle notti bianche, negli improbabili intrecci e nei sussurri furtivi di due ipotetici amanti, qual è il vero confine del sogno?
L'Autore
Fedor Michajlovic Dostoevskij nacque a Mosca nel 1821 da una famiglia benestante. Il suo racconto di esordio, pubblicato nel 1846, Povera gente, lo impose da subito come autore di riferimento. Si distaccò dalla cosiddetta "scuola naturale" e dall’esempio di Gogol’, allora imperante. Dopo l’arresto per motivi politici e la reclusione in Siberia, l’opera di Dostoevskij si caratterizzò per originalità e profondità psicologica, mentre la produzione più matura si incentrò su tematiche morali e religiose. È unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori narratori di tutti i tempi. Tra i romanzi e i racconti più apprezzati ricordiamo Memorie dal sottosuolo (1864), Delitto e castigo (1866), L’idiota (1868), I demoni (1871), L’adolescente (1876), I fratelli Karamazov (1878-80). Il racconto Le notti bianche fu pubblicato nel 1848 per la rivista "Annali Patrii".