Sant’Antonio Abate, il patrono degli animali.
San Carileffo e il cardellino.
San Martino de Porres, il medico degli animali.
San Francesco d’Assisi, il lupo e gli uccelli.
San Romedio e l’orso.
San Serafino e gli animali della foresta.
Sant’Egidio e la cerva.
San Rocco e il cane.
Santa Rita e le api.
Santa Farailde e l’oca.
Sant’Antonio di Padova, i pesci e la mula.
San Francesco di Paola, il diavolo e il cane.
San Gerasimo e il leone.
San Giovanni Bosco e il Grigio.
La vita di Sant’Agata narrata nella forma di un avvincente fumetto.
Dalla prefazione scritta da Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania:
“La vita di Sant’Agata può essere un modello per tutti noi e particolarmente per i giovani.
Infatti, è una ragazza che con fede e coraggio ha sfidato i potenti di un tempo con le loro lusinghe, vivendo sempre con amore. Moltissimi sono i giovani devoti che ogni anno si avvicinano alla nostra Santa Patrona, affezionandosi a Lei come a una amica o a una sorella. Affezionarsi vuol dire voler bene e, per voler bene veramente, è necessario conoscere maggiormente la persona oggetto di questo amore.
Con questo fumetto originale e artisticamente pregiato, si desidera offrire ai lettori un modo nuovo per conoscere e far conoscere la storia della Martire Agata, perché la Sua testimonianza continui ad essere feconda nella società odierna e nella Chiesa. Si tratta di un linguaggio semplice e per immagini, molto appassionante e di facile lettura per piccoli, giovani e adulti; un linguaggio che, attraverso Sant’Agata, le sue parole e le sue vicende, permette di fissare lo sguardo su Cristo e sul Vangelo in questo mondo che cambia.”
Fabia Mustica vive a Catania dove ha conseguito la laurea in Giurisprudenza.
Seguendo la propria inclinazione artistica, l’autrice da anni col- labora con numerose scuole nelle quali svolge attività creative per bambini e propone il genere raffinato del fumetto come strumento universale di comunicazione, cultura e facilitazione.
Possiamo considerare Domenica Narducci da Paradiso (1473-1553) una sovversiva? Lei che si sentiva discepola dell'eretico Savonarola? Certamente è stata una figura di primo piano nella crisi del Rinascimento fiorentino per la funzione religiosa e politica che ha saputo esercitare in veste di profetessa e, soprattutto, di predicatrice, ruolo all'epoca vietato alle donne. Mistica e visionaria, Domenica desiderava che la comunità ecclesiale tornasse a uno stile evangelico di vita, caratterizzato dalla povertà e dalla semplicità, ponendo al centro la preghiera, la meditazione e la lettura della Bibbia. Per questo ha scritto tante lettere a papi, vescovi, preti e laici impegnati affinché attuassero un programma di rinnovamento spirituale per la cristianità del tempo, attraversata da profonde lacerazioni. Ha inoltre difeso con forza, anche davanti alle autorità ecclesiastiche che la contestavano, la sua attività di predicatrice: lo Spirito Santo, diceva, chiama chi vuole -- anche le donne -- a predicare e profetizzare. Gli uomini di Chiesa che vietano alle donne di parlare in pubblico sono quindi dei cattivi interpreti, perché estendono a tutto il genere femminile ciò che Paolo aveva scritto per le sole credenti di Corinto della sua epoca (1Cor 14,34). Nella loro superbia gli esegeti hanno creduto di sapere, «ancor che nulla sanno e nulla intendono».
Tu e io sulla stessa strada, i tuoi libri e i miei racconti uniti insieme.
(Malika Mokeddam, Gente in cammino)
Vedere il suo corpo di donna crocifisso è com/patire e opporsi a ogni violenza ed è nello stesso tempo riconoscere a tutte la forza del simbolo, anche del più alto, religioso, cristologia, teologico.