Questo libro presenta al pubblico i successivi passi compiuti per giungere alla stesura, alla condivisione e alla firma (il 4 febbraio del 2019, ad Abu Dhabi) dello storico Documento sulla Fratellanza Umana, un successo epocale nel dare un fondamento solido ai rapporti tra musulmani e cristiani in tutto il mondo. L'autore ha collaborato e assistito personalmente all'intensificarsi del dialogo e della reciproca comprensione tra il professor Ahmad At-Tayyeb, Grande Imam di Al-Azhar, e Papa Francesco. A seguito di alcune storiche visite e incontri tra i due autorevoli personaggi, si è sviluppata una relazione rispettosa e amichevole. In questo clima è nata l'idea di un Convegno sulla fratellanza universale e di un Documento da firmare insieme davanti al mondo. Il testo evidenzia anche il ruolo svolto dagli Emirati Arabi Uniti (UAE) nel sostenere l'iniziativa assunta dai due capi religiosi, come contributo al dialogo tra musulmani e cristiani e alla pace nel mondo. L'accurata cronaca del giudice Abdulsalam non manca di umanità ed è ricca di aneddoti personali. Lo stesso autore ha guadagnato, durante quel lungo periodo di serrato lavoro per la pace universale, la fiducia e la stima del Santo Padre. Oggi si occupa dell'applicazione del Documento firmato ad Abu Dhabi, come Segretario Generale del Comitato per la Fratellanza Umana.
Da dove provengono la Bibbia e il Corano? Qual è il contenuto di questi libri considerati sacri da ebrei, cristiani e musulmani? Chi li ha scritti? Con quale finalità? Lungo quali tradizioni ci sono pervenuti? Quale ruolo svolgono questi 'libri santi' all'interno delle tre religioni monoteiste? Che cosa hanno in comune? Quali sono le loro differenze? È a questioni del genere, interessanti sia per i credenti sia per gli scettici, che risponde Serge Lafitte, noto specialista del monoteismo. Egli presenta i testi fondatori e racconta la storia dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'isl?m.
Il rapporto tra musulmani e cristiani è diventato quanto mai attuale e rende perciò necessario sia sul piano della fede sia su quello culturale e sociale conoscere i fondamenti teologici e morali dell'Islàm rispetto a quelli cristiani. In questa prospettiva il libro, oltre a richiamare le origini e le fonti dell'Islàm e a evidenziarne la comune radice ebraica con il Cristianesimo, confronta i principali temi teologici delle due religioni quali la concezione di Dio e dell'uomo, del bene e del male, del giudizio finale e del destino ultraterreno di ognuno, e le relative implicazioni morali sulla vita dei credenti e sulla società, quali la politica, la libertà religiosa, la guerra, il matrimonio e la famiglia, l'aborto e l'eutanasia, la fecondazione assistita, l'amore verso il prossimo e l'attenzione ai poveri. Pur nella diversità dei contenuti di fede e di morale si può riconoscere che Islàm e Cristianesimo sono più simili di quanto lo siano i valori della morale cristiana rispetto a quelli di una larga parte della cultura occidentale agnostica e secolarizzata, poiché comunque ebrei, cristiani e musulmani non credono in un Dio diverso, ma come afferma il Corano: "Il nostro Dio e il vostro Dio sono un solo Dio e noi gli siamo sottomessi".
I casi di Asia Bibi (da cinque anni in prigione per delitto di blasfemia) e di Malala (la più giovane candidata al Premio Nobel per la pace) hanno colpito profondamente l'attenzione dell'Italia e dell'Europa; ma si tratta solo della punta di un iceberg che vede svolgersi nella "Terra dei Puri" (questo il significato di Pakistan) un dramma quotidiano e continuo: migliaia di donne (soprattutto cristiane) per il fatto stesso di essere donne (e per il loro credo). Michela Coricelli, profonda conoscitrice del mondo islamico, già giornalista di "Avvenire", e oggi della RAI, conduce il lettore alla scoperta di un mondo drammatico, dove l'appartenenza religiosa e il genere sessuale possono ancora fare la differenza tra la vita e la morte. Un libro che parla di religione, sì, ma soprattutto di storie di donne in un mondo che non ha ancora compreso il valore personale e che non ha il coraggio di uscire da un oscurantismo che continua a produrre vittime. Malala, Asia Bibi, la lotta delle donne per la parola e la libertà.
Alberto Fabio Ambrosio, domenicano, è da anni uno dei maggiori studiosi cristiani dell’Islam mistico. In questo libro racconta l’origine di questa sua passione e introduce il lettore nello straordinario mondo del sufismo, la mistica islamica. Ambrosio mettendosi in gioco in prima persona, conduce il lettore a una duplice riflessione, sia teorica che personale, riguardo al tema del dialogo intrareligioso, tanto caro a Raimon Panikkar.
Una profonda e inedita scoperta dell’Islam che affascina e non spaventa, quello dei grandi mistici e delle scuole spirituali.
Nato a Fano, nel 1971, dopo i primi studi in Italia Alberto Fabio Ambrosio intraprende gli studi in Lingua e Storia della Turchia all’università di Strasburgo. Nel 2002 completa gli studi universitari in Turchia discutendo una tesi sui rituali di iniziazione nell’ordine Bektashi. Lo stesso anno si laurea anche in teologia con uno scritto sull’induismo e il sufismo. Nel 2003 intraprende un dottorato in Storia Moderna all’Università della Sorbona di Parigi, sulla dottrina e le pratiche dei Dervisci Rotanti nell’Impero ottomano del XVII secolo. È autore di diverse pubblicazioni su Jalal alDin Rumi e i Dervisci Rotanti. Attualmente prosegue le sue ricerche sull’ordine mistico dei Dervisci Rotanti a Istanbul, dove risiede dal 2003.
Dopo un capitolo introduttivo in cui le origini e alcuni tratti caratteristici dell’Islam vengono ricollegati con l’ambiente culturale che ne ha visto la nascita, il libro presenta la figura di Maometto nei suoi aspetti salienti e offre una panoramica dello sviluppo storico dell’Islam.Viene poi esposta la dottrina islamica a partire da un’analisi approfondita delle fonti, il Corano e la Sunna. Si passa quindi a un attento esame degli articoli del credo e delle pratiche del culto. Un capitolo è dedicato ai vari raggruppamenti storici del mondo musulmano e al sufismo. Ampio spazio è riservato infine alle correnti dell’Islam moderno e alle nuove sfide poste dal più stretto contatto tra Occidente e mondo arabo. Il volume è corredato da un’amplia bibliografia e da un indice dei nomi.
Autori
Paolo Branca è ricercatore e docente di lingua araba all’Università Cattolica e insegna all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Ha tradotto per Feltrinelli il romanzo del premio Nobel egiziano Nagib Mahfuz Vicolo del mortaio (1989) e per Mondadori la Biografia del Profeta Maometto di Tabari/Bal’ami (1990). Autore di numerosi articoli apparsi su riviste specializzate, ha pubblicato per Marietti il volume Voci dell’Islam moderno. Il pensiero arabomusulmano fra rinnovamento e tradizione (1991) e ha curato per Vallardi l’antologia coranica Nel nome di Allah (1994).
ISLÂM E MODERNITÀ
Nel pensiero riformista islamico di Paolo Nicelli
prefazione del prof.Paolo Branca.
Nel mondo islamico è in atto da tempo un intenso dibattito circa il rapporto fra tradizione e rinnovamento,all’interno del quale assume un particolare rilievo la questione delle relazioni fra differenti culture.
Dopo alcune premesse che presentano opportunamente le dinamiche interne che hanno animato da sempre il panorama del pensiero islamico, assai meno uniforme e monolitico di quanto si creda, il lavoro di P. Nicelli documenta e analizza il dibattito più recente, ricostruendone il contesto e approfondendo alcune delle posizioni più interessanti emerse a riguardo. Forte della sua conoscenza diretta del mondo musulmano, di un costante aggiornamento tramite letture e di profonde riflessioni, P. Nicelli offre in questo lavoro una ricostruzione attenta delle dinamiche in atto e ne propone una valorizzazione stimolante.
DESTINATARI
Persone interessate al tema del dialogo interreligioso.
AUTORE
Padre Paolo Nicelli, missionario delPontificio Istituto Missioni Estere (PIME), ha lavorato a lungo negli Stati Uniti, Filippine ed Egitto, come parroco e nel dialogo islamo-cri-stiano. È stato direttore del periodico«Missionari del Pime» ed è attualmentedocente di Missiologia, Dialogo interreligiosoe Islamologia presso il Seminario TeologicoInternazionale del PIME a Monza; insegna anche presso la Fondazione Università dellaTerza Età di Milano.Autore di diversi articoliper l’agenzia stampa Asia News, il mensile«Mondo e Missione» e il quotidiano «Avvenire»,ha pubblicato:The First Islamizationof the Philippines, from 13th Century up to the19th Century (Silsilah, 2003); L’Islam nel Sud-estasiatico (Edizioni Lavoro,2007).
In Italia si conosce in modo troppo superficiale il mondo islamico. Il libro di padre Gheddo nasce da questa semplice constatazione e presenta in modo comprensibile ed esauriente gli aspetti religiosi e sociali, politici e culturali dell’islam. Mezzo secolo di studi e di viaggi in quasi tutti i paesi islamici hanno permesso a padre Gheddo di produrre una sintesi del pensiero e del modo di agire dei musulmani e di come noi occidentali dobbiamo rispondere a una sfida che non è solo politica o militare, ma anche religiosa.
Il contenuto: I. ISLAM: PIÙ D’UN MILIARDO DI FEDELI - II. LE MOLTE DIFFERENZE FRA CRISTIANESIMO E ISLAM - III. LE TAPPE FONDAMENTALI DELLA STORIA ISLAMICA - IV. PER ENTRARE NEL MONDO MODERNO L’ISLAM DEVE RIFORMARSI DALL’INTERNO - V. COME RISPONDERE ALLA PROVOCAZIONE ISLAMICA? - VI. PER INCONTRARE L’ISLAM RITORNIAMO A GESÙ CRISTO.
Piero Gheddo è nato a Tronzano (Vercelli) nel 1929. Sacerdote del PIME (Pontificio istituto missioni estere) nel 1953, è stato per molti anni direttore di Mondo e Missione, di I.M. (Italia Missionaria) e fondatore dell’agenzia Asia News. Ha viaggiato molto nelle missioni di ogni continente, collabora con vari giornali, radio e televisioni. Dal 1994 è direttore dell’Ufficio storico del PIME e postulatore di varie cause di canonizzazione. Insegna nel seminario pre-teologico del PIME a Roma, ma tiene anche un ufficio aperto a Milano.
Ha scritto più di ottanta libri; quelli pubblicati dalle Ed. San Paolo: Davide e Golia. I cattolici e la sfida della globalizzazione (20022); Il testamento del capitano. Mio padre Giovanni disperso in Russia nel 1942 (20032); La missione continua. Mezzo secolo a servizio della Chiesa e del mondo (2003); Questi santi genitori. Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo (2005). Il taglio del libro è “popolare, giornalistico”, ma l’informazione che dà l’A., esperto missionario, è ampia, buona e attendibile.
La dimensione religiosa - cultura, mistica, morale - , politica e sociale dell’Islam nelle varie manifestazioni in cui si è espressa nel corso dei secoli nel nuovissimo Dizionario enciclopedico San Paolo dell’Islam. Più di 1300 lemmi, caratterizzati da concisione e chiarezza, oltre agli strumenti in Appendice: antologia delle principali preghiere islamiche; i passi coranici con risonanze evangeliche; le principali date dell’Islam; tavole genealogiche e dinastiche. Uno strumento unico e insostituibile per conoscere una cultura ancora ignota alla maggior parte degli occidentali.
Cherubino Mario Guzzetti, professore emerito di islamologia, ha condotto i suoi studi alla Sorbona, all’università di Londra e alla Cattolica di Milano. Ha vissuto per trent’anni nel Vicino e Medio Oriente. Ha pubblicato tra l’altro una traduzione con commento e introduzione del Corano (LDC, 1993) e Bibbia e Corano, Confronto sinottico (San Paolo, 2001).
Se si considera la mole dell'Antico Testamento, il Libro sacro degli Ebrei ha una percentuale minima di parabole, anche se è ricco di detti sapienziali e di liriche a carattere trascendente. Abbondano di parabole i testi del Buddha, di Confucio, il Grant Mahal Sahib dei Sikh; ma senz'altro in Occidente le parabole più note sono quelle contenute nei Vangeli. Nei quattro canonici sono contenute quarantadue parabole; nel Corano quarantadue, se si escludono tre semplici similitudini che, in effetti, non vengono quasi mai considerate parabole. " La coincidenza è forse straordinaria, tuttavia è casuale e trarne un significato qualsiasi sarebbe azzardato... ". Un libro affascinante e ricchissimo. Gabriele Mandel, khalifa della Confraternita dei sufi Jerrahi-Halveti in Italia, docente universitario, scrittore, pittore e psicologo, ha tre specializzazioni, un dottorato di ricerca in archeologia e una laurea honoris causa in scienze islamiche dall'Università Statale di Konya (Turchia). Già direttore dell'Istituto di discipline artistiche all'Università IULM di Milano, già direttore della facoltà di psicologia all'Università Europea di Bruxelles e docente al Politecnico di Torino; cofondatore e membro del Consiglio direttivo dell'Università Islamica di Córdoba (Spagna). Espositore alla Biennale di Venezia, ha tenuto mostre personali in molti musei nazionali e civici.