Nell'estate del 1630, a Milano, il caldo e le disastrose condizioni igieniche infiammano una violenta epidemia di peste capace di uccidere più di cento persone al giorno. In quel periodo due donne riferiscono di aver notato un uomo aggirarsi sotto la pioggia e ungere le mura delle case con una strana sostanza probabilmente in grado di diffondere il morbo. Da qui parte la storia del processo agli "untori" e la furiosa ricerca di colpevoli da parte dei magistrati, spinti dalla popolazione imbestialita a scelte arbitrarie. La vicenda che Manzoni ripercorre a oltre due secoli di distanza solleva pesanti interrogativi morali sul trattamento degli accusati, sulla pena di morte e sull'interazione tra passioni collettive ed esistenze individuali.
In un mondo che parla di libertà a ogni piè sospinto, ma che tende a negarla continuamente con un controllo della vita di ciascuno di noi che va ben oltre quello delle dittature, Simone Weil diventa un punto fermo per aiutarci a ripensare la nostra libertà in modo vero, concreto e indipendente. Come scrive la grande autrice francese, e come qualcuno ha ribadito commentando il suo pensiero: "La libertà non è fare quello che si vuole ma piuttosto avere la piena coscienza di volere ciò che si fa".
Cosa succede quando in un paese di montagna di poco più di duecento anime, abbandonato dai giovani, ammorbato dalla noia, arriva una donna con un grande telaio per tessere a mano? Lei è Filomena, sarda di origine ma cresciuta nella campagna senese da sempre. Rimasta vedova e con due figli ormai adulti, decide di lasciare la sua terra per seguire il sogno di una vita: tessere, e per farlo sceglie un luogo di montagna, silenzioso e quasi dimenticato da tutti. Il suo arrivo genera nel paese un movimento inatteso, pian piano si diffonderà una nuova energia, risvegliando gli abitanti da una morbosa sonnolenza interiore. Accadranno così avvenimenti che, grazie alla "tessitrice" faranno riemergere, negli uomini e nelle donne, virtù dimenticate e sogni mai realizzati.
Virgil e i suoi fratelli sono in cammino verso Little Lost Lake, un lago di montagna, per esaudire l'ultimo desiderio della madre: disperdere le sue ceneri nel luogo che più ha amato. Purtroppo il loro vecchio furgone li abbandona nel bel mezzo dei boschi e quando un fulmine fa divampare un incendio, il viaggio si trasforma in un disastro. Virgil si ritrova separato dal fratello e dalla sorella, circondato dalle fiamme e da animali in fuga. Quando ogni speranza sembra perduta, il ragazzo torna con la mente alla madre - trekker e insegnante di scienza - e alle sue lezioni sull'ecosistema, l'ambiente e la sopravvivenza, e comprende che solo abbandonando le sue paure sarà in grado di uscire vivo da quella terribile avventura. Età di lettura: da 9 anni.
"L'uomo vuole essere felice, e non vuole essere altro che felice, e non può non volerlo essere: Ma come ci riuscirà?". Così si interroga Pascal nei suoi pensieri e così ci interroghiamo anche noi oggi che spesso, nel cercare la felicità, la confondiamo col divertimento che è qualcosa di passeggero in quanto soggetto a essere turbato da mille accidenti che rendono inevitabile mestizia e afflizioni. Come scrive il filosofo francese in queste pagine, solo "chi riesce a trovare il segreto di rallegrarsi del bene senza affliggersi del male contrario, ha risolto la difficoltà". Ma dove cercare e come trovare la tanto agognata felicità? Forse la filosofia può diventare una via attraverso cui raggiungerla!
A metà dei tormentati anni Sessanta, un avvocato romano, a causa delle drammatiche esperienze vissute in passato - tra cui il confino in un lager - cade in una profonda sfiducia nella vita. Rischia di trascinare con sé anche le speranze del figlio, universitario alla Sapienza, al quale finisce per sentirsi estraneo e incapace di offrire un vero aiuto nella costruzione della sua personalità. Si può ricominciare a vivere dopo essere stati abbandonati? Enrico e suo figlio Marco lottano per risalire la corrente e riscoprire se stessi e la bellezza della vita. Attraverso amori sognati e infine realizzati, due uomini scoprono che è possibile rinascere. "Un padre conosce mai un figlio? Un figlio conosce mai un padre? Io il mio l'ho frequentato molto poco. L'infanzia e l'adolescenza le ho passate in collegio e l'ingresso nella maturità, per la mia generazione, è stata la guerra. Per me, poi, la prigionia, prima in Germania e alla fine in Polonia. Questi i miei pensieri quasi ogni volta che salgo le scale di casa. E ogni rampa di scale coincide con la durata di un pensiero".
Bernanos accarezzò a lungo l'idea di scrivere una vita di Gesù, ma si decise a intraprendere l'opera solo nei suoi ultimi mesi di vita, quando ormai era gravemente ammalato. Del suo progetto originale abbiamo soltanto il frammento iniziale che esprime chiaramente il suo desiderio di scrivere un testo per le persone semplici e umili: «Vorrei parlare di Gesù Cristo molto semplicemente agli uomini che non lo conoscono più, vorrei parlarne dalla soglia di una chiesa o dietro un pilastro, da povero uomo come gli altri». Questo libro vuole esaudire in qualche modo il desiderio di Bernanos raccogliendo le pagine migliori della produzione narrativa, saggistica e teatrale di Bernanos che si riferiscono alla figura di Gesù o alle sue parole.
Tutto è pronto per la celebrazione di un matrimonio molto atteso: Ava Subert sposa proprio oggi il fidanzato Rocco Archibugi degli Ingegni. Gli invitati convergono verso una antica villa in mattoni rossi, su una collina toscana, dotata di una graziosa chiesetta. Non si prevede nessun intoppo, ma con un matrimonio di mezzo le cose non sono mai così semplici: Ava improvvisamente è colta da un attacco di panico e sparisce. Questa sorpresa apre una finestra temporale di un paio d'ore, dove succede di tutto e c'è modo di far emergere i dubbi, le paure, le speranze, anche inconfessate, degli invitati. Tutti scoprono di dubitare dell'amore, figuriamoci della sua possibile durata eterna. Alla fine, questo matrimonio si farà? Forse, ma solo se prima i protagonisti avranno ritrovato la via di una fiducia molto profonda, ma anche la via del "compromesso": una parola inaspettatamente romantica.
A Sciurcanosta è il momento del pettegolezzo ma anche dell'apprensione: la sindaca sta vivendo una gravidanza a rischio. E non si sa chi sia il padre. Intanto la piccola comunità si sta preparando al matrimonio del decennio fra il Broggi e la Giovanna; i carabinieri indagano sulla "maga" alla quale si sono rivolte per un consulto alcune amiche della sindaca, preoccupate per lei; e Bambina, la mamma di don Giustino, è in ansia per il gatto Teo, inappetente da almeno due settimane. Per aiutare tutti a sollevare lo sguardo e ad affrontare la sfida dell'amore, della paura e del dolore, don Giustino organizza un pellegrinaggio a piedi di dieci giorni lungo la Via Francisca del Lucomagno, che da Costanza in Germania, attraverso la Svizzera, arriva a Pavia presso la tomba di Sant'Agostino. Un pellegrinaggio che sarà anche un percorso di crescita in cui i lettori incontreranno personaggi strampalati, profondi, divertenti e ricchi di brio.
I genitori di Maddy, seriosa ragazzina di 15 anni, e di Patty, la sua stravagante sorella maggiore, sono morti in un incidente d'auto. Patty, maggiorenne, diventa tutrice di Maddy. Il problema? Il suo senso di responsabilità, decisamente poco sviluppato! Alla vigilia di un importante compito in classe a scuola, la piccola Maddy scopre che la sorella maggiore, che dovrebbe aiutarla a prepararsi, è incinta di un ragazzo che non ama e se ne va misteriosamente, intenzionata a non tenere il bambino. Ma la vita è più forte, e le due sorelle si ritrovano a passare l'estate nella casa di famiglia in campagna. E mentre Maddy scopre l'amore con un giovane vicino olandese, il figlio di Patty si affaccia alla vita in questa traballante situazione. Patty fugge lasciando Maddy sola col piccolo Robinson. Un romanzo fatto - come dal resto, la vita - di alti e di bassi, di lacrime e di risa, il tutto accompagnato da una grande forza di volontà e da una buona dose d'ottimismo. La voce narrante, Maddy, impara cosa sia il mondo adulto in una sola, fulminante estate, che la lascia non più responsabile, poiché lo è già, ma più consapevole del mondo esterno, dei suoi imprevisti contro i quali non è possibile lottare. Età di lettura: da 13 anni.
«Io non so che dire, ma a me questa donna sembra semplicemente la cosa più bella del mondo. E mi sento così fortunato di averla incontrata, di starle seduto di fronte e di potermi riempire gli occhi e il cuore di lei: in panne, stanca, dolorante e insanguinata, eppure fradicia di gloria. La gloria dell’amore. Proprio come la carrozza della metro che ci ospita: immobile e bagnata. Forse è questo il segreto nascosto in ogni vita umana, ciò che ha “costretto” Dio a scendere dal cielo per indossare fieramente i nostri panni. Siamo dannatamente belli ai suoi occhi. Non quando ce la facciamo, lì è troppo facile. Siamo belli soprattutto quando, magari senza riuscirci, proviamo a vivere la nostra umanità al meglio delle nostre forze. Infatti, mentre a noi sembra solo di sbagliare e di piangere, stiamo deragliando nel territorio della divinità tutte le volte che, coi pugni stretti e il cuore a pezzi, proviamo a chiederci quale sarà il prossimo passo per diventare ancora noi stessi».
Alla fine delle nostre sofferenze c’è una porta che ci conduce all’amore più grande.
Il parlare di anime, di spiriti, di interiorità non appartiene soltanto a chi medita o a chi vive nel silenzio di un monastero o di un convento: ciascuno di noi porta in sé il desiderio e la consapevolezza che qualcosa, in noi, va oltre la carne, il tempo, lo spazio. La narrazione è una delle forme con cui, da sempre, questa "vita interiore" si è espressa e i poeti e i narratori sono coloro che hanno la vocazione di intuirla e ripresentarla, attraverso storie che valicano i confini personali. Sette narratori di oggi, in questa raccolta, narrano parte della folla di anime che riempiono le nostre esistenze e che possono, a mano a mano, prendere la forma di un piccolo coltello, di una lapide, di una fraterna amicizia, di una rosa... persino di un cumulo di sabbia. Al lettore resta di lasciarsi portare dalle avventure interiori che, nella forma del racconto, aprono a ciascuno gli spazi del non detto, del semplicemente intuito, di speranze possibili. Con racconti di Daniele Mencarelli, Mariapia Veladiano, Alessandro Zaccuri, Melissa Magnani, Davide Brullo, Irene Salvatori ed Emanuele Fant.