Il fenomeno del secolarismo e della scristianizzazione galoppante, che riguarda popoli cristiani di antica data, richiede ai nostri tempi una nuova evangelizzazione,“nuova nel suo ardore,nei suoi metodi e nelle sue espressioni”,ha detto Giovanni Paolo II.Occorre evangelizzare non solo i non cristiani,ma anche – di nuovo – i cristiani,travolti dal secolarismo,dal materialismo, dall’indifferenza.Tutti sono chiamati a concorrere alla nuova evangelizzazione. Ma in che modo è possibile “dire Dio” nel mondo attuale? Quali parole adottare? Come farsi capire? La modernità ha qualcosa da insegnare? Riscoprire che Dio è Amore è la più grande avventura dell’uomo moderno. Se si seguono i profeti di speranza e i mistici del nostro tempo, persone interamente possedute dallo Spirito Santo,il compito sarà più facile. Madre Pasqua Condò (1909-1993), cofondatrice delle Suore Missionarie del Catechismo,è una di queste.Conoscere la sua figura e la sua opera aiuterà senza dubbio a trovare percorsi,linguaggi,incoraggiamenti e slanci nella nuova evangelizzazione.
DIRE DIO NELLA CULTURA SECOLARIZZATA DI OGGI,SUL MODELLO DI MADRE PASQUA CONDÒ,FONDATRICE DELLE SUORE MISSIONARIE DEL CATECHISMO.
AUTORE
Padre Rocco Spagnolo, nato ad Acquaro (VV) nel 1953, è il secondo successore di padre Vincenzo Idà, fondatore dei Padri Missionari dell’Evangelizzazione e delle Suore Missionarie del Catechismo. Dopo il liceo classico, ha conseguito i gradi accademici in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense, specializzandosi in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana (Roma). Ha al suo attivo una lunga esperienza di docenza in vari istituti. È stato parroco per tredici anni a Gioiosa Jonica (RC), diocesi di Locri-Gerace,dove gli è stato conferito l’incarico di responsabile diocesano per la pastorale familiare. Per lungo tempo è stato assistente regionale del MASCI (Movimento Adulti Scouts Cattolici Italiani), su nomina della Conferenza Episcopale Calabra. Nel 2006 ha pubblicato con le Edizioni San Paolo Padre Vincenzo Idà. Profeta dell’Evangelizzazione. Firma, da decenni, articoli per settimanali e periodici.
Il libro vuole essere una guida alla preghiera e alla meditazione della Parola di Dio nella quotidianità. Carretto, piccolo fratello di Gesù, sulle orme di Charles de Foucauld ha vissuto dieci anni nel Sahara,per imparare a pregare e a ricercare, nella solitudine del deserto, l’intimità con Dio. Ma, come l’autore ripete spesso, il “deserto” è ben di più di un luogo geografico, è una dimensione fondamentale della nostra esistenza. Si può fare il “deserto” anche nella città: ricavarsi una nicchia di silenzio e di solitudine, nella frenesia della nostra vita quotidiana,in cui pregare e mettersi all’ascolto di Dio.Deserto non significa assenza di uomini,ma presenza di Dio. L’opera,rispetto alle precedenti edizioni nella collana “Nuovi fermenti”,si è arricchita di una Prefazione di Giorgio Gonella, piccolo fratello che dal 1971 vive nella fraternità di New York e che nel 1968, da studente, ha trascorso un mese con Carlo Carretto nel Sahara,a Beni Abbès.
AUTORE Carlo Carrettoè nato nel 1910 e morto nel 1988.Nel 1954 è entrato nella congregazione dei Piccoli Fratelli di Gesù e per 10 anni è vissuto nel Sahara.Rientrato in Italia nel 1964,si è ritirato in un eremo a Spello,vicino ad Assisi, dove fino alla morte ha animato un centro di spiritualità.Tra le sue opere:Lettere dal deserto (La Scuola),Ciò che conta è amare(Ave),Al di là delle cose (Cittadella), Il Dio che viene (Città Nuova), Padre mio mi abbandono a te (Città Nuova),Beata te che hai creduto (San Paolo).
Dall'autrice di Dead man walking, una testimonianza sconvolgente. Mossa dall’anelito di giustizia sociale che deve permeare l’azione dei cristiani, sr. Helen Prejean racconta da testimone oculare l’esecuzione di due uomini che ha accompagnato nel periodo della loro detenzione nel braccio della morte, convinta che i due condannati a morte di cui parla – Dobbie Gillis Williams e Joseph Roger O’Dell – fossero innocenti. Non sorprende che entrambi fossero poveri. Al settembre 2004 dal braccio della morte sono state rilasciate 117 persone condannate ingiustamente,purtroppo Dobbie e Joseph non sono stati così fortunati. La fede cattolica è il catalizzatore che ha ispirato suor Helen a seguire il cammino di Gesù che si è messo dalla parte dei poveri, degli emarginati e dei disprezzati e, anche da queste pagine, ricche di riflessioni personali e intessute di analisi vibranti della giurisprudenza attuale,traspare la passione con cui suor Helen lotta per l’abolizione della pena capitale, una passione che tutto il mondo ha conosciuto con il suo libro precedente, Dead Man Walking: Condannato a morte.
AUTRICE
Helen Prejean (1939 Luisiana),membro della Congregazione delle Suore di San Giuseppe (CSJ,risalente alle fondazioni di p. Jean-Pierre Medaille a Le Puy,Francia,metà secolo XVII),è diventata una figura di spicco negli Stati Uniti per la sua attività a favore dell’abolizione della pena di morte.Ha iniziato a occuparsi del tema della pena di morte nel 1981,quando,in seguito a uno scambio epistolare,ha accettato di diventare consigliere spirituale di un condannato,fino al momento dell’esecuzione.Da allora il suo impegno contro la pena capitale l’ha portata a tenere conferenze,incontri e manifestazioni negli Stati Uniti e in molti altri Paesi del mondo.Ha fondato “Survive”,un’associazione che fornisce sostegno alle famiglie delle vittime di crimini violenti.Nel 1993 ha pubblicato un libro in cui racconta la sua esperienza con i condannati a morte,Dead Man Walking,diventato un best seller (tr.it.Dead Man Walking.Condannato a morte,Bompiani,Milano 1996;19993).Nel 1995 dal libro è stato tratto un film,in cui la parte di suor Helen è stata interpretata da Susan Sarandon,che per questo ruolo ha vinto il premio Oscar.Nel 1998 suor Helen ha ottenuto il premio Pacem in terris.
Per Gina Tincani (1889-1976) la fede non ha senso senza la testimonianza.Per questo matura in lei la convinzione dell’urgenza di una forte testimonianza cristiana dall’interno della società e della necessità che la donna, in quanto tale,svolga un ruolo di stimolo e di crescita sociale e spirituale. E così Gina Tincani,che si ispira alla figura di santa Caterina da Siena,nel 1924 fondò la Congregazione religiosa delle Missionarie della Scuola impegnata a portare il Vangelo nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, mediante l'insegnamento di qualsiasi materia, sviluppando così un nuovo stile di apostolato che unisce la vita religiosa di ispirazione domenicana senza separazione dalla società con la cultura messa a profitto attraverso l’insegnamento nella scuola pubblica. Tutto questo viene realizzato con la passione di coloro che vivono con Cristo al servizio della Chiesa,per la vita della Chiesa. Il volume è la sua biografia ufficiale.
Roberto Italo Zanini,originario di Monterosso al Mare nelle Cinque Terre,è nato a Milano il 6 maggio 1960.Laureato in Economia e Commercio,sposato,tre figli,è giornalista e lavora presso la redazione romana di Avvenire.Si occupa di politica dei mass media.Ha collaborato con la rivista Popoli e Missione,settimanali diocesani e quotidiani locali.Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Bakhita. Inchiesta su una santa per il 2000 (2001;20053);Io sono nessuno.Vita e morte di Annalena Tonelli (2004;20053);Il cuore ci martellava nel petto. Il diario di una schiava divenuta santa(2004);Annalena Tonelli. Un amore più forte di ogni odio(2006);Padre Semeria. Destinazione carità(2008).
Miela D’Attilia Fagiolo,due figli,giornalista, scrittrice,responsabile nazionale per le politiche della comunicazione dell’Associazione Italiana Genitori,è da molti anni impegnata nel campo della tutela dei minori nei media.È esperta in Commissione Bicamerale per l’Infanzia e membro del Consiglio Nazionale degli Utenti.Redattore della rivista Popoli e Missione,è autrice di numerosi reportages dalle frontiere dell’evangelizzazione (Albania, Thailandia e Cambogia,Libano,Patagonia,ecc.). Con Roberto Italo Zanini ha firmato per le Edizioni San Paolo due biografie su Annalena Tonelli:Io sono nessuno (2004;20053) e Un amore più forte di ogni odio(2006).
Negare la religione del Leopardi è negare la sua poesia, che è preghiera cui nessuno risponde, ricerca senza alcun risultato, accusa che cade nel vuoto. Il rifiuto del poeta di credere è provocazione a Dio perché si riveli. Di fronte alle illusioni di questa e dell’altra vita, la sua religione diviene angoscia, smarrimento, solitudine: tutto è destinato allo scacco. Unica realtà rimane la morte. E tuttavia l’opera poetica del Leopardi è una delle più alte e commoventi testimonianze religiose del nostro Ottocento. Dio è allo stesso tempo la sua aspirazione più profonda e il bersaglio delle sue invettive. Leopardi è un cristiano che non sa credere in Dio.
Un libro importante per la critica letteraria e per la spiritualità.
Divo Barsotti (Palaia, 1914 - Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in altre lingue, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci (sacerdoti e fratelli), che vivono in case di vita comune, e laici consacrati che vivono nel mondo; in tutto circa duemila membri. Vicino alla sensibilità del cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di aver fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano di Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso
Nel presente volume l’Autrice intende offrire l’eredità spirituale della beata Savina Petrilli, emula della sua concittadina santa Caterina da Siena, cioè “i valori e le scelte che l’hanno motivata e le intuizioni spirituali che da esse provengono, sempre guidata dal carisma, quale dono di grazia, sorgente della sua soda spiritualità”. Il libro, oltre che rivolgersi alla Famiglia religiosa delle Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena, consente anche ai laici di condividerne la spiritualità e la missione per il bene del corpo mistico che è la Chiesa.
Cristina Siccardi, nata a Torino nel 1966, è sposata e ha due figli. Laureata in lettere moderne con indirizzo storico, ha collaborato con La Stampa e La Gazzetta del Piemonte. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: Pier Giorgio Frassati. Modello per i cristiani del Duemila (San Paolo, 2002); Rita Montella (2003); Monsignor Luigi Talamoni (San Paolo, 2004); Santa Vincenza Gerosa (San Paolo, 2004); Fratel Silvestro, la vite di Dio (San Paolo, 2006); Sulle tracce della Madre. L’eredità spirituale di Teresa Orsini Doria Pamphili Landi (San Paolo, 2006); Come aquila che plana. Savina Petrilli (2008).
Iraq, Libano, Israele, Palestina: il cristianesimo sta scomparendo dalle sue terre natali? Questo libro nasce dalla documentazione raccolta “dal vivo” in questi paesi, tra i più affascinanti e controversi del mondo. Lo scopo dell’autore, vicedirettore del settimanale Famiglia Cristiana,è il tentativo di fare il punto sulla vita dei cristiani in Medioriente.Quella che è la culla storica della cristianità assiste a un indubbio calo delle presenze dei cristiani, e se le cose continuassero con questa tendenza la situazione non potrà che peggiorare, fino al rischio della completa scomparsa dei cristiani da quelle terre. Una questione cruciale che Fulvio Scaglione affronta presentando situazioni concrete, testimonianze, interviste a personaggi autorevoli, comunità e semplici fedeli cristiani mediorientali.
Maddalena Aulina y Saurina nacque a Banyoles (Girona - Spagna) il 12 dicembre 1897. Donna coraggiosa e lungimirante, scelta da Dio per aprire nuovi cammini: quello della secolarità consacrata e quello dei laici chiamati alla santità in forza del proprio battesimo. In questo volume, l’Autrice, “all’interno della sua ansia apostolica, precorrendo il Concilio Vaticano II, reca il ruolo profetico del laicato che la compagine ecclesiastica, a lei contemporanea, non riuscì a comprendere”. I suoi “Scritti”, nella duplice versione spagnola e italiana, si presentano come “pensieri” o “momenti” per ogni giorno dell’anno, nella scansione dei mesi e dei giorni. Fondatrice dell’Istituto Secolare Operaie Parrocchiali, morì a Barcellona il 15 maggio 1956.
Dopo la pubblicazione delle biografia dell'Ing. Uberto Mori vengono qui raccolte altre lettere e un breve saggio sul matrimonio cristiano. La tenerezza del fidanzamento, l'amore coniugale, l'affetto paterno nella pienezza della sensibilità del vissuto trovano espressione nelle lettere scritte alla fidanzata e poi moglie Gilda. La più completa e consapevole esposizione degli aspetti umani, fisici, psicologici, morali e religiosi del matrimonio cristiano dà invece vita al saggio, dedicato ai due figli.
Maria Manuela nasce nell'ottobre del 1961 a Modena e muore dopo poco più di un anno per una cardiopatia congenita all'epoca incurabile. In forma di diario, la mamma Gilda rievoca il breve tratto di strada percorso con la figlioletta fino alla sua ultima, atroce crisi respiratoria e al prematuro commiato. Manuela è il dono tanto atteso da una famiglia di intensi sentimenti religiosi. La mamma insegnante, il papà, l'ingegner Uberto Mori, e gli altri due figli bambini si stringono attorno al piccolo essere che sembra affrontare la vita sotto i più fausti auspici. Ma ben presto l'occhio esperto di una pediatra annuncia il dramma, che metterà a dura prova le preghiere di tutti i membri della famiglia, la loro schietta e inerme speranza nella misericordia di Dio. Legati da incrollabili vincoli di amore, i membri del piccolo gruppo attraversano il loro Getsemani, conoscono la notte di un autentico itinerario mistico ed escono infine alla luce quando si rassegnano ad abbandonare nelle mani di Dio il dono da Dio ricevuto, la promessa di un'umanissima gioia domestica, di una quieta normalità. Una storia di sofferenza autentica alla quale occorre avvicinarsi con il più grande rispetto.