"Con questo mio libro, non intendo ripetere quanto ho scritto in altri volumi segnalati specialmente nella bibliografia. Semmai vorrebbe essere una guida ai miei studi di base. Mi rendo conto che il campo biblico-mariano, come ogni altro tema della Divina Scrittura, è sterminato. Non mi illudo di aver detto tutto: sarebbe una presunzione imperdonabile! Semplicemente voglio condensare in queste pagine i contenuti dei miei 55 anni di insegnamento al "Marianum" e altrove. E così sottopongo i risultati del mio lavoro al doveroso discernimento di fratelli e sorelle, con me chiamati al servizio della Parola nell'assemblea ecclesiale."
La presente raccolta si compone di saggi riguardanti alcuni temi rimasti, a mio avviso, piuttosto in penombra nella recente produzione di studi biblici, eppure essenziali per una retta comprensione della fascia dei "Vangeli dell'infanzia". Da qui la decisione di riprendere alcuni miei saggi già editi, relativi sia ai "Vangeli dell'infanzia" sia ad altri argomenti egualmente di natura biblico-mariana. Per ciascun tema, ho aggiunto opportune integrazioni e aggiornamenti. Nel suo insieme, ritengo che l'impianto dell'opera abbia una qualche utilità. Nel bailamme vertiginoso della stampa contemporanea, occorre ritornare anche più volte sugli stessi argomenti. E spero che tale proposta possa incontrare l'interesse di quanti desiderano conoscere più a fondo aspetti importanti di quanto la tradizione ci ha trasmesso a riguardo dell'incarnazione del Figlio di Dio e del ruolo di Maria, sua madre e prima discepola, "serva del Signore".
La figura della Vergine emerge dall'opera di Rilke «come donna del silenzio, dell'ascolto, della presenza piena: testimone e co-autrice di un prodigio che ricapitola in sé i tempi e le vicende, centro muto e aperto del divenire. Questo libretto non intende presentare con ordine tutta la produzione rilkiana dedicata a Maria, né compierne un'analisi approfondita in senso storico-critico. La scelta delle liriche è arbitraria ma non casuale; note e introduzioni aspirano ad essere soltanto spunti di meditazione, semplici inviti a goderne la bellezza».
Rainer Maria Rilke nacque a Praga da famiglia cattolica di lingua tedesca nel 1875 e morì a Val Mont nel 1926; visse a Praga, Berlino, Parigi, con frequenti soggiorni in Italia e nel Vallese, dèdito alla propria opera letteraria. È uno dei poeti più conosciuti e amati del primo novecento tedesco ed europeo, ed esprime con straordinaria acutezza i drammatici motivi di fondo della trasformazione culturale che ha segnato l'epoca alla quale apparteniamo. Tra le sue opere: Prime poesie; Canto d'amore e morte dell'alfiere Cristoph Rilke; Storie del buon Dio; Rodin; I quaderni di Malte Laudris Brigge; Nuove poesie; Libro delle immagini; Vita di Maria; Sonetti a Orfeo; Elegie duinesi.
Lorenzo Gobbi, (Verona 1966) ha pubblicato presso Servitium i saggi: L'elogio del frammento (2010), Le api del sogno. Per Emily Dickinson, Amherst, Mass. Una domanda sulla gioia (2009); Lessico della gioia (2008); Carità della notte. Sul tempo e la separazione in alcune poesie di Paul Celan: una lettura personale (2007). Oltre a Il libro d'ore (2009), di R.M. Rilke ha tradotto la Vita di Maria per Qiqajon. È anche autore di testi poetici come Nel chiaro del perdono; Nel centro del ricordo e Luce alla mia destra, Book Editore (reperibili ora sul blog http://lorenzogobbi.blogspot.com, assieme a testi inediti).
La lettera a Diogneto è un testo anonimo risalente ai primi secoli dell'era cristiana. Sopravvissuta miracolosamente alla distruzione di gran parte della letteratura cristiana precostantiniana, è stata "riscoperta" in particolare per la sua testimonianza riguardo allo stile di vita e al senso di comunità dei cristiani agli albori della vita della chiesa.
"Ha fatto un lungo viaggio Maria da quella casa di Nazaret alla casa di Gerusalemme. Anche lei, come tutti noi, al momento non capiva, anche lei ci ha messo tempo per capire". Poche righe per dire il fascino di una scrittura limpida, intrecciata a poesia, con cui la penna di don Angelo Casati percorre "il viaggio di Maria" dentro l'avventura del Figlio di Dio sulla terra, evidenziandone stupore, fatiche e presenze, rappresentandone, quasi iconograficamente, quei significati che confortano la fede e aprono gli occhi alla rivelazione.
È noto il "debito" che David M. Turoldo sentiva per le radici culturali e spirituali che gli provenivano dalla tradizione dell'Ordine cui apparteneva: i frati Servi di santa Maria. Radici che si sposavano con la sua natura, ma che hanno alimentato la sua genialità, la sua poesia e la sua avventura umana.