Oltre che presentare piatti di varie regioni italiane quali l'Emilia Romagna, la Toscana, il Lazio e la Campania l'autrice analizza le varie sfumature psicologiche e socio-ambientali legate al cibo: cucinare per noi stessi per un'autogratificazione; cucinare per gli altri con varie finalità (quali trasmettere affetto, rafforzare legami sociali e familiari); cucinare in compagnia per rafforzare un'intimità amichevole o per scambiare ricette e rafforzare le nostre conoscenze culinarie. Le finalità strettamente psicologiche legate al cibo sono: confortante (in situazioni stressanti pasta, pane, biscotti e torte possono migliorare il tono dell'umore rievocando situazioni piacevoli o calore domestico); simbolico (ad esempio il latte che richiama l'amore materno, la carne rossa associata a passioni, rabbia e aggressività, il cioccolato segno di lusso e ricompensa); sessuale (cibo e matrimonio vanno d'accordo persino nel lessico, infatti si dice consumare).
Questo libro narra la scoperta e la ri-costruzione della storia affettiva di un gruppo di donne. Narra di come, con passione e dolore, con intensità e coraggio sono riuscite, alla fine, a trovare una chiave di lettura per le difficoltà che incontrano nelle relazioni di ogni giorno. Questa storia di alcune è storia di molte. E questo racconto corale, intenso e commosso, mostra come si possa decidere, a un certo punto "d'improvviso", di cambiare strada, di scegliere finalmente un percorso per noi migliore, di progettare coscientemente un futuro di valore.