Il ritrovamento a Parigi di una copia con interventi d'autore della prima edizione della "Coscienza di Zeno" (1923) rappresenta una novità di grande rilievo nel campo della filologia sveviana. Il saggio ricostruisce la storia della prima traduzione francese del romanzo, che fu l'occasione per la rilettura critica dell'opera da parte dell'autore documentata dal volume ritrovato, che Svevo spedì al traduttore, il giovane italianista e bibliotecario Paul-Henri Michel, il 13 agosto 1926, dopo avervi apportato alcuni tagli nei capitoli centrali (il quinto, il sesto, il settimo), sulla base di un suggerimento di Benjamin Crémieux. Il ritrovamento di questa copia, tuttora conservata in quella che fu l'abitazione parigina di Michel, consente di distinguere i tagli autorizzati dall'autore da quelli, molto più sostanziosi, effettuati in seguito dallo stesso traduttore, in vista di un accorciamento radicale del libro imposto dall'editore Gallimard, ma anche di venire a conoscenza di alcune circoscritte varianti d'autore, lessicali e linguistiche, senz'altro importanti per una aggiornata definizione filologica del capolavoro sveviano.
La riflessione filosofica sviluppatasi tra la fine del XIII e il XIV secolo intorno allo Studium Generale domenicano di Colonia, fondato da Alberto Magno, è da alcuni decenni oggetto di crescente interesse. Questo studio ne presenta una sintesi teorica, a partire dal tema centrale della beatitudine come unione intellettuale a Dio, all'interno di un contesto filosofico estremamente vivace, non riconducibile a un unico elemento d'ispirazione, nonostante le molteplici affinità. Seguendo un approccio tematico, vengono ricostruiti gli aspetti principali del dibattito, di cui si prendono in esame sia la riflessione degli autori principali (Ulrico di Strasburgo, Dietrich di Freiberg, Meister Eckhart, Bertoldo di Moosburg), sia le posizioni di testi meno noti, spesso anonimi, sulla base di una letteratura non solo in latino, ma anche in alto tedesco medio, che testimonia l'ampiezza della discussione.
Il volume presenta la corrispondenza inedita tra Marguerite Caetani, mecenate della rivista letteraria francese Commerce (1924-1932), e i redattori per la sezione germanofona di questa, Rainer Maria Rilke, Hugo von Hofmannsthal e Rudolf Kassner. Nel quadro dello scambio epistolare essi discutono con Marguerite Caetani dei testi propri e altrui pubblicati sulla rivista, delle proprie letture (tra gli altri Goethe, William Blake, Saint John Perse, D.H. Lawrence), di problemi di traduzione e del clima culturale europeo dell'epoca. Tra le peculiarità che lo caratterizzano si segnala la varietà delle lingue impiegate: difatti Rilke scrive in francese, Hofmannsthal in francese e in inglese, Kassner usa il tedesco e l'inglese e la Caetani si serve tanto del francese che dell'inglese. Il presente volume accoglie altresì la corrispondenza che Marguerite Caetani intrattenne con Elisabeth Förster-Nietzsche, con l'editore Anton Kippenberg e il conte Harry Kessler, con Herbert Steiner e la redazione della rivista Merkur.
"Allora lessi le storie, e la più antica - antica tanto che il genere umano era in sì tenui primordi, che quattro soli mortali regnavano sulla superficie del globo, Adamo, Eva, Caino, ed Abele. Ma la legge 'di non fare agli altri ciò che non vorremmo che fosse fatto a noi' o non era legge di natura, o è da credere che fosse bambina; perché alle prime pagine vidi, che un fratello trucidò l'altro". Nel settembre 1809 Ugo Foscolo tiene davanti agli studenti di legge a Pavia un'orazione che gli varrà la cacciata dall'insegnamento, perché - come scriveva un funzionario dell'epoca - "non aveva saputo conciliarsi (...) l'opinione de' professori e delle persone di provetto giudizio, attesi i paradossi letterari e morali di cui ha sparso i discorsi da lui recitati in alcune solenni occasioni". Si trattava invece di un testo di autentica portata filosofica, da cui emerge una concezione dell'uomo e del progresso civile, che ancora oggi ci colpisce come un piccolo capolavoro della nostra prosa morale.
Fra il marzo e il maggio 1944, in una Roma straziata dai bombardamenti e dai rastrellamenti, Aldo Palazzeschi si dedica alla traduzione di 'Rosso e nero'. A Julien Sorel, Palazzeschi ritorna dopo averlo conosciuto in gioventù, presumibilmente nel segno del beylismo superomistico d'inizio secolo. Nel personaggio di Julien, Palazzeschi riconosce infatti i tratti della propria sofferta identità. La traduzione del capolavoro francese nell'originale versione di Aldo Palazzeschi che si propone qui è, dunque, un importante tassello sia per la storia della fortuna di Stendhal in Italia sia per una più profonda e completa conoscenza dell'officina palazzeschiana.
Giuseppe Ungaretti fu il consulente editoriale, per la sezione italiana, di "Commerce", la rivista ideata, voluta e finanziata da Marguerite Caetani, e diretta da Paul Valéry, Léon-Paul Fargue e Valery Larbaud. In questo volume sono presentate le ventiquattro lettere, fino ad oggi inedite, che il poeta scrisse tra il 1926 e il 1931 alla colta e generosa mecenate statunitense. Attraverso questo materiale è possibile ricostruire la linea editoriale che la rivista seguì per la letteratura italiana, e, al contempo, il modello di poesia che Ungaretti volle proporre in Italia e in Europa attraverso le pagine di "Commerce".