Esce il terzo volume della raccolta di saggi dedicati alla storia e alla civiltà di Bisanzio da uno dei maggiori studiosi internazionali di bizantinistica. Vi compaiono testi di letteratura bizantina, filologia, paleografia e codicologia e edizioni di manoscritti bizantini che compongono nel loro insieme una riflessione organica sulla ricerca storica bizantinistica, soffermandosi in particolare sul tema della cultura materiale.
Nel volume "Scritti di metrica" (1972-2004) sono raccolti i frutti di più di trent'anni di ricerche che Roberto Pretagostini ha dedicato alla metrica greca, per la quale ha saputo elaborare un pensiero originale, le cui radici affondano nella migliore tradizione italiana di studi metrici. Tale rigorosa trattazione della disciplina ha costituito una costante di grande rilievo nella personalità scientifica, critica e didattica di un riconosciuto maestro della metrica greca nel panorama accademico nazionale ed internazionale. L'assetto metrico dei testi poetici è indagato in profondità ed è presentato come aspetto sostanziale della creazione poetica nel mondo greco antico e portato fino al severo ambito della critica letteraria, in special modo attraverso l'acquisizione del concetto di metrica come significante aggiuntivo del testo, sia attraverso l'analisi e l'esegesi metrica di specifici passi della poesia greca, sia attraverso una meditata riflessione sui principi teorici che soggiacciono all'analisi metrica.
I volumi di madrigali pubblicati in Inghilterra alla fine del Cinquecento e al principio del Seicento, contengono una splendida 'collezione' di poesie scritte durante il periodo d'oro della letteratura inglese, molte delle quali ancora sconosciute al grande pubblico. In questo volume viene presentata un'ampia selezione di madrigali e di canzoni, tradotte per la prima volta in italiano. Un campionario di poesie sull'amore in tutte le sue forme, con descrizioni realistiche, allusioni, doppi sensi osceni, scabrosità di termini, e come connotato preminente, il senso di realismo, di positività tipico di una società in progresso e di una borghesia emergente. Oltre ai madrigali propriamente detti, sono stati inclusi consigli morali, filastrocche paesane, canti di soldati e di marinai, canti di taverna, di venditori di strada, di preti, cortigiani, medici, avvocati ed un esempio di un canto in onore di Elisabetta. Viene perciò proposto quello straordinario impasto di poesia aulica, popolare, rustica, spontanea, che alla fine del Cinquecento fa del madrigale inglese e della canzone per liuto un unico di impareggiabile fascino.
Questo libro illustra alcuni aspetti del rapporto tra la Prussia/Germania e Cavour, e dell'interesse del mondo intellettuale tedesco per lo statista italiano, tentando di mettere a fuoco due ambiti: il piano della diplomazia, e quello della storiografia. Mentre, di solito, negli studi sulla diplomazia cavouriana Francia e Inghilterra predominano, è sembrato necessario all'Autrice evidenziare il notevole interesse ad un avvicinamento alla Prussia, dimostrato da Cavour a partire dall'armistizio di Villafranca. Dopo la sua morte si diffuse la fama di Cavour come modello ammirato di statista liberale e moderato. Principale prodotto di tale ammirazione fu la monografia che su Cavour scrisse Heinrich von Treitschke (1869). In seguito, pur essendo numerosi gli intellettuali tedeschi che dedicarono studi a Cavour, di fatto, però, nessuno superò lo spessore del saggio di Treitschke. La rinnovata attenzione della storiografia tedesca per il Risorgimento, registrabile a partire dall'inizio degli anni '70 del secolo XX, ha prodotto, nel 2001, una sola sintesi espositiva e divulgativa degli eventi principali della vita e dell'opera politica di Cavour.
Il volume, che pubblica i lavori promossi da varie università capitoline per celebrare i 150 anni dell'unità nazionale, si articola in diverse sessioni: l'italia verso l'unità i protagonisti del Risorgimento, i libri/le parole, i luoghi/la musica/le immagini. Vi partecipano esperti di storia, letteratura, arte, musica che ricostruiscono il contesto storico-culturale del periodo preunitario fino al 1861. Il volume si fonda proprio sull'orizzonte di indagine che considera l'unità d'Italia come un processo nato già a fine Settecento, con la presenza dei francesi in Italia. Nota a molti studiosi, questa verità storica non è ancora diventata di dominio pubblico, così come non è compreso sino in fondo il ruolo svolto da letterati, artisti, attori e musicisti. Già da alcuni anni docenti di letteratura italiana, di storia della musica e del teatro hanno aperto un cantiere permanente sull'unità e in particolare sul percorso che portò alla formazione dello stato unitario. Da vari seminari e ricerche è nata così l'esigenza di condividere le riflessioni sulla funzione fondamentale svolta dalle varie arti e dalla letteratura nel processo unitario.