Rivista teologica dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose Fides et Ratio"- L'Aquila, n. 2/2012, luglio -dicembre 2012. "
La tentazione di molti potrebbe essere ancora quella di pensa re che le organizzazioni malavitose siano un «male antico e invincibile», vanificando la presa di posizione contro le cosche da parte di tanti cittadini e fedeli osservanti e non. Proprio l'annuncio di pentimento e di conversione, che risuona particolarmente durante l'Anno giubilare straordinario della Misericordia, è il vero e autentico antidoto ad ogni mafia, ad ogni camorra, ad ogni Cosa nostra, ad ogni 'ndrangheta . Questo è il cuore pulsante del messaggio evangelico, che non è solo denuncia, ma è vita autenticamente vissuta da parte dei testimoni della fede, della legalità e della giustizia. Per dirla con Giovanni Paolo II, gli autentici testimoni, «in particolare quanti tra di loro hanno affrontato la prova del martirio, sono un segno eloquente e grandioso, che ci è chiesto di contemplare e imitare. Essi ci attestano la vitalità della Chiesa; ci appaiono come una luce per la Chiesa e per l'umanità, perché hanno fatto risplendere nelle tenebre la luce di Cristo; in quanto appartenenti a diverse confessioni cristiane, risplendono anche come segno di speranza per il cammino ecumenico, nella certezza che il loro sangue "è anche linfa di unità per la Chiesa"». (dalla Presentazione di S. E. Rev.ma Mons. Vincenzo Bertolone) Questo lavoro è una piccola antologia dei documenti collettivi, con testi a stampa, che la Conferenza Episcopale Calabra ha prodotto in quest'ultimo secolo (1916-2016) relativamente alla necessità di purificare la pietà popolare e contro il fenomeno mafioso-ndranghetista, che costantemente cerca di infiltrarsi per ottenere consensi e riconoscimenti pubblici; una raccolta per averli a immediata disposizione. I Vescovi infatti, singolarmente, si sono pronunciati in altre occasioni su tali tematiche all'interno del loro lavoro di sollecitudine per i fedeli loro affidati. (dall'Introduzione).
Molti dicono: "Ho provato a leggere la Bibbia, ma dopo pochi capitoli ho abbandonato, perché non ci ho capito niente"; in effetti la Bibbia è un libro estremamente complesso, ma scoraggiarsi alle prime battute significa privare la propria vita spirituale, umana e culturale di quella chiave di lettura che nessun altro libro al mondo ha saputo offrire all'uomo.
Un itinerario alla scoperta dei luoghi più significativi della Terra Santa. Il testo ha un taglio storico-archeologico, spirituale-teologico, descrive alcuni luoghi santi, visitati personalmente e studiati presso lo Studium Biblicum Francescanum di Gerusalemme. I luoghi santi studiati sono circa 35 vanno da Dan a Bersabea, dalla Galilea fino al deserto del Neghev. In appendice descrizioni circa la vita di Terra santa in particolare alcune feste ebraiche, la processione quotidiana al Santo Sepolcro e lo staus quo delle tre comunità cristiane (Ortodossa, Latina, Armena). Il volume vuole essere uno strumento divulgativo per far crescere la sensibilità e la cultura della Terra di Gesù.
Un itinerario di preghiera per guidare i passi del fedele nel tempo del Natale. "Ti invito a fare questa Novena con gli occhi rivolti a un tempo al Signore e alla terra. Come è possibile? Guarda Cristo e vedrai entrambi con un solo sguardo. Guarda Francesco, guarda le sue stigmate, ma guarda anche la sua semplice voglia di mostaccioli e vedrai come non c'è nessuna dimensione della tua esistenza che non possa diventare spazio di Natale, spazio in cui possa nascere il Figlio del Padre..." (Dalla prefazione di Robert Cheaib)
È necessario, dunque, chiedersi se è possibile un dialogo tra Cristianesimo ed Islam? A causa dei molteplici e complessi pregiudizi su entrambi le religioni, molti ritengono che il dialogo tra Islam e Cristianesimo sia impossibile. Il dialogo tra Islam e Cristianesimo potrà essere fruttuoso nel momento in cui da entrambe le parti ci si impegnerà a smussare i pregiudizi e i fraintendimenti che rischiano di diventare assunti. Un Dio che cerca a tutti i costi di sottomettere l'uomo a sé non è Dio. Dio non ha bisogno di sentirsi grande, di essere riconosciuto a tutti i costi. Le categorie che usiamo per leggere Dio sono troppo umane e non permettono di accettare che Dio trascende l'uomo e che non usa categorie umane di pensiero. Pertanto, ciò che rende grande una religione è proprio lo spazio che l'uomo dà a Dio, perché si possa rivelare all'uomo. Una religione diventa sempre più povera, quando si pone Dio in parametri umani. Dio non può essere interpretato secondo schemi umani. Dio non può essere conosciuto se non è Lui stesso a rivelarsi. Una religione che combatte una guerra nel nome di Dio sicuramente non risponde al desiderio di Dio.
Tanti autori letterari hanno scritto "contro" la fede in Dio, l'appartenenza alla Chiesa Cattolica e la religione in genere, ma solo perché animati da un ideale "alto" di Dio, Chiesa e religione. Sono i "cristiani contro". Rivivono in questo libro che ne fa una carrellata di ritratti essenziali e sorprendenti, ricchi di citazioni dalle loro opere, attraversando i secoli, le opere e gli stili della letteratura italiana: da Iacopone da Todi a Pier Paolo Pasolini, da Giovanni Boccaccio ad Alessandro Manzoni, da Ludovico Ariosto ad Antonio Fogazzaro, da Giuseppe Gioacchino Belli a Ignazio Silone e a padre David Maria Turoldo. Anche Giacomo Leopardi, Luigi Pirandello e Umberto Eco appartengono, metaforicamente, a questo percorso morale e letterario. I loro, sono ritratti di "cristiani senza Cristianesimo", ma profondamente segnati dall'educazione cattolica e dalla cultura religiosa.
Il volume presenta le vicende della Chiesa dal VII al XIII secolo. Sette secoli di storia della Chiesa ripercorsi per offrire sia agli studenti universitari sia agli studiosi e ai cultori della materia, uno strumento utile a orientarsi nelle vicende che riguardano l'espansione del cristianesimo nel continente europeo fino alle soglie dell'età moderna. L'attenzione alle istituzioni e agli avvenimenti va di pari passo con una visione il più possibile globale, che tenga conto delle chiese orientali e del movimento missionario, e con una attenzione specifica alle forme di vita cristiana popolare e ai percorsi della pastorale. Si è scelto di stabilire come inizio del "Medioevo" il secolo VII, perché punto di svolta a motivo dei cambiamenti che avvennero nella centralità del cristianesimo: l'Impero Bizantino, il sorgere dell'Islam e la critica fase attraversata dalle chiese d'occidente. Il volume si conclude con l'analisi dei decenni che vanno dal Secondo Concilio di Lione fino alla fine del pontificato di Bonifacio VIII, quando già si delinearono profonde mutazioni nel ruolo istituzionale della Chiesa e nella mentalità del mondo ecclesiale.
Questo volume è il secondo di una breve serie dedicata ai sette sacramenti. Ne è autore Antonio Santantoni, per molti anni docente di liturgia ad Assisi e in diverse università e facoltà teologiche romane. La serie ha un titolo che è già una dichiarazione d'intenti: Sacramenti oltre: oltre la crisi, oltre la storia, oltre gli abusi e gli errori. Oltre la stessa tradizione del secondo Millennio. Per ritornare alle sorgenti. Sostiene l'autore che la Chiesa, riservandosi l'esclusiva del perdono dei peccati - perdono che a nessuno verrà più concesso se non per la mediazione di uno che la rappresenta in virtù d'un mandato sacramentale conferito con l'ordinazione - ha finito con il negare ai figli prodighi il diritto e la consolazione di rivolgersi direttamente al Padre, buttandosi ai suoi piedi per provare la dolcezza e la commozione dell'amplesso paterno. Peggio ancora, con questa decisione la Chiesa ha finito col negare al Padre la possibilità di riabbracciare il figlio perduto senza che questo abbraccio sia mediato dal "fratello maggiore".
Assisi città della Pace. Il saggio non vuole essere una lettura teologica, ma semplicemente un contributo per evidenziare l'attualità di questo pellegrinaggio di pace", il quale deve essere ancora esplorato in tutto il suo valore "profetico e storico". "
Una lettera alle famiglie per la Pasqua.