La misericordia rende il mondo meno freddo, lo tratta con pazienza e rende la Chiesa capace di scaldare il cuore. Oggi tutti siamo chiamati ad annunciare che Dio è misericordia. A proclamare che non il male ma il bene avrà l’ultima parola. La misericordia è un’arte. Dio è il vero Artista a cui bisogna rivolgersi per imparare ad amare. Certo, la misericordia ha bisogno della verità per non cadere nel soggettivismo, ma anche la verità ha bisogno di misericordia per non scivolare in una sterile autoreferenzialità: in principio vi è sempre la misericordia e l’amore infinito di Dio. Allora è possibile affermare che in Cristo “Misericordia e verità si incontreranno”.
Misericordiamo è molto più di un cammino formativo costruito sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Misericordiamo è il canto di gioia di chi incontra Gesù, il Verbo per eccellenza, e lo coniuga attraverso il servizio verso gli ultimi. Siamo quelli che percorrono le strade della nuova evangelizzazione perché il Vangelo è un tesoro troppo prezioso per non essere annunciato e condiviso. Andiamo verso coloro che sono ai margini perché sul loro volto riconosciamo il volto del Signore. Diamo, dunque, quanto abbiamo ricevuto perché - e ne siamo davvero convinti - c'è più gioia nel dare che nel ricevere! Il sussidio Misericordiamo dell'Unitalsi costituisce una proposta formativa articolata su tre piani differenti: la dimensione spirituale, la dimensione di riflessione e introiezione personale e una terza parte che potremmo definire esperienziale. In questo Anno della Misericordia ci piace nuovamente giocare con le parole e con i loro significati, riempiendoli di nuovi sensi.
Un ragazzo ribelle come una pecora fuori dal gregge; il valore di una persona perduto come una moneta nella fuga di un pavimento; un ragazzo che sbatte il pugno, che rivendica i suoi diritti e la parte che (secondo lui) gli spetta, il Padre che affronta l'orgoglio, che vuole suo figlio, che ama suo figlio con l'amore più forte. L'evangelista Luca ci racconta tre 'parabole di misericordia' di Gesù Cristo. Lasciamo che il Signore Gesù ci spieghi che la misericordia è un legame afferrato, voluto, annodato a qualcuno, stretto; che ci parli dell'orgoglio ribelle che lo vuole tagliare, del valore perso dell'uomo che si svende e che il Padre compra senza guadagnarci, per dargli un prezzo non negoziabile.
In un contesto in cui la frase "chi sono io per giudicare?" è diventata uno slogan agli antipodi rispetto alle intenzioni di chi l'ha pronunciata, la parola di Gesù (Matteo 23,23) che elenca assieme alla fede e alla misericordia, il "giudizio" per primo come punto più importante della Legge, deve senz'altro far riflettere: non si tratta di scegliere fra il giudicare e l'essere misericordiosi, bensì di tenere insieme, con la fede, il giudizio e la misericordia. In questo volume antologico vengono presentate alcune pagine sulla Misericordia tratte dagli scritti dei Padri della Chiesa. Il curatore ne introduce il senso e offre una guida alla lettura.
Le pagine che seguono sono scelte come fior da fiore nel mirabile campo della spiritualità cristiana. Ecco dunque S. Agostino, che racconta commosso l'incontro fra la miseria e la misericordia; Dante, che nel suo itinerario ascensionale si riconosce bisognoso dell'abbraccio misericordioso; l'infuocata Caterina da Siena, che con accenti struggenti si leva ad intercedere per ottenere misericordia agli uomini; suor Faustina Kowalska che, fedele alla consegna ricevuta, porta avanti la sua missione così necessaria per il nostro difficile tempo; il sorridente Card. Van Thuan, che ci sorprende parlandoci dei difetti di Gesù, ed altri ancora: uomini e donne toccati profondamente dall'amore misericordioso e divenuti naturalmente testimoni appassionati e credibili.