Sebbene siano trascorsi 60 anni dalla promulgazione di Sacrosanctum Concilium, la riforma liturgica è un "cantiere" ancora aperto. Questo saggio stimola ad intraprendere con coraggio e convinzione alcuni sentieri fondamentali, come il sentiero della riforma, il sentiero della formazione mistagogica, il sentiero dell'ars celebrandi e il sentiero della sinodalità, per un rinnovamento nell'esperienza del mistero pasquale e della vita cristiana.
Questo terzo volume dedicato all'Anno C conclude una piccola collana di omelie scritte e fruibili per tutti. L'opera "è compiuta", per modo di dire. Per modo di dire, perché con la Scrittura Sacra niente è mai concluso se non quando Gesù tornerà, quel giorno. Ci sono parti un po' tecniche, di lingua, archeologia, geografia e storia biblica; parti più narrative, nelle quali ci si può immedesimare nei personaggi protagonisti; parti un po' psicologiche; parti teologiche. Ci sono quasi sempre delle applicazioni pratiche per incarnare la Parola di Dio nella vita quotidiana. Un volume che è costato la dedizione e la fatica fruttuosa di P. Giovanni Boer nonché la generosità di Claudia Koll. Un volume che può essere letto anche per frammenti, decantato a piccoli sorsi, fruito per paragrafi, senza il bisogno di addentrarsi necessariamente negli approfondimenti più tosti, se non per espresso desiderio di conoscere, quindi amare, sempre di più la Parola di Dio.
Fino a che non saremo capaci di processione, di canto, di sguardo, di rapporti di corretta prossemica, di abitare simbolicamente gli spazi, ogni pretesa di "far parlare" i riti rimarrà irrimediabilmente delusa. Curare gli inizi è un'antica sapienza ecclesiale per creare le premesse del novum che è il dono di Dio in Cristo, una novità che redime e salva la vita. Una novità che riscatta dal logorio delle incombenze e delle preoccupazioni quotidiane l'assemblea ogni volta che osa ricomporsi per accogliere l'hodie della salvezza. A questa responsabilità ci richiama questo volume. Prefazione di Loris Della Pietra.
Per vivere momenti di dialogo in famiglia sulla verità dell'amore, proponiamo queste schede di spiritualità familiare, pensate come un cammino di meditazione, secondo un ritmo di cui ogni famiglia può stabilire tempi e modalità, che diventi esperienza di ascolto e dialogo reciproco sulla parola di Gesù e della Chiesa. Lettura, meditazione, lavoro di coppia e preghiera. L'ascolto disponibile e il confronto libero e sincero potranno diventare sorgente di comunione e di pace, nell'impegno ad accogliere e vivere ogni parola che Gesù desidera donare alle nostre famiglie. Una raccolta di schede di spiritualità familiare sulle orme delle coppie bibliche. Tanti argomenti: rapporto con i figli, fedeltà, perdono, sessualità, dialogo...
Di fronte allo scenario di un Mediterraneo diviso e frammentato, divenuto arena triste di migrazioni disperate e di morte, è necessario ripensare nella passione di questi nostri fratelli con la faccia sporca di tristezza e la voce spaccata dal silenzio. Ci accingiamo a questo percorso con il cuore pieno di compassione e di commozione per tutte le vittime, una ad una, guardandone il volto, pronunciandone il nome: quelle dell'impoverimento, della fame, della fuga clandestina, del naufragio che ogni minuto soccombono a questa tragedia nel grande mare che ne esprime il sogno, l'anelito, l'impegno convinto e perseverante della crescita reciproca del dialogo chiarificatore per passare dal conflitto alla pace. Pertanto nasce questo lavoro, sapendoci tutti convocati a guardare la croce di questo momento storico che molti fratelli stanno vivendo naufragando sulle acque di questo Mare Nostrum. Solo stando dalla loro parte possiamo farci loro cirenei e costruttori di pace per salpare insieme verso la luce della Pasqua.
Parole che si cantano è una raccolta di commenti esegetico-spirituali ai Vangeli della Domenica dell'Anno C scritti per il settimanale L'Avvenire di Calabria. Ciascun testo è accompagnato da un componimento poetico inedito che costituisce la risposta orante al dono di Dio. Il Signore parla al popolo, facendo vibrare le corde del cuore ed elevando lo spirito umano, che nel canto riflette la ricerca della Verità e talvolta ne proclama una più luminosa visione. Prosa e poesia si intrecciano e si pongono così al servizio del Vangelo, quali gocce nell'oceano dell'interpretazione biblica, mostrando come la bellezza della Sacra Pagina si esprima mediante linguaggi plurali, che mai ne esauriscono la ricchezza.
Il titolo di questi commenti ai Vangeli festivi dell'anno C, scritti a quattro mani e con il duplice sguardo di un religioso e di una laica, è ripreso da un'espressione di san Giovanni Paolo II: "L'amore mi ha spiegato ogni cosa, l'amore ha risolto tutto per me" (Canto del Dio nascosto). Le meditazioni proposte nascono dall'esperienza che, quando dialoghiamo e ascoltiamo insieme la Parola, uniti nel suo nome (Mt 18,20), ci ritroviamo alla sua presenza. Lo Spirito, come il misterioso pellegrino sulla via di Emmaus (Lc 24,13 ss), si fa compagno e amico di coloro che si incontrano e si mettono in cammino, ascolta la loro tristezza e consola i loro cuori, spiegando loro ogni cosa (Gv 14,26). Egli ci annuncia che il segreto della vita è nascosto nel volto dell'Amore crocifisso e risorto, ci dà occhi e cuore capaci di riconoscerlo nei segni del pane e del vino, nella compagnia del fratello e della sorella che camminano con noi, e nel grido nascosto di chi non conosce l'amore.
La Quaresima è il simbolo della vita di ogni persona che, soprattutto nella prova, ha bisogno di essere consolata e orientata dalla Scrittura. Qualsiasi sia la prova, essa può sempre diventare il tempo privilegiato per ascoltare l'invito del Signore che conduce alla pienezza. Non siamo nati per soffrire. E nessuna sofferenza deve restare sterile. L'arrivo della Pasqua, intesa come vittoria del bene sul male, della vita sulla morte, si applica sempre e a tutto. Se hai chiaro l'orizzonte, tutta la fatica diventerà più leggera. Queste brevi meditazioni, nate dal cuore di un parroco a sostegno della sua comunità, sono uno strumento semplice per nutrire la fede e la speranza per chi sta affrontando un tempo di sofferenza.
Tutti coloro che oggi si sentono chiamati ad annunciare il Vangelo della gioia non possono evitare la cura e la bellezza. Queste pagine, ispirate alla “Via Pulcritudinis”, invitano a riflettere sulla bellezza come “forma dell’amore”, sia in senso liturgico, sia in senso teologico e spirituale. Quando c’è l’amore, tutto prende forma. E la forma è sempre bella.
La nuova edizione del messale romano approvata dalla CEI offrire alla liturgia anche una diversa traduzione della preghiera del «padre nostro». una delle novità che ha fatto scalpore è la notizia di una traduzione “nuova” nella sua penultima domanda: «non ci indurre in tentazione». su questa espressione già in passato sono stati versati fi umi di inchiostro. «Non abbandonarci alla tentazione» sarà la nuova traduzione. Questa decisione dei vescovi italiani ha incuriosito molti. È davvero tutta “colpa” di papa Francesco?
Alcuni anni fa il coro di una parrocchia di Forlì eseguì questi canti mariani ed io ne feci un commento storico e semantico. Oggi, nel riproporne il testo vorrei ravvivare la fiamma d'amore per Maria e l'interesse per questi canti, ormai classici, ma purtroppo accantonati, perché possano tornare nel repertorio sia pure accanto a quelli moderni.
L'ordine "sta' composto" ci ha fulminato in casa, a scuola e ovviamente in chiesa. Anche oggi in chiesa, molti si abbandonano agli atteggiamenti più strani, si accasciano nelle pose più comiche, si avviluppano nelle movenze più ridicole proprio mentre vivono il centro della fede cristiana: la S. Messa. Destinatari di questo "galateo" sono i praticanti, non del tutto scevri da derive in fatto di comportamento e gestualità liturgica, sperando che l'esempio costituisca per tutti la miglior predica.