Per quanto tu possa andare per deserti, per quanto tu possa perderti o fallire, c'è sempre una dimensione autentica e vera ad aspettarti. Puoi credere di essere solo, e al freddo, invece non lo sai ma c'è un abbraccio per te. Questa presenza di eternità nel mondo, questa promessa di compimento, si trova nell'eucarestia, in due brevi studi qui raccolti insieme.
Il libro raccoglie un ciclo di conferenze sui misteri della storia biblica della Creazione e può essere inserito tra gli studi che Rudolf Steiner dedicò all'interpretazione dei testi sacri seguendo le linee di ricerca che aveva esposto nel suo libro "La Scienza Occulta", nello stesso filone possiamo collocare gli incontri divulgativi che egli tenne sull'Apocalisse, sulle Lettere di san Paolo e sui Vangeli. I testi sacri ci vengono rivelati sotto una luce nuova: una forza, un impulso evolutivo, costituisce la legge che governa l'Esistenza. Attraverso questa ciò che comunemente si chiama il Creato, ossia l'universo manifesto com'è provenuto da Dio, tende laboriosamente e penosamente a vincere le illusioni di una realtà concreta per ritornare a Dio. Viene qui riproposta la traduzione che del testo fece Emmelina de Renzis, in quanto sicuramente la più fedele al pensiero steineriano data la continua, costante e sinergica frequentazione tra lei e Steiner.
Tradizione integrale, magia e politica. C'è un filo rosso, un interrogativo, che fa da sfondo all'intera opera di Julius Evola: nell'età moderna o, per dirla con le stesse parole del barone romano, nel Kali Yuga, l'età oscura, come può l'uomo accedere alla realizzazione spirituale? Tutte le sfaccettature del personaggio evoliano, dal pittore dada al teorico dell'individuo assoluto, dallo studioso della spiritualità originaria al filosofo della contestazione, sono il tentativo di rispondere a tale quesito. Il pensatore Evola ha sempre riposto nel soggetto, nell'"Io", il cardine della propria ricerca ideale. Dagli anni giovanili, segnati dalla personalissima ricezione dell'idealismo tedesco, che ha portato alla stesura della "Teoria e fenomenologia dell'individuo assoluto"; fino all'elaborazione del profilo "dell'individuo differenziato" di Cavalcare la Tigre. In questo percorso la speculazione evoliana è stata arricchita dallo studio di alcune delle grandi correnti dell'esoterismo tradizionale che ne hanno influenzato il pensiero. Un viaggio metafisico tra Oriente e Occidente.
Nel pensiero dell'autore il mito di fondazione del tempo rettilineo, dominato da un incipit e da un fine ultimo- da un dono o da una rivelazione finale- è fatto risalire ben oltre al giudaismo e al cristianesimo. È individuato nello stratagemma della tela con cui Penelope nell'Odissea ritarda il momento della scelta del successore al talamo nuziale. Da questo mitologema si dipana un complesso reticolo di analisi e riflessioni critiche, suggestioni pop e ricostruzioni tranchant degli eventi che hanno contribuito alla formazione del mito occidentale del progresso indefinito. Lo stile di scrittura dell'autore traghetta il lettore attraverso incursioni folgoranti e pause disincantate nelle fondamenta culturali che testimoniano della tragedia e della speranza di rinascita del nostro tempo. Alla fine della traiettoria nomadica, una sola possibilità emergerà come antidoto al veleno della storia: la rinuncia alle aspettative.
In quest'opera, Rémi Boyer - l'ultimo pensatore post-metafisico dell'Occidente - illustra i fondamenti spirituali e speculativi del Martinismo. L'opera di Boyer è provvidenziale, non soltanto per il mondo iniziatico, ma anche per il pensiero contemporaneo: essa apre nuovi orizzonti, nuovi heideggeriani "sentieri interrotti". Nel pensiero di Boyer si fa incessante l'appello a ritornare all'essenza, al Centro. Questo appello non ha soltanto, come si potrebbe a prima vista credere, una finalità etica, tesa a contrastare la "degenerescenza" degli Ordini iniziatici occidentali, ma ha soprattutto la valenza di una precisa pragmatica speculativa che trae fondamento dallo studio comparato della mistica e dal pensiero neo-gnostico. Mai come oggi si percepisce la necessità di una nuova filosofia planetaria per l'individuo globalizzato, una nuova meta-narrazione, in grado di rispondere alle esigenze del nuovo Sistema-Mondo. Questo nuovo pensiero deve abolire l'identità dell'uomo-massa, non perpetuare le dinamiche dell'industria culturale del Novecento.
Cosa sappiamo delle tragiche vicende che colpirono alcune popolazioni del Sud dopo l'Unità d'Italia? Come, e a opera di chi, si diffusero nel mondo gli ideali che hanno animato il Risorgimento italiano? Che cos'è il signoreggio bancario e quali effetti ha sul cittadino? Tante le domande alle quali questo volume tenta di rispondere.
Delineando un quadro preciso ed obiettivo per soppesare la 'verità mistica' e la 'verità storica' della genesi del Martinismo come Ordine Iniziatico e come insegnamento di Louis Claude de Saint Martin, l'autore ha attinto a fonti spesso inedite, nonché da archivi segreti, e si è avvalso di contatti personali con i protagonisti della storia massonica e martinista o con i loro diretti allievi. Il libro è, dunque, una sintesi storica e attendibile di questa fondamentale linea iniziatica occidentale che conserva in sé gli insegnamenti più significativi della plurisecolare tradizione ermetica.
Il Logos e Pan è un'opera filosofica multidisciplinare che spazia nell'epopea umana alla ricerca del Logos, la ragione essenziale, prima e unificante, e di Pan, l'anima universale della materia, rievocando le antiche Conoscenze e sapienzialità che hanno reso grande l'umanità fino all.avvento del paradigma razionalista. Partendo dal superamento della dualità materiale attraverso il riconoscimento della dimensione metafisica, la capacità dell'uomo di tradurre l'idea immaginifica e la volontà agente in modificazioni della realtà si è sempre maggiormente sviluppata sino a rendere, infine, inestricabile l'unione tra pensiero e materia. Risalendo all'origine degli enti questo libro si propone di ricongiungere la sensibilità del lettore alla clavis aurea dell'esistenza.
L'uomo è tra le cose ma nello stesso tempo è intenzionalmente distinto da esse. Se l'interrogato è l'ente stesso in forza di ciò la pre-comprensione è già un compito ontologico e per filosofare con una giusta via d'accesso all'ente occorre superare ciò che è condizionato e limitato per liberare la potenza del pensare, restituendo al filosofare quella "visione originaria" che essendo ascolto è svelamento di pienezze. L'indicibile Uno è il centro di tutte le "cose d'amore" e da esso proviene ed è attratto l'uomo che attraverso questo rapporto è in grado di intendere il molteplice ricomponendolo all'Uno. Relazionare l'uomo al puro Bezug, cioè a una costituzione percettiva, è compito di "ininterrotti sentieri" frutto sia del cammino della ricerca naturale come anche di un progresso spirituale che è smarrimento nella luce dell'Oltre. Ogni cammino è superamento che attraverso la pausa dal dolore del mondo abbandona un uso profano del sapere per accedere a un pensare in ciò che è bene per sempre.