Il volume si propone di fornire al lettore un quadro generale dello status questionis degli studi sulla società italiana negli anni di guerra. Scritti dai maggiori esperti della storia della prima guerra mondiale, i vari saggi affrontano diversi aspetti della realtà bellica, e sono suddivisi secondo tre fondamentali settori di ricerca: le culture, sia di guerra che di pace; la società, di cui vengono descritti i caratteri politici, economici e di trasformazione sociale; infine le rappresentazioni della guerra, visive ed immaginarie. Il volume è preceduto da un'ampia introduzione storiografica, che percorre l'andamento degli studi a partire dal dopoguerra.
Mentre le vicende sessantottine dell'università e della scuola secondaria sono state spesso rievocate e ripensate, analoga attenzione non è stata data alla scuola elementare: i maestri innovatori erano marginali, gli scolari non potevano essere protagonisti e i genitori non avevano ancora fatto sentire la loro presenza. Dagli anni Sessanta usciva una scuola elementare immobile, ferma a riprodurre un modello stereotipato privo di conflitti, che i documenti del movimento studentesco e delle forze politiche ignoravano. Negli anni Settanta l'impegno dei maestri conobbe un'accelerazione che produsse profondi cambiamenti mettendo in circolo parole nuove destinate a mutare lo scenario didattico. Nel volume alcuni insegnanti che hanno vissuto quel periodo ripensano la loro esperienza.
A oltre trent'anni di distanza dalla prima edizione (Sansoni, 1984) viene riproposta l'opera fondamentale di Luigi Balsamo. La bibliografia. Storia di una tradizione ci restituisce ancora intatta - insieme al piacere di una scrittura sempre agile e di grande respiro narrativo - la peculiarità di un modo di interpretare e raccontare la storia che era apparso del tutto originale nel panorama della letteratura sul tema. Nella storia di Balsamo, che parte dalla cupiditas librorum degli umanisti e ci accompagna fino all'affermarsi dei repertori specializzati dell'Ottocento, il fenomeno bibliografico non risulta mai cristallizzato. Al contrario, considerando la bibliografia come «uno dei settori del complesso sistema di comunicazione sociale», riesce a indagare l'argomento da un'angolazione che porta il lettore a comprendere non soltanto che cosa è stata la bibliografia prima di oggi, ma anche come sia stata realizzata, perché e quando abbia avuto origine. Il libro disegna così una completa e avvincente storia della bibliografia, considerata nel suo intrecciarsi con le vicende politiche e religiose, il commercio librario, le istituzioni culturali, la storia delle idee.
La prima parte del presente volume prende in esame e descrive lo sviluppo delle relazioni sentimentali in adolescenza, considerandone gli aspetti normativi. Accanto ad un inquadramento teorico sul tema vengono approfonditi il costrutto di competenza romantica, l'evolversi delle relazioni sentimentali nella giovane adultità, il contributo giocato dalle nuove tecnologie allo sviluppo delle relazioni sentimentali e il tema dell'influenza delle dimensioni culturali su tali legami. La seconda parte del volume si concentra su alcuni dei possibili esiti disadattivi legati alle esperienze sentimentali in adolescenza, analizzando in particolare i rischi internalizzanti connessi a questi primi legami, i comportamenti aggressivi e violenti all'interno della coppia, i fenomeni del sexting e della pornografia e l'esperienza atipica della gravidanza e della genitorialità in adolescenza.
Il volume si propone di ricostruire la storia delle molteplici forme di insegnamento che si sono affiancate e succedute sul territorio ligure dall'Età moderna alla metà del secolo XIX, con l'attenzione rivolta non solo alla città capoluogo ma anche ai borghi grandi e piccoli delle Riviere e dell'entroterra. Molti furono invece i momenti di contrazione e di stasi, le parziali riprese, le deviazioni verso nuovi significati e nuove direzioni. Figura tipica degli inizi dell'Età moderna è quella del ludimagister, il maestro di scuola che nelle comunità impartiva a chi voleva e poteva permetterseli i rudimenti del leggere e scrivere in latino proseguendo eventualmente con la lettura degli autori. Al termine di un percorso di circa tre secoli il magister si è specializzato nelle diverse funzioni di professore delle varie discipline degli studi secondari e di maestro elementare, il personaggio più rappresentativo dell'esito della vicenda, protagonista dell'alfabetizzazione del popolo che lo Stato si impegnava a diffondere, riservando il latino ai giovani destinati a formare le future élites dirigenti.
Il volume presenta una revisione e un adattamento italiano ad uno strumento di tipo semiprotettivo utilizzabile sia per fini clinici che di ricerca, che consente di misurare le caratteristiche di personalità e i rischi di esiti psicopatologici in bambini di 4-7 anni, attraverso le reazioni e le risposte a ipotetiche separazioni dei genitori; nella versione italiana, il test permette di rilevare i modelli mentali dell'attaccamento anche in bambini più grandi e in età adulta.
In questo momento storico sempre più complesso, assistiamo a una fase di cambiamento sociale e territoriale, dove i territori, abitati sempre più da una pluralità d'identità, meritano di essere indagati e conosciuti attraverso il dispositivo autobiografico che permette di prestare attenzione alle differenze e alle storie territoriali, valorizzando i saperi, le storie e le tradizioni locali. Per questo motivo la Libera università dell'autobiografia di Anghiari ha inserito nel proprio programma didattico della Scuola di specializzazione, il corso avanzato 'Mnemon: per diventare biografi di comunità'; un percorso formativo in grado di rispondere alle esigenze di formatori, docenti, operatori e volontari interessati ad incontrare e prendersi cura delle biografie altrui. Il volume offre indicazioni, riflessioni e strumenti operativi per avvicinarsi con maggiore attenzione e professionalità alle storie di comunità.
Il libro raccoglie i contributi dei relatori ai due convegni organizzati dal Centro Filippo Buonarroti in collaborazione con Ilaria Vinassa de Regny ed il Museo di Storia Naturale di Milano, in occasione del bicentenario della nascita di Darwin (il 28 ottobre 2009) e del 400° anniversario delle prime osservazioni con il cannocchiale di Galileo (il 21 gennaio 2010). Ci sembrava infatti un peccato lasciare che i qualificati interventi degli studiosi intervenuti ai due convegni si perdessero nella labile memoria individuale dei partecipanti; abbiamo così pensato di raccogliere le relazioni, opportunamente ampliate, e di arricchire il libro con materiale di documentazione in modo che fosse utilizzabile non solo dai professori ma anche dagli studenti (segnaliamo in particolare il famoso scritto di Lewontin e Gould sui Pennacchi di San Marco). Il libro è perciò diviso in due parti, la prima dedicata a Galileo e la seconda a Darwin.
Governance territoriale: di che parliamo? Il volume affronta il tema sullo sfondo delle tessiture della globalizzazione, della sostenibilità e dello sviluppo locale. Si muove all'incrocio di tre percorsi che concorrono a definire le politiche del territorio nell'età dell'incertezza. Il primo è quello delle norme, i quadri normativi e regolamentari che disciplinano o comunque orientano l'azione territoriale. Il secondo è quello dei discorsi, le retoriche e gli argomenti che legittimano socialmente l'azione territoriale, in accordo ma talora anche in contrasto con il contesto giuridico. Il terzo infine è quello delle pratiche, il modo con il quale concretamente l'azione territoriale trova svolgimento nei singoli luoghi e presso le singole collettività. L'impianto concettuale del libro si appoggia alla presentazione di casi esemplari, in ambito italiano ed internazionale.
Questa introduzione alla semiotica si compone di una serie di sperimentazioni didattiche, frutto di un progetto maturato lungo anni di insegnamento e di ricerca. L'astrazione concettuale che caratterizza la semiotica può comportare notevoli difficoltà per uno studente che vi si avvicini. Ecco perché questo libro tenta un approccio che ha come principi l'ancoraggio dei concetti semiotici all'esperienza quotidiana e una gradualità nel processo di astrazione. In apertura sono collocati i racconti di tre esperienze "in vivo", occasioni di scoperta di alcune problematiche cui la semiotica cerca di rispondere. Subito a seguire viene offerta una sistematizzazione sintetica dei saperi introdotti che è un punto di partenza per la sezione successiva, dove si mostra come le nozioni possano essere manipolate e utilizzate in percorsi multipli, alcuni molto semplificati, ma sempre forieri di nuove possibilità euristiche. Nella quarta sezione, dedicata alla sociosemiotica, il volume lascia spazio a un linguaggio più tecnico e a investigazioni volutamente più ardite, più consone a un lettore (oramai) più maturo. Infine, a chiusura del volume, si è provveduto ad allestire un lessico di semiotica.
Fare riferimento alle fonti e ai testi utilizzati in un lavoro di ricerca ha un ruolo e un valore che vanno ben oltre l'obbligo morale di riconoscere il lavoro di chi ci ha preceduto e il dovere scientifico di rappresentare le basi su cui si fonda una ricerca. La citazione bibliografica unisce con un sottile filo aspetti della scienza e della comunicazione scientifica. Il volume considera le ragioni profonde, i compiti e le modalità della citazione bibliografica proponendo due piani di lettura diversi. Il primo parte da un punto di vista storico che dagli scopi intellettuali e scientifici della citazione passa attraverso una utilizzazione più larga, permessa dall'avvento del mezzo informatico, per arrivare poi una vera degenerazione industriale. Il secondo arriva ad una proposta di modelli che permettono di comprendere e governare i diversi stili citazionali e di ottenere la corretta rappresentazione delle risorse informative, analogiche e digitali, oltre che la corretta configurazione dei riferimenti bibliografici nei testi che verranno pubblicati in forma digitale. Conclude il lavoro una proposta di approccio metodologico alla ricerca.