Gli scritti brevi di Gioacchino sono uno strumento importante per comprendere il suo pensiero nelle sue line più decisive, che qui, rispetto alle grandi opere, si possono cogliere in una lettura sintetica e veloce. In questo volume (che, dopo la prima parte già apparsa in questa stessa collana, ne completa la raccolta) si trovano: Soliloquio, una meditazione sulla vita dell'uomo, di miseria, e sul suo futuro di gloria; Le tribolazioni ultime, che rappresenta un compendio maturo della previsioni sugli eventi della fine dei tempi, ritenuta prossima; le Lettere, che costituiscono una testimonianza preziosa dell'autocoscienza dell'abate come autore e come membro della gerarchia ecclesiastica; la Visione della storia e l'Inno sul regno della patria celeste, che sotto la veste poetica mostrano, in sintesi e con immagini potenti, elementi significativi della sua speculazione. Alla traduzione annotata dei tre scritti è affiancato il testo latino, tratto dall'edizione critica degli Scripta breviora (2014) curata da Alexander Patschovsky e Gian Luca Potestà.
Sono molte ormai le pubblicazioni che trattano dell'Archivio Segreto (poi Apostolico) Vaticano, dei suoi fondi, di particolari documenti, di singolari eventi o di figure storiche in essi riflesse. Sergio Pagano, prefetto dell'Archivio dal 1997, percorre però in questo libro una via diversa. Vagliando tra l'immenso patrimonio di carte custodito da secoli, ha scelto 40 scritti che spaziano dall'alto medioevo fino alla metà del Novecento, secondo un'ottica particolare, fra inedito e curioso, presentandoci, ad esempio, documenti massonici inconsueti, o che ci parlano di episodi singolari come il disseppellimento medievale di una scomunicata, i "mutandoni" aggiunti ai putti di S. Pietro, la "spada" messa inaspettatamente al servizio di Pio IX da Garidaldi, o i calcoli necessari per sostenere i costi di un funerale papale e di un conclave. L'autore ha voluto aprire le «porte di ambiti e ambienti religiosi solitamente chiuse (monasteri, conventi, curie, tribunali, ecc.) e scorgervi sprazzi di vita vissuta, in molti casi taciuti nel tempo».
Questo volume studia la trasformazione di quella che era stata la capitale dell'Impero Romano in una città ancora grandissima, ma svuotata della sua popolazione; ancora piena dei grandi e lussuosi monumenti antichi, ma impossibilitata a curarli, mantenerli, abitarli. In essa, la presenza del papato diventava via via più pervasiva, i monumenti cambiavano funzione, diventavano chiese, o davano asilo ad abitazioni private, anche modestissime. I risultati di mezzo secolo di archeologia medievale, incrociati con le fonti scritte e con i dati della storia ecclesiastica, politica, sociale, militare, economica, intellettuale e artistica, fanno di questo volume il più aggiornato e approfondito 'profilo' del paesaggio urbano di Roma apparso da ormai più di quarant'anni, che ingaggia il lettore in un viaggio lungo un millennio, dalla fine dell'era antica alle soglie del Rinascimento. Sarà una lettura essenziale per chiunque voglia capire i modi e le ragioni di questa millenaria trasformazione, e meglio comprendere la struttura e la storia della Città.
Nel luglio 1823 la basilica paleocristiana di San Paolo fuori le mura a Roma, una delle chiese più importanti del cristianesimo, fu distrutta da un incendio. La Chiesa romana, provata dalle perdite e dalle umiliazioni inflitte dalla Rivoluzione francese e da Napoleone, e dal susseguente trionfo dell'ordine liberale in Europa occidentale, decise di usare la ricostruzione come simbolo di restaurazione papale e di rinascita cattolica: dopo un dibattito controverso che avrebbe dominato per due anni la scena culturale romana, si scelse di intraprendere una ambiziosissima ricostruzione precisa dell'edificio distrutto, resa possibile grazie alla prima campagna di raccolta fondi veramente globale nella storia del mondo. Questo volume, centrato su una nuova analisi archivistica, propone non solo nuove prospettive sulla modernità architettonica europea e il posto di Roma in questo contesto, ma getta un nuovo sguardo sulla storia della città e della Chiesa attraverso il periodo della Repubblica Romana del 1848-49 fino alla grande rinascita mariana dei decenni dopo il 1850.
Il volume è frutto della prima giornata di studi dedicata al Magistero di Giovanni Paolo I sulla base dell'acquisizione delle fonti promossa dalla Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I in collaborazione con il Dipartimento di Teologia dogmatica della Pontificia Università Gregoriana. In questa occasione sono state approfondite le linee maestre del Magistero di Giovanni Paolo I in una prospettiva sostanzialmente nuova data dal recupero e dal riordino delle carte dell'archivio privato di Albino Luciani e dall'edizione critica integrale dei testi e degli interventi del Pontificato. I contributi offrono un riferimento per un'attenta analisi teologico-pastorale, ecumenica, storica ed ecclesiale del Magistero di Giovanni Paolo I, che in tempo breve ha concorso a rafforzare il disegno di una Chiesa conciliare e rimane punto di riferimento nella Chiesa universale.
La figura dell'assistente sociale si è sviluppata in Italia, negli anni complicati e carichi di speranza del secondo dopoguerra, con i tratti caratteristici e peculiari che, almeno in parte, tuttora la contraddistinguono. La nascita delle cosiddette "scuole nuove" di servizio sociale, il convegno per Studi di assistenza sociale di Tremezzo e l'ingresso degli assistenti sociali nel mondo degli enti di assistenza sono le tre tappe fondamentali di questa storia nella quale si impegnarono nomi di primo piano del mondo accademico, politico e culturale di allora. Una storia non conosciuta, a tratti avventurosa, contradditoria, che si è intrecciata con la storia della Resistenza, dell'assistenza e più in generale con la storia della giovane democrazia italiana.