Si parte dal mondo dei cereali, si prosegue analizzando la farina (ingrediente numero uno del pane), l'acqua, il sale e il lievito, protagonisti oltre a materia grassa, zucchero, uova, miglioratori... Si passano poi in rassegna i lieviti e i batteri lattici, per arrivare a un lungo capitolo sul lievito madre nelle sue declinazioni. Comprendere l'impasto è fondamentale per gestirlo al meglio: i suoi processi, le fasi della produzione e come condurle correttamente, l'importanza della temperatura e del tempo dell'impasto. Cuore vero e proprio del volume è il capitolo dedicato ai metodi attraverso cui lavorare l'impasto: dai classici, come biga, poolish e pasta di riporto; il metodo con lievito madre, quello con lievito misto (sistema a due lieviti); l'autolisi e, ancora, l'impasto a caldo, le nuove tendenze con la tecnica della lievitazione controllata e quella di lunga fermentazione. C'è poi un capitolo dedicato all'importanza della cottura, la tecnica del precotto e la vita del prodotto dopo la cottura (i segreti per rendere il pane più longevo). Una breve sezione illustra casi di pronto intervento: conoscere i difetti permette di correggerli. Termina la parte tecnica del manuale una sezione dedicata alle etichette del pane (come leggerle, che dati devono riportare, come vanno interpretate) e un approfondimento sui valori nutrizionali. Concludono il libro 50 ricette di pani e prodotti da forno dolci e salati, tutte fotografate e spiegate in modo semplice.
Ildegarda di Bingen, proclamata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI, è stata una figura di mistica colta e aperta ai problemi del mondo. Donna geniale, ha lasciato un'opera che spazia dalla descrizione di piante e minerali alla medicina, alla musica e anche numerose ricette interessantissime raggiungendo la più elevata teologia. I due autori - Marcello Stanzione, sacerdote, esperto italiano in angelologia, e Bianca Bianchini, nutrizionista e chef - già autori in coppia di" La cucina degli angeli" (Mondadori) e "A tavola con gli angeli" (Elledici) - propongono un viaggio tra curiosità e ricette di un'epoca, il medioevo, caratterizzata dal contatto quotidiano con la natura e i suoi segreti. Consigli di Santa Ildegarda sui cibi buoni per la salute del corpo e dello spirito, non mancano anche ricette dei più importanti cuochi dell'epoca (da Maître Chiquart a Maestro Martino da Como).
Entrate, prendete una sedia e accomodatevi. Sto finendo di cucinare: non sentite che profumo? Datemi il tempo di scolare la pasta e di saltarla come piace a noi, al ritmo del magico sound of love. Un po' di pecorino grattugiato, qualche foglia di mentuccia, un giro d'olio a crudo, di quello bono, una bella cucchiaiata di sugo alle verdure... e buon appetito! Allora, siamo qua per parlare della mia idea di cucina. Io sono cresciuto con le polpette di mia mamma, la peperonata della nonna e la pasta tirata a mano dalle zie: ho amato la cucina da sempre grazie a loro. Poi per vent'anni ho lavorato in grandi ristoranti girando mezzo mondo, e così ho combinato la mia esperienza con la lezione di mia mamma, arrivando a una cucina di semplici ma solidi pilastri. 1) Ingredienti di qualità: ciò che ha vissuto bene, pianta o animale che sia, sta bene e farà star bene anche noi che lo mangiamo. 2) Una buona cucina inizia da una buona spesa: andate al mercato, cercate, fate amicizia con il fruttivendolo o il macellaio, così vi trattano meglio. 3) La stagionalità: scoprirete ingredienti e ricette sempre nuovi e freschi. 4) Vicino è bello: in Italia abbiamo migliaia di prodotti diversi, non facciamoli estinguere come i panda. 5) Di meno, ma bono: comprate meno ingredienti, ma prendeteli buoni. 6) Sostenibilità: impariamo dai nostri nonni, mettiamo da parte quello che ci avanza per riutilizzarlo. 7) Tradizione: regione per regione, è un dono impagabile in termini di salute e felicità, che va passato alle nuove generazioni. 8) Tutto, ma nelle giuste quantità: ci vuole equilibrio per star bene e cucinare i prodotti con amore, ci vuole attenzione e tanto olio bono. 9) Sport: per montare le uova serve il braccio! 10) Il buonumore: se stiamo bene con noi stessi, vorremo bene ai nostri ingredienti e alle persone per cui li cuciniamo. Ah, un ultimo consiglio prima che vi tuffiate tra le mie ricette: libertà! In cucina dovete sentirvi liberi sia di sperimentare sia di commettere errori. Non avete l'aglio fresco? Usate quello secco. Non avete la mentuccia? Annusate le erbe che avete, il piatto che state cucinando e abbinateli. Non avete i pomodori del Piennolo? Usate quelli che trovate, quelli tipici della vostra zona. Ora ho finito per davvero. Non avete anche voi un po' di languorino? Che facciamo, ci mettiamo ai fornelli?
«Il ragù vegano è il mio "punto zero". Essendo uno dei miei piatti preferiti - o, meglio, la lasagna alla bolognese è uno dei miei piatti preferiti -, è la prima ricetta che ho provato a veganizzare quando sono diventata vegana. Non volevo rinunciare a quel comfort food che mi accompagnava sin da bambina. Per me la lasagna voleva dire mia madre che il giorno prima di ogni festa preparava il ragù lasciandolo cuocere lentamente, voleva dire aiutarla e, un po' annoiata, stare a mescolare la besciamella sul fuoco per interminabili minuti, voleva dire l'intera tavola tappezzata di panni da cucina dove poggiare le sfoglie pronte sbollentate nell'acqua. E poi ancora voleva dire sedermi a tavola per pranzo, felice, sapendo che finalmente avrei riassaggiato quei sapori che amo così tanto, e che avrei potuto fare il bis la sera stessa, perché mia madre, sapendo quanto mi piacesse quel piatto, ne preparava due teglie. Così, nel lontano 2016, decisa a veganizzare il mondo, mi misi a cercare su internet un modo per cucinare il ragù vegetale e, con estrema felicità, scoprii non solo che era possibile, ma anche molto semplice.» Il cibo, attraverso le ricette, ci può portare in Paesi lontani, mai visitati, oppure ricondurci nei nostri luoghi del cuore, restituendoci profumi, sapori e colori che credevamo persi. Questo libro parla proprio di questo, di quei piatti che segnano la nostra vita, lasciando un marchio incancellabile nella memoria. Qui ogni ricetta, ogni "grande classico" italiano o internazionale, è anche un manifesto, il portavoce di una cucina vegetale cruelty free che ci dice che possiamo ritornare ai piatti delle nostre terre, dei nostri viaggi, della nostra memoria in un modo più etico, senza perdere sapori e profumi indimenticabili. Una rivisitazione che ad alcuni sembrerà un atto sovversivo. E invece è solo cucina vegetale che spacca.
Con le sue dirette social Peppe Guida è ormai un vero influencer del gusto. Tutto merito della sua incredibile capacità di rendere facile e immediato anche il procedimento più laborioso. Ora il patron dell'Antica Osteria Nonna Rosa di Vico Equense ha raccolto in un libro le 100 ricette più amate: l'orto, il mare, la grande tradizione napoletana, i dolci.
Hildegard von Bingen, una delle figure femminili più straordinarie del Medioevo, non era solo badessa, compositrice e autrice di un'opera teologica tra le più significative del suo tempo, ma si occupò anche di medicina naturale, tema oggi di grande attualità, descrivendo le proprietà curative degli alimenti. In Hildegard von Bingen, Ricette per il Corpo e per l'Anima vengono descritte oltre 60 ricette inedite che si basano sull'opera di Hildegard e ne mantengono intatto lo spirito raccogliendo il numero più alto possibile degli ingredienti che la religiosa usava consigliare ai sani. L'autrice ci offre anche un'affascinante panoramica sulle consuetudini culinarie dei conventi medioevali, sia nel periodo di digiuno sia in quello di festa. Lo scopo di questo libro è quello di presentare solo quei cibi che Hildegard considerava sani: "Quelli che la giusta carne / E il giusto sangue / E uno spirito allegro / E la gioia nell'animo vi mettono" Questo non è solo un manuale di cucina ma anche una lettura piacevole con ricette, illustrazioni medioevali e numerose citazioni tratte dalle opere di Hildegard che riguardano i pasti, le bevande e la vita sana. Nel volume Eve Landis dimostra che seguendo le regole di Hildegard si può mangiare in modo sano ma con gusto, perché: "Sono i cinque sensi che danno all'uomo la sua completezza."
Confezione libro + gadget
La confezione unisce al libro un utilissimo grembiule per sostenere la realizzazione pratica delle ricette.
Senza celebrare alcun banale conformismo, ci addentreremo in un mondo privatissimo, rivisitando gusti, preferenze cucinarie che hanno delineato alcune vite di grandi Santi e a parlare di un bisogno primario dell'uomo: il Cibo e di alcune preparazioni adattate all'oggi. Uomini, che come tali difendevano anche i loro istanti, i moti, le pulsioni, quei fremiti caratterizzanti il loro rapporto con alcune "delizie". Celebreremo anche preparazioni da consumarsi durante la Quaresima, Carnevale e e altre occasioni, nelle quali la gente socializzava, senza mancare di rispetto ad alcuno: onorando i Santi, festeggiando i Fanti. Un atto comunque deferente, quello di reinventare, immaginando Uomini che raccogliendosi invocavano l'Altissimo per sostenere le incognite dello straordinario cammino intrapreso.
Questo libro ha lo scopo di fornire consigli pratici e chiari per aiutare ragazzi e ragazze a fare proprie le regole di base della cortesia nella loro vita quotidiana. Vivere le buone maniere darà ai giovani una maggiore sicurezza e li renderà orgogliosi di se stessi. Potranno percepire che c'è in loro un uomo o una donna capaci di dominarsi e di aspirare a grandi cose. Il libro è diviso in capitoli, che corrispondono a luoghi o contesti concreti: la relazione con gli altri, l'igiene personale, la tavola o la spiaggia. La buona educazione è una sfida che dura tutta la vita e comincia adesso.
Questo libro vuole essere un semplice stimolo per iniziare ad alimentarsi in modo sano e con fantasia, dedicando un po' di tempo alla famiglia o agli amici, e divertendosi a cercare ingredienti naturali nei campi dietro casa o nella campagna più vicina. Alcune erbe spontanee facilmente recuperabili in primavera vi accompagneranno in questo percorso alla ricerca di un pasto facile, sano ed economico ispirato alle erbe dell’orto del convento di santa Ildegarda.
"Questo è quello che facciamo con le guide criminali: trovare i posti dove si mangia bene a Roma, mapparli, e condividerli tra gente che sa magnà".
Da quando i tentacoli del feroce mercato hanno cominciato a manipolare i produttori e i consumatori in eguale misura, nessuno ci capisce più niente di quello che mangiamo (e di come viene prodotto e perché, e per chi) e non cI Si può più fidare di nessuno. E soprattutto, non si trova più da mangiare bene (sano e autentico) a costi ragionevoli (cioè il giusto, cioè poco visto che tutti dobbiamo mangiare). Bisognava tornare per strada e assaggiare tutto di nuovo e Franchino lo ha fatto per tutti noi costruendo una nuova mappa del cibo popolare nella città di Roma.
In questa guida troverete 10 categorie, in questo ordine: pizza al taglio, tramezzini, fritti, forni, kebab, rosticcerie, gelati, panini, pizza tonda, trattorie, e cinque posti, i migliori a Roma, secondo Franchino, per ogni categoria.
La tradizione italiana ha saputo arricchire le numerose ricorrenze e celebrazioni dei santi anche con una grande varietà di piatti dedicati alle feste che percorrono tutto l'anno. Il libro offre una ampia scelta delle principali feste con una breve biografia del santo e delle celebrazioni che lo onorano insieme alle ricette che la creatività popolare ha saputo creare per festeggiare debitamente la ricorrenza. Tutte le ricette sono facilmente eseguibili, di tutte sono indicati gli ingredienti e la tempistica di realizzazione.