"Potremmo essere in presenza di un tassello fondamentale in grado di corroborare la tesi sull'autenticità del Velo Sindonico, alla luce della particolare rivelazione in esso contenuta delle Sette Sante Stimmate di Nostro Signore; circostanza questa che, impossibile ad essere conosciuta da un falsario, non poteva che provenire dal vero, solo e Santo autore dell'immagine, ovvero Gesù Cristo Crocifisso..."
La Sindone è stata oggetto di culto negli ultimi settecento anni o quasi. La sua storia precedente è, però, molto dubbia e controversa: le ipotesi di storici e scienziati circa la sua provenienza e l'autenticità si sono intrecciate negli ultimi decenni, non sempre in modo convincente. Per inquadrare il problema è necessario partire da lontano, ossia dal culto delle immagini e delle reliquie cristiche, centrale nell'età medievale a Bisanzio e in Occidente. Soltanto questo consentirà di riportare il dibattito sulla Sindone alla dimensione storica cui appartiene, oltre ogni pregiudizio, soprattutto quello che contrappone scienziati e credenti nel ritenere "autentica" o meno la reliquia. Fede e scienza non sono contrapposte: stanno, molto semplicemente, su piani differenti. La fede non ha bisogno di riprove scientifiche, la scienza ha a sua volta come scopo lo studio sistematico e razionale della natura. "Sindonisti e antisindonisti continuino pure a studiare, magari in spirito di concordia e di collaborazione, la reliquia di Torino - scrivono gli autori - nell'intento di provarne o di negarne quanto meno l'identità: ma non perdano di vista il nucleo essenziale del problema, cioè che i motivi della loro rispettiva attenzione rispetto a essa sono inconciliabili non in quanto opposti, bensì in quanto estranei. Continuare nella contesa è un dialogo tra sordi obiettivamente piuttosto patetico".
In questo libretto, servendosi di prove scientifiche e tesi teologiche, il card. Angelo Comastri espone in modo chiaro e comprensivo la questione dell'autenticità della Sacra Sindone e sul messaggio che la passione di Cristo, impressa sul velo, trasmette ancora oggi a tutti i cristiani.
La Sindone di Torino, il famoso lenzuolo di lino che secondo la tradizione ha avvolto il corpo flagellato di Gesù Cristo, rimane un affascinante mistero. Nonostante molti credano che si tratti di un clamoroso falso medievale, resta un oggetto misterioso e pieno di significato che affascina gli uomini di ogni tempo e si presta al confronto con la scienza in tutte le sue branche. Questo libro è un'indagine sui più recenti e importanti risultati della ricerca sulla Sindone: la nuova datazione di un campione del Santo Lenzuolo, ottenuta attraverso l'uso dei raggi X, ha mostrato che dovrebbe avere 2.000 anni e ha anche indicato una possibile nuova ipotesi per ricostruirne la storia nascosta prima del suo arrivo in Europa.
Una straordinaria presenza ammantata di mistero: così si pone la Sindone sul cammino dell'umanità desiderosa di dare risposta ai quesiti che coinvolgono il senso più profondo della sua esistenza. Quell'antico telo ha avvolto davvero Gesù? L'immagine che vediamo ci parla della sua risurrezione? Com'è arrivato fino a noi quel fragile lenzuolo? Per far luce su questi enigmi sono scese in campo le discipline storiche e quelle scientifiche. Nuovi risultati sono così emersi dagli archivi e dai laboratori, componendo un mosaico avvincente di indizi e di prove. A questo punto il cammino va oltre: davanti alla Sindone «il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare» (Papa Francesco, 30 marzo 2013). Questo rovesciamento di prospettiva è il punto di arrivo di un itinerario di conoscenza che giunge al significato recondito del prezioso lino. La Sindone in realtà non ha bisogno di luce: è lei che la diffonde. E dunque un percorso di ricerca per illuminarla porta necessariamente a una sola conseguenza: che siamo noi a lasciarci illuminare. Il libro - curato e in parte scritto direttamente da Emanuela Marinelli - aggiorna sulle più importanti indagini storico-scientifiche compiute sul sacro Lino. Offrono qui il loro contributo Pierluigi Baima Bollone, Alfonso Caccese, Andrea Di Genua, Michele Filippi, Stefano Orfei, Alessandro Piana, Bartolomeo Pirone, Ivan Polverari, Laura Provera, Domenico Repice. Nel capitolo conclusivo, le riflessioni di Orazio Petrosillo (1947-2007) aprono alla contemplazione dell'Uomo della Sindone.
Il presente volume tratta della Sindone nel suo cammino attraverso diversi paesi e città nel corso di venti secoli. Mediante la presentazione di questo itinerario ininterrotto l'autore ha cercato di mostrare anche che la Sindone di Torino è la stessa che fu venerata secoli prima a Costantinopoli o a Edessa, e che proveniva da Gerusalemme. Questa fu la decisa ipotesi sostenuta da Ian Wilson, seguita oggi dalla maggior parte dei sindonologi. A stesura compiuta del libro, l'autore confessa che personalmente si è riconfermato nella convinzione dell'autenticità della Sindone di Torino, l'insigne reliquia venerata da secoli nei luoghi che si descrivono nel libro. I lettori, se seguiranno con attenzione e interesse queste pagine, certamente arriveranno alla stessa conclusione.
"Cinque anni fa, nel 2010, fui colpito dall'impegno con il quale le autorità ecclesiastiche cattoliche avevano organizzato pellegrinaggi di massa a Torino per mostrare la Sindone. Mi ero accorto ben presto dell'imponente propaganda e organizzazione capillare per questo evento. Nella buca delle lettere, infatti, avevo trovato un invito (rivolto a tutti gli abitanti del quartiere) a un pellegrinaggio organizzato da una parrocchia cattolica del centro storico di Bologna in cui vivo..."
Per Giovanni Calvino la Sindone, lenzuolo nel quale sarebbe stato avvolto Gesù dopo la morte, non poteva che essere un clamoroso falso e riproponendo vecchie accuse, ne fece oggetto di derisione verso il cattolicesimo. In merito intervenne persino il Concilio di Trento (1545-1563) nelle sue ultime sessioni, ma le perplessità permasero a lungo nella stessa Chiesa cattolica per alcune discordanze con i Vangeli e la tradizione artistica. In questa complessa vicenda storica, che interessò pure i cardinali Carlo Borromeo e Gabriele Paleotti, intervenne con decisione un uomo umile e di profonda cultura, abile matematico e buon conoscitore dei testi sacri, l'abate benedettino Egidio Sernicoli da Matelica (1525-1590). Con meticolosità e caparbietà il monaco dedicò molti anni della sua vita allo studio per arrivare ad una riforma dell'arte sacra e del culto delle immagini religiose, fornendo le ragioni per cui la Sindone non poteva essere oggetto di censure. La sua biografia, ricostruita qui per la prima volta, quasi come in un giallo storico conduce il lettore in un viaggio tra magnifiche abbazie d'Italia, mostrando le conoscenze affatto scontate degli uomini del Cinquecento sulla preziosa reliquia conservata a Torino e su come cambiò il concetto dell'immagine sacra.
Quale mistero si cela dietro il lenzuolo funebre conservato a Torino? Ha avvolto un cadavere o è stato dipinto da un genio medievale? C'era un piano di manipolazione dietro la datazione al radiocarbonio fatta nel 1988 o questo esperimento ha risolto il mistero della sua origine? Lizzy è una giovane studentessa di odontoiatria che viene coinvolta in una profonda e inquietante indagine su questo telo. Il segreto di Torino è un thriller che vi porterà, attraverso un'apparente finzione, nei segreti della storia di questo controverso lenzuolo funerario, una sacra reliquia per alcuni, un terribile falso per altri. L'eccitante mondo dell'archeologia, della medicina legale, della storia, della palinologia e di altre scienze si rivela pieno di intrighi e interessi nascosti. Questo romanzo apre uno spazio dove la realtà supera la finzione. Chiunque si avvicini a questo telo funerario non rimarrà indifferente: è davvero la più importante reliquia del cristianesimo, o è la più elaborata frode di tutti i tempi? Indipendentemente dalla risposta a queste domande, questo oggetto archeologico è uno stimolo per l'intelligenza, una sfida per la scienza, una provocazione per la tua vita.
La Sindone, anche in pieno XXI secolo, non smette di interrogare. Solletica la curiosità degli scienziati, e stimola la riflessione degli uomini di fede. Cosa sappiamo davvero su questo antico lenzuolo funerario ingiallito dallo scorrere del tempo? È l'opera di un geniale falsario o il frutto di un intervento soprannaturale? Cosa è vero e cosa non lo è? Questo libro ci porta nei laboratori di ricerca, ci accompagna tra le pieghe della storia e ci fa immergere nelle narrazioni evangeliche della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù di Nazareth. Un viaggio tra dubbi e certezze, ipotesi e conferme. Un cammino che porta il lettore sulle tracce di un vero e proprio cold case.