Tra le tante emergenze di cui si è parlato in questi anni, quella educativa è sicuramente una delle più preoccupanti: essa indica il clima di smarrimento etico delle nuove generazioni che può esplodere improvvisamente in situazioni di grave disagio. In questo volume 13 educatori colloquiano con Paola Bignardi facendo emergere l'urgente esigenza di assumere in forma nuova il difficile ma entusiasmante compito di educare.
Questa intervista a Ferruccio de Bortoli traccia una panoramica sulla situazione attuale dell'informazione giornalistica e sul suo futuro. Cosa vuol dire essere giornalisti? Come si adegua l'informazione alle nuove tecnologie? Quale sarà il futuro dei media in un mondo dominato dalla multimedialità? Domande che trovano risposta nel puntuale e preciso discorso di chi ha contribuito negli ultimi trent'anni a scrivere la storia del giornalismo nel nostro paese.
Il volume raccoglie gli atti e documenta l’esperienza del Convegno nazionale "Cooperative learning e scuola del XX secolo. Confronto e sfide educative" svoltosi all’Università Pontificia Salesiana nella sede centrale di Roma dal 5 al 7 settembre 2007 che ha riunito circa seicento partecipanti.
Gli interventi sono suddivisi in una prima parte che presenta il quadro di riferimento culturale del Cooperative learning legato alla scuola del XXI secolo e alle sfide educative e in una seconda parte che mette in evidenza esperienze di efficacia sul campo in diverse scuole di diverso ordine e grado.
I contributi scritti sono in particolare di Angeloni M., Annunziata A., Antolini E., Bertazzi L., Cacciamani S., Celi F., Cesari A., Chiarle A., Comoglio M., Cretella E., Di Vincenzo C., Dicorato C., Dorigoni C., Falasca M., Fazi E., Fiorin I., Guarnacci A., Mancinelli C., Napoletano F., Ogliari I., Pachera P., Rosati N., Tognon G., Toso M., Troiani E.
La riflessione teorica è abbondantemente supportata da proposte concrete descritte dagli attori protagonisti (dirigenti, insegnanti, allievi, genitori, amministratori...) in forma di progetti, sperimentazioni, piani d’azione, ecc.
Il DVD allegato arricchisce il testo con una quindicina di ore di filmati e audio registrazioni che riprendono alcune parti dell’evento, in particolare interventi non scritti.
Ulteriori informazioni che danno continuità all’esperienza si trovano sul sito Internet http://cooperativelearning.unisal.it/.
Oggi in Italia circa il 45 per cento delle donne con figli lavora e anche se la partecipazione attiva delle madri al mercato del lavoro risulta differenziata all'interno del territorio italiano il dilemma circa la "gestione" del bambino resta uguale per tutte: affidare il piccolo a una baby-sitter a tempo pieno oppure a un asilo nido dove può interagire con altri bambini? Chiedere una riduzione dell'orario di lavoro o addirittura scegliere di restare vicino al bambino nei primi anni? Per Steve Biddulph, terapista famigliare di fama mondiale, la questione è piuttosto chiara. Un nido tipico dispone in media di tre maestre per nove bambini. Ciò significa che in ogni momento sei neonati sono soli, mentre avrebbero bisogno di un rapporto individuale con l'insegnante, soprattutto nel loro primo anno di vita.
La presente pubblicazione si propone di raccogliere contributi sul Sistema Preventivo di don Bosco elaborati all’interno dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Le FMA, sin dagli inizi, si sono dedicate all’educazione delle ragazze e dei bambini con una modalità congeniale al loro modo di essere. Esse si sono rivolte all’educazione della donna secondo la finalità dell’Istituto e la consegna data loro da don Bosco: realizzare per le ragazze quanto i Salesiani facevano per i ragazzi. Tale consegna è stata coniugata con le risorse femminili e con le esigenze dell’educazione della donna e dell’infanzia, mediante un’attiva presenza nell’ambito della scolarizzazione e dell’evangelizzazione. Osservando la loro tradizione educativa a livello mondiale, si costata che esse hanno maturato una loro ermeneutica del Sistema Preventivo che si è andata approfondendo nel tempo, in rapporto alle persone e alle situazioni culturali.
I contributi presentati in questo volume sono articolati in tre parti tra loro strettamente concatenate. Nella prima si mette in luce come lungo le varie fasi della storia dell’Istituto la fedeltà allo "spirito di don Bosco" è stata sempre considerata chiave interpretativa del Sistema Preventivo. Si presentano, poi, due aspetti del metodo educativo di don Bosco: in prospettiva psicologica, si evidenzia il fondamento materno della personalità dell’educatore piemontese e i suoi modelli di identificazione che l’hanno guidato a passare dall’esperienza della perdita del padre ad un progetto di paternità educativa; infine, con un approccio pedagogico, si mostra un aspetto poco noto del sistema educativo salesiano: l’educazione alla riconoscenza e i fattori che la possono favorire.
Nella seconda parte l’attenzione è polarizzata sulla figura di Maria Domenica Mazzarello considerata come educatrice in piena sintonia con il Sistema Preventivo di don Bosco, ma con una sua specifica originalità. La sua, infatti, è un’adesione libera e creativa al progetto educativo salesiano per adeguarlo al mondo femminile.
Nella terza parte si presentano alcuni sviluppi dell’interpretazione del Sistema Preventivo a partire dallo studio dei Capitoli generali dell’Istituto e delle Costituzioni del medesimo. Inoltre, si offrono alcuni contributi di madre Antonia Colombo, Superiora generale dell’Istituto, che documentano un ripensamento del Sistema Preventivo alla luce del modello antropologico della reciprocità.
Educare con cura significa coltivare ciò che davvero vale per costruire e realizzare nella persona la sua originale pienezza di vita, sentirsi responsabile della crescita dell'educando, far emergere la realtà dell'altro fino alla più alta consapevolezza di sé e del proprio potenziale di sviluppo. Nel volume vengono trattate problematiche attuali come il bullismo, la dispersione scolastica, la personalizzazione del processo d'insegnamento-apprendimento, l'orientamento scolastico, l'educazione al cambiamento, il valore dello studio, l'autostima, la continuità del processo educativo nei passaggi dalla scuola dell'infanzia alle scuole superiori, il senso di inadeguatezza del genitore e il mito dell'educatore infallibile.
Descrizione dell'opera
Il filo rosso che percorre il volume è quello della popolare favola di Pollicino, un bambino piccolo come un pollice ma dotato di coraggio e inventiva, grazie ai quali riuscirà a trasformare in forza le sue debolezze. E come Pollicino viene visto l’IRC: una disciplina spesso percepita come ‘piccola’ e dispersa nel ‘bosco’ della pluralità sociale e culturale, dell’incertezza programmatica e delle riforme, della precarietà dei significati e delle parole.
Il volume ha l’obiettivo di fornire una ‘mappa’ che possa aiutare l’insegnante di religione, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di II grado, ad affrontare il compito educativo. A tal fine propone, dopo una breve panoramica sull’IRC, alcune riflessioni sulle modalità con cui si insegna e uno sguardo alla domanda religiosa secondo le varie età, una parte eccezionalmente ricca dedicata a proposte e spunti didattici, suddivisi per età.
Ogni proposta è illustrata in modo molto chiaro, con l’indicazione delle finalità, dei destinatari, dei materiali necessari, dei tempi e degli spazi, e molti materiali di approfondimento. A prescindere dalle indicazioni circa il grado della scuola cui ogni attività è destinata, all’insegnante resta completa libertà di adattamento in base alle competenze e agli interessi di ogni singolo gruppo-classe.
La parte dedicata agli schemi e alla modalità in cui costruirli, nonché il capitolo IRC files - Prontuario, con la citazione di siti internet, film, volumi da utilizzare per ulteriori approfondimenti, ben completano l’insieme.
Il volume è accompagnato da un CD-Rom che raccoglie, in formato PDF di facile consultazione, parte dei materiali del testo e ulteriori contenuti da utilizzare in classe.
Sommario
1. Presentazione: la strategia di Pollicino. 2. IRC in cammino. 2. La bussola. 4. I punti cardinali. 5. Tracce orientative. 6. Facciamo il punto. 7. IRC file - prontuario. 8. Soluzioni di alcune attività proposte.
Note sugli autori
Daniela Panero tiene corsi per la formazione dei docenti. Ha insegnato religione per più di vent’anni nella scuola elementare; dal 2000 è insegnante comandata dal Ministero dell’Istruzione presso il Gruppo Abele di Torino. Psicopedagogista, specializzata nell’insegnamento ad alunni disabili, si occupa della formazione dei docenti e di didattica in campo sociale e pastorale.
Sergio Bocchini da molti anni insegna nelle scuole e si interessa di didattica e di studio della religione. Nel 1983 ha conseguito il dottorato in teologia, perfezionandosi in storia delle religioni all’Università di Torino (1986). È responsabile dell’IRC della diocesi di Ivrea (TO) e tiene corsi di storia delle religioni e didattica all’ISSR di Ivrea. Presso le EDB ha pubblicato numero sesti scolastici, tra cui le Schede tematiche per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola media superiore: 60 schede - Biennio (1999 52006), 90 schede – Triennio (1999 42006), 20 nuove schede – Biennio (2001 32006), 30 nuove schede – Triennio (2001 32004), 70 schede – Biennio (2007) e 105 schede – Triennio (2007); Religione e religioni. Moduli per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola superiore. Biennio (2002 32006), Triennio (2003) e Volume unico (2004 32006).
Insieme a Paola Buttignol e Pierluigi Cabri, i due autori hanno pubblicato Religione perché? Le domande dei ragazzi. Moduli per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola secondaria di primo grado (2006).
L’educazione è un accompagnare la crescita fino alla sua pienezza. È un aiuto individuale e sociale di promozione della crescita, della qualità umana e della vita propria ed altrui, personale e comunitaria, incentrata prioritariamente sulla personalità in formazione fino al suo pieno sviluppo e compimento.
La crescita si attua nell’interazione con l’ambiente storico-culturale, con il sostegno e l’accompagnamento di varie istituzioni e figure formative, attraverso la promozione e il rafforzamento delle capacità personali e delle potenzialità soggettive e all’interno dell’attività permanente di qualificazione umana della vita e dello sviluppo. Queste dimensioni hanno ispirato i capitoli di questo libro e ne costituiscono il percorso.
Dapprima ci si è posti nella condizione di guardare realisticamente al tempo presente e ad una sua connotazione antropologico-culturale specifica. Si è voluto, poi, mettere in rilievo il ruolo decisivo della famiglia, luogo privilegiato in cui il processo di umanizzazione e di educazione trova la collocazione più naturale, opportuna e degna. Insieme alla famiglia si è sottolineato il ruolo della scuola e la sua importanza formativa.
Un ultimo capitolo si occupa dell’adattamento dell’essere umano in crescita e dei processi, più o meni consci, che egli mette continuamente in atto nel suo percorso evolutivo nel tentativo di affrontare situazioni difficili, mediare conflitti o raggiungere un buon equilibrio interiore.
Chi fa educazione oggi, chi in qualche modo tenta di costruire e trasmettere cultura, competenze e valori, si trova nella soffocante situazione di non possedere "maestri" e riferimenti fidati, rischiando in questo modo di adagiarsi in una quotidianità priva di slanci, di prospettive e di progettualità. Questo libro tenta di restituire, attraverso uno sguardo di insieme, la situazione della cultura dell'educazione e un primo provvisorio elenco di contraddizioni che contribuisca a rianimare un confronto e un dibattito sulle funzioni e gli spazi dell'educazione all'interno della nostra società.