La negazione della scienza come rifiuto dell'inedito, come paura del sovvertimento di un ordine, come crisi di valori: un pregiudizio che viene da lontano e che si è radicato in maniera più o meno forte in diverse epoche e in diverse società. L'Italia più di altri paesi continua su questa strada di "rivolta della ragione", di strenua e ottusa resistenza. Con "La scienza negata" lo storico della scienza Enrico Bellone riprende il racconto di questo rifiuto scavando nelle sue cause e nelle sue conseguenze, analizzando il ruolo non secondario che schiere di intellettuali, moralisti, religiosi e politici hanno avuto nel presentare un quadro della conoscenza deformato e pericoloso.
Il titolo riprende quello che per Kant doveva essere considerato il motto dell'Illuminismo: "Sapere aude", "abbi il coraggio dell'intelligenza". Solo il desiderio di conoscere, infatti, e la comprensione dei fondamenti del metodo scientifico, uniti alla tensione etica e civile, possono guidarci a prendere le decisioni giuste di fronte alle sfide del futuro. Questo libro raccoglie le riflessioni dell'autrice sulle questioni aperte della scienza contemporanea. Dai misteri della mente ai limiti etici della ricerca, dalla tutela dell'ambiente alla piaga del razzismo, dalla clonazione alla sperimentazione sugli embrioni all'eutanasia, Rita Levi-Montalcini illumina un mondo sempre più complesso grazie a una serena fiducia nella scienza e nell'umanità.
L'idea che le specie attuali, uomo compreso, si siano evolute a partire da forme precedenti inizia timidamente al principio del Settecento, si consolida verso la fine di quel secolo, dilaga nel corso dell'Ottocento (soprattutto grazie a Darwin) e riceve conferme sperimentali definitive nel Novecento. Ma è un'idea che si dipana in maniera tutt'altro che lineare, coinvolgendo discipline tra loro enormemente distanti. È la storia di chi ha tentato di leggere il grande «libro della natura» indipendentemente dal grande «libro delle Scritture», formulando ipotesi provvisorie che spesso hanno sollevato più domande delle risposte ottenute, ma proprio per questo hanno ampliato gli orizzonti della conoscenza. Una storia frastagliata, nel corso della quale è accaduto anche di imboccare strade che si sarebbero rivelate vicoli ciechi, o di fornire soluzioni soddisfacenti dopo aver azzardato ipotesi molto discutibili.
Per tutto il periodo della sua vita fetale, fino al momento della nascita, il cervello sviluppa con l'organismo a cui appartiene una relazione fisiologicamente armonica che si instaura attraverso un network di comunicazioni rappresentate dai neurotrasmettitori e neuropeptidi. Questi messaggeri neurochimici, prodotti dalle cellule del sistema nervoso centrale e del sistema immunitario, influenzano la crescita delle fibre nervose, la plasticità delle sinapsi, il ciclo vitale dei neuroni con la loro morte programmata, determinando l'assetto definitivo del sistema nervoso centrale e periferico. Al momento della nascita l'impatto con i fattori ambientali e le esperienze individuali condizionano l'assetto definitivo del cervello e l'espressione dei geni la cui premessa è quella di raccogliere i suggerimenti dell'ambiente. Alla luce della PNEI (Psiconeuroendocrinoimmunologia) l'autore illustra una serie di casi clinici "singolari" dandone l'interpretazione scientifica per dimostrare l'importanza di un modello di vita volto a ridurre al minimo il disagio psichico con conseguente prevenzione del danno biologico. Presentazione di Umberto Galimberti.
La struttura in nicchie è quella che caratterizza la relazione fra l'insieme e le parti dei sistemi complessi come sono in natura. È fatto in questo modo l'Universo, la cui struttura complessa contiene parti a loro volta strutturate in parti. Anche la biosfera è formata dall'interazione di molte nicchie viventi al suo interno, e le diversità degli organismi individuali si armonizzano nel funzionamento globale. La società umana sta attraversando un periodo storico in cui si sta imponendo una dinamica globale che ha la struttura del consumo, ma questa non è la strada del pensiero che invece è sempre stato legato a nicchie di valori diversi, che interagiscono formando la rete della conoscenza che avanza.
Nel 1997 due gruppi di ricerca - uno diretto da Anton Zeilinger a Vienna, l'altro da Francesco De Martini a Roma - riuscirono a teletrasportare un singolo fotone, cioè a trasferire lo stato fisico da una particella a un'altra particella lontana dalla prima. Un'impresa che fino ad allora sembrava un'idea strampalata, concepibile solo in un film di fantascienza. Per ora nessuno sa se il teletrasporto si potrà realizzare anche per atomi e molecole, o addirittura per oggetti macroscopici; ma questo primo passo dischiude orizzonti inimmaginabili fino a pochi decenni fa. In questo libro, l'autore fa il punto sulla fisica quantistica, indicando i rivoluzionari effetti che contraddicono radicalmente la nostra esperienza sensoriale.
In questo libro David Foster Wallace, smesse le vesti dello scrittore di fiction, si prende la responsabilità di indossare i panni del matematico per lanciarsi nell'esplorazione dell'unico territorio che non conosce confini. Il risultato è un reportage senza esclusione di colpi nel mondo astratto dei numeri, tra formule spaccacervello e grafici astrusi. Arrivare alla meta, come sempre nel caso di Wallace, è impresa che ripaga di ogni sforzo trascorso. E il genio e l'ironia con cui attraversa lo spazio ricurvo della lettura riconcilia con l'ostinazione opaca dei numeri.
Genio indiscusso del XX secolo, appassionato pacifista, eclettico rivoluzionario delle scienze: con il talento della mente e il garbo della personalità, Albert Einstein ha sovvertito il nostro modo di concepire l'universo. E lo ha fatto ragionando per immagini di elementare chiarezza, come sostiene Michio Kaku, fisico teorico e autore di dissertazioni scientifiche. Parte dunque da qui, dalla coerenza con la quale lo scienziato ha sempre mantenuto fede alla straordinaria semplicità del complesso, il cammino che Kaku intraprende attraverso la storia pubblica e la cronaca privata delle sue epocali scoperte, individuando illustrando le immagini essenziali, sospese fra logica e poesia, da cui esse hanno tratto origine.
Sebbene l'Lsd abbia già compiuto mezzo secolo, è tuttora dominante presso l'opinione pubblica un'idea errata circa questo principio attivo psicotropo. Questo libro dell'inventore dell'acido lisergico contribuisce a fare chiarezza. "Ci sono esperienze di cui la maggior parte delle persone evita di parlare perché non si conformamo alla realtà quotidiana e sfidano ogni spiegazione razionale. Non sono eventi esterni particolari, bensì accadimenti delle nostre vite interiori, che vengono generalmente respinti come creazioni della nostra fantasia ed esclusi dalla memoria. L'immagine familiare del nostro mondo subisce d'improvviso una trasformazione insolita, stupefacente o allarmante; la realtà ci appare in una nuova luce, assume un significato particolare. Esperienze del genere possono essere leggere e fugaci come un soffio d'aria, oppure fissarsi profondamente nelle nostre coscienze. In questo libro desidero offrire un quadro completo dell'Lsd, della sua origine, dei suoi effetti e delle sue possibilità d'impiego; nonché avvertire dei pericoli che sono associati a un consumo che non tenga conto della natura straordinaria dell'azione di questa sostanza. La sinergia tra visione scientifica del mondo, dimensione spirituale delle configurazioni viventi e pratiche meditative, potrebbe restituirci la sicurezza smarrita".
Perché proviamo certe sensazioni? In che modo i nostri pensieri e le nostre emozioni influiscono sulla nostra salute? In questo libro l'autrice cerca di rispondere a queste e altre domande che scienziati e filosofi pongono da tempo. Dopo la scoperta che esiste una base biomolecolare delle emozioni, l'autrice illustra i nuovi sviluppi scientifici e fornisce una chiave per comprendere noi stessi, i nostri sentimenti e il legame che esiste tra mente e corpo. Prefazione di Deepak Chopra.