Donizetti Tavares de Lima nacque a Cássia (Minas Gerais, Brasile) il 3 gennaio 1882 in seno a una famiglia amante della musica, tale che i figli ebbero per nome il cognome di grandi compositori (Donizetti, Rossini, Bellini, Mozart, Verdi). Ognuno di loro divenne valente musicista anche se avviato a una professione diversa. Donizetti pianista e organista si mantenne agli studi dando lezioni di musica in seminario e suonando l'organo in chiesa. Scoperta la vocazione, fu ordinato sacerdote il 12 luglio 1908. Svolse il servizio pastorale a San Gaetano, Jaguary, Vargem Grande do Sul per essere poi nominato parroco, nel 1926, a Tambaú (nello Stato di San Paolo). Svolse un intenso apostolato ed esercitò un notevole influsso sulla vita sociale della città. Si spese per i poveri, gli anziani, i malati, i bambini. La sua dedizione e focosità contro i soprusi che, in molti casi, lo ha reso simile a Don Camillo di Giovanni Guareschi. Casualmente la gente scoprì il suo potere taumaturgico del solo gesto di benedizione e, tra la fine del 1954 e i primi quattro mesi del 1955, si recarono a Tambaú circa tre milioni di persone. Fu egli stesso a stroncare il fanatismo popolare e a porre fine ai pellegrinaggi con l'ultima benedizione impartita il 30 maggio 1955. Morì santamente a Tambaú il 6 giugno 1961.
Questo libro presenta per la prima volta la figura di Chiara Badano attraverso una lettura organica e sistematica della sua ricchissima spiritualità, capace di effondere una luce d'amore nelle temperie di un mondo sempre più scristianizzato. Il suo itinerario interiore viene indagato qui coniugando il carisma della spiritualità focolarina e i contributi di grandi maestri della spiritualità cristiana: l'Amore totale, l'abbandono alla volontà di Dio, la categoria della sponsalità sono i cardini della sua esperienza di vita, vissuti con quel sorriso radioso che li disegna come credibili e imitabili. Attraverso i documenti e le testimonianze del processo di beatificazione, tramite i racconti di chi l'ha conosciuta personalmente e di chi incontra oggi la sua vicenda, emerge il ritratto di una ragazza della provincia italiana che sa ancora incarnare, dopo quasi trent'anni dalla sua morte, una proposta di fede semplice e radicale al tempo stesso. I giovani trovano in Chiara il volto di Cristo, attraverso una luce di resurrezione che squarcia il velo del materialismo e del nichilismo in cui paiono avvolti, e individuano un percorso di fede segnato dal "sempre sì" che la giovane focolare ha lasciato loro in eredità.
Monica Mondo, giornalista, in questo libro si interroga su alcuni grandi temi che riguardano la fede cristiana e, cosa spesso posta in secondo piano, la fede cattolica. Perché sono cristiana? Perché sono cattolica? Sono le domande di partenza, che man mano si approfondiscono, divengono sempre più radicali e vanno a scavare dentro una vicenda personale di credente donna capace di interrogarsi continuamente, sia a partire dalla professione, che dal lavoro genitoriale, che dalla vita matrimoniale. La vita dei credenti, per poter essere ancora oggi sensata, deve poter ritrovare nella vita quotidiana e nelle attese e speranze di ciascuno le proprie ragioni (ragioni logiche e ragioni di cuore) per non concedersi alle varie mode. Nulla di astratto in questa "teologia della strada" che la Mondo propone, affi ancando a ogni rifl essione un racconto personale, un incontro, un'esperienza. Poiché la fede non è altro che "presenza di Dio nelle nostre esperienze, nei nostri incontri, sulle nostre strade". Un libro appassionato di Dio, ma anche provocatorio, per tutti coloro che cercano di camminare sulla strada di verità, di bontà e di bellezza; un libro appassionato anche della Chiesa, essenza così fragile eppure così necessaria.
Il pensiero di Ketteler è fondamentale per cogliere la nascita delle sfide politiche del mondo attuale. Il volume si propone di presentare la genesi e l'evoluzione della sua filosofia, nel crocevia del dibattito ideologico e nella fondazione dello Stato moderno. La sua diffusione offrirà nuovi stimoli all'interpretazione del ruolo della riflessione etica nella ricomposizione della trama della convivenza pubblica nell'era post-ideologica.
Ad un certo punto del suo ministero, padre Matteo sente crescere in lui una particolare chiamata che lo spinge ad impegnarsi a combattere il male e, come se ci fosse un filo conduttore a questa particolare vocazione, il Vescovo di Palermo lo nomina esorcista ufficiale della Diocesi, ministero in cui si impegna anima e corpo associandovi la preghiera di liberazione e la preghiera di guarigione. Inizia così l'esorcistato di padre Matteo...
Il suicidio è, nel mondo, la seconda causa di morte sotto i 20 anni e in Italia, ogni anno, il 12% di decessi legati a questo gesto estremo riguarda giovani e giovanissimi. Nonostante ciò, nelle nostre scuole non esistono modelli di intervento e di prevenzione mirati e negli stessi ospedali i tentativi di suicidio finiscono per essere sottostimati. Spesso ci si limita a procedure di controllo che eludono le domande davvero importanti: da dove viene il desiderio di morte? Quali pensieri si agitano nella mente di un adolescente che vuole morire e come è possibile affrontarli? La storia di Amina, raccontata in queste pagine, non offre le risposte a tutte le domande, ma è una straordinaria opportunità di conoscere, attraverso le vicissitudini di un caso clinico, la sofferenza profonda di una ragazza sopravvissuta ad un tentativo di togliersi la vita. Amina, infatti, era seguita da un'équipe di professionisti già da prima del suo gesto, e durante e dopo il ricovero successivo al mancato suicidio è stata accompagnata dagli stessi operatori; si tratta, forse, di un caso unico al mondo. Come scrive Gustavo Pietropolli Charmet nella sua Postfazione, queste pagine permettono di "assistere al momento in cui un'adolescente lacera e confusa si alza dal letto della cura e della disperazione, si rimette in piedi, zoppa e più incerta di prima, e invece di dirigersi verso la finestra apre la porta di casa e se ne va. Poi si vedrà".
In un mondo avvezzo ai sensazionalismi, in cui si tende a vivere sempre più per se stessi, Antonietta Guadalupi è senza dubbio una figura in controtendenza. Donna coraggiosa, innamorata di Gesù, annunziatina e Assistente Sanitaria dell'Istituto Nazionale dei Tumori, ha reso la sua vita «del tutto normale, senza apparentemente far nulla di straordinario», un dono continuo a Dio e agli altri. Il suo eroismo è quello feriale di tanti padri e madri di famiglia, volontari, laici e consacrati che si consumano per un presente logorante ma gravido di futuro: un chicco di grano seminato con semplicità evangelica nella terra brulla delle nostre storie complesse. Questo libro raccoglie la sua biografia, molti degli scritti, le testimonianze di chi l'ha conosciuta come amica e infermiera amorevole.
Questo libro è il racconto di una vita vissuta drammaticamente all'insegna della fede, e insieme è la testimonianza dei rapporti e delle vicende in essa generati e affrontati. Il protagonista è don Savino Gaudio (1944-2016), sacerdote che ha operato in diverse parrocchie della periferia milanese (Baranzate, Cesano Boscone, Cormano, Dergano, Brugherio, Mezzate e Corsico). Dai ricordi, dalle testimonianze e dai dialoghi riportati nel libro dal fratello, emerge vivida la missione di don Savino, contrassegnata da un'esigenza di bene e di amore che si è composta per lui nell'umanità di Cristo.
Nuova biografia di Elisabetta Vendramini (1790-1860), fondatrice delle suore Terziarie francescane elisabettine. Nata in una famiglia agiata, non esita, all'età di trent'anni, a lasciare il mondo «dorato» in cui è vissuta per fare l'educatrice in un orfanotrofio di Bassano del Grappa (VI). In seguito si trasferisce a Padova, dapprima come maestra presso l'Istituto degli Esposti poi nella contrada degli Sbirri, in un quartiere tra i più degradati della città. Qui si concretizza l'intuizione di dar vita a un nuovo Istituto con religiose capaci di educare, assistere, curare, promuovere e operare in situazioni di emergenza. Ancora oggi le elisabettine sono presenti in Italia e in terra di missione con attività educative, socio-assistenziali, pastorali, sul fronte del disagio e delle nuove povertà, inserite nel tessuto delle chiese locali.
Martin Lutero (1483-1546) può essere considerato uno degli uomini più influenti della storia moderna, nella misura in cui principalmente a lui, al suo pensiero e alla sua azione, risale la Riforma protestante: una grande e duratura frattura all'interno della Chiesa, che è stata anche una grande frattura culturale in Europa e in generale nel mondo cristiano. Il volume di Kaufmann, a partire dalla ricerca più recente, presenta la figura di Lutero sia sotto l'aspetto biografico-storico, sia sotto l'aspetto intellettuale. Religioso, predicatore, docente universitario, autore di pamphlet contro la Chiesa cattolica e di opere teologiche che ebbero enorme diffusione in Germania, traduttore della Bibbia in tedesco, dichiarato eretico e condannato dalla Chiesa, Lutero elaborò un'originale e severa religione "riformata" che l'autore presenta esponendo i contenuti delle sue opere principali e collocando l'elaborazione luterana nel contesto storico e culturale del suo tempo.
In questo libro, scritto con il trasporto e la tenerezza di coloro che di fatto sono stati per lei padre e madre spirituali, si torna a ricordare Chiara Corbella, tracciando le tappe fondamentali della sua crescita spirituale in seno alla "Comunità Cuore di Gesù". Qui di lei si evidenziano, in particolare, la grande intimità con la divina umanità di Gesù e la semplicità e l'umiltà manifestate come allieva che ha saputo diligentemente cogliere e fare propri tutti gli strumenti che le sono stati offerti e che si sarebbero dimostrati fondamentali nel concepire e sostenere le sue scelte in favore della vita.
Non è possibile considerare la vicenda politica di Maria Eletta Martini, figura di prima grandezza della nostra storia repubblicana, senza tenerne presenti i legami con la sua città: la sua vicinanza alla rete resistenziale, mediata dal padre Ferdinando, che sarà il primo sindaco eletto a Lucca nel dopoguerra; la sua battaglia per entrare in consiglio comunale, nel 1951, dopo che il primo consiglio, nel 1946, era rimasto a composizione esclusivamente maschile; i collegamenti sempre mantenuti con il tessuto associativo femminile cattolico e con gli umori del partito democristiano locale; il suo rientro, dopo una intensa attività a livello nazionale, come capogruppo, sui banchi di Palazzo Santini nel 1990, nell'ultimo consiglio della prima repubblica. In quell'occasione fu sindaco un'altra figura di rilievo nazionale della Dc lucchese, quell'Arturo Pacini alla cui biografia questa collana ha dedicato il suo ultimo titolo. Per questi motivi abbiamo accolto con piacere questo studio dedicato ad un capitolo di storia nazionale di cui la parlamentare lucchese è stata protagonista: la riforma del diritto di famiglia portata a conclusione nel 1975. Quella di Maria Eletta è una battaglia dalla parte delle donne e con le donne. Ricca è la documentazione relativa al confronto che ella intrattiene con il suo mondo, in specie femminile, e con quella parte di esso, antidivorzista e antiabortista, con cui consente. Interessante è anche l'interazione che, pur nell'incomunicabilità, si apprezza con il femminismo mainstream di quegli anni: un universo che, in nome della sottolineatura della differenza di genere, vede forse con sufficienza una battaglia per l'uguaglianza dei diritti giudicata arretrata; ma che certo non può considerare indifferente un risultato legislativo che, tra l'altro, difficilmente sarebbe sortito senza la spinta dei movimenti...