L'opera. Dopo i Salmi, l’Umanità di Cristo e il Genesi (riuniti nel primo tomo di questo stesso volume, di prossima pubblicazione), le Vite di Maria Vergine, di santa Caterina d’Alessandria e di san Tommaso d’Aquino costituiscono, oltre che l’estremo e illusorio assalto alla porpora cardinalizia, anche lo strumento, talora sottilmente ricattatorio, per sollecitare la corresponsione delle rate della pensione che Aretino vanta sulle casse milanesi. Composte e date alle stampe in successione nello stretto giro di anni che va dal 1539 al 1543, le Vite rappresentano uno snodo fondamentale nel percorso di ricerca stilistica ed espressiva su cui Aretino ha orientato la riscrittura della materia sacra sin dalle prime parafrasi bibliche.
L'autore. Il curatore. Paolo Marini è attualmente ricercatore di Letteratura italiana presso l’Università della Tuscia.
Dopo la Bibbia, "le Confessioni" di S. Agostino sono il libro più letto dal V° secolo fino ai nostri giorni. Scritto intorno al '400 dopo Cristo, e considerato unanimemente il capolavoro di tutte le opere spirituali di tutti i tempi, sempre a metà strada tra un'autobiografia ed un trattato filosofico, quest'opera sorprendentemente moderna non è altro che la testimonianza di un irrequieto, tormentato, fervido viaggio di un uomo alla ricerca di Dio. Traduzione e lettura ad alta voce: Claudio Carini.
Una rilettura della teologia sacramentaria dell'Angelico, operata tramite un confronto serrato con le più autorevoli voci del panorama teologico novecentesco, riscopre l'attualità di un Tommaso sorprendentemente attento al ruolo della sensibilità e della corporeità nell'esperienza sacramentale della fede.
Frutto di lunghe meditazioni su alcuni autori di ascetica e mistica (i Padri della Chiesa; Angela da Foligno; Caterina da Siena; Teresa di Gesù) e della nascita dell'Ordine della Visitazione, fondato con Giovanna di Chantal, il Trattato si propone come nutrimento spirituale per le Visitandine. Capolavoro della spiritualità salesiana, opera di straordinario spessore teologico, filosofico e spirituale, si presenta come una lunga lettera indirizzata all'amico "Teotimo", tesa a presentare ad ogni uomo la sua vocazione essenziale: vivere è amare. L'ampia introduzione è un'ottima guida alla lettura.
Da sempre il mistero della Pasqua interroga tutti i cristiani: perché il figlio di Dio sceglie di morire? In questa Via crucis le quattordici stazioni vengono presentate attraverso i passi della Sacra Scrittura e affiancate da alcune riflessioni di sant'Agostino, padre e dottore della Chiesa. Un sussidio utile e pratico, indispensabile per comprendere il mistero della crocifissione e morte di Cristo.
Rivista monografica n.2 / maggio -agosto 2012. Alle origini dell'idea di normativism. Il problema della Potentia Dei" tra teologia e diritto pubblico europeo. "
Un classico della spiritualità di valore assoluto, che nella sua semplicità e profondità si rivolge ai lettori di ogni tempo.
Questa edizione in italiano corrente conserva la freschezza e la solennità dell’originale cinquecentesco, ma è accessibile a chiunque.
Destinatari
Religiosi e laici interessati a testi di spiritualità.
Autore
Lorenzo Scupoli nacque verso il 1530 a Otranto. Nel 1569 entrò fra i teatini e due anni dopo emise la professione religiosa; nel natale del 1577 ricevette l’ordinazione sacerdotale. Accusato e processato per un supposto “delitto” dal Capitolo generale del suo ordine, nel 1585 fu sospeso a divinis e ridotto alla categoria di fratello laico; in questa condizione rimase fino alla vigilia della morte, avvenuta a Napoli il 28 novembre 1610.
La letteratura tedesca medievale ci consegna un documento singolare e di particolare interesse storico: "I versi gnomici su Acri", in cui il poeta-crociato Freidank si pone come testimone oculare, deluso e indignato delle vicende legate alla "crociata degli scomunicati" del 1228-29. Il testo fa parte di un'ampia raccolta di massime e proverbi, la "Bescheidenheit", ripetutamente trascritta e liberamente usata dai redattori successivi in funzione di nuovi destinatari o di nuove esigenze comunicative. L'analisi degli unici tre testimoni che tramandano la sezione su Acri rivela l'esistenza di due diverse redazioni del testo e dunque la necessità di una nuova edizione critica, che anziché proporsi di risalire al presunto originale focalizzi l'attenzione su ciascuna delle due versioni, al fine di delineare i divergenti processi di significazione che scaturiscono dalle operazioni di selezione e di ritessitura dei versi gnomici su Acri messe in atto dai diversi redattori. Prefazione di Maria Vittoria Molinari.
"Un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro", sostiene il Siracide. In effetti, trovare amici veramente fedeli non è cosa facile, ma quando li si ha accanto si sperimenta che in essi sta il tesoro per affrontare la vita con una compagnia preziosa nella quotidianità. Il tesoro che per l'Autrice è stata la parola e la sapienza di S. Teresa di Gesù Bambino è qui offerto a tutti coloro che si vorrebbe coinvolgere in questa preziosa amicizia, con l'intento che anche altri possano vivere facendo di ogni istante un atto d'Amore misericordioso che Dio riversa sulle debolezze umane.
«A quel tempo si cominciò a invocare il nome del Signore » (Gen 4,26). Non da subito, quindi, ma solamente a un certo punto della propria storia gli esseri umani iniziano a invocare il nome del Signore. È un nuovo modo di comprendere se stessi, il proprio ruolo nella storia e le conseguenze che comporta l'assenza di Dio dal proprio orizzonte. Invocarlo significa sentirne ora dolorosamente la mancanza. Questa sorprendente notazione dei racconti biblici annuncia il tema della ricerca di san Giovanni della Croce: la coscienza mistica. Ad essa appartiene tutto quanto ha a che fare con la sorpresa di ciò che ha avuto inizio, e in particolare l'esperienza originaria della libertà, che conduce l'uomo a partecipare della capacità generativa: agendo, egli crea nuovi fatti storici. Questo volume è legato al precedente (dedicato a Dietrich Bonhoeffer) nel progetto di esplorare il travaglio della libertà confrontandosi con due autori tra loro distanti nel tempo, ma non nello spirito.
Giovanni, presbitero ad Antiochia dal 386 al 397 quando fu designato all’episcopato di Costantinopoli, è uno degli scrittori cristiani antichi più rilevanti, celebre per la sua appassionata eloquenza che gli valsel’appellativo di Crisostomo (Bocca d’oro). Difensore dell’autonomia del vescovo rispetto al potere imperiale, di cui pure riconosceva la funzione di garantire l’ordinato e pacifico svolgimento della vita del popolo,sostenitore della causa dei poveri e degli oppressi di fronte all’egoistico uso delle ricchezze da parte dei settori più agiati della società,acuto ed intransigente osservatore dei mali che affliggevano l’ambiente della sua attività pastorale e ne minavano il tessuto morale, Crisostomo ben presto si scontrò con la Corte di Costantinopoli che lo condannò all’esilio definitivo nel 404, durante il quale, provato dai disagi causatigli dal trasferimento in una remota località presso il Mar nero, andò incontro alla morte il 14 settembre del 407.
In questo volume si offre una scelta antologica di testi su temi particolarmente significativi e stimolanti che Crisostomo affrontò nella suavasta produzione letteraria, quali quelli trinitari e cristologici, con elementi anche mariologici, sulla natura dell’uomo, il cui fine ultimo è illuminato dalla resurrezione, sull’importanza della Scrittura, sulla spiritualità monastica, sulla funzione sociale delle ricchezze, sul ruolo del potere politico in un corretto rapporto con l’autorità ecclesiastica. Ne scaturisce un affresco quanto mai variegato da cui emerge l’impegno profuso da Crisostomo nel sollecitare la coscienza civile ed ecclesiale del suo tempo verso un autentico rinnovamento morale e spirituale.
Sergio Zincone è professore ordinario di Letteratura cristiana antica presso“La Sapienza”, Università di Roma. Tra le sue più recenti pubblicazioni:Regno di Dio nei Padri dei primi secoli, in Dizionario di spiritualità biblicopatristica, vol. 58, Borla, Roma 2011; “Conosco le leggi dell’allegoria”. Osservazioni sul metodo esegetico di Basilio di Cesarea, in In caritate veritas. Scritti in memoria di Luigi Padovese, a cura di P. Martinelli-L. Bianchi, Bologna 2011