San Francesco e santa Chiara sono un binomio inscindibile. Questo volume della serie “Eterna è la sua Misericordia” - a cura di Giuliano Vigini - propone un percorso nella Misericordia divina attraverso le parole e le opere di san Francesco e santa Chiara. Le vie alla misericordia sono le “santissime virtù” di cui Francesco e Chiara hanno dato l’esempio: l’“altissima povertà”, con la semplicità e l’umiltà che le fanno da corona nell’esercizio dell’obbedienza e della carità. Virtù che non si conquistano se non attraverso una costante preghiera, e ben sappiamo quanto tutta l’esistenza di Francesco sia stata una preghiera vivente: non tanto un uomo che prega quanto piuttosto un uomo “fatto preghiera”. Ma ciò è ero anche per Chiara che – si legge nella Leggenda di santa Chiara vergine –,“crescendo in lei la misericordia”, mostrava compassione per i più poveri e sottraeva a se stessa dei cibi per poter sovvenire all’indigenza di molti.
Nuovo titolo di una fortunata serie di libretti illustrati che spiegano i grandi temi della fede ai bambini. Attraverso racconti e riferimenti al Vangelo di Gesù, questo titolo passa in rassegna le caratteristiche della misericordia: misericordia è cortesia, accoglienza, tenerezza, perdono, sacrificio... Dopo ogni storia, il racconto di un gesto di misericordia di Gesù e la rubrica "Ho capito, Signore", che sintetizza il messaggio. Una proposta essenziale per spiegare in modo semplice e vivere con i bambini il Giubileo della Misericordia. Età di lettura: da 6 anni.
La misericordia rende il mondo meno freddo, lo tratta con pazienza e rende la Chiesa capace di scaldare il cuore. Oggi tutti siamo chiamati ad annunciare che Dio è misericordia. A proclamare che non il male ma il bene avrà l’ultima parola. La misericordia è un’arte. Dio è il vero Artista a cui bisogna rivolgersi per imparare ad amare. Certo, la misericordia ha bisogno della verità per non cadere nel soggettivismo, ma anche la verità ha bisogno di misericordia per non scivolare in una sterile autoreferenzialità: in principio vi è sempre la misericordia e l’amore infinito di Dio. Allora è possibile affermare che in Cristo “Misericordia e verità si incontreranno”.
"Comunicazione e Misericordia. Un incontro fecondo" è il titolo del volume e il tema del Messaggio di papa Francesco in occasione della 50ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà l' 8 maggio 2016. Il testo del messaggio, pubblicato il 24 gennaio 2016, è stato l'ispiratore di quattordici brevi saggi attraverso i quali la giornalista vaticanista Vania De Luca e alcuni docenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell'Università Pontificia Salesiana (Vincenzo Barba, Simonetta Blasi, Maria Emanuela Coscia, Teresa Doni, Cristiana Freni, Mauro Mantovani, Maria Paola Piccini, Antonino Romano, Vittorio Sammarco, Roberto Scardella, Paola Springhetti, Carlo Tagliabue, Matelda Viola), hanno commentato il Messaggio di papa Francesco alla luce della propria esperienza accademica e professionale nel campo delle comunicazioni sociali. Questa pubblicazione è il quinto volume di Percorsi di Comunicazione, un progetto editoriale e culturale avviato nel 2013 dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell'Università Pontificia Salesiana, con l'intenzione di proporre riflessioni e approfondimenti nel campo della comunicazione. Un cammino di conoscenza e aggiornamento, nella consapevolezza che "la comunicazione, i suoi luoghi e i suoi strumenti hanno comportato un ampliamento di orizzonti per tante persone. Questo è un dono di Dio, ed è anche una grande responsabilità" (Francesco, Comunicazione e misericordia).
Oggi più che mai, le due opere che danno il titolo a questa nostra riflessione sono necessarie. Insegnamento e consiglio sono i primi due passi verso la sapienza interiore: quella che guarda alla realtà non con la sola emozione, ma con quella che è stata ben definita l'intelligenza delle emozioni; che sa considerare gli istinti del momento, le passioni che ci muovono, per trovare direzioni percorribili nel tempo e indicazioni che possano, quelle stesse emozioni, portarle a compimento, realizzarle, appunto; che sa offrire scelte che siano durature e che riconosce, quando esse non dovessero durare, i motivi dei fallimenti senza timore alcuno, per condurre le nostre vite a nuovi progetti, a nuove realizzazioni, con consapevolezza.
Il mistero del perdono, ben lungi dall'essere un atto che va in una sola direzione ha questo di peculiare: si tratta di un percorso da compiere insieme, da parte dei due antagonisti; è una strada che può essere anche lunga, ma che è senza alcun dubbio inevitabile quando non si voglia permettere al male di scavare solchi insuperabili sia dentro noi stessi, che tra noi e gli altri. Il mistero del perdono, proprio per questo, non significa in nessun modo perdita della memoria dei fatti: chi ha compiuto il male ne sarà comunque segnato per sempre, per quanto io possa concedergli il mio perdono; e la vittima dal male non si potrà liberare con un colpo di spugna, quasi dimenticando di averlo subito. Poiché il male, sia che lo compiamo, sia che lo subiamo, lascia tracce indelebili in ciascuno di noi. La possibilità che a noi viene offerta dal perdono è di portare le nostre relazioni a un livello più alto; in modo tale che, pur essendo consapevoli di ciò che ci è successo, nonostante ciò che ci è successo, non reagiamo col male, non male-diciamo, ma offriamo la chance di una mano tesa.
Cinque schemi per veglie di preghiera per l'Anno Giubilare, sul tema della Misericordia. Elaborati e proposti per la preghiera di gruppo, possono essere utili anche per quella personale.
In coincidenza con l'Anno Santo della Misericordia, questo sussidio offre nove Meditazioni bibliche sui passi dei Vangeli che ripropongono alcuni inviti a tavola in cui Gesù rivela il volto misericordioso di Dio. Un aiuto per conoscere, attraverso i protagonisti di questi banchetti, la divina compassione di Gesù e per rileggere nella luce della misericordia anche la sua ultima Cena e l'Eucaristia, nella quale egli continua a imbandire il suo amore per l'umanità. Il sussidio è adatto per la meditazione e la Lectio divina personale e comunitaria.
Il vero padrone del libro resta sempre il lettore. Oggi il lettore ama le spremute, ama lo scritto concreto, ama lo scritto vibratile. Tale è lo stile di queste pagine dalla tre ‘c’ concise; concrete; calde. Due le idee di fondo: La prima: la convinzione che la Misericordia è in grado di far sì che chi nasce uomo, diventi umano. La seconda: la certezza che l’uomo fattosi umano è educatore di per sé. Emana educazione come la lavanda che hai in tasca emana profumo anche senza dirlo. Il lavoro è indirizzato, in particolare, ai genitori. Il sogno è che nessuno esca indenne dalla lettura. Allora la tanto gargarizzata ‘emergenza educativa’ prenderà la strada del cimitero. Allora la terra ruoterà attorno al sole non più appesantita da tanta ‘gente’, ma impreziosita solo da Uomini in piedi!
Preghiere e riflessioni che sono un "grido alla misericordia di Dio", secondo la bella espressione di San Giovanni Paolo II nell'Enciclica Dives in misericordia.
Radicato nel Vangelo e nella tradizione del magistero della Chiesa, oltreché alunno alla scuola di suor Faustina Kowalska, polacca come lui, Giovanni Paolo II ha posto fin dagli inizi il suo pontificato sotto il segno della misericordia. Non a caso le parole-guida della sua seconda enciclica, Dives in misericordia (1980), erano state quelle di Paolo: "Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo" (Ef 2,4-5). Questo volume, a cura di Giuliano Vigini, propone un percorso nella Misericordia divina attraverso le parole e gli scritti di papa Wojtyla.
Fra i Padri della Chiesa che si sono distinti per aver esaltato la paternità e la misericordia di Dio, Agostino occupa certamente il primo posto. Tutta la sua opera è in realtà attraversata dal senso profondo del peccato dell'uomo e del perdono di Dio a chi si pente; della sua pazienza nell'attendere chi, abbandonato il proprio orgoglio, compie un cammino di umiltà e si converte, senza aver paura di non poter essere perdonato per il male compiuto: nessuno essendo tanto lontano da Dio da non poter essere raggiunto dalla sua misericordia. Non perché essa annulli la manifestazione della sua giustizia e quello che sarà il giudizio finale, ma perché la sua misericordia, fino all'ultimo, non mancherà di aiutare l'uomo a cambiare vita e a trovare, nella verità e nell'amore che si sono incarnati in Cristo, la grazia della sua salvezza.