Teodoreto, vescovo di Ciro, rappresenta l'ultima grande voce di Antiochia ed uno dei più rappresentativi esponenti dell'età aurea della patristica. Uomo dalla solida cultura sia classica che religiosa, scrittore fecondissimo, è testimone della fioritura monastica nella sua patria. Fenomeno originale - è ormai acquisito il fatto che il monachesimo della Siria non dipende da quello egiziano - questa storia presenta i grandi monaci che hanno segnato una stagione importante della Chiesa. Gli asceti che Teodoreto stesso ha conosciuto, o di cui altri gli hanno parlato, sono uomini e donne che hanno portato su di sé l'esperienza di Cristo. Se si oltrepassa la scorza di un'ascesi apparentemente "bizzarra", comprensibile se la si colloca nel suo periodo e contesto, si scoprono modelli di vita stimolanti a servire il Signore con fedeltà e amore.
In assenza di documentazione ufficiale circa la presenza dei domenicani in Inghilterra, ci si avvale dei registri dei vescovi per compilare un esaustivo indice biografico e un altrettanto completa lista dei conventi, che si rivelano il sommario più chiaro e completo circa la presenza dei domenicani nelle province di Canterbury e York dalla seconda metà del XIII secolo a tutto il tardo medioevo.
In questo volume sono state raccolte le edizioni delle fonti diplomatiche della storia del santo e delle fondazioni anteriori alla sua morte. I documenti disposti in ordine cronologico dal 1199 al 1221 sono stati così classificati dagli editori: I. "Cartulaire de l'Ordre des Frères Prêcheurs"; 2. "Cartulaire de Prouille"; 3. "Chartes concernant S. Dominique à titre personel"; 4. "Chartes sans relation expresse avec S. Dominique et son oeuvre"; 5. "Chartes ecclésiastique"; 6. "Chartes seigneuriales"; 7. "Actes privés passés par devant notaire". Un indice finale chiude il volume.
Si puntualizza il contributo dato dall'ordine dei Predicatori alla riforma cattolica napoletana del Cinque-Seicento, un movimento che ebbe come centro Napoli e la Campania, ma che ben presto non tardò a far sentire il suo influsso su diversi altri conventi domenicani meridionali. La riforma del 1583 non ebbe all'inizio una facile applicazione, anche se poté contare sull'appoggio del maestro generale e dei papi, ma riuscì a essere un tentativo riuscito che risollevò il prestigio dei domenicani nel Mezzogiorno.
Edizione critica del testo stabilito attraverso la collazione di cinque manoscritti contenenti l'opera alcuni in toto altri in parte. Il testo elaborato a partire dalla fine del XIII secolo, verosimilmente mentre l'autore era priore ad Albi (1294-1297), doveva essere di fatto concluso nel 1311, come dimostrerebbe in un esemplare della tradizione manoscritta la dedica al provinciale della Provincia di Provenza fr. Guglielmo de Laudun. Un indice finale chiude il volume.
Studio sulle origini, lo sviluppo e l'influenza della provincia domenicana inglese nel XIII secolo in relazione alla vita e alla storia dell'ordine stesso: dal primo nucleo di domenicani, attestati ad Oxford nel 1221 sotto la guida del priore provinciale Gilbert of Fresney, sino al loro pieno inserimento nella vita pubblica durante il regno di Edoardo I (1272-1307).