Che senso ha parlare di "riparazione"? L'autore vuole chiarire il Significato di questa espressione, così tipica della spiritualità del Sacro Cuore, tanto da caratterizzarne per secoli il linguaggio e la pratica. Gesù Cristo è l'unico che ha veramente espiato tutte le nostre colpe, e noi tutti viviamo nel Suo perdono: a noi dà, nella grazia dello Spirito Santo, la possibilità di amare Dio e il prossimo, proprio perché Lui ci ha amato per primo. I nostri atti di giustizia, dunque, non ottengono quella misericordia che ci è stata data gratuitamente, ma la rivelano; sono veramente atti umani, interamente nostri, e al tempo stesso dono gratuito di Dio a noi Suoi figli, che siamo stati creati in Cristo Gesù per le opere buone affinché le praticassimo.
Al centro di questo studio sta l’intricata vicenda della conferma della Regola francescana da parte di papa Onorio III, nel 1223. Che legame esiste tra questa conferma e l’incontro di san Francesco con Innocenzo III, che le leggende situano intorno al 1208-1209? E perché una nuova “Regola”, dopo che il Concilio Lateranense IV (1215) aveva espressamente vietato l’adozione di nuovi testi legislativi, invitando ad utilizzare le “Regole” già esistenti, quelle di Benedetto, Agostino, Basilio?
Attraverso l’esame minuzioso di alcuni affreschi del ciclo francescano nella basilica superiore di Assisi, e riprendendo un’intuizione di Paul Sabatier, l’Autrice ci accompagna in modo magistrale a comprendere il difficile percorso che portò la fraternità nata da Francesco a diventare un Ordine tra i più importanti e diffusi nella Chiesa medievale.
Dall’antichità cristiana ci è giunto in modo fortuito un piccolo gioiello, ancora avvolto nel mistero per quanto riguarda la sua origine e l’autore: qui troviamo la più bella definizione di chi sia il cristiano. La vita cristiana ha un carattere paradossale: viven- do alla sequela di Cristo, senza distinguersi per territorio, lingua, abiti o istituzioni politiche, ma solo per il loro modo di vivere “strano”, cioè per l’amore che informa e plasma la loro vita, i cristiani “sono nel mondo ciò che l’anima è nel corpo”. Grazie all’approfondita introduzione, abbiamo ora l’occasione di leggere queste antichissime pagine come una guida per vivere oggi, nel mondo contemporaneo, la nostra fede cristiana, con la semplice eloquenza e testimonianza che provengono dal cristianesimo delle origini.
Dall'alto della croce il Cristo ha consegnato le sue parole ultime, che la tradizione ha raccolto in un settenario. Custodite dalla fede della chiesa, esse non sono state in verità le "ultime" parole di un morente, ma piuttosto le "penultime" parole del Vivente, di colui che è la Parola, il Crocifisso risorto. Queste parole estreme e solenni suonano come un testamento, il testamento dell'amore. La "passione" dell'amore non è mai scevra dalla fatica di amare, fatica che è stata espressa e illuminata da queste parole che forse, in alcune ore della nostra vita, saranno state anche le nostre parole, o potranno esserlo... Così la croce si erge come fatica estrema dell'amore e, su di essa, il Cristo che entra nella morte dà voce, parola e senso alla fatica di ogni vita.
Gaeta racconta la storia, i risvolti scienti ci e il contenuto profetico delle apparizioni di Lourdes. Espone poi nel dettaglio il messaggio della Madonna e i risvolti per la vita dei fedeli, con un linguaggio accessibile a tutti e coinvolgente.
«Io sono l’Immacolata Concezione... Non vi prometto di farvi felici in questo mondo, ma nell’altro».
La storia, i risvolti scienti ci e il contenuto profetico delle apparizioni di Fatima, magistralmente raccontati da Saverio Gaeta. I libro espone poi nel dettaglio il messaggio della Madonna e i risvolti per la vita dei fedeli, con un linguaggio accessibile a tutti e coinvolgente.
«I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Il mio Cuore Immacolato trionferà».
La globalizzazione produce anche ingiustizie e disuguaglianza sociale. I fenomeni migratori hanno assunto ormai una dimensione globale e, in alcuni casi, epocale. Il XXI secolo, fino a oggi, è stato caratterizzato da conflitti che hanno accresciuto la povertà in diverse aree del mondo. Nelle opulente società dell'Occidente cresce il divario tra benestanti impauriti e poveri disperati. Per vincere le sfide di questa fase storica è determinante riconquistare la capacità di dialogo e la comprensione del valore dell'uomo. Su questo terreno si è costruito il felice incontro, sia personale che di pensiero, tra Zygmunt Bauman e Papa Francesco. Il volume raccoglie la trascrizione di alcuni fra gli interventi pronunciati dal celebre sociologo polacco, teorico della società liquida, nel corso degli incontri internazionali per la pace "Uomini e Religioni-, promossi dalla Comunità di Sant'Egidio. Zygmunt Bauman, anche negli ultimi anni di vita, non ha mai rinunciato a una lucida analisi dei mutamenti sociali ed economici a livello globale, offrendo a tutti, attraverso il suo sguardo acuto, la possibilità di intravedere una strada per il futuro. Completa il volume una sua definitiva e articolata intervista, finora inedita, rilasciata a Mario Marazziti nel 2014: una summa del pensiero dello studioso, un dialogo profondo e vivace, ricco di spunti di riflessione, una "bussola- per orientarsi nel mondo della post globalizzazione.
Coloro che oggi sono impegnati nella missione educativa fanno i conti con un dato di fatto: i vecchi approcci formativi e catechistici funzionano a fatica. I giovani cercano proposte che li aiutino a fare le loro scelte senza imposizioni e senza tappe preconfezionate. Specialmente nell’ambito del discernimento vocazionale avrebbero bisogno di percorsi portati avanti con creatività e coraggio, che li lascino liberi di conoscere il sapore autentico della loro vita.
Don Marco D’Agostino ricorre all’ef cace metafora della cucina per immaginare un nuovo approccio educativo
e orientare i cuochi di oggi alla scoperta di ingredienti sorprendenti: i nostri giovani.
Viene, per tutti, un momento in cui si sente il bisogno di cambiare, di rinnovarsi e di mutare quel che ci circonda; in genere è un momento di crescita, che però, spesso, viene quasi tenuto a distanza: se da un lato, infatti, tutti noi desideriamo cambiare, di questo stesso cambiamento abbiamo anche paura. Ma se, invece di voler cambiare, provassimo a vivere la nostra esistenza come una continua trasformazione? E se questa trasformazione la vivessimo non solo sotto i nostri occhi solitari, ma in comunione con il percorso che Dio ci offre quotidianamente? Trasformazione, dunque, e non cambiamento è la ricetta che Anselm Grün propone in questo suo nuovo, sorprendente libro. Di tale percorso e progetto egli offre al lettore una serie di esempi, tratti dalla narrazione fiabesca, dalla riflessione psicoanalitica e, naturalmente e soprattutto, dal testo biblico, componendo un intreccio fatto di esempi sorprendenti, che permetteranno di guardare al nostro quotidiano e alla nostra stessa fede come a un cammino possibile, per il quale non è necessario nessun cambiamento radicale, perché tutto è sempre e comunque in mutamento. Sono le nostre stesse fragilità e colpe a indicare la via verso il «tesoro presente in noi, nascosto precisamente in quel punto dove maggiormente ci vediamo deboli e inadempienti, incapaci di venire a capo delle nostre passioni e delle pretese avanzate dal nostro corpo. Invece che assillarci in una lotta impari contro tutta questa realtà negativa, non resta altro da fare che venire a patti... con le nostre passioni e debolezze, affinché si trasformino in nostri alleati e ci aiutino... a sviluppare rinnovate possibilità e prospettive di vita».
Zibal rma una ri essione sulla fatica di pregare le formule tradizionali e spiega come si è riappropriato della preghiera, coniugando tradizione e domande personali e interiori.
Un piccolo breviario personale che insegna a “ricostruire” la propria preghiera e a ritrovarne il gusto in maniera creativa, oltre a offrire un “metodo” sperimentato per compiere questo lavoro interiore.
I sette giorni della settimana sono così accompagnati da preghiere riformulate secondo le aspirazioni del proprio cuore.
Secoli di vita cristiana hanno prodotto preghiere e devozioni di ogni genere: da quelle popolari a quelle colte, da quelle centrate sulla gura di Cristo e della Trinità, a quelle più immediate per i santi che il popolo di Dio ha sempre sentito prossimi alla sua esistenza.
Non è un caso, dunque, che i Pastori di questo popolo si siano trovati, lungo i secoli, a produrre preghiere da recitare con coloro che erano loro af dati. In questo solco di pastori che pregano con il popolo si inserisce monsignor Bruno Forte con questo libro, che raccoglie «i testi di alcune ri essioni e preghiere composte per lo più su richiesta di sacerdoti e fedeli [...], in occasione di celebrazioni e feste care alla comunità cristiana, o spinto dal desiderio di aiutare quanti più possibile a scoprire il dono della preghiera. La raccolta è pertanto una testimonianza di come il nostro popolo ci chieda di aiutarlo a pregare, stimolando chi lo serve nella fede ad aprire sempre più il cuore e la vita al Dio vivente, del cui amore abbiamo tutti immenso bisogno». Più di settanta preghiere: alla Trinità, a Cristo, a Maria e ai santi più amati, con una breve lettera sulla preghiera: un piccolo breviario moderno, da af ancare al grande libro di preghiere della Chiesa.
Parole e immagini che toccano il cuore dei giovani lettori.