Come si può continuare a vivere quando con l'età, i fallimenti e le delusioni si è persa la speranza in tutto ciò che in passato dava un senso alle proprie giornate: idee politiche, relazioni umane, l'esattezza rassicurante della scienza, Dio? È venuta meno la speranza che le cose possano durare ed è venuta meno anche la speranza che le cose possano cambiare. Ma dopo la speranze finiranno anche le disperazioni. Con sguardo lucido e disincantato, Marcello Veneziani propone al lettore un manuale di consolazione per reagire al declino e far nascere la fiducia dalla disperazione. Si interroga sul mondo, sul tempo, sulla politica, sull'età che avanza, rivolge una lettera a un ragazzo del duemila e una postilla a un bambino neonato. E suggerisce un quadrifarmaco per affrontare un tempo che non ci piace, curare il pessimismo, ripararsi dal potere e finire in bellezza. Un libretto d'istruzioni per smontare e rimontare la vita, accettarla ma non subirla. Cosa mettere in salvo, prima che faccia notte, sapendo che il mondo non inizia e non finisce con noi.
L’Opera è stata pensata quale innovativo strumento di preparazione e consultazione, utilissimo per tutti gli operatori del diritto, studenti universitari compresi.
Ogni articolo del Codice è corredato da un commento che pone in evidenza la ratio ed il contenuto della disposizione, nonché il contesto in cui la stessa si colloca.
Al commento, articolo per articolo, si affiancano gli “schemi a lettura guidata”, utilissimi per orientarsi tra gli istituti e la complessa disciplina di settore.
La lettura congiunta dei sintetici ma essenziali commenti alle disposizioni e degli schemi a lettura guidata consente di ricavare una visuale completa ed aggiornata della complessa materia.
Completa l’Opera un’appendice con le più significative leggi speciali ed un corposo indice analitico.
D.L. 30 dicembre 2019, n. 162, c.d. "Decreto Milleproroghe"
Che cosa hanno in comune La notte di Elie Wiesel, le fotografi e dell’Album Auschwitz, Notte e nebbia di Alain Resnais? La tragedia della Shoah, naturalmente.
Ma per quanto scandaloso possa sembrare, non solo. Ognuna di queste opere porta all’estremo i limiti del nostro vedere e ci spiega che certe immagini funzionano solo in virtù di ciò che non si vede, del loro fuoricampo e del vuoto che riescono a rendere percepibile. Il confronto con l’estremo continua a interrogare il nostro modo di relazionarci alle immagini che provano a raccontarlo e sfida il nostro sguardo a esercitarsi oltre i suoi limiti. Tocca alla teoria dell’immagine ricostruire il terreno per un ritorno alla morale e alla politica delle immagini, in grado di difendere la “causa dell’invisibile” e ripensarne la radice attraverso ciò che ci è dato vedere.
Le due conferenze inedite riunite in questo libro danno testimonianza della parola pubblica del più celebre antropologo francese e ci consentono di valutare il posto che il pensiero di Montaigne occupa nel percorso intellettuale di Lévi-Strauss, offrendo una visione nuova dell’opera dell’antropologo.
Nel 1937 Lévi-Strauss è a Parigi e dà una conferenza stupefacente: collocandosi sotto l’egida di Montaigne, proclama il carattere rivoluzionario dell’antropologia. Ma questa conferenza è importante anche per un altro motivo: attesta l’esistenza, finora sconosciuta, di un momento diffusionista nella riflessione del grande antropologo.
Nel 1992, in uno dei suoi ultimi interventi pubblici, Lévi-Strauss torna a parlare della sua ammirazione per Montaigne e ci lascia intravvedere l’aspetto che, ai suoi occhi, connette Montaigne a Rousseau.
L'opera, che può identificarsi come un lungo viaggio per comprendere il significato dell'arte,, del tempo e dell'essenza umana, è divisa in tre sezioni. Il protagonista, identificabile con Proust, racconta la propria infanzia trascorsa nella città di Combray, la sua travolgente passione per la raffinata e opportunista Odette de Crècy e un viaggio a occhi aperti in varie località evocate anche solo dal nome. Infatti, un oggetto un luogo o anche solo il profumo di the e madeleine diventano un appiglio per ritrovare sensazioni perdute, per fondere i confini del tempo e della memoria in questa delicata e sapiente analisi psicologica.
Il fantasma di Sir Simon si aggira tra le antiche stanze del castello di Canterville da più di tre secoli, terrorizzando chiunque. Quando la famiglia Otis, appena giunta dagli Stati Uniti, decide ricomprare la tenuta, tutti la considerano pazza, poiché sanno che il castello è infestato. La famiglia americana, scettica, si rifiuta di credere alle storie di presenze maligne e il fantasma, stanco e sconsolato, verrà aiutato da Virginia che cambierà per sempre il suo destino. A questo si aggiungono in questa raccolta altri celebri racconti del più noto autore irlandese.
Le considerazioni di Nietzsche sono dette "inattuali" perché si pongono in contrasto con i valori dominanti dell'epoca e si presentano propedeutiche alla costruzione di un nuovo futuro. Questo volume, pubblicato nel 1876, è infatti una raccolta di quattro saggi che si occupano delle condizioni della cultura europea, con particolare attenzione a quella tedesca. Le due Inattuali più significative sono la seconda, Dell'utilità e dello svantaggio della storia per la vita, in cui viene definita la storia non come fatto in sé, ma come interpretazione di chi la racconta, e la terza, Schopenhauer come educatore, in cui Nietzsche, on maniera autobiografica, interpreta il filosofo tedesco cercando in lui la soluzione di problemi propri.
Le Storie Filippiche rappresentano uno dei perduti Graal della letteratura di Roma antica: una storia universale scritta in latino. Loro autore è un uomo di origine gallica, Pompeo Troppo: proprio mentre Tito Livio componeva la sua monumentale Storia di Roma, scelse invece di narrare ke vicende dei popoli più lontani, nel tempo e nello spazio. Al centro doveva spiccare la formidabile ascesa e caduta del regno macedone, da qui il titolo. Sfortunatamente, però, le Storie Filippiche sono andate perdute: tutto quello che ci resta è un Florilegio, composto qualche secolo dopo da un certo Giustino. La perdita è quindi parzialmente sanata? No: Giustino, pur limitandosi ad un'operazione apparentemente innocua come la selezione di brani, in realtà modifica nel profondo gli equilibri e le prospettive dell'originale. Il suo Florilegio, quindi, più che raccontarci la storia del mondo, rappresenta il biglietto di accesso a una camera delle meraviglie, in cui da ogni scaffale fa capolino qualcosa di stravagante: regine malvagie, sovrani obesi, bambini prodigio, fughe rocambolesche, passioni e enigmi.
Due fratelli gemelli, una moglie ricca e una giovane amante, un servo fedele e un parassita inaffidabile, un banchetto segreto e un mantello rubato: sono questi gli ingredienti che danno vita alla commedia dei Menecmi, che si struttura attorno allo schema dell'equivoco. I due Menecmi del titolo, identici per uno strano gioco del destino perfino nel nome, sono sulla scena - quasi paradossalmente - l'uno ignaro dell'altro e , in tal modo, generano confusione tra i vari personaggi della pièce, alimentando, con malintesi e ambiguità, una divertente serie di gag in una straordinaria comedy of errors.
La Teogonia di Esiodo rappresenta il primo e il più compiuto tentativo di disporre in un insieme coerente tutte le varie entità divine che - fin da remote tradizioni pre-omeriche - popolavano il mito greco. Il poeta, consapevole della vastità e delicatezza del suo compito, dedica un lungo Proemio alle Muse, sue divine ispiratrici, prima di tracciare le ampie linee di una complessa genealogia che, partendo da Chaos, il vuoto primordiale, giunge infine all'ordinato regno di Zeus, presidiato dalle prime spose del nuovo sovrano, le dee dell'intelletto (Metis) e del diritto (Themis). Il Catalogo vero e proprio è frequentemente interrotto da narrazioni primitive e terribili. In questo quadro, un ampio spazio è riservato a Prometeo, il tono che per aiutare gli uomini non esita a scontrarsi con il re degli dei, a costo di incorrere nella sua ira e di dover subire la più crudele delle punizioni.
La piccola Jane, povera e orfana, trascorre la propria fanciullezza in un triste asilo di Lowood, priva di qualunque di affetto. Ben presto Jane trova un modesto impiego come governante presso casa Rochester unitamente all'amore: il padrone di casa finisce per innamorarsi di lei, ma proprio quando si sta per celebrare il matrimonio tra i due, una sconvolgente verità travolge la vita della fanciulla. Il romanzo, che ha avuto un successo ininterrottamente sin dalla sua prima pubblicazione, è stato tradotto in molte lingue e più volte adattato allo schermo e sulle scene.
La terza edizione di "Fondamenti di psicometria" mantiene il suo scopo originale di introdurre le lettrici e i lettori ai concetti base della psicometria e alle tecniche statistiche di base utilizzate nella ricerca in psicologia nel modo più semplice e accessibile possibile, così da facilitare l'apprendimento di una materia che troppo spesso e ingiustamente viene percepita come ostica. Oltre ai consueti capitoli dedicati all'introduzione alla psicometria come disciplina scientifica e alla statistica descrittiva e inferenziale, vengono proposte due nuove sezioni. L'Appendice Matematica è una sorta di "ripasso" di alcuni argomenti e procedure matematiche che risulteranno utili nella lettura del testo e nella soluzione degli esercizi, e costituisce un'ideale lettura preliminare per la comprensione degli argomenti trattati. L'Eserciziario si propone invece come una "palestra" dove mettere alla prova la padronanza di quanto appreso attraverso una serie di esercizi che simulano una prova di esame o l'applicazione dei test statistici alla ricerca reale. Come le edizioni precedenti, anche questa è corredata di materiali supplementari disponibili sul sito.