Testo inedito, pubblicato per la prima volta, con la prefazione di Chiara Lubich, questa Via Crucis ci permette di ripercorrere il calvario doloroso di nostro Signore Gesù Cristo con foto e riferimenti precisi a Gerusalemme.
P. Giovanni Alberti, noto autore e guida in Terra Santa da oltre 30 anni, guida il lettore (sia singolo che in comunità) a vivere l’ultimo viaggio di Gesù che lo porta alla Croce redentrice.
Composto da 80 pagine, tutte a colori, patinate, f.to tascabile, caratteri grandi, ben leggibili, testo chiaro, semplice e profondo allo stesso tempo con foto reali dei luoghi della Passione, vissuti attraverso la testimonianza e le riflessioni dell’autore.
Il Commentario Ipsoa-Wolters Kluwer, giunto alla sua sesta edizione sull'arco di venti anni (la prima è del 1997, cui sono seguite quelle del 2000, 2007, 2010 e 2013), non cresce più quantitativamente, ma cerca ulteriormente di migliorarsi: internamente, con commenti che mirano a fornire un esaustivo e al contempo sintetico quadro dottrinale (formante spesso negletto nella prassi, eppure ancora fecondo) e giurisprudenziale (non solo di legittimità, ma anche di merito), con particolare attenzione alle questioni processuali più rilevanti e frequenti, di sui si offre una analitica ricostruzione; sia pure nella forma."
Esaminando alcune tappe della storia della teologia, Hoc Facite ne indaga i passi attraverso uno snodo centrale dell'esperienza credente: la presenza eucaristica. Il taglio teologico-fondamentale dell'indagine permette di aprire questioni forse non usuali e di intravvedere piste possibili per un pensiero che lo custodisca appieno ancora oggi.
La tempesta prodotta da Nietzsche attraverso «uno scatenamento totale di tutte le capacità simboliche» non poteva passare inosservata. L'Occidente, che ha scommesso sui "maestri del sospetto" per la sua emancipazione, non ha ancora trovato la risposta al folle della "morte di Dio" e soprattutto alla domanda: con cosa lo sostituiremo? Il destino di Nietzsche fu legato al suo annuncio: «Conosco la mia sorte. Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme - una crisi, quale mai si era vista sulla terra, la più profonda collisione della coscienza, una decisione evocata contro tutto ciò che finora è stato creduto, preteso, consacrato. Io non sono un uomo, sono dinamite». L'Occidente vive questo spasmo e con lui anche il cristianesimo alle prese con la sua crisi di identità fra cielo e terra. L'alternativa di Nietzsche "il Crocifisso o Dioniso" è una provocazione ancora irrisolta, che si tenta di eludere ma che continua a lacerare le coscienze di tutti.
Queste pagine propongono la “Via Crucis” dei bambini e dei fanciulli. Perché? Perché proprio la “Via Crucis” può offrire un prezioso contributo alla formazione umana e cristiana dei piccoli. La “Via Crucis” è scuola di realismo. La “Via Crucis” è lezione di tenerezza. La “Via Crucis” è messaggio di speranza. È difficile trovare più valori in una sola volta. Per questo siamo convinti che, con tutta tranquillità psicologica e pedagogica, possiamo, opportunamente, proporre ai nostri piccoli la loro “Via Crucis”.
Prete cattolico agli antipodi di ogni moralismo, europeo per metà, ebreo trapiantato nel quartiere più povero di New York, Ivan Illich (1926-2002), con le sue idee controcorrente ha dato un contributo innovativo e irrinunciabile, soprattutto circa la decrescita economica e l'interculturalità. Un confronto ineludibile nel nostro mondo burocratizzato che sembra aver smarrito tanto il senso dell'evidenza, quanto quello della misura: «Solo se sei totalmente libero, puoi vivere» (Ivan Illich).