El processus brevior coram Episcopo es una institución procesal nueva que viene a redescubrir una praxis presente en la Iglesia desde tiempos apostólicos: el ejercicio personal de la potestad judicial del Obispo. La reciente reforma implica aún más al Obispo en el ejercicio de la justicia y en el control de la actividad de su tribunal. En este libro "El proceso más breve ante el Obispo en la nueva normativa del M.P. Mitis Iudex Dominus Iesus. Su especialidad y pautas de desarrollo" se profundiza en los aspectos relativos a la potestad episcopal y se presentan los principios procesales que permiten contextualizar el instrumento del processus brevior en el conjunto del ordenamiento canónico. Se analiza detalladamente cada paso del proceso más breve, señalando aquellas disposiciones que pudieran haber sido configuradas de otra forma y dando pautas para el desarrollo del nuevo instrumento procesal introducido por el papa Francisco.
La mujer, históricamente, ha sido denigrada como un ser inferior al varón, o vista como un ser privilegiado. La Dra. Alice von Hildebrand caracteriza en El Privilegio de Ser Mujer las diferencias entre ambos puntos de vista, basadas en distintas visiones del hombre: la secularista y la sobrenatural. Al argumentar la superioridad de los varones a través del tiempo en fuerza, poder, éxito y creatividad, la obra expone cómo los esfuerzos del feminismo para lograr la igualdad –imitando a éstos– son antinaturales, insensatos, destructivos y frustrantes. Con belleza y erudición, profundiza en el privilegio que tienen las mujeres de ser naturalmente más capaces que los varones para involucrarse en lo humano: su entrega, mayor sensibilidad, dignidad, belleza, heroicidad para el sacrificio, y una gran habilidad para despertar lo mejor del varón a través de su debilidad y su ternura.
Por encima de todo, el papel de Santa María Virgen en la Encarnación señala el verdadero privilegio de ser mujer. En María, virginidad y maternidad se encuentran exhibiendo, en grado máximo, los dones femeninos de la pureza, la receptividad ante la palabra de Dios y la capacidad para dar y nutrir la vida. La decisión de Cristo, quien asumió la debilidad humana como hijo de mujer, transformó la debilidad femenina en fortaleza que triunfa a modo de sacrificio conjugado con la sabiduría, dando como fruto una mayor valoración de los bienes de la vida y de la creatividad verdadera.
A lo largo de la historia, la expresión de los sentimientos se ha reservado al ambiente íntimo de las personas. Sin embargo, últimamente el imperio de la sensiblería ha desbordado a la razón, la cultura y la tradición, convirtiéndose en el factor decisivo de nuestras elecciones, y afectando seriamente al hombre y a la sociedad actual.
Basándose en los criterios de la bioética, este libro explora y reflexiona, sin anestesia, las consecuencias de dejarse llevar por un sentimentalismo tóxico en cuestiones relacionadas con el inicio de la vida, la gestación, el nacimiento, la enfermedad, la investigación en medicina o la muerte. Temas que nos atañen a todos y sobre los que deberíamos pensar, porque corremos el riesgo de vivirlos de una forma frívola, irresponsable e ingenua por falta de información.
Blanca López-Ibor es doctora en Medicina y especialista en Pediatría y Hematología-Oncología Pediátrica. Miembro de la Academia Pontificia para la Vida, del consejo asesor científico de la cátedra Tomás Moro y de la Fundación Lejeune y patrono de la Fundación Curarte. Profesora del máster de psicooncología de la UCM, del máster de medicina paliativa de la UAM y del máster de musicoterapia y oncología de la Fundación Edo Ed Elvo Tempia. Profesora de la Universidad CEU/ San Pablo. Ha impartido múltiples conferencias y participado en publicaciones de ámbito nacional e internacional. En la actualidad ejerce como jefe de la Unidad de Hematología y Oncología pediátrica de HM hospitales/ CIOCC en el hospital HM Montepríncipe.
California, 1850. La straordinaria bellezza di Angel è la sua fortuna: vendere il suo corpo ai cercatori d'oro le consente di avere un luogo sicuro dove mangiare e dormire. Ma in realtà Angel sopravvive soltanto grazie al cinismo e a un profondo odio interiore per tutti gli uomini. Nessuno al mondo ha il permesso di accedere al suo cuore, custodito da un muro di ghiaccio che anestetizza il dolore e il ricordo delle indicibili crudeltà e ingiustizie subite durante l'infanzia. La costanza e la forza tranquilla di Michael sono quanto di più lontano dalla spregiudicatezza a cui Angel è abituata. Quest'uomo onesto e paziente dice di essere stato chiamato da Dio a sposarla e a rispettarla. Il suo amore sincero e incondizionato dapprima la indispettisce, ma pian piano smantella le sue difese. Un insopportabile senso di indegnità e di paura accompagna però l'inatteso intenerimento. E così Angel fugge, ritorna nelle tenebre, tocca nuovamente il fondo e compie alla fine la Scelta che le permetterà di rinascere e di dare un senso a ogni cosa.
Il 25 marzo del 1942, circa un migliaio di donne ebree nubili lasciarono Poprad, in Slovacchia, per salire a bordo di un treno. Ignare di ciò che stava per accadere, piene di speranza e orgoglio patriottico, indossarono i vestiti migliori, confidando nel futuro. Erano entusiaste, infatti, all’idea di aiutare il proprio Paese lavorando in fabbrica, come era stato loro annunciato. Invece vennero condotte ad Auschwitz. La storia della prima deportazione ufficiale ad Auschwitz è poco conosciuta, eppure estremamente rilevante al giorno d’oggi. Le vittime di quel 25 marzo non furono oppositori politici o ribelli partigiani. Furono donne inermi e giovanissime, inviate verso una morte certa. Lo straordinario lavoro di ricerca di Heather Dune Macadam racconta questa ignobile pagina di una delle fasi più buie della storia dell’umanità attraverso interviste alle sopravvissute, testimonianze e approfondimenti degli storici, imponendosi così tra le letture imprescindibili sull’Olocausto.
Pensare che Dio sia "soltanto" una parola non significa ridurne il valore nella storia. Al contrario, può significare dare contenuto di realtà alle radici profonde che hanno indotto, nei secoli, comunità di esseri umani a lavorare intorno a questa immagine, costruendo una foresta di simboli, tracciando cammini di conoscenza e di relazione tra gli uomini. Ma poiché ogni pensiero deve fare i conti con la contemporaneità, è necessario capire se la parola «Dio» sia oggi sfibrata, svuotata di senso oppure se sia possibile rinvenirne un significato nuovo, in cui al di là della narrazione mitologica si possa intravedere l'ossatura di una inesausta ricerca. Potremmo allora considerare la parola «Dio» come il punto di intersezione tra le piccole vicende umane di ogni tempo e le vorticose dimensioni della ricerca intorno all'universo. Forse è in questo incrocio di strade che la parola «Dio» è stata formulata. E forse si può tentare oggi di immaginare una nuova mappa. Interrogando la vita, ma anche le scienze, la poesia, la storia e le Scritture stesse.
Madre Yvonne-Aimée di Gesù (1901-1951) è stata una delle mistiche più originale nella storia della Chiesa del `900.
Da giovane si dedicò ad un apostolato rivolto ai poveri delle periferie di Parigi ma dopo una forte esperienza mistica il Signore le fece capire che avrebbe dovuto diventare suora agostiniana in un convento della Normandia.
Divenne a soli 33 anni Superiora del suo monastero ed in seguito Superiora Generale della Federazione Agostiniana che contava a quei tempi 32 conventi.
Dotata da Dio di carismi eccezionali, la sua vita è un richiamo continuo all'esistenza del Cielo in un mondo che, oggi come allora, emargina, osteggia ed odia il Creatore. Questo biografia narra l'affascinante avventura terrena di questa suora singolare che ebbe dal Signore doni straordinari: bilocazioni, profezie, apparizioni del Signore, della Madonna, degli Angeli e subì violenti attacchi da parte del demonio. Visse tutto questo nella più grande umiltà e nella più grande discrezione testimoniando un grande amore a Dio ed ai fratelli.
William Shakespeare scrisse almeno trentasette componimenti teatrali, centocinquantaquattro sonetti e un paio di poemetti. A quattro secoli di distanza dalla sua scomparsa, la sua imponente opera continua a parlare in modo diverso a ogni nuova generazione, motivo per cui la sua poesia non è mai fuori luogo, in nessuna epoca. Questa antologia offre una selezione dei suoi capolavori, proponendo un estratto per ogni giorno dell'anno e dando voce non solo ai personaggi e ai brani più noti e più amati, ma anche alle opere meno conosciute, come i poemetti che in epoca elisabettiana furono dei bestseller, ma di cui forse in pochi hanno sentito parlare. Ogni brano citato, corredato da un commento di Allie Esiri, offre la possibilità di entrare nella vita di ciascun personaggio ed esaminarlo da ogni angolazione, così che il lettore si troverà a vivere, giorno dopo giorno, i dilemmi di Amleto, i finti stupori di Viola, la feroce determinazione di Macbeth e la sconvolgente disonestà di Iago persino verso sé stesso. Un libro per gli estimatori del Bardo, ma anche per chi decida di accostarsi per la prima volta alla sua opera, per trascorrere qualche ora del giorno all'insegna della saggezza, dello spirito e della poesia di uno dei più grandi geni dell'umanità.
Dell'esistenza del purgatorio e della difficoltà di una sua definizione secondo la natura oggettiva, ci interessa in maniera particolare, e ciò giustifica il titolo dato alla presente opera, il modo in cui alcuni pontefici si sono attivati affinché questa dottrina venisse dapprima promulgata, poi rielaborata e dunque infissa nella coscienza dei fedeli ed in tal modo trasmessa alle genti, nonché del loro lavoro ministeriale rispetto al suo rapporto con le indulgenze e con la preghiera offerta per i defunti.
Il volume raccoglie gli atti del convegno “Chiesa e compositori: parole e suoni”, tenutosi a Roma dal 13 al 15 settembre 2018. Qual è oggi il posto del compositore nella vita musicale della Chiesa? Un gruppo di relatori — biblisti, liturgisti, educatori, teologi, musicisti (tra cui ovviamente i compositori stessi) — ha cercato di definire la figura del compositore al fine di mettere in luce il suo contributo pastorale e culturale, così come le esigenze e le aspettative delle comunità cristiane. La riflessione inizia ponendo l’accento sulle questioni della memoria, dell’intelligibilità e del significato; presenta, quindi, alcune esperienze di vita personali e comunitarie per riflettere sull’impatto dei differenti stili musicali e compositivi; si concentra, infine, con carattere più tecnico, sui diversi suoni e sulla voce umana.
A ventinove anni Antonio Megalizzi, «il Mega» per gli amici, si batteva per unire le due grandi passioni della sua vita, l'Europa e il giornalismo, mettendo nel lavoro tutto il suo contagioso entusiasmo. Quel sogno si è spento il 14 dicembre 2018, pochi giorni dopo la strage di Strasburgo in cui Antonio era stato colpito dai proiettili di un estremista. Non si è spenta però la sua memoria di ragazzo vitale, un «trentino di sangue calabrese», dolce e ironico con passioni intense: la famiglia, l'amore per la «sua» Luana, ma anche la radio, i tanti progetti, la passione per la conoscenza e la scrittura. La sua era una forma sempre vivace di partecipazione: i suoi scritti erano pungenti e precisi e non si è mai tirato indietro quando si trattava di criticare i comportamenti scomposti dei nostri rappresentanti politici. A raccontarci la sua storia, a un anno dalla scomparsa, è Paolo Borrometi, come lui giovane giornalista animato da forte spirito civile, che raccoglie in questo libro gli scritti di Antonio e le testimonianze dei genitori, della sorella, della fidanzata e degli amici, per continuare a far vivere le sue passioni e l'esempio ideale di un giovane europeo. Una storia inedita che è anche un manifesto dell'impegno sociale e democratico al di là di ogni muro.