Il tema della paternità spirituale del sacerdote è una questione particolarmente importante, soprattutto al giorno d'oggi. Tema assai delicato di cui c'è enorme bisogno, soprattutto per quei cristiani che desiderano essere autentiche icone della paternità divina. Paternità non esclusiva, ma senz'altro caratteristica della vocazione del sacerdote. Jacques Philippe, sacerdote della Comunità delle Beatitudini e autore di numerose opere di spiritualità come Imparare a pregare per imparare ad amare, Ritrovare la gioia di pregare e Accogliere la pace ci guida soprattutto col suo esempio e la sua esperienza a focalizzare l'unicità e la presenza del sacerdote nella comunità e al servizio di tutti, non solo dei cristiani.
Da duemila anni a questa parte il celibato è una scelta di vita fatta propria sia da uomini che da donne, dentro la Chiesa cattolica. E oggi è anche - giustamente - al centro delle controversie sulla condizione dei preti cattolici, dei religiosi e delle religiose, dei laici e delle laiche consacrati. In una società ipersessualizzata, nel momento in cui scoppiano scandali che hanno il clero per protagonista, il celibato viene sempre più guardato con forte sospetto, o perlomeno come una bizzarria. Per questo è importante demistificare tanti luoghi comuni, spiegarlo e gettare nuova luce sul suo significato. Questo libro, che rifiuta qualsiasi idealizzazione del celibato, tiene conto delle esperienze personali concrete fatte dall'autrice e dei progressi delle scienze umane. Per dimostrare che, sebbene il celibato non sia affatto privo di insidie, esso un senso ce l'ha agli occhi dell'umanità comune, delle nostre vite aggrovigliate. E, esattamente come la vita di coppia, mette l'amore alla prova della realtà.
Le comunità umane, nel cammino verso un'identità istituzionale, si presentano solitamente anche come comunità testuali, dotate di un corpus di scritti che rende ragione della loro esistenza. Ma è raro che la figura del fondatore vi occupi un posto simile a quello che Francesco occupa nell'insieme dei testi francescani; non solo la sua figura, ma anche il Suo corpo, che prende nelle sue Vite il posto che il il corpo di Cristo occupa nei suoi scritti.
Il paradosso consiste nel fatto che questa selva di testi si sviluppa intorno ad un uomo che era considerato un illetterato e che definiva se stesso "ignorans et idiota".
In questo libro Jacques Dalarun evidenzia la disparata varietà dei testi francescani, senza preoccuparsi di uniformarla, convinto che ogni possibile soluzione alla questione francescana debba partire dal corpo stesso dei testi, cioè dai manoscritti che li trasmettono.
Proprio alla riproduzione dei manoscritti è dedicata infatti la parte più importante e originale del volume, con splendide immagini e brevi didascalie che permettono al lettore di apprezzare il progressivo sviluppo dell'istituzione che a a Francesco d'Assisi si richiama.
A trent'anni dalla scomparsa del vescovo di Molfetta, si ripropone un commento alle omelie da lui tenute durante il suo ministero episcopale per la messa crismale. L'invito fondamentale, suggerito da don Tonino, è quello di puntare gli occhi su Cristo, fontana d'acqua viva, per rendere feconda la missione dei cristiani nel mondo.
Il libro presenta gli atti del convegno 2022 (13-16 dicembre) promosso, come ogni anno, dall'Istituto di Teologia della Vita Consacrata «Claretianum» di Roma. Il convegno riflette sui vari aspetti - pastorale, teologico, ecclesiologico - che impattano sulla vita consacrata.
Il libro nasce da anni di ascolto e vicinanza a persone che chiedevano di essere accompagnate in un periodo drammatico della loro vita: malattie terminali, crisi personali, ricerche di senso, conversioni. Nel libro si raccontano episodi realmente accaduti dove la sofferenza lasciava intravedere la luce della fede e dell'amore. Altri racconti riguardano ricordi di infanzia, esperienze che hanno lasciato una ricchezza duratura. L'autore ha cercato di rileggere tutta questa abbondanza alla luce della fede cristiana, attraverso le parole di papa Francesco, l'esempio di san Francesco d'Assisi e, soprattutto, la vita di Gesù.
Fu scritta nel 1223, nel cuore del medioevo cristiano impegnato a preparare la sesta crociata, ma ancora oggi è punto di riferimento per tutto il mondo cristiano e non ha perso nulla della sua originalità e del suo spirito evangelico. Che cosa è stata e cosa è oggi la Regola Francescana? Può essere ancora considerata una mappa esistenziale che orienta il vivere quotidiano? Padre Giuseppe Buffon, uno dei massimi esperti di storia del francescanesimo, offre una rilettura moderna di un testo che ha rivoluzionato la cristianità, tornando al suo spirito originario: non un ricettario di norme, ma una propedeutica al Vangelo. Cosa ci possiamo davvero aspettare da un tale documento, a 800 anni dalla sua stesura? Con il testo integrale della Regola bollata. Padre Giuseppe Buffon, uno dei massimi esperti di storia del francescanesimo, offre una rilettura moderna di un testo che ha rivoluzionato la cristianità, tornando al suo spirito originario: non un ricettario di norme, ma una propedeutica al Vangelo. Cosa ci possiamo davvero aspettare da un tale documento, a 800 anni dalla sua stesura? Con il testo integrale della Regola bollata.
Fondati all'inizio del Duecento da Pietro Nolasco e ispirati da Nostra Signora della Mercede, i Mercedari costituiscono una parte integrante dello spirito della Reconquista spagnola. Il loro ordine (dapprima laicale, poi clericale) si è da subito dedicato al riscatto e alla redenzione di chi era caduto schiavo del potere islamico, con l'obiettivo di salvare le anime che rischiavano di rinnegare la fede e perdere così la salvezza eterna. Nel corso dei secoli i Mercedari hanno raggiunto vette inaudite di eroismo e sacrificio, compiendo innumerevoli opere di liberazione, anche a costo della libertà e della vita. Oggi non ci sono più schiavi ma non mancano nuove schiavitù da cui essere liberati: il compito dei Mercedari non è finito.
L'opera ha il merito di trattare una materia della quale si è detto poco o nulla dissipando troppi equivoci che si sono creati sulla consacrazione all'Ordo Virginum. Seconda edizione rivista ed aggiornata.
La ricerca, partendo da una rilettura delle istanze del magistero di papa Francesco e di alcuni recenti documenti ecclesiali, tratteggia il profilo teologico-pastorale del presbitero accompagnatore nel discernimento morale e ne definisce le implicazioni per la formazione presbiterale. Nello specifico, mostrando la valenza teologico-morale del paradigma formativo dell'accompagnamento, lo studio chiarisce gli aspetti che rendono questo ministero una vera diaconia allo Spirito e alla coscienza, al fine di formare ad una soggettività autentica, libera e responsabile, fuori da logiche dirigiste e autoritarie. La prospettiva interdisciplinare che guida il testo, inoltre, permette di entrare nella concretezza del processo di discernimento morale, andando ben oltre una sua mera trattazione speculativa. L'ultimo capitolo, rispondendo all'obiettivo precipuo della ricerca, presenta alcuni criteri utili a strutturare un progetto pedagogico per la formazione presbiterale e teologico-morale che consenta ai pastori di svolgere in maniera efficace e competente questo particolare munus ministeriale. Tra essi emerge la peculiare e originale proposta del Metodo teologico-morale dei vissuti morali personali spendibile sia nella formazione accademica quanto in quella presbiterale (iniziale o permanente).
Il testo, uscito in febbraio in lingua italiana, viene pubblicato anche in lingua inglese. Destinato alla formazione di religiose e religiosi, e in modo più specifico di superiore, superiori e delegati per la tutela dei minori e categorie fragili, l'edizione in lingua inglese è un contributo alla crescita umana di ogni membro della Vita consacrata nella Chiesa italiana. Gli interrogativi e i suggerimenti di chi è sopravvissuto ad abusi sono il punto di partenza per una riflessione necessaria dentro e fuori le comunità religiose. Le voci di cardinali, vescovi, religiosi e laici si alternano in queste pagine, dimostrando che solo una risposta comune può tradursi in nuovi percorsi di azione che rendano la Chiesa un ambiente sicuro per tutti.
Un libro che raccoglie testi scritti e predicazioni svolte in varie occasioni da padre cappuccino Filippo Braghini (padre Emmanuel) e che compongono un ricco commento ai temi dell'anno liturgico. Cappuccino del convento di viale Piave a Milano, collaborò con don Giussani alle origini di Gioventù Studentesca e poi di CL. è stato una guida spirituale per molti e di grande testimonianza di fede per quanti lo hanno conosciuto.