In occasione del suo 70º genetliaco i professori dell’Istituto di Dogmatica vogliono esprimere la gratitudine, la riconoscenza, il rispetto e la stima per Sua Ecc. mons. Angelo Amato, già Decano della Facoltà di Teologia e Direttore dell’Istituto di Dogmatica, dove il suo apporto è stato decisivo per la ricerca scientifica e per la docenza universitaria nella formazione di tanti giovani teologi, avviati alla riflessione matura sulla fede, all’insegnamento e alla prassi pastorale. L’esperienza diretta del lavoro teologico di mons. Angelo Amato nell’ambito dell’Istituto di Dogmatica della Facoltà di Teologia nell’Università Salesiana, ha offerto ai colleghi e agli studenti la percezione che la passione per Cristo diventa anima del fare Teologia. Nei sei contributi del presente volume emerge l’attenzione al dato positivo, sul quale si applica un lavoro interpretativo che è sollecito nel rispettare la fonte, per esprimere la sua vitalità e il suo senso; si presenta così la relazionalità teologica che evita la chiusura in cerchi troppo ristretti e si preoccupa di trattare le questioni con la maggiore apertura possibile. Gli studi sono realizzati con quella sensibilità pedagogica, che offre percorsi concreti per far teologia, di modo che il lavoro compiuto non sia soltanto un punto di arrivo, ma significhi anche suggestione e proposta per ulteriori contributi.
L'intento di questo lavoro è offrire un piccolo segno di speranza, una compagnia, come espressione del ministero della consolazione.
Il presente libro si propone di verificare se nella Bibbia al tradimento dell'alleanza da parte del partner umano abbia fatto seguito il rinnegamento della stessa da parte di Dio e in che rapporto si pone l'evento Gesù Cristo con la struttura dell'alleanza del Sinai. Il titolo, Liberare la libertà, sottende che il rapporto tra antica e nuova alleanza concerne il senso e il ruolo della libertà umana nella sua relazione con il trascendente e con il mondo. La tesi che nel presente scritto cercheremo di esibire e supportare afferma che, nella prospettiva biblica, non c'è rottura tra antica e nuova alleanza, tra il patto sinaitico e il patto siglato da Gesù Cristo.
Uno studio sistematico sulla redenzione nella teologia cristiana, che conduce il lettore lungo un percorso stimolante vuoi ritornando alle fonti bibliche e patristiche, vuoi attingendo all’innologia sacra e alla liturgia, vuoi ponendosi infine a confronto con la letteratura religiosa e le arti visive.
Dalla quarta di copertina:
L’opera si apre con tre domande cruciali: come possono gli eventi della redenzione, che sono avvenuti nel passato, esercitare i loro effetti nel presente? Perché gli esseri umani hanno bisogno, sia come singoli che come genere umano preso nel suo insieme, della redenzione? Quali immagini di Dio sono proposte dalle azioni salvifiche di Cristo? Il capitolo 1 illustra termini e immagini della redenzione e della salvezza. I capitoli 2-4 descrivono il contesto della redenzione, riflettendo sulla creazione, la condizione umana e il peccato (incluso il peccato originale). Il capitolo 5 sostiene che l’azione redentrice di Cristo non può essere limitata alla sua morte, ma si estende – lungo un percorso composto da otto differenti stadi della sua vita – dalla sua nascita alla sua seconda venuta. I capitoli 6-9 affrontano i quattro modelli secondo cui è stata pensata la redenzione, e cioè le teorie della liberazione, della sostituzione penale, del sacrificio e dell’amore trasformante. I tre capitoli finali (10-12) trattano il compimento della salvezza nella vita della Chiesa, la salvezza dei non-cristiani e il destino finale della vita umana e di tutta la creazione.
Uno studio sistematico che attinge agli studi biblici, agli studi patristici, agli inni religiosi e alla liturgia, alla letteratura religiosa e alle arti visive.
Il pensiero di Ricoeur, nutrito anche da una fede cristiana mai ostentata, lascia spazio al paradosso e gli riconosce la forza di spiazzare, di intrigare, di inquietare, di disorientare, fornendo così all’uomo l’occasione di rimettersi in cammino rompendo con la pigrizia delle abitudini. In questo libro, come grata memoria per la sua preziosa testimonianza, abbiamo voluto raccogliere alcuni suoi contributi che riguardano problematiche religiose e di fede. Significativamente Ricoeur preferisce parlare di Dio onni-amante piuttosto che onnipotente. Sì, “l’unico potere di Dio è l’amore disarmato” (dall' Introduzione di Enzo Bianchi, priore di Bose).
Paul Ricoeur (1913-2005) è stato uno dei testimoni e dei protagonisti più sensibili della coscienza filosofica del Novecento. Insignito di numerosi riconoscimenti, tra i quali il Grand Prix de l’Académie Française e il Premio Paolo VI, resta ancora oggi il modello dell’intellettuale sempre disposto a lasciarsi interpellare dagli eventi e a cercare nel dialogo una risposta “pensata” e feconda.
Il volume contiene riflessioni di vario tipo su Gesù Cristo, come essenza del cristianesimo, come mistero salvifico universale, ma anche come fonte e criterio di vita morale e spirituale dei battezzati.
La cristologia esige che si proponga tutto il significato della persona, della vita, della morte e della risurrezione di Gesù per gli uomini del nostro e di tutti i tempi. Significa anche proporre la vita di Gesù come modello o paradigma di vita per i suoi seguaci. Fare cristologia equivale a sviscerare il modello di vita che è stato delineato nella persona di Gesù di Nazaret e in tutto quello che Dio ha svelato con la sua vita, passione, morte e risurrezione. Parlare, dunque, di cristologia, equivale a parlare non soltanto della vita di Gesù, il Cristo, ma anche della vita dei cristiani in Cristo. Esporre la cristologia è esporre nel contempo la vita cristiana.
a domanda che Gesù rivolge ai discepoli – «Voi chi dite che io sia?» – funge da filo conduttore. In che rapporto stanno l’identità del Nazareno, così come è stata mediata dalla testimonianza apostolica, e le successive precisazioni della medesima identità? Seguendo la riflessione del passato e dei decenni più vicini a noi, il trattato offre una risposta – «Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore» – che fonde cristologia e soteriologia. Il volume infatti, più del classico manuale, si propone come introduzione a un incontro con Colui che è oggetto ultimo dell’umana attesa.
Dalla quarta di copertina:
Il presente trattato ha il pregio della chiarezza espositiva, accompagnata dalla ricchezza delle informazioni: chi lo accosta trova tutto il necessario per comprendere luoghi, tempi, formule, visioni; nulla deve essere cercato in altri testi. Il percorso di apprendimento è pertanto facilitato: il lettore viene guidato alla conoscenza della riflessione dei secoli passati e degli ultimi decenni, sì da acquisire gli elementi per dare la sua risposta sia alla domanda originaria sia alle provocazioni che l’attuale congiuntura presenta, in particolare quelle che vengono dal pluralismo religioso.
«Voi chi dite che io sia?». La domanda rivolta da Gesù ai suoi discepoli nei pressi di Cesarea di Filippo è risuonata molte volte nel corso dei secoli e continua a risuonare anche oggi. La risposta è stata ed è, per molti versi, sempre la stessa, ma per altri, si è diversificata in dipendenza dalle congiunture storico-culturali. Il cristiano di oggi (ma anche chi cristiano non è) si trova di fronte a un interrogativo ineludibile: la risposta dei secoli passati ha ancora valore o se ne deve cercare una corrispondente alla situazione odierna? In questo secondo caso, come si può mantenere la continuità con la risposta della prima ora? Inoltre, c’è una risposta normativa, dalla quale, pur nella variazione dei luoghi e dei tempi, non si può prescindere, pena negarsi la possibilità di entrare in rapporto con Colui che ha posto per primo la domanda? E come fare, eventualmente, a cercare tale risposta?
Le questioni che una ricerca su Gesù deve porsi incrociano necessariamente la questione del rapporto tra l’identità del Nazareno mediata dalla testimonianza apostolica e le successive precisazioni della medesima identità. Si tratta della questione ermeneutica che sta a fondamento di ogni indagine teologica. Ed è la questione fondamentale sottesa a questo volume, pensato come manuale per la scuola, ma offerto a molteplici possibili lettori. La risposta qui presentata – «Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore» – mette insieme, come è doveroso, cristologia e soteriologia: l’identità di Gesù appare quando si fa, in lui e grazie a lui, esperienza della salvezza donata da Dio. In tal senso il volume si propone come introduzione a un incontro, pensato, con Colui che ogni persona umana, a volte inconsciamente, attende.
Partendo da una accurata e motivata presentazione del Cristo Risorto, vengono qui presentate le fondamentali caratteristiche della nostra risurrezione, e le peculiarità dei Nuovi Cieli e Nuova Terra" che attendiamo. "
Uno studio teologico che attraversa la storia della devozione al Preziosissimo Sangue di Gesù. Il Sangue è descritto nella Bibbia come un importante elemento della vita. Da questa importanza data al Sangue nell'Antico Testamento risale la devozione al Sangue divino di Gesù Cristo. Già anticamente questa devozione era viva e praticata. Questo libro ne rintraccia le origini storiche e teologiche.
Nuova edizione riveduta e ampliata.
Gesù: uomo saggio del passato? Figlio di Dio, risorto da morte? Il suo percorso terreno viene qui riletto a partire da ciò che lo anima nel profondo: la libertà. Gesù non si è lasciato strumentalizzare da alcun partito, ha saputo prendere le distanze dalle tradizioni, ha messo a nudo le ovvietà religiose, sociali e politiche del suo tempo. E in questo è una figura attualissima, irriducibile a schemi di comodo.
Dalla quarta di copertina:
Gesù resta un enigma. Per molti egli è un uomo saggio, la cui morale permane attuale. I cristiani condividono la fede della Chiesa primitiva, la quale professa la risurrezione di Gesù di Nazaret e lo riconosce Figlio di Dio.
Gli evangelisti hanno riletto il suo percorso terreno a partire dall’evento di Pasqua. Annuncio del regno di Dio, speranza, guarigioni, entusiasmi e disillusioni, conflitti latenti, opposizioni irriducibili hanno condotto alla tragedia finale.
L’anima di questo originale cammino è stata la libertà con cui Gesù ha affrontato i problemi e i lati più quotidiani e più radicali della vita. Non si legò ad alcun partito, non fu passivo nei confronti della tradizione, a volte prese distanza dalla Legge, non si lasciò strumentalizzare dai politici. La sua libertà di parola e d’azione mise a nudo le ovvietà religiose, sociali e politiche. Gesù fu testimone della vitalità della fede d’Israele, ripose tutta la sua fiducia nel Dio d’Abramo e di Mosè, fino alla morte.
Questo libro non ha l’intenzione di chiarire l’enigma Gesù, bensì di metterne in luce la vigorosa attualità.
Questo libro mette in evidenza i pericoli culturali che assediano oggi il Cristianesimo: da un lato le eresie striscianti e velenose di un neo-gnosticismo risorgente; dall'altro il mondo oscuro dell'esoterismo e della magia. Sono pericoli che il popolo cristiano è in gran parte impreparato ad affrontare, trabocchetti nascosti in cui in tanti cadono senza neppure rendersene conto.