Si riparte con l'anno A, quindi -credevamo- con il più istituzionale dei Vangeli. E invece scopriamo che camminando con il Gesù di Matteo siamo nel margine.Un autentico spiazzamento, in linea con gli instancabili richiami alle periferie e all'uscita di papa Francesco. Insieme con le parole per dirlo questo margine, i passaggi meditativi, intessono fili molteplici: autrici e autori anonimi o ben noti, credenti o laici, esperti di Bibbia o di scienze umane, padri della Chiesa e teologhe femministe. Un tessuto di voci ed esperienze recenti a dire che davvero il regno si è terribilmente avvicinato alla vita. Non abbiamo scuse per restare separati tipo i farisei di Matteo.
nelle pagine di Mann ogni uomo, anche se giace nell'abisso più oscuro, scopre di essere eletto ossia scelto, amato e benedetto. Questa scoperta consente a Mann e quindi al suo lettore di abbandonare le chimere e i labirinti del pensiero anti-umano dei suoi maestri, Shopenhauer, Nietzsche e Wagner, e di giungere, anche grazie alla mediazione di Dostoevskij, con sottile e seria ironia ad un mistero religioso vago, umanisticheggiante, apertamente schierato contro l'irreligioso e a tratti pure venato di cattolicesimo. Questo accesso, mediato dalla formidabile figura dell'elezione umana, è possibile proprio grazie all'immersione nell'umano, nell'ethos al quale, così facendo, il letterato che ironicamente "riscrive" la Scrittura, offre decisivi orizzonti di senso.
Quando si dice “missione” si intende una realtà complessa e mutevole. Dalla Rivoluzione francese alla Seconda Guerra Mondiale, le forme più correnti di “missione” si fondavano su un modello di “conquista” e di “propaganda” della fede. All’inizio del Novecento si fa largo, con Charles de Foucauld, una nuova rappresentazione della “missione”: “presenza” e “testimonianza” di vita tra i musulmani, movimento in cui entrare piuttosto che attività da fare, secondo il paradigma dell’incarnazione di Dio. Nella seconda metà del Novecento, la fine del colonialismo imprime una drammatica accelerazione al processo di trasformazione della “missione”. Il Concilio Vaticano II registra al suo interno due missiologie: una più tradizionale – “le missioni” al plurale – come attività ad extra; l’altra teologica – “la missione” al singolare – come dimensione costitutiva della Chiesa. Papa Francesco riporta la missione nel cuore della Chiesa, come pilastro fondamentale della sua conversione pastorale: «Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa».
Il misterioso accadimento dell'incontrarsi e del riconoscersi, della meraviglia del sapersi compresi dall'altro e nell'altro, è da sempre la magna quaestio dell'esistenzaiale umano. La differenza sessuale indica una nostalgia primordiale, una radicale dichiarazione di essere in "attesa" dell'altro, non per una necessità di completamento, ma per l'accoglimento di un dono non dovuto che costituisce la misura della festa dell'essere. I due autori offrono, dal punto di vista antropologico e morale prima, sacramentale poi, una riflessione che, a partire dalla Sacra Scrittura, accompagna il lettore in un itinerario che dall'esperienza primordiale dei corpo narrata da Genesi 2-3, giunge fino al mistero sacramentale della nuzialità proclamato in Efesini 5,21-33.
Chi si accinge a leggere i vangeli, quale atteggiamento psicologico deve assumere?
Si trova di fronte a libri storici in senso rigoroso, oppure di fronte a romanzi?
A partire da tali domande l’autore si so fferma su punti cruciali della nostra fede in Gesù Cristo.
La teologia biblica del Nuovo Testamento offre una visione unitaria, critica e progressiva della rivelazione storica dei libri ispirati. Il principio guida della ricerca è rappresentato dall’invito di Paolo a Timoteo: «Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato» (2Tm 1,14). La custodia del «bene prezioso» consiste nel preservare integra la tradizione orale e scritta delle verità credute e evangelizzate dalla Chiesa. Seguendo l’articolazione canonica delle sezioni (Vangeli, Scritti Paolini e Apostolici, Scritti giovannei) si offre un itinerario fondato sulla fede cristologica, che apre a una visione nuova della vita e della storia. Il volume si sviluppa in sei capitoli: I. Itinerario storico; II. Natura e compiti; III. Teologia dei Vangeli Sinottici; IV. Teologia degli Scritti Paolini; V. Teologia degli Scritti Apostolici; VI. Teologia degli Scritti Giovannei.
Giorno per giorno, dal 1° dicembre all’8 gennaio (Battesimo del Signore), vengono presentati un passo della liturgia del giorno, un pensiero di papa Francesco (tratto dalle sue omelie, udienze o encicliche) e infine un impegno/preghiera per accompagnare il lettore a vivere in pienezza il tempo di Avvento e Natale. Le parole del papa non fanno mancare la provocazione a non cadere nella sicurezza dell’abitudine, dell’ovvia monotonia, degli stanchi rituali. L’appuntamento quotidiano con la Parola che dà sapore alla giornata.
Una passeggiata ideale con fratel Arturo, lungo i suoi 103 anni di vita. Un’occasione per liberarsi, grazie ai suoi consigli, dei pesi che rendono pesante e faticoso il nostro cammino quotidiano. In una conferenza sulla leggerezza del vivere e poi in un lungo dialogo a cuore aperto con Massimo Orlandi, tenutosi nel 2006, fratel Arturo ci trasmette il frutto più prezioso: la gioia di stare al mondo. Una gioia da rinnovare ogni giorno: “Ogni mattina – dice Arturo – quando vedo il cielo che da nero, impenetrabile, si trasforma in azzurro, mi pare che una grande coperta di tenerezza avvolga l’umanità”.
Vivere secondo lo Spirito, di Salvatore Li Bassi è la phrónesis (saggezza) tragica, come dice Eschilo nell’Agamennone, di un “sapere attraverso il patire”, attraverso la passione della vita che è amore di bellezza. È questo amore che spinge l’uomo nella sua lunga peregrinazione nel mondo, dall’esilio nella caverna verso la luce che, uguale a se stessa, mai muta: immenso mare in cui le differenze, che increspano la superficie della terra e la frastagliano di ombre ed ostacoli, di allettamenti e di errori, si placano nella identità che è vera sophia. ”
In questo libro, dato alle stampe per la prima volta nel 1938, e ora pubblicato in lingua italiana, Dorothy Day racconta il suo cammino di conversione e di fede in Gesù. Dorothy si rivolge al fratello minore John, con il quale condivise molti ideali, ma non la fede cristiana, e attraverso lui al lettore di ogni tempo, credente e non. Aprendoci le pagine intime e personali della sua vita Dorothy affronta i temi della giustizia sociale, della solidarietà umana, della fede, della preghiera e del libero arbitrio. La fede, nonostante le avversità della vita, è per lei sempre stata un’aspirazione piena di luce e di gioia.
Un giovane di 15 anni, etichettato come "ritardato" sin dalla nascita, intraprende un pellegrinaggio verso Lourdes non certo alla ricerca di un miracolo, ma per poter incontrare la giovane di cui si è perdutamente innamorato: Bernadette. Sarà un viaggio nei meandri della vita, un cammino lungo il quale porre quelle domande difficili a cui nessuno intende mai rispondere, un itinerario di crescita personale in cui i confini tra passato presente e futuro si vanno sfumando svelando prospettive di vita nuova.
Dalla fede di Maria ha avuto inizio la nostra salvezza. La storia e il presente del nostro popolo documentano in tantissime donne,uomini, famiglie, cosa significhi il "mite coraggio del sì", che esprime la fede e l'umanità compiuta del credente.